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    Analisi della gestione dei traumi toracici afferenti al DEA dell'Azienda Ospedaliera - Universitaria Pisana nel corso dell'anno 2017: introduzione e validazione nella casistica pisana del Thorax Trauma Severity Score.

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    INTRODUZIONE Il trauma toracico, isolato o nell’ambito di un politrauma, è una condizione che può avere delle importanti conseguenze sulla prognosi del paziente. La gestione del trauma toracico richiede dunque un approccio standardizzato e sistematico, con una frequente integrazione tra gli interventi messi in atto dal personale del Pronto Soccorso ed interventi specialistici di natura chirurgico-interventistica. Tale gestione è regolata a livello internazionale dalle linee guida ATLS. OBIETTIVI Lo scopo della presente tesi è di effettuare un’indagine relativa ai traumi toracici afferenti al Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) di II livello dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana nel corso dell’anno 2017. L’analisi statistica individua le caratteristiche epidemiologiche, anamnestiche ed obiettive dei pazienti in esame, l’uso della ventilazione meccanica non invasiva (NIMV) e della ventilazione invasiva, la mortalità e la durata del ricovero ospedaliero. Lo studio si propone inoltre di introdurre e validare, nella casistica pisana, il Thorax Trauma Severity Score come utile strumento prognostico nella valutazione del trauma toracico. L’obiettivo è di migliorare la comprensione dei fattori che influiscono sull’outcome del trauma, migliorandone dunque la gestione in Pronto Soccorso ed in regime di ricovero ospedaliero. MATERIALI E METODI Il presente studio è un’analisi retrospettiva dei traumi toracici giunti al Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (DEA) di II livello dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana nell’arco di un periodo compreso tra il 1° Gennaio 2017 ed il 31 Dicembre 2017. Del totale di 1109 pazienti così ottenuti è stato selezionato il sottogruppo dei pazienti ricoverati. Lo studio intende infatti concentrarsi sul trauma toracico che necessita di una gestione ospedaliera in regime di ricovero. All’interno di questo sottogruppo l’unico criterio di esclusione è stato il trauma cranico severo (GCS8). Di tutti i pazienti sono stati raccolti dati anamnestici (età, sesso, dinamica dell’evento ed anamnesi riportati sulla cartella First Aid) ed obiettivi (con particolare attenzione alla valutazione primaria e secondaria del trauma). Sono stati inoltre analizzati i parametri vitali, i dati laboratoristici rilevanti ed i valori dell’emogasanalisi. È stata poi effettuata una lettura approfondita dei referti radiologici delle TC torace, RX torace e RX scheletro costale, alla ricerca dei reperti necessari al calcolo del Thorax Trauma Severity Score (contusioni polmonari, fratture costali e coinvolgimento pleurico). Dalle cartelle cliniche di reparto sono stati raccolti i dati relativi alla ventilazione meccanica non invasiva (NIMV). È stato inoltre consultato il database delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell’AOUP da cui sono state tratte le informazioni riguardanti il tempo di ricovero e l’esito del ricovero. I dati sono stati elaborati tramite un software statistico da cui sono stati estrapolati i risultati dello studio. RISULTATI CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE: Il numero di traumi toracici afferenti al DEA dell’AOUP nel corso dell’anno 2017 ammonta a 1,23% del totale degli accessi. La popolazione presa in esame è distribuita per il 63,55% da individui di sesso maschile e per il 36,44% da individui di sesso femminile. L’età media del campione è 60,05 con una deviazione standard di 20,56 che evidenzia la notevole variabilità, in termini di età, del campione. La distribuzione per età rispecchia in parte la dinamica dell’evento. Nel 56,88 % dei casi la dinamica dell’evento è “incidente in strada” che è statisticamente più rappresentato nella fascia di popolazione =65 anni (77,05%). Il 54,22% dei traumi toracici è secondario ad una dinamica di politrauma ed il 53,33% dei casi accede con codice rosso. Il numero di contusioni polmonari risultante dalla lettura delle TC torace è di 99 casi su 225 (44%), il numero di PNX è di 73 casi su 225 (32,44%), il numero di fratture costali è di 175 casi su 225 (77,77%). Il numero di contusioni polmonari in assenza di fratture costali ammonta a 24 casi (10,6%) e si concentra nella popolazione più giovane con età media 37 (IQR 19,4). Confrontando tale dato con l’età media dei pazienti che riportavano sia contusioni che fratture costali emerge una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Dall’analisi dei parametri vitali sono risultate delle differenze tra il gruppo con contusioni polmonari e quello senza. In particolare emerge una differenza significativa nei i valori di PAS che risulta in media più bassa nel gruppo con contusioni (p = 0,02). Non emergono invece differenze significative negli altri parametri vitali né negli esami ematochimici. ENDPOINT PRIMARI E SECONDARI: Dal campione principale di 225 pazienti sono stati selezionati 83 pazienti per effettuare il Thorax Trauma Severity Score. Il numero del campione è stato limitato dalla disponibilità dei risultati dell’Emogas-analisi sul sistema FirstAid. I punteggi ottenuti variano da 2 a 12 con una media di 6,71 (SD 2,27). Sono stati analizzati gli esami ematici ed i parametri vitali del campione, raggruppandoli per punteggio TTS. Gli indici di rabdomiolisi sono risultati elevati solo nei gruppi TTS8, TTS9 e TTS10; gli indici di danno miocardico sono risultati elevati solo nei gruppi TTS7, TTS8, TTS9, TTS10. Effettuando un’analisi delle varianze sui dati ematochimici e sui parametri vitali divisi per punteggio, risulta che esiste una differenza significativa nelle varianze dei livelli di Hb (p= 0,038) e della PAS (p= 0,01). Nel campione preso in analisi non sono presenti casi di decesso durante il ricovero, pertanto non è stato possibile dimostrare l’associazione e la correlazione del punteggio TTS con la mortalità. Il tempo di ricovero medio è risultato di 11,01 giorni con una deviazione standard di 15,36 ed una differenza interquartile di 7. Il numero di pazienti ricoverati in MUO ammonta a 116 casi (51,55%), il numero di pazienti ricoverati in Anestesia e Rianimazione PS è di 46 casi (20,44%). Il tempo medio di ricovero nella UO di Anestesia e Rianimazione PS è di 22,25 giorni con una deviazione standard di 15,22. Il tempo medio di ricovero nella degenza della UO di Medicina d’Urgenza e PS è di 4,69 (IQR 3,29) giorni, laddove invece il tempo medio di ricovero nella terapia subintensiva della UO di Medicina d’Urgenza e PS è di 6,72 (IQR 2,65) giorni. Il tempo di ricovero è