122 research outputs found

    Rodent-borne Ljungan virus

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    The Ljungan (picorna) virus (LV) was first isolated in 1998 from Swedish bank voles (Myodes glareolus), and has subsequently been put forward as a zoonotic agent of several human (primarily gestational) diseases. LV has been found in laboratory mice and rats, as well as many wild small mammal species, including mice, voles and lemmings, in Sweden, Denmark, Germany, USA, and most recently, Italy. Interestingly, this rodent-borne virus causes symptoms in the rodents themselves; hence, this virus is also interesting for its possible effect on rodent ecology and population dynamics. Knowledge of the distribution LV among wild and domestic mammal species is crucial to assess its potential importance as a human and rodent pathogen. Here we provide an update of the current understanding of the host and geographical distributions of LV across Europe at the end of the second year of sampling and screening within the EU FP7 project EDENext. We discuss in more detail the prevalence of LV in the lemming Lemmus lemmus during a peak in the population cycle in 2011-1

    Evoluzione in cantina: come un piccolo roditore può aiutare a risolvere l’origine delle specie

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    Nonostante il titolo, L'Origine delle Specie di Charles Darwin lascia irrisolto un dilemma fondamentale dell'evoluzione: come nascono le specie? Sono noti diversi modi di speciazione, ma il dibattito sulla possibilità della speciazione simpatrica (l'evoluzione di due specie diverse da una sola, nello stesso territorio geografico) è tutt'ora molto acceso. Le variazioni del cariotipo (cioè, nel numero di cromosomi presente in ogni cellula di un organismo) dovute alla fusione casuale di due cromosomi per formarne uno (detto fusioni Robertsoniane) sono considerate fra gli eventi che potrebbero promuovere questo tipo di speciazione. Le fusioni Robertsoniane sono molto comuni nel topo domestico (Mus musculus domesticus), e in Europa sono state riconosciute più di 100 'razze’ di questa specie (popolazioni di topi nello stesso territorio in cui ogni topo porta le stesse fusioni). Nella zone di contatto di due razze, si forma una ‘zona ibrida’, dove gli ibridi hanno una fertilità più bassa rispetto agli individui di razza pura. La teoria evoluzionistica dice che le due razze pure dovrebbero sviluppare meccanismi comportamentali tali da evitare l'ibridazione, e quindi diventare due specie. Negli anni ’80, dei ricercatori italiani hanno documentato questo processo per la prima volta in due razze del topo domestico in un piccolo paese della Provincia di Sondrio. Da allora, le zone ibride del topo domestico sono stati considerati cruciali allo studio della speciazione simpatrica. Alcune di queste zone (due delle quali in nord Italia) sono state studiate in dettaglio, in una collaborazione pan-Europea durata più di 20 anni, utilizzando varie tecniche citogenetiche e molecolari, avvincinandosi ad una risposta a questo affascinante mistero

    Robertsonian fusions and speciation in a house mouse hydrib zone

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    SIGLEAvailable from British Library Document Supply Centre- DSC:D176421 / BLDSC - British Library Document Supply CentreGBUnited Kingdo

    Topolino in Valtellina: un piccolo roditore ci aiuta a capire la Teoria dell’Evoluzione: studio dell'evoluzione e della speciazione delle razze cromosomiche del topo domestico in Provincia di Sondrio

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    Variazioni del cariotipo dovute a fusioni Robertsoniane (Rb) sono molto comuni nel topo domestico (Mus musculus domesticus). Infatti, dopo che la prima ‘razza cromosomica’ fu scoperta in Val Poschiavo (nominata ai tempi Mus poschiavinus), più di 100 di queste razze sono state riconosciute in Europa e Nord Africa. Una razza cromosomica è una popolazione di individui omozigoti per particolari fusioni Rb. Quando due di queste razze entrano in contatto fra di loro, si ibridano, formando una zona ibrida. È noto che le zone ibride sono utili per individuare l’evoluzione delle razze cromosomiche e per lo studio della speciazione, quindi sono state cercate al fine di perseguire lo studio di questo processo. Nel 1989 abbiamo scoperto una zona ibrida del topo domestico in Valtellina e Valchiavenna (Provincia di Sondrio), dove esistono 7 razze cromosomiche, distribuite irregolarmente a macchia, e più di 40 cariotipi del tipo ibrido. Tre di queste razze esistono solo in Provincia di Sondrio, due da noi scoperte nel 1989 e nel 2007. Essendo tutte commensali, l’origine e la distribuzione di queste razze sono state sicuramente influenzate da eventi naturali (soprattutto frane e inondazioni), e dalla storia dell’uomo nella valle (es. agricoltura tradizionale, trasporto di prodotti agricoli, estinzione e ricolonizzazione delle popolazioni negli habitat commensali, ecc.). Questa zona ibrida presenta un’opportunità unica per individuare il ruolo delle fusioni e delle razze Rb nel processo di speciazione. Le conclusioni principali della nostra ricerca in questo campo sono: 1) il contatto fra popolazioni caratterizzate da cariotipi diversi potrebbe risultare nella selezione contro gli ibridi e la speciazione per ‘reinforcement’ in certe situazioni (es. dove le popolazioni sono molto piccole e/o isolate, il livello di migrazione basso, ecc.); 2) l’ibridazione può anche portare alla creazione di nuove razze (‘zonal raciation’). Per studiare la prima ipotesi abbiamo quantificato dei parametri utilizzando varie tecniche di laboratorio e sul campo (grandezza della popolazione, tasso di migrazione, selezione conto gli ibridi, distanza genetica, ecc.); questi parametri sono stati usati successivamente per fare delle simulazioni con dei modelli matematici. Inoltre, studi molecolari con marcatori microsatellitari sono stati utilizzati per identificare la porzione del genoma dove la ricombinazione potrebbe essere soppressa (fenomeno necessario per la speciazione per reinforcement). Per la seconda ipotesi sono stati utilizzati marcatori microsatellitari per identificare l’origine dei cromosomi delle razze ‘nuove’
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