38 research outputs found
Residual spaces and adaptive urban landscapes. New regenerative scenarios in the Turin area
Nowadays, metropolitan urban contexts are called to adapt “to a new urban issue” (Secchi, 2011), a complexity of external factors – growth of population, climate, environmental, economic and social changes - that determine a state of vulnerability and fragility of their living conditions. In this framework it is necessary to investigate transformation strategies towards more sustainable cities, which can find in its widespread and multi-scalar open space a device for resilient and regenerative solutions.
The research context is the city of Turin, where the recognition of the regenerative value of urban "wastes" (Lynch, 1990), result of post-industrial planning and dismission processes, is today crucial to reassemble the fragmented morphologic structure towards an adaptive change. Understanding how this legacy could be re-interpreted, as a heritage of the future, is one of the challenges that this research aims to investigate, trying to delineate a methodological framework for a new resilient urban metabolism.
The use of “Mapping” as an interpretative and representative instrument of those emerging urban dynamics, wants to reveal the vulnerabilities and opportunities, and to investigate a taxonomy of overlays to reveal possible geographies, suggesting alternative strategies. The aim is the production of a dynamic cartographic framework, functional to new design visions necessary to manage the uncertainty of future impacts on the city and society (Russo, 2014). Starting from the action of Mapping, the design of a dynamic and experimental open space of the city, where technological and environmental solution coexist, aims to give a systemic answer, to that “inverse city” (Viganò, 1999). The definition of adaptive design scenarios, from an ecological network, able to infiltrate the consolidated city, to a new urban narrative capable to rethink the importance of designing residual spaces, is the operative approach to re-consider Nature element for the ability to preserve that precious urban porosity that outlines the urban well-being and therefore of human life (Gehl, 2013)
Nuove dimensioni ecologiche nei luoghi della dismissione
«Le città si muovono costantemente tra l’incertezza e una conoscenza incompleta» (Sassen, 2005).
Intervenire oggi sulla città significa accogliere una nuova cultura progettuale per far emergere narrazioni trasformative a più livelli temporali e stratificazioni spaziali nello spessore della sua componente suolo, manifestamente in declino. Qui il passato e il futuro si incontrano materialmente nel presente, nel quale poter avviare processi flessibili e adattivi di medio e lungo periodo.
In questo ricorrente processo trasformativo, si può annoverare la città di Torino, campo di indagine del seguente contributo, con le sue estese componenti urbane ancora in attesa di un tale processo; tra queste l’ambito fluviale di Basse di Stura, nella periferia nord torinese
Designing ordinary public space, between revealed potential and public stance. The case of Viale Ottavio Mai in Turin
As a space of collective interaction, the multi-dimensional streets allow investigating the adaptivity in terms of social, climate, and use. While
architecture projects and placemaking processes have been realised, ordinary residual open spaces in the urban environment are still misused
or poorly executed. Though, which European actions and architectural design strategies can be adopted to let flourish such public spaces?