stato poi analizzato per punteggio TTS, ponendo il valore 8 come cut off. Il tempo medio per TTS >= 8 è di 14,84 9, invece il tempo medio per TTS < 8 è di 8,33 6,5. Dall’analisi dei i parametri EGA è emerso che i valori di pH ed i valori dei lattati correlano con il tempo di ricovero (p<0,001). La correlazione pH – tempo di ricovero è di tipo negativo moderata (coefficiente di Pearson 0,56) con p < 0,001. La correlazione lattati – tempo di ricovero è di tipo positivo moderata (coefficiente di Pearson 0,49) con p < 0,001. Allargando l’analisi del tempo di ricovero al campione di 225 pazienti e confrontando il tempo di ricovero dei pazienti con contusioni polmonari e quello dei pazienti senza contusioni polmonari emerge una differenza significativa (p < 0,001). Analogamente il tempo di ricovero dei pazienti con fratture costali è significativamente diverso da quello dei pazienti senza fratture (p < 0,001). Tale differenza non sussiste tuttavia nel caso del PNX. È risultata inoltre una differenza significativa (p = 50 anni. Dall’analisi dei dati della ventilazione meccanica in regime di Terapia Intensiva o Subintensiva, è emerso che la frequenza della ventilazione invasiva è nettamente maggiore rispetto alla ventilazione non invasiva (31 casi di ventilazione invasiva, 9 casi di NIV). Inoltre la durata media della ventilazione invasiva è risultata di 14 giorni, laddove invece la durata media della NIV è di 2,33 giorni. Dei pazienti ricoverati nella UO Medicina D’Urgenza e PS, il 75% ha effettuato O2 alti flussi e solo il 2,5% ha effettuato la NIV. Il tempo medio totale di ventilazione meccanica invasiva è di 10,33 (IQR 18,5) giorni. La durata media della INV nei pazienti TTS >= 7 è stata di 12,28 (IQR 18) giorni, laddove invece la durata media della INV nei pazienti TTS < 7 è stata di 3,5 (IQR 5) giorni. Tale differenza è risultata statisticamente significativa con p < 0,05. CONCLUSIONI Dallo studio condotto emergono alcune caratteristiche della popolazione coinvolta già descritte in letteratura, come la relazione tra i valori pressori e la presenza di contusioni polmonari o la relazione tra la dinamica dell’evento e l’età del paziente. I principali determinanti del tempo di ricovero in caso di trauma toracico sono rappresentati dall’età, dalla presenza di contusioni polmonari, dalla presenza di fratture costali e dai valori di pH e lattati riscontrati medianti emogasanalisi arteriosa. Dall’analisi dei gruppi individuati Thorax Trauma Severity Score è emersa un’associazione significativa con i valori di Hb. Analizzando i tempi di ricovero, il punteggio TTS si è dimostrato in grado di discernere il tempo di degenza medio, rappresentando dunque un valido strumento prognostico. Non è stato tuttavia possibile correlare lo score con la mortalità giacché non sono stati registrati decessi nel campione sottoposto a valutazione tramite TTS. Nella nostra casistica, il TTS si è inoltre rivelato in grado di predire la durata della ventilazione invasiva tardiva, qualora essa fosse necessaria. In accordo con la letteratura rimane invece controverso il ruolo della ventilazione meccanica non invasiva (NIVM) nel contesto del trauma toracico. Essa rappresenta un ottimo strumento preventivo nei pazienti a rischio di sviluppare complicanze tardive. In tal senso lo score TTS è di grande utilità decisionale, permettendo una distinzione accurata e sensibile dei pazienti più a rischio

