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La tutela della forma tra profili evolutivi e spunti di comparazione
Con il presente elaborato si è analizzato il tema della protezione della forma dei prodotti. Dopo una prima riflessione sull’importanza assunta dalla forma nell’economia moderna e sulla disciplina originariamente introdotta nel nostro ordinamento, il lavoro prosegue attraverso un esame dei punti critici e delle novità della tutela, attualmente invocabile a seguito dell’emanazione del D.lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale). Si parla di marchi di forma, di disegni e modelli, di tutela autorale dell’Industrial Design, di modelli d’utilità e di disciplina della concorrenza. Successivamente, l’analisi si incentra sulle nuove “sfide” che la normativa a tutela della forma del prodotto dovrà affrontare in virtù della diffusione delle stampanti in 3D e, di conseguenza, della “capillarizzazione delle produzioni”. A ciò segue una riflessione sul rapporto che si instaura tra la disciplina a tutela della forma e un altro istituto del Codice della Proprietà Industriale, cioè la privativa per varietà vegetale.
In conclusione, si approfondisce il modello cinese a tutela della forma come “baluardo” a protezione delle imprese italiane esportatrici. Di fronte ad un mercato sempre più potente, come quello cinese, la conoscenza delle differenze intercorrenti tra la disciplina italiana e quella del Paese del “Dragone” non può che essere un punto di forza per le imprese italiane che vogliono ivi diffondere i propri prodotti
R. Brandom e J. McDowell interpreti di Hegel
Il presente lavoro intende affrontare le interpretazioni della filosofia di Hegel fornite
da Brandom e McDowell. Attraverso la ricostruzione del conteso in cui questi due
autori si muovono, segnato dall’attacco alla filosofia analitica da parte del loro
maestro R.Rorty, si cercherĂ di comprendere le motivazioni che guidano i riferimenti
all’idealismo assoluto da parte di interpreti che per formazione appartengono ad una
tradizione ad esso estranea. Per raggiungere questo scopo preliminarmente sarĂ
necessario delineare in che misura il pensiero analitico rientri all’interno di coordinate
teoriche kantiane, ossia si tenterĂ di comprendere quanto la riflessione filosofica,
seppur alle prese con questioni caratteristiche di quella che è stata definita “svolta
linguistica”, abbia continuato ad utilizzare uno stile di pensiero kantiano; ciò sarĂ
funzionale alla valutazione di quanto e come le proposte di Brandom e McDowell
possano essere considerate un suo superamento in direzione di una attualizzazione
della lezione hegeliana. Tale sarà l’argomento del primo capitolo.
Nel secondo capitolo si affronterĂ la proposta filosofica di R. Brandom nei punti in
cui egli si è più esplicitamente richiamato ad Hegel: nella prima parte soprattutto la
nozione e la funzione della logica, nella seconda la sua interpretazione della
Fenomenologia.
Il terzo capitolo è dedicato alla filosofia di McDowell che anche in questo caso verrĂ
affrontata nei suoi elementi che rivendicano un riferimento all’idealismo hegeliano, in
particolare mediante una riconfigurazione della nozione di ragione: in primo luogo si
tenterà un confronto tra l’utilizzo da parte di McDowell della nozione di seconda
natura con quello di Hegel, secondariamente sarĂ necessario concentrarsi sulla sua
interpretazione del rapporto tra Hegel e Kant.
Il filo conduttore della ricerca che emerge come una tematica ricorsiva, tanto che si
affronti la proposta di Brandom che quella di McDowell, è la stessa nozione di
filosofia. In tal modo sarĂ possibile un confronto tra due diverse concezioni della
pratica filosofica che mostrerĂ un elemento di profonda divergenza tra i due pensatori
di Pittsburgh e Hegel. A questo proposito nel corso della trattazione emergerĂ come la
nozione di autoreferenzialitĂ sia una categoria fondamentale per comprendere la
riflessione hegeliana: presentandosi nella sua forma piĂą compiuta e chiara proprio
nella concezione della filosofia essa comunque informa profondamente
l’atteggiamento di Hegel verso qualunque tematica sia posta sotto esame. Ciò che si
tenterà di far emergere è come la mancanza della dovuta attenzione verso questa
nozione segna un elemento di parzialitĂ nelle interpretazioni di Brandom e
McDowell.