From this perspective, viale Mai case study in Turin shows contradictions between its hidden potential and its actual transformation
Spazi della dismissione o della contrazione? Esperienze di rigenerazione urbana area-based a Torino
Il presente contributo prende forma dai momenti di riflessione e confronto nati nell’ambito del Workshop YoungerSIU Pianificare la “città in contrazione”. Pratiche di ricerca e traiettorie progettuali, svoltosi lo scorso giugno 2021 nella sede dell’Urban Lab di Torino. In riferimento al più ampio tema della città in contrazione e delle implicazioni di tale fenomeno sullo spazio urbano e sulla pianificazione spaziale, il lavoro che si propone ha l’obiettivo di indagare il rapporto tra rigenerazione urbana e fenomenologia della contrazione, e le relazioni che tra esse intercorrono. La città di Torino sembra in questo senso rivelarsi interessante caso studio per riflettere su tali processi, oltre ad offrire l’occasione per provare a dare risposta ad alcune domande emerse durante i momenti di confronto: quali sono gli spazi della contrazione nella città contemporanea? Come è possibile riconoscerli? In che modo gli spazi della contrazione possono diventare occasione progettuale? Quali azioni, pratiche e progetti è possibile mettere in campo? Facendo riferimento ad alcune esperienze dell’ambito torinese e partendo da alcune suggestioni emerse nelle due giornate di dialogo, il contributo non ha la pretesa di rispondere alle domande poste, quanto piuttosto di identificarsi come una riflessione critica in grado di porre nel dibattito disciplinare alcune questioni sui processi di rigenerazione e riuso in contesti in contrazione, identificando nella città di Torino gli spazi e i progetti che tengono conto di tali processi di frammentazione economica e sociale
La lunga provvisorietà nell'Irpinia del doposisma
Different temporary housing types were adopted during the recovery phase after the post-earthquake on 23 November 1980 in Irpinia and Basilicata: from one-piece containers to prefabricated, light and heavy solutions. The short decision-making periods and the site location of these temporary settlements had long-term implications, affecting the entire idea of material and community reconstruction of the damaged historical centres.
Fortytwo years after the seism, comparing three significant cases (Caposele, Conza della Campania, Sant'Angelo dei Lombardi) and citing the survivors' memories, the following essay aims to investigate the consequences and legacies of the temporariness in Irpinia. The permanence of the provisional weaves together the crises and contemporary debates on the depopulation of the inner areas in the southern Apennines, outlining the effective life cycle of the second emergency and the alternative uses in its current persistence
Il valore degli spazi residuali nelle strategie urbane resilienti
In questa fase storica, i contesti urbani sono costantemente chiamati ad adeguarsi ad una complessità di fattori esterni - cambiamenti climatici, ambientali, economici e sociali – che ne determinano e condizionano il proprio stato di salute. Le città, in particolare le realtà metropolitane, in cui la connaturata dinamicità produce effetti tangibili sul territorio, necessitano di costanti condizioni di ridefinizione e gestione, controllata e sostenibile, delle risorse.
Ci sono città come Torino, campo di sperimentazione di questa ricerca, che continuano ad essere testimoni di trasformazioni post-industriali a scale e nature differenti, ma che si trovano oggi in difficoltà nel ristabilire nuovi criteri di progettazione e trasformazione flessibili e adattivi. Questo contributo intende indagare, attraverso un approccio multiscalare e sistemico, un possibile quadro metodologico per un nuovo metabolismo urbano resiliente, attraverso lo studio di possibili strategie e scenari progettuali che trovano nello spazio aperto esistente, nelle sue parti residuali e di riserva, lo strumento attraverso cui ridefinirsi. La componente ambientale funge da mezzo di risignificazione dello spazio aperto e da occasione di recupero urbano, attraverso il riconoscimento del possibile valore rigenerativo di questi “scarti urbani”, oggi necessari alla ricomposizione del corpo frammentato della metropoli contemporanea.
Si introducono così operazioni di mapping, tattiche, azioni urbane, che cercano di rispondere ad una unitaria, sempre mutevole, strategia di intervento (Ippolito, 2012), che incrementi le qualità ambientali, paesaggistiche e di vivibilità della città
Castelsantangelo sul Nera, Macerata. Indagini, strategie e scenari per la ricostruzione | Castelsantangelo sul Nera, Macerata. Surveys, strategies and scenarios for the reconstruction
A partire dal 2018, il Politecnico di Torino è stato coinvolto tra le sedi universitarie firmatarie di una convenzione con l’Amministrazione Comunale di
Castelsantangelo sul Nera, dedicata alla promozione di studi e ricerche per la ricostruzione di un territorio duramente colpito dalle sequenze sismiche registrate nel 2016. La convenzione è stata promossa nell’ambito del programma di ricerca “FARB - Imparando dalle catastrofi”, sviluppato, tra febbraio
2017 e marzo 2019, da un gruppo di ricerca istituito presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. I rilievi svolti sul
campo, la raccolta di documenti d’archivio, l’elaborazione di mappe tematiche, sviluppate in ambiente GIS, hanno costituito le attività propedeutiche all’elaborazione di scenari progettuali, che gli autori hanno portato a compimento, formalizzando il contributo della ricerca universitaria alla rinascita del territorio e della comunità di Castelsantangelo sul Nera
Taranto. Dalla città rossa alla città blu.