    Ultrasound Elastography to Assess Age of Deep Vein Thrombosis: A Systematic Review

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    Background and aims: Deep-vein thrombosis (DVT) is a widely diffused condition, and its accurate staging has major clinical and therapeutic implications. Ultrasound elastography (UE) is a rapidly evolving imaging technique that allows quantification of elastic tissue properties and could play a crucial role in determining thrombus age. The aim of this review is to find clinical evidence regarding the application of UE in the evaluation of DVT and its usefulness in differentiating thrombosis age. Methods: A literature search of clinical studies was performed to identify the ability of UE of discriminate acute, subacute, and chronic DVT. Heterogeneity and publication bias were calculated. In accordance with the study protocol, a qualitative analysis of the evidence was planned. The results were summarized with a comprehensive summary table of study characteristics and baseline characteristics of participant patients. Results: Nine studies matched the predetermined eligibility requirements for this systematic review regarding the risk of bias; the greatest criticalities were found within the domains of patient selection and index test. Based on the quality assessment, two publications were excluded from the qualitative synthesis because of the presence of significant applicability concerns. Among the seven studies that were considered eligible for qualitative synthesis, four evaluated strain elastography and three evaluated shear-wave elastography. Despite significant differences concerning study design, thrombus age definitions, and patient characteristics, nearly all studies demonstrated an increase in thrombus stiffness according to DVT age. Conclusions: UE could play a key role in routine ultrasound examination of DVT. The measurement of thrombus stiffness has a high biological plausibility and its use is supported by the finding of a correlation between the stiffness and the progression of the DVT age