Nel capitolo conclusivo si cercherĂ di impostare un bilancio conclusivo sulla
questione mostrando come la ripresa di Hegel da parte di Brandom e McDowell sia
volta a colmare alcuni aspetti insoddisfacenti del pragmatismo di Rorty, in particolare
il suo utilizzo del quietismo wittgensteiniano in relazione al problema del significato.
Le interpretazioni di Brandom e McDowell verranno considerate attraverso il
semplice criterio dell’analisi diretta del testo hegeliano. Poiché i loro riferimenti ad
Hegel sono principalmente rivolti alla Fenomenologia e alla Scienza della Logica,
l’attenzione si concentrerà quasi esclusivamente sul pensiero “maturo” di Hegel, ossia
quello emerso dopo e attraverso la “crisi fenomenologica”, con le eccezioni di Fede e
Sapere e della Differenza fra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling, che
sembrano aver costituito un punto di appoggio privilegiato nella ricostruzione, da
parte soprattutto di McDowell, dei rapporti tra l’idealismo trascendentale kantiano e
quello assoluto
Chronic pelvic pain: comorbidity between chronic musculoskeletal pain and vulvodynia.
Chronic pelvic pain (CPP) is a common condition that has a major impact on the quality of life of both men and women. Male CPP is usually attributable to well-defined urogenital conditions (most frequently infectious/non infectious prostatic diseases) or musculoskeletal or bowel diseases, whereas the features of female CPP are much more complex and are of particular clinical and epidemiological importance. It is a multifactorial syndrome that can be due to diseases of the urogenital, gastrointestinal, or musculoskeletal systems, or to neurological or neuropsychiatric disorders. It is not always easy to identify its predominant pathogenesis, although it often occurs as a central sensitization syndrome triggered by an initial stimulus which is no longer detectable and only manifests itself clinically through pain. In this respect, there are some very interesting relationships between vulvodynia and fibromyalgic syndrome, as identified in a preliminary study of women with chronic musculoskeletal pain in which it was demonstrated that vulvar pain plays an important role, although it is often overlooked and undiagnosed
Le terrecotte architettoniche di tradizione etrusco-italica come chiave di lettura dei fenomeni di resilienza e transizione nella cultura figurativa dell’Italia centrale fra tarda repubblica ed età imperiale. Il caso di Populonia.
I templi etrusco-italici avevano possenti ossature lignee che sorreggevano i tetti. Per proteggere dalla pioggia e dalle intemperie le intelaiature in legno degli edifici sacri, a partire dal VII secolo a.C., oltre al sistema dei coppi, nell'Italia centrale divenne molto comune l'uso di elementi in terracotta decorati per rivestire le estremitĂ delle travi e di altri elementi strutturali esposti alle intemperie.
Il focus della ricerca ruota attorno alla ricostruzione degli esemplari di terrecotte architettoniche che dal 1998 al 2020 gli scavi archeologici hanno rinvenuto sull'acropoli di Populonia (LI), famosa città etrusca, che nel corso del III secolo a.C. entrò sotto la sfera di influenza di Roma. I materiali appartengono ad almeno tre diversi templi, costruiti tra la fine del III e i primi decenni del II secolo a.C. Si tratta principalmente di lastre di rivestimento decorate, alcune delle quali riproducono motivi vegetali molto comuni nelle produzioni contemporanee, mentre altre sono provviste di un ricca decorazione figurata. Gli apparati di rivestimento così ricostruiti si rivelano di particolare interesse, poiché forniscono indicazioni utili su aspetti ancora sfuggenti della specifica realtà populoniese (come le divinità a cui erano dedicati i templi o le fasi di abbandono della città ) e, più in generale, sulle dinamiche di produzione e di utilizzo di tali manufatti, in un epoca a cavallo tra l’età tardo-repubblicana e quella imperiale.
The Etruscan-Italic temples had mighty wooden frames that supported roofs. To protect from rain and bad weather the wooden skeleton of sacred buildings, since the 7th century BCE, in addition to the system of roof-tiles, in central Italy it became very common to use decorated terracotta elements to cover the beam-ends and other parts exposed to the rain.