Making operational proposals for transformation in an articulated and complex urban condition, such as the city of Taranto, requires dealing with a multiple and heterogeneous reality, which is challenging to address through a unifying and synchronic vision. The following proposals explore a thirty-year time horizon – (t0) 2019 | (t30) 2049 – as a limit to exercise a strategic vision and a plurality of actions.
The transition from the city of the red fog, which envelops buildings on windy days from the steelworks to the blue city of the two seas and the dust-free sky, is the vision to strive for through an action strategy based on objective conditions investigated on-site and literature. Taranto can be defined as: an archipelago where each neighborhood is an island; an extraordinary landscape context with an unexplored design potential in an ecological vision of enhancement; an essential steel industry for the community's economic survival needing a sustainable productive reconversion; and an urban public space affected by a widespread degradation closely linked to urban shrinkage phenomena. Far from the ambition of proposing strategic actions to address complex issues, the PoliTo team investigates the territory with a diverse critical analysis and visions. In order to explore some adaptive/mitigation measures to contrast the well-known environmental, spatial, and social vulnerabilities, that assume a dimension of evidence and unusual relevance in the three investigated residential neighborhoods - Salinella, Tamburi, and Paolo VI.
For each urban district, multiple re-designing actions of the urban space and reloading the ordinary building stock are carried out to support social innovation policies and contrast the community's inequalities
Digitalization and Spatial Documentation of Post-Earthquake Temporary Housing in Central Italy: An Integrated Geomatic Approach Involving UAV and a GIS-Based System
Geoinformation and aerial data collection are essential during post-earthquake emergency response. This research focuses on the long-lasting spatial impacts of temporary solutions, which have persisted in regions of Central Italy affected by catastrophic seismic events over the past 25 years, significantly and permanently altering their landscapes. The paper analyses the role of geomatic and photogrammetric tools in documenting the emergency process and projects in post-disaster phases. An Atlas of Temporary Architectures is proposed, which defines a common semantic and geometric codification for mapping temporary housing from territorial to urban and building scales. The paper presents an implementation of attribute specification in existing official cartographic data, including geometric entities in a 3D GIS data model platform for documenting and digitalising these provisional contexts. To achieve this platform, UAV point clouds are integrated with non-metric data to ensure a complete description in a multiscalar approach. Accurate topographic modifications can be captured by extracting very high-resolution orthophotos and elevation models (DSM and DTM). The results have been validated in Visso (Macerata), a small historical mountain village in Central Italy which was heavily damaged by the seismic events of 2016/2017. The integrated approach overcomes the existing gaps and emphasizes the importance of managing heterogeneous geospatial emergency data for classification purposes. It also highlights the need to enhance an interoperable knowledge base method for post-disaster temporary responses. By combining geomatic tools with architectural studies, these visualization techniques can support national and local organizations responsible for post-earthquake management through a 3D modelling method to aid future transformations or interventions following other natural disasters
Tipologie ricorrenti di edifici scolastici
Il capitolo affronta la scala edilizia proponendo i termini metodologici di un'operazione di catalogazione della grande varietà degli edifici scolastici a situazioni ricorrenti, prodotto di fasi storiche, culture tecniche e normative che si sono succedute nella storia della scuola italiana. Ne risultano delle tipologie di edifici e di contesti, statisticamente rilevanti, che offrono una descrizione sintetica, ma esaustiva, delle principali caratteristiche edilizie del patrimonio