    Ultrasound Evaluation of Sarcopenia in Patients with Hepatocellular Carcinoma: A Faster and Easier Way to Detect Patients at Risk

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    The condition of sarcopenia, defined as a progressive loss of musculoskeletal mass and muscular strength, is very common in patients with hepatocellular carcinoma (HCC) and presents a remarkable association with its prognosis. Thus, the early identification of sarcopenic patients represents one of the potential new approaches in the global assessment of HCC, and there is increasing interest regarding the potential therapeutic implications of this condition. The gold standard for the quantification of muscle mass is magnetic resonance imaging (MRI) or computed tomography (CT), but these techniques are not always feasible because of the high-cost equipment needed. A new possibility in sarcopenia identification could be muscle ultrasound examination. The measurement of specific parameters such as the muscle thickness, muscular fascicles length or pennation angle has shown a good correlation with CT or MRI values and a good diagnostic accuracy in the detection of sarcopenia. Recently, these results were also confirmed specifically in patients with chronic liver disease. This review summarizes the role of imaging for the diagnosis of sarcopenia in patients with HCC, focusing on the advantages and disadvantages of the diagnostic techniques currently validated for this aim and the future perspectives for the identification of this condition

    Endoscopic Contrast-Enhanced Ultrasound and Fine-Needle Aspiration or Biopsy for the Diagnosis of Pancreatic Solid Lesions: A Systematic Review and Meta-Analysis

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    Simple Summary We conducted a systematic search of the literature to explore if endoscopic contrast-enhanced ultrasound (ECEUS) could improve the diagnostic success of pancreatic solid lesion biopsy or fine needle aspiration. The analysis that we conducted on 1.178 patients showed a slight trend of more diagnoses and the greater efficacy of a single pass in patients who underwent contrast-guided pancreatic sampling, although this finding did not reach statistical significance. We believe that our analysis provides a useful insight for clinical practice and could aid future investigations on this topic.Abstract Introduction: Endoscopic ultrasound-guided fine-needle aspiration (EUS-FNA) and endoscopic ultrasound-guided fine-needle biopsy (EUS-FNB) are currently recommended for the pathologic diagnosis of pancreatic solid lesions (PSLs). The application of contrast-enhanced endoscopic ultrasound (ECEUS) could aid the endoscopist during an FNA and/or FNB procedure. CEUS is indeed able to better differentiate the pathologic tissue from the surrounding healthy pancreatic parenchyma and to detect necrotic areas and vessels. Objectives: Our objective was to evaluate if ECEUS could reduce the number of needle passes and side effects and increase the diagnostic efficacy of FNA and/or FNB. Methods: A comprehensive literature search of clinical studies was performed to explore if ECEUS-FNA or FNB could increase diagnostic accuracy and reduce the number of needle passes and adverse effects compared to standard EUS-FNA or FNB. In accordance with the study protocol, a qualitative and quantitative analysis of the evidence was planned. Results: The proportion of established diagnoses of ECEUS was 90.9% compared to 88.3% of EUS, with no statistically significant difference (p = 0.14). The diagnosis was made through a single step in 70.9% of ECEUS patients and in 65.3% of EUS patients, without statistical significance (p = 0.24). The incidence of adverse reactions was substantially comparable across both groups (p = 0.89). Conclusion: ECEUS-FNA and FNB do not appear superior to standard EUS-FNA and FNB for the diagnosis of pancreatic lesions

    Dynamic Contrast-Enhanced Ultrasound in the Prediction of Advanced Hepatocellular Carcinoma Response to Systemic and Locoregional Therapies

