39 research outputs found
Clinical and imaging selection criteria treating lumbar disc herniations by oxygen-ozone therapy, corticosteroid and local anaesthetic.
Radicular lumbar back pain is an important public health problem not already provided with a unequivocal treatment approach. Medical and physical therapies represent the first solution, however when these are not successful, the second therapeutic step is still controversial and mini-invasive treatment may play an important role. In these cases oxygen-ozone therapy has been proved to be a very safe and effective option that is widely used with different modalities.
This paper, by reviewing oxygen-ozone therapy literature data, aims to propose an effective procedural technique and to clarify patient's selection criteria; furthermore complications and follow-up management are also considered
Initial Experience Using the New pHLO 0.072-inch Large-Bore Catheter for Direct Aspiration Thrombectomy in Acute Ischemic Stroke
Purpose A direct aspiration, first pass technique (ADAPT) has been introduced as a rapid and safe thrombectomy strategy in patients with intracranial large vessel occlusion (LVO). The aim of the study is to determine the technical feasibility, safety, and functional outcome of ADAPT using the newly released large bore pHLO 0.072-inch aspiration catheter (AC; Phenox). Materials and Methods We performed a retrospective analysis of data collected prospectively (October 2019–November 2021) from 2 comprehensive stroke centers. Accessibility of the thrombus, vascular recanalization, time to recanalization, and procedure-related complications were evaluated. National Institutes of Health stroke scale scores at presentation and discharge and the modified Rankin scale (mRS) score at 90 days post-procedure were recorded. Results Twenty-five patients (14 female, 11 male) with occlusions of the anterior circulation were treated. In 84% of cases, ADAPT led to successful recanalization with a median procedure time of 28 minutes. In the remaining cases, successful recanalization required (to a total of 96%; modified thrombolysis in cerebral infarction score 2b/3) the use of stent retrievers. No AC-related complications were reported. Other complications included distal migration of the thrombus, requiring a stent-retriever, and symptomatic PH2 hemorrhage in 16% and 4%, respectively. After 3 months, 52% of the patients had mRS scores of 0–2 with an overall mortality rate of 20%. Conclusion Results from our retrospective case series revealed that thrombectomy of LVOs with pHLO AC is safe and effective in cases of large-vessel ischemic stroke. Rates of complete or near-complete recanalization after the first pass with this method might be used as a new benchmark in future trials
Compliance alla ventilazione notturna e dati polisonnografici in pazienti con demenza di Alzheimer e a corpi di Lewy affetti da OSAS: dati preliminari
Introduzione. I disturbi del sonno in generale e le Apnee Ostruttive in Sonno (OSA)
mostrano alta prevalenza in demenza di Alzheimer (AD), demenza a corpi di Lewy (DLB) e
altre forme di demenza fin dalle fasi precoci della malattia. L’OSA è fattore di rischio per
declino cognitivo e può determinarne una più precoce insorgenza, contribuire alla
patogenesi della demenza e avere un ruolo nella progressione di malattia. Inoltre l’OSA è
fattore di rischio per malattie cardio e cerebrovascolari. Trattare l’OSA, quando indicato
(casi moderati e severi), può contribuite a rallentare la progressione del declino cognitivo, a
controllare importanti comorbilità e a migliorare la continuità del sonno. Il trattamento
d’elezione per OSA, fino a quando la compliance è sufficiente ed in presenza di valido
carer, è la ventilazione a pressione positiva (CPAP/auto-CPAP). Non è stata dimostrata una
significativa riduzione della compliance a ventilazione in persone anziane sane e in AD. I
pochi dati disponibili hanno mostrato scarsissima compliance in DLB.
Metodi. Nell’ambito di uno studio video-Polisonnografico (vPSG) sul ruolo del disturbo
del comportamento in sonno REM in AD, DLB e demenza di incerta classificazione
(AD/DLB), i pazienti affetti da OSAS di grado moderato o severo sono stati trattati con
auto-CPAP e sono stati valutati compliance ed impatto della ventilazione sui parametri
polisonnografici.
Risultati. Dal luglio 2018 (arruolamento in corso), sono stati consecutivamente
screenati con testistica sonnologica 31 pazienti e di questi, 12 (4 AD e 8 DLB; 66% uomini;
età compresa tra 67-84 anni, 42% CDR 1 e 58% CDR2) hanno effettuato 2 vPSG. Durante
la prima notte in vPSG, è stata rilevata la presenza di OSA di grado moderato o severo in 7
pazienti (3 DLB e 4 AD). Nella seconda notte in vPSG i pazienti OSAS sono stati ventilati
con auto-CPAP, tutti con stesso modello e marca di ventilatore dopo scelta di adeguata
maschera e adattamento: si è osservata buona compliance in tutti i pazienti con tempo
medio di utilizzo del ventilatore di 8 ore e 46 minuti (utilizzo minimo: 6 ore e 22 minuti).
Tra i parametri del sonno, l’efficienza di sonno è migliorata e la veglia infra-sonno si è
ridotta anche se non significativamente. In tutti i soggetti si è ottenuto buon controllo del
quadro di OSAS.