Here we present the reconstruction of the architectural terracottas that recent archaeological excavations found in the acropolis of Populonia, a famous Etruscan city, that during the 3rd century BCE entered under the sphere of influence of Rome. The materials belong to three different temples built between the end of the 3rd and the first decades of the 2nd century BCE, and they are mainly molded covering slabs, some of which reproduce vegetal patterns very common in contemporary productions, while others are decorated with a rich figurative decoration. In particular, the latter are of considerable interest, since they seem to give information on a still obscure theme, the cults of the temples of Populonia, and since scholars generally think that molded productions were generic, and their decorations have no connections with the deities worshiped within the Etruscan-Italic temples
Blockchain per creare fiducia fra le parti applicata al Facility Management: il caso CNS
Nell’ultimo decennio, la tecnologia blockchain, grazie alle sue caratteristiche innovative di indipendenza da autorità centrali, ha acquistato sempre più importanza ed attenzione, partendo dal settore finanziario fino al raggiungimento della quasi totalità dei settori lavorativi. L’obiettivo di questo documento è quello di indagare riguardo l’applicazione della blockchain nel contesto del Facility Management, non tanto dal punto di vista tecnico ed informatico ma soffermandosi sull’aspetto della fiducia, fondamentale in qualsiasi rapporto di lavoro. In alcuni punti, oltre alla sola blockchain, si vuole fare riferimento ad una visione più ampia, prendendo in considerazione l’intera famiglia delle reti DLT (Distributed Ledger Technology).
I principi della tecnologia blockchain, inoltre, sono stati applicati alle soluzioni in risposta ai bisogni individuati all’interno del CNS (Consorzio Nazionale Servizi), in collaborazione del quale ho svolto i sei mesi di tirocinio per tesi.
Infine, si è voluto analizzare l’applicazione in un altro settore, quello della supply chain, facendo un focus sulla filiera alimentare
Sexual pain in women: exploring the manifestations of vaginismus versus vulvodynia
BACKGROUND: Sexual pain is frequently seen in gynecological practice as a consequence of lower tract pathology. When organic causes are ruled out, we must think of a functional pain syndrome such as the genital pelvic pain/penetration disorder (GPPD). Vaginismus and vulvodynia require different treatments. Even if gynecologists do not usually manage functional sexual pain, they can easily reach the differential diagnosis through the sexual pain anamnesis, because some symptoms are specific of one or the other condition. METHODS: To verify our hypothesis we retrospectively evaluated the clinical records of 44 women affected by functional sexual pain. The words patients, used to describe their pain, were categorized in the following symptoms: dyspareunia, burning pain, stabbing pain, dryness, itching, and obstacle to penetration, each coded as present or absent. RESULTS: The unsupervised cluster analysis of the reported symptoms identified two groups: 19 out of 20 women were clinically diagnosed as having vaginismus, while the second group included all the 24 women clinically diagnosed with vulvodynia, plus one vaginismic patient. CONCLUSIONS: The high adherence between clinical and statistical findings supports that the differential diagnosis between vaginismus and vulvodynia can be reached on the basis of the elements collected during intake, including pain history
Il comportamento sessuale in un campione di pazienti affette da fibromialgia e/o vulvodinia (Sexual behavior in a cohort of patient affected by fibromyalgia and/or vulvodynia)
Summary
Fibromyalgia, characterized by widespread musculoskeletal pain, negatively impacts sexuality by provoking dispareunia, and loss of desire and of dyadic gratification. Chronic pain syndromes tend to associate and FM women have a higher probability to develop vulvodynia than women not affected by fibromyalgia. Vulvodynia, characterized by burning pain that interferes with sexual penetration, is classified as Genitopelvic/Penetration Disorders in DSM 5.
The association between Fibromyalgia and vulvodynia is difficult to recognize because patients tend to attribute all symptoms to disease spread and not think that dyspareunia may have different origins. To establish the necessary criteria for the differential diagnosis between the two syndromes, we evaluated the characteristics of dyspareunia and sexual behavior of fibromyalgia patients versus vulvodynia patients and we found significant differences on the onset of burning pain, orgasmic capability, and sexual frequency.
Parole chiave Fibromialgia, vulvodinia, dispareunia, sessualitĂ
Key words Fibromyalgia, vulvodynia, dyspareunia, sexualit
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