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    Simple Summary Hepatocellular carcinoma (HCC) is sometimes diagnosed at an advanced stage, with subsequent complex therapeutic efforts combining both locoregional and systemic treatments. Computed tomography and magnetic resonance are conventionally used for post-treatment follow-up of HCC. Contrast-enhanced ultrasound and dynamic contrast-enhanced ultrasound (DCE-US) have gained an increasing importance due to the interest of several researchers in their potential role in the early assessment of response to locoregional treatments or antiangiogenic therapies in patients with advanced HCC. Particularly, DCE-US allows the construction of time-intensity curves, providing an assessment of the parameters related to neoplastic tissue perfusion and its potential changes following therapies. Its advantage resides in being easily repeatable, minimally invasive, and able to grant important evaluations about patients' survival, essential for well-timed therapeutic changes in case of unsatisfying response and eventual further treatment planning.Abstract Hepatocellular carcinoma (HCC) is the most frequent primary liver cancer and the sixth most common malignant tumor in the world, with an incidence of 2-8% per year in patients with hepatic cirrhosis or chronic hepatitis. Despite surveillance schedules, it is sometimes diagnosed at an advanced stage, requiring complex therapeutic efforts with both locoregional and systemic treatments. Traditional radiological tools (computed tomography and magnetic resonance) are used for the post-treatment follow-up of HCC. The first follow-up imaging is performed at 4 weeks after resection or locoregional treatments, or after 3 months from the beginning of systemic therapies, and subsequently every 3 months for the first 2 years. For this reason, these radiological methods do not grant the possibility of an early distinction between good and poor therapeutic response. Contrast-enhanced ultrasound (CEUS) and dynamic contrast-enhanced ultrasound (DCE-US) have gained the interest of several researchers for their potential role in the early assessment of response to locoregional treatments (chemoembolization) or antiangiogenic therapies in patients with advanced HCC. In fact, DCE-US, through a quantitative analysis performed by specific software, allows the construction of time-intensity curves, providing an evaluation of the parameters related to neoplastic tissue perfusion and its potential changes following therapies. It has the invaluable advantage of being easily repeatable, minimally invasive, and able to grant important evaluations regarding patients' survival, essential for well-timed therapeutic changes in case of unsatisfying response, and eventual further treatment planning

    Extracellular Vesicles: Novel Potential Therapeutic Agents in Inflammatory Bowel Diseases

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    Patients affected by inflammatory bowel diseases (IBD) can nowadays benefit from a growing number of pharmacological options. However, in moderate-to-severe cases, the therapeutic response is still far from optimal, and treatment changes and optimizations are often required. Thus, researchers in this field are strongly engaged in studies aiming to identify new potential therapeutic targets. Extracellular vesicles (EVs) are tiny subcellular bodies with a phospholipid bilayer envelope containing bioactive molecules, which are released from different cells and are involved in intercellular communication. Recent pre-clinical data show their emerging role in the pathogenesis and treatment of IBD. In our review, we summarize current evidence about the function of EVs as active therapeutic agents in ulcerative colitis and Crohn's disease, analyzing the properties of EVs derived from different cellular sources and the mechanisms through which they may improve intestinal inflammation

    Inflammatory Bowel Diseases and Non-Alcoholic Fatty Liver Disease: Piecing a Complex Puzzle Together

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    Inflammatory bowel diseases (IBD), comprising Crohn's disease and ulcerative colitis, are systemic and multifaceted disorders which affect other organs in addition to the gastrointestinal tract in up to 50% of cases. Extraintestinal manifestations may present before or after IBD diagnosis and negatively impact the intestinal disease course and patients' quality of life, often requiring additional diagnostic evaluations or specific treatments. Non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD) is the most common liver disease worldwide. Current evidence shows an increased prevalence of NAFLD (and its more advanced stages, such as liver fibrosis and steatohepatitis) in IBD patients compared to the general population. Many different IBD-specific etiopathogenetic mechanisms have been hypothesized, including chronic inflammation, malabsorption, previous surgical interventions, changes in fecal microbiota, and drugs. However, the pathophysiological link between these two diseases is still poorly understood. In this review, we aim to provide a comprehensive overview of the potential mechanisms which have been investigated so far and highlight open issues still to be addressed for future studies

