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    Proyecto, investigación e innovación en urbanismo, arquitectura y diseño industrial

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    Actas de congresoLas VII Jornadas de Investigación “Encuentro y Reflexión” y I Jornadas de Investigación de becarios y doctorandos. Proyecto, investigación e innovación en Urbanismo, Arquitectura y Diseño Industrial se centraron en cuatro ejes: el proyecto; la dimensión tecnológica y la gestión; la dimensión social y cultural y la enseñanza en Arquitectura, Urbanismo y Diseño Industrial, sustentados en las líneas prioritarias de investigación definidas epistemológicamente en el Consejo Asesor de Ciencia y Tecnología de esta Universidad Nacional de Córdoba. Con el objetivo de afianzar continuidad, formación y transferencia de métodos, metodología y recursos se incorporó becarios y doctorandos de los Institutos de investigación. La Comisión Honoraria la integraron las tres Secretarias de Investigación de la Facultad, arquitectas Marta Polo, quien fundó y María del Carmen Franchello y Nora Gutiérrez Crespo quienes continuaron la tradición de la buena práctica del debate en la cotidianeidad de la propia Facultad. Los textos que conforman las VII Jornadas son los avances y resultados de las investigaciones realizadas en el bienio 2016-2018.Fil: Novello, María Alejandra. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Repiso, Luciana. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Mir, Guillermo. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Brizuela, Natalia. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Herrera, Fernanda. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Períes, Lucas. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Romo, Claudia. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Gordillo, Natalia. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; ArgentinaFil: Andrade, Elena Beatriz. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Arquitectura, Urbanismo y Diseño; Argentin

    Trattamento e controllo bioanalitico tossicologico di fanghi e possibile impianto di trattamento

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    È noto che nei fanghi, in particolare quelli presenti in zone lagunari e paludose, ma anche in quelli provenienti da laghi, fiumi, processi di purificazione delle acque od altro, sono presenti sostanze inquinanti di vario genere. Tra le categorie di appartenenza di tali sostanze vi sono quelle di origine petrolchimica, quali gli idrocarburi, quelle di tipo organico, e quelle che contengono metalli pesanti. La presenza di tali sostanze è causata sia da processi industriali, che scaricano in acqua parte dei loro rifiuti, sia da processi naturali. Tali fanghi devono essere trattati e risanati per portare entro determinati valori minimi, previsti da specifiche normative in materia, i quantitativi di tali sostanze inquinanti presenti. Per eseguire la bonifica ed il riposizionamento dei fanghi i trattamenti tradizionali prevedono il loro invio in impianti di depurazione fissi previsti sulla terra ferma. Uno scopo del presente progetto è di mettere a punto un metodo ed un impianto che possano essere realizzati direttamente su un’imbarcazione, evitando ogni trasporto a terra, che abbiano un basso consumo energetico, e che possano lavorare sostanzialmente in continuo, o almeno in modo da depurare un quantitativo di fanghi industrialmente significativo, possibilmente superiore ad 1 mc, in un tempo contenuto, possibilmente inferiore ai 10 minuti. Altro scopo è quello di realizzare un metodo ed un dispositivo che possano estrarre la massima quantità e qualità di sostanza inquinante, eventualmente riutilizzando componenti di valore, come certi metalli pesanti, e che non necessitino, se non in misura trascurabile, di trasportare prodotti finali in discarica. Tra le diverse analisi da effettuare vi è il controllo della biotossicità ambientale basato su batteri bioluminescenti (BBL), che emettono luce naturalmente e il cui calo può essere dovuto al contatto con sostanze tossiche. Tale saggio è ampiamente utilizzato e vi è già una procedura ISO 11348-1/2/3, recepita anche in Italia nella normativa con il DLgs 11/05/ 1999, n. 152 e nel successivo aggiornamento, D.lgs. 258/2000. In questa fase iniziale del progetto il dosaggio biotossicologico BBL è stato applicato a campioni di acque, fanghi ed estratti dopo il trattamento, per determinarne la biotossicità acuta e la biotossicità cronica, utilizzando tre ceppi diversi di batteri BL. Si propongono tre diversi ceppi per sfruttare le diversità dei microorganismi, aumentando l’affidabilità della risposta ai diversi tossici, in particolare metalli. I saggi proposti, rispetto a quelli in commercio e a quelli ISO, presentano quindi caratteristiche migliorative notevoli, consentendo una flessibilità maggiore, l’utilizzo di ceppi batterici diversi e la possibilità, mediante l’uso delle micropiastre, di effettuare contemporaneamente l’analisi di più campioni nelle stesse condizioni operative. È così possibile creare un banca dati che consentirà di confrontare i dati BL ottenuti con quelli chimici storici e di ottenere informazioni che serviranno per il controllo del risanamento diretto del sito in esame. S.Girotti, M.D.Luque de Castro, M.Piccolo, F.Gubiani, brevetto italiano “Metodo per il trattamento di fanghi e relativo impianto di trattamento”, classificazione internazionale E02F, di proprietà di Impresa Taverna SpA, presentato con domanda UD 2005 A 000116 e depositato in data 11 Luglio 2005. S.Girotti, L. Bolelli, A.Roda, G.Gentilomi, M.Musiani. “Improved detection of toxic chemicals using bioluminescent bacteria”. Analytica Chimica Acta, 471 (1), 113-120, 2002

    Bioremediation and toxicity bioluminescent assay of contaminated soils

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    Three different strains of bioluminescent bacteria (Vibrio sp.) have been applied to the analysis of samples of slime from Marano lagoon (Venice, Italy) and of soil from oil terminals (Ben Jabbar, Libya), with the aim to assess their biotoxicity and to evaluate the effects of bioremediation treatments carried out with hydrocarbons degrading bacteria. Many researchers have studied the development of rapid and sensitive bioassays to monitor and assess the discharge of toxic materials. Accordingly, toxicity tests based on bioluminescent micro-organisms have been used because of their sensitivity [1]. Bioluminescent bacteria (BLB), present in marine, freshwater and terrestrial environments, emit light when they find themselves in an optimal environment. Therefore, in vivo luminescence is a sensitive indicator of xenobiotic toxicity to micro-organisms because it reflects the metabolic status of the cell. A decrease in luminescence can be measured when noxious substances are present in the medium. The soil in industrial areas, the slime from sea costs or lagoons, the sludges from wastewater treatment plants are contaminated by a large variety of toxic pollutants, such as hydrocarbons, organic substances and heavy metals. Concerning these kinds of pollutants exist regulatory rules that define the acceptable levels and impose suitable treatments of highly polluted materials to reach these levels. In this study the three marine Vibro logei strains showed, among them, different sensitivity to the different pollutants contained in the samples: heavy metals in the lagoon samples and hydrocarbons of various chain length in soil samples. The measurements of emitted light, carried out in medium containing 3% NaCl, were done after short time of contact (60 minutes) and at long time intervals (16 hours) and the results expressed as percentage inhibition with respect to the blank emission (100%). The trend of acute and chronic toxicity was similar for each strain. By analysing with BLB the hydrocarbons contaminated samples before and after various period of bioremediation treatment it was possible to observe an increasing toxicity of the treated samples. Thus, the BLB could represent a useful biomonitoring tool to evaluate the changes occurring during remediation processes, even in case of on-field conditions, like for treatments carried out on boats. [1] Girotti S, Bolelli L, Roda A, Gentilomi G, Musiani M. (2002). Improved detection of toxic chemicals using bioluminescent bacteria. Anal. Chim Acta 471, 113-120
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