Conclusione. I nostri dati dimostrano che la ventilazione a pressione positiva per OSAS
può essere proposta anche a pazienti DLB con sufficiente capacità di collaborazione e
valido carer. La compliance e il controllo dell’OSAS verificati in vPSG nella prima notte
di ventilazione sono risultati buoni sia in AD che DLB. L’aderenza al trattamento va
verificata nel tempo con scarico di dati di utilizzo da ventilatore come da regole di buona
pratica clinica e da linee guida per OSAS
Miglior Poster alla prima edizione del congresso All4AD – Alliance for Alzheimer’s disease and other Dementias
I disturbi del sonno sono comuni nei soggetti con demenza di Alzheimer (AD) e a corpi di Lewy (DLB). La loro identificazione, soprattutto del disturbo del comportamento in sonno REM (RBD), criterio core
per DLB dal 2017, è importante per il miglioramento dell’accuratezza diagnostica, soprattutto in casi non candidabili ad approfondimenti con biomarcatori.
Obiettivo dello studio è la valutazione di pazienti con diagnosi di AD, DLB o incerta tra AD/DLB, affetti da almeno un disturbo del sonno di rilievo clinico e, alla luce dei risultati, l’eventuale rivalutazione della
diagnosi del tipo di demenza.
Da luglio 2018 sono stati screenati 29 pazienti e 12 (età tra 67 e 84 anni) sono stati sottoposti a due notti di video-polisonnografia (vPSG). All’arruolamento, il 42% aveva una diagnosi di AD, il 25% di DLB e il 33% incerta tra AD/DLB. Il 25% dei soggetti presentava eccessiva sonnolenza diurna, il 58% cattiva qualità di sonno, l'83% alto rischio di apnee in sonno (OSA) e il 75% un possibile RBD. In vPSG sono stati osservati risvegli confusionali in 5 soggetti, PLMD in 7 e OSA in 9. RBD è stato confermato in 10 soggetti e di conseguenza in 2 soggetti precedentemente AD è stata formulata diagnosi di DLB e in 4 soggetti AD/DLB, 3 sono stati diagnosticati DLB e 1 AD. I soggetti con CDR 2 rispetto a quelli con CDR 1 presentavano una diminuzione di sonno REM e fasi di sonno REM "dissociato" (p = .048 e p = .027, rispettivamente).
Il sonno delle persone con AD e DLB è molto disturbato, spesso più di un disturbo del sonno è presente e con il progredire della malattia il sonno REM si modifica. La vPSG contribuisce alla diagnosi del tipo di demenza in soggetti non candidabili ad altre indagini di neuroimaging e/o liquorali
REM sleep behavior disorder and other sleep disturbances in Alzheimer's disease, dementia with Lewy bodies and in dementia cases of uncertain classification
Objectives/Introduction: Sleep disorders are common in persons with Alzheimer´s disease (AD) and dementia with Lewy bodies (DLB). Their identification, especially of REM sleep behavior disorder (RBD), a core clinical feature for DLB diagnosis, is an important support to improve diagnostic accuracy between these two types of dementia and optimize therapeutic strategies.
Methods: In this ongoing study, consecutive patients with AD, DLB or uncertain diagnosis between AD/DLB and mild-to-moderate dementia severity are screened for sleep disturbances. Recruited patients undergo two consecutive full-night video-polysomnographies (vPSG). Patients diagnosed with moderate to severe obstructive sleep apnea (OSA) after the first vPSG are treated with positive airway pressure (PAP) ventilation during the second vPSG.
Results: To date, 31 patients have been screened and 13 recruited (60% men; mean age 77 ± 2 years; 46% Clinical Dementia Rating score [CDR] 1 and 54% CDR 2). At enrollment, 54% had a diagnosis of AD, 23% of DLB and 23% of AD/DLB. 69% of patients complained of poor sleep quality, while only 15% of excessive daytime sleepiness. 77% presented a high risk for OSA, 70% a clinically possible RBD and 38% restless legs syndrome. VPSG analysis confirmed OSA in 9 patients, periodic limb movements in 7 and confusional arousals in 4. 86% of OSA patients used PAP treatment for at least 5 hours during the second vPSG. RBD was confirmed in 10 patients. Based on these findings and according to current DLB diagnostic criteria, 5 patients previously diagnosed with AD and 2 patients AD/DLB were diagnosed with DLB. Moreover, CDR 2 patients presented a decrease in percentage of REM sleep and atypical REM sleep phases (predominant delta activity) as compared to CDR 1 patients (p = 0.048 and p = 0.027, respectively).
Conclusions: Our preliminary findings show a high comorbidity of vPSG-confirmed RBD with other primary sleep disorders (OSA in particular) in dementia patients. Both in AD and DLB, with the progression of cognitive decline, standard REM sleep scoring becomes complex. VPSG remains the gold standard for the diagnosis of RBD and its mimics and it is a useful tool for improving dementia diagnostic accuracy