    Cronache meridionali. A. X, Nuova serie, n.1-7 (1963)

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    N. 1 (gennaio 1963): Chiaromonte, G., Prospettive e difficoltà per la battaglia meridionalistica, La crisi del M.E.C., La durata della Cassa, La cooperazione agricola, La Svimez a NapoIi, P. 3 ; Napolitano, G., L'impresa pubblica nella programmazione, P. 22 ; Caprara, M., Tre scelte di fondo per il rinnovamento di Napoli, P. 33 ; Geremicca, A., Contrasti e correnti nella Democrazia cristiana napoletana, P. 41 ; Capobianco, G., Appunti sul settore distributivo nell'area napoletana, P. 51 ; Notiziario, P. 57 ; Tamburrino, L., Il centro sinistra in Puglia, P. 63 ; Rassegna stampa, P. 87 ; La posizione comunista sul piano di Rinascita Sardo, P. 91 ; Gallo, N., Lo sviluppo capitalistico nelle campagne del Mezzogiorno, P. 99 ; Lettere al Direttore, P. 119 ; Recensioni e segnalazioni, P. 122.N. 2 (febbraio 1963): Reichlin, A., Verso le elezioni, La vittoria dei metallurgici, L'assemblea della Confindustria, I danni del maltempo, Le Regioni, P. 3 ; D'Antonio, M., Le « previsioni» e le « scelte» del piano, di rinascita Sardo, P. 20 ; Magnani, V., Il piano per la regione umbra, P. 38 ; Russo, M., Il centro-sinistra in Sicilia, P. 66 ; Rassegna della stampa, P. 85 ; I problemi urbanistici napoletani nell'analisi del P.c.i., Autonomia siciliana e progresso democratico, P. 90 ; Caleffi, G., Nuove alleanze per la riforma agraria, P. 105 ; Recensioni e segnalazioni, 113.N. 3 (marzo 1963): Napolitano, G., Contraddizioni nei programmi dei partiti di centro-sinistra, La crisi dei cristiano-sociali, I problemimdelle grandi città, Il carovita, L'on. Colombome l'emigrazione, P. 3 ; Fiore, V., e A. Reichlin, Perché è divisa la 'sinistra meridionale' (Uno scambio di lettere), P. 19 ; Peggio, E., Gli obbiettivi di fondo della programmazione economica, P. 49 ; Chiaromonte, G., Questione meridionale e programmazione, P. 75 ; Barca, L., Le lotte rivendicative nella programmazione economica, P. 97 ; Magnani, V., Istituti e strumenti della programmazione, P. 104 ; Laconi, R., Il valore generale dell'esperienza sarda, P. 113 ; Amendola, G., La battaglia per la programmazione e la via italiana al Socialismo, P. 117 ; Rassegna della stampa, P. 128 ; Incoronato, L., Letteratura subalterna e letteratura di Opposizione, P. 135 ; Recensioni e segnalazioni, P. 139.N. 4 (aprile 1963): Chiaromonte, G., Una spinta al rinnovamento ed all'unità meridionalistica, la relazione economica generale, La fame in Italia, P. 3 ; I risultati delle elezioni nell'Italia meridionale, P. 14 ; L'involuzione della D.c.: Dal congresso di Napoli al Convegno di Cosenza, P. 25 ; L'azione unitaria in Sardegna per il Piano di Rinascita, P. 35 ; Tamburrino, L., Quel che non è successo nella Valle" del Basento, P. 45 Mulas, S., Metaponto 1963, P. 67 ; Rassegna della Stampa, P. 111 Recensioni e segnalazioni, P. 117.N. 5 (maggio 1963): Chiaromonte, G., Una politica nuova per il Mezzogiorno, Le elezioni siciliane, Il piano sardo e la programmazione nazionale, Il bilancio della Isveimer, P. 3 ; Il sindacato nella programmazione economica, P. 18 ; La nuova legge urbanistica, P. 27 ; Gallo, N., Il voto nelle campagne e i problemi della riforma agraria, P. 41 ; Come si è votato a Napoli nei nuovi insediamenti popolari, P. 56 ; Spiga, E., Risultati elettorali della città di Cagliari, P. 62 ; I programmi dei partiti per la Sicilia, P. 66 ; Costantino, D., Alcune notizie sugli emigrati italiani, P. 86 ; Rassegna dalla stampa, P. 91 ; Villari, R., Liberalismo e squilibrio economico, P. 99 ; Recensioni e segnalazioni, P. 120.N. 6-7 (giugno-luglio 1963): Napolitano, G., Programmi di governo e piattaforma meridionalista, La commissione meridionale del Partito comunista, Indro Montanelli meridionalista, P. 3 ; Chiaromonte, G., La «Relazione Pastore» 1963, P. 15 ; La Torre, P., Prospettive politiche in Sicilia, dopo le elezioni del 9 giugno, P. 38 ; Caprara, M., L'esperienza del governo di affari al Municipio di Napoli, P. 56 ; Una nuova politica per il Mezzogiorno, P. 68 ; Damiani, G., Il superamento della colonìa e la crisi agraria in Puglia, P. 72 ; Il «Piano» della TEKNE per l'« area» di Taranto, P. 81 ; Amendola, P., Ad un anno dal terremoto in Irpinia e nel Sannio, P. 86 ; Rassegna della stampa, P. 97 ; Tamburino, L., Speculazione e disordine nei trasporti pubblici in Campania, P. 106 ; Recensioni e segnalazioni, P. 125

    Cronache meridionali. A. IX, Nuova serie, n.6-12 (1962)

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    N. 6 (giugno 1962): Risultati elettorali e politica comunista di Gerardo Chiaromonte, P. 3 ; Documenti (Dalla Relazione La Malfa: una polemica contro i «tempi lunghi » - Dalla terza Relazione Pastore: ancora emigrazione fino al 1970), P. 21 ; Fontani, A., L'immigrazione nel «triangolo industriale», P. 27 ; Cronache di emigrati, P. 48 ; Il Comune di Bologna per gli immigrati, P. 52 ; Un dibattito sull'energia, P. 56 ; Gomez, M., Appunti sull'approvazione del piano di rinascita sardo «Latifondo contadino» e riforma agraria, P. 59 ; Costantino, D., La situazione di Reggio Calabria ad un anno dalla visita di Fanfani, P. 78 ; Pinna, P.,La pastorizia in Sardegna, P.82 ; Quistelli, A.,Il nuovo piano regolatore per l'avvenire di Napoli, P. 87 ; Maglietta, C., La periferia napoletana, P. 104 ; De Jaco, A.,Indipendenza e impegno per una letteratura realistica, P. 115 ;Recensioni e segnalazioni, P. 126.N. 7-8 (luglio-agosto 1962): Rossitto, F., Il significato meridionale e nazionale della crisi siciliana, P. 3 ; Pirastu, L., Vecchio e nuovo nella legge del piano di rinascita della Sardegna, P. 15 ; Podda G., Il dibattito al Consiglio regionale sardo, P. 24 ; Granati, F., Una nuova politica dell'energia per lo sviluppo del Mezzogiorno, P. 29 ; Napolitano, G., Industria di Stato e programmazione, P. 48 ; D’Antonio, M., Appunti e considerazioni sulla terza relazione Pastore, P. 70 ; (Viviani, L.), Il Congresso di Mosca ; (Valenzi, M.), Il dissidio fra i capi della rivoluzione algerina, P. 80 : Tamborrino, L., La riscossa democratica e sindacale dei lavoratori della Cirio, P. 90 ; Mele, A., Della scelta letteraria e del parlar chiaro, P. 112 ; Daniele I., Prisco M. e M. D’Amico.,Immigrazione e industria ; Daniele A., Danilo Dolci, P. 120 ; La Conferenza nazionale del P.C.I. sull'immigrazione nel Nord, P. 130.N. 9 (settembre 1962): Politica comunista e questione meridionale, P. 3 ; Dalla formazione delle Giunte alla crisi siciliana Dopo il terremoto, P. 25 ; Documenti sul terremoto del 21 agosto, P. 31 ; Dalla diga sullo Jato all' inchiesta parlamentare sulla mafia, P. 39 ; Santarelli, E., Dalla Regione Friuli-Venezia Giulia all'attuazione dell'ordinamento regionale, P. 45 ; La posizione dei sindacati pugliesi sulle «aree» e sui « nuclei», P. 61 ; Grifone, P., L'attuazione degli impegni di governo in tema di politica agraria, P. 66 ; Capobianco, G., Il «Piano verde» in Campania, P. 82 ; Viviani, L., I riflessi dell'emigrazione sulla condizione della donna meridionale, P. 88 ; Di Stegano, G., Un Convegno regionale dei comunisti calabresi, P. 98 ; Una lettera al direttore P. 103 ; Rassegna della stampa , P. 108 ; Pomilio, M., Letteratura e fatti di moda di Mario Pomilio, P. 113 ; Piemontese, F., Realismo si, ma che significa realismo?, P. 117.N. 10-11 (ottobre-novembre 1962): Appello al governo e all'opinione pubblica, P. 3 ; Chiaromonte, G., Agricoltura, urbanistica e regioni, P. 5 D’Amico, M., I sindacati nei « poli di sviluppo», P. 8 ; Cardia, U., La Sardegna alla vigilia del Piano, P. 22 ; Spiga, E., Prospettive della lotta politica sarda, P. 33 ; Chiaromonte, G., Discutere sì, ma su quale terreno?, P. 38 ; Il P.c.i. e la battaglia meridionalistica, P. 43 ; Banfi, R., Cosa si intende per «unificazione capitalistica», P. 44 ; D’Antonio, M., Programmazione economica e questione meridionale, P.72 ; Vitale, G., La riforma agraria: una scelta obbligata per la programmazione, P. 90 ; Esposto, A., Il ruolo delle masse contadine per un nuovo blocco di potere, P. 106 ; La Torre, P., Il centro-sinistra nel Mezzogiorno e l'esperienza siciliana, P.118 ; Lettera al direttore, P. 131 ; Argiroffi, E., Le raccoglitrici di ulive in Calabria, P. 134 ; Jocca, P., L'emigrazione dal Molise, P. 139 ; Il Convegno di Palmi su «Università e scuola nel Mezzogiorno», P. 155 ; Recensioni e segnalazioni, P. 177.N. 12 (dicembre 1962): Il deterioramento del centro-sinistra, P. 3 ; Colajanni, N., Chiarificazione in Sicilia, P. 6 ; Chiaromonte, G., Alcuni punti fermi per la battaglia meridionalistica, P. 15 ; Reichlin, A., Appunti sul centro-sinistra nel Mezzogiorno, P. 27 ; Capobianco, G. Le leggi agrarie del governo, P. 43 ; Il censimento dell'agricoltura, P. 49 ; Un anno di azione sindacale a Napoli, P. 55 ; Problemi urbanistici nelle aree di sviluppo industriale (comunicazione presentata dal .Gruppo per l'architettura ed urbanistica siciliana al Congresso nazionale dell'I.n.u.), P. 60 ; Pinna, P., Cronache dalla Sardegna, P. 72 ; Lettera al direttore, P. 85 ; Recensioni e segnalazioni, P. 85
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