39 research outputs found

    Stato di nutrizione iodica, funzione tiroidea e patologia tiroidea in gravidanza.

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    La gravidanza determina numerose modificazioni ormonali che agiscono sulla funzione tiroidea incrementandone la sintesi ormonale al fine di garantire un adeguato funzionamento, essendo gli ormoni tiroidei fondamentali per lo sviluppo fisico e neurologico del nascituro. Abbiamo condotto una studio clinico prospettico ed unicentrico su 211 donne seguite per tutta la gravidanza valutandone la ghiandola tiroidea, funzionalmente e morfologicamente, e l’apporto iodico. Lo studio ha mostrato che il 20% delle donne era affetto da tiroidite cronica autoimmune, patologia presente inoltre nel 30% di coloro che al momento della prima valutazione non riferivano tireopatie in anamnesi. Dall’intero campione studiato emergeva un quadro di carenza iodica; nonostante l’assunzione di sale iodato e/o multivitaminici contenenti iodio la ioduria, indice dello stato nutrizionale iodico, si manteneva inferiore al cut-off considerato di iodo-sufficienza in gravidanza (ioduria < 150 mcg/L). Peraltro il 20% delle donne studiate non assumeva alcuna integrazione iodica, il 18% assumeva il solo sale iodato, il 32% integratori multivitaminici e il 30% entrambe le integrazioni iodiche. Non è emersa una relazione tra lo stato nutrizionale iodico e i valori di FT4, FT3 e TSH sia nell’intero campione che nei sottogruppi ottenuti in base alla presenza o meno di tiroidite cronica autoimmune; tuttavia, in presenza di un apporto molto scarso di iodio (ioduria < 50 mcg/L) si osservavano valori più bassi di FT4, suggerendo il ruolo della carenza iodica nell’ipotiroxinemia isolata. Il volume tiroideo valutato all’inizio e al termine della gravidanza aumentava significativamente in tutti i soggetti ed è stata rilevata un’associazione tra la variazione volumetrica ed i valori di TSH e ioduria considerati sia singolarmente che insieme. Nelle donne affette da tiroidite cronica autoimmune il titolo anticorpale di AbTg ed AbTPO si riduceva nel corso della gravidanza anche se la variazione risultava significativa solo per gli AbTg. Le donne in terapia con levotiroxina prima dell’inizio della gravidanza necessitavano di incrementare la dose di tale terapia in circa il 40% dei casi, con un incremento medio del 38%. Da segnalare che tutte coloro che aumentavano il dosaggio, ad eccezione di una, necessitavano di un ulteriore incremento durante il corso della gravidanza. Nel corso della raccolta dei dati anamnestici è emerso che il 50,6% delle donne avevano avuto in passato aborti spontanei e tale percentuale risultava sovrapponibile sia nel sottogruppo di donne affette da tiroidite cronica autoimmune (50%) che tra le donne esenti da tireopatie (49%). In appendice si tratta la funzione tiroidea in corso di stimolazione ovarica controllata in previsione di fecondazione medicalmente assistita con le ripercussioni cliniche che ne possono derivare

    Studio CFD di iniezione diretta e scambio termico in motori a combustione interna

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    Il seguente lavoro di tesi è composto da due parti distinte in cui vengono affrontate differenti problematiche relative ai motori a combustione interna con l'ausilio di simulazioni di fluidodinamica computazionale (CFD). Nella prima parte è stato analizzato il comportamento fluidodinamico di due iniettori multi-holes (iniettore A e iniettore B) sviluppati presso l'azienda Continental Automotive S.p.A. al fine di predire l'influenza della geometria dello spray e della legge di iniezione sulle emissioni di inquinanti di un motore ad accensione comandata (4 cilindri di 1742 cm3 di cilindrata). Il primo passo è stato quello di modellare gli iniettori all'interno di una camera a volume costante mediante l'utilizzo del software CFD, AVL-Fire. Al fine di una corretta modellazione dell'iniettore è stata preliminarmente analizzata la fluidodinamica interna dello per stimare l'influenza della pressione di iniezione (100, 200 e 300 bar) e del rapporto lunghezza/diametro del foro di iniezione. I risultati relativi alla geometria e alla penetrazione dello spray così ottenuti sono stati successivamente confrontati con i dati ricavati sperimentalmente ottenendo un errore massimo relativo inferiore allo 0.1%, dimostrando una corretta modellazione dell'iniettore. In seguito, i due iniettori sono stati implementati all'interno del modello CFD del motore. Al fine di predire l’influenza della legge di iniezione sulle emissioni di inquinanti sono state condotte diverse prove mantenendo costante i giri del motore (1800 giri/min) variando l'angolo di inizio iniezione e implementando due iniezioni distinte cambiando la quantità di combustibile iniettato per ognuna di queste. Le soluzioni mostrano che l'iniettore A con legge di iniezione che prevede una sola iniezione e angolo di inizio iniezione posticipato di 20° rispetto al riferimento garantisce la minore emissione di NOx e particolato. Nella seconda parte della tesi è stata condotta un’analisi per valutare l'influenza degli scambi termici sull’andamento delle temperature delle pareti interne del motore HCPC (Homogeneus Charge Progressive Combustion) per applicazioni leggere, utilizzando materiali realmente disponibili con diversi coefficienti di conduzione termica, coibentazione inclusa, e della stima di come la variazione degli scambi termici influisca sulle prestazioni ed emissioni del motore. Il primo passo è stato quindi quello di implementare un’analisi di interazione fluido-struttura (FSI) modellando il motore HCPC all’interno di un codice CFD, in cui si schematizza il fluido evoluente, e di un codice FE, in cui si rappresenta la struttura del motore. I due modelli sono stati accoppiati in modo bidirezionale utilizzando come paramentro di convergenza il flusso termico tra fluido e struttura in funzione dell’angolo di manovella. Sono state condotte diverse prove: inizialmente è stata identificata la variazione di temperatura massima sulle superfici interne del motore a pieno carico al variare della veocità di rotazione del motore (2000, 4000, 5000, 6000 giri/min), della pressione di sovralimentazione (1, 2, 3 bar) e del materiale utilizzato per testata e basamento (Alluminio AISI 7Cu4Mg, Acciaio AISI 4130, Ghisa ASTM A842) mantenendo costante la temperatura sulle superfici del fluido di raffreddamento pari a 100°C. Il pistone combustore è stato realizzato in acciaio 42CrMo4 mentre il pistone compressore in alluminio MAHLE 124. Questa prima serie di simulazioni ha evidenziato come le temperature raggiunte sulle superfici interne del basamento e della testata a elevati numeri di giri e pressioni di sovralimentazione non siano compatibili con l’utilizzo di materiali quali alluminio (Al- AISI 7Cu4Mg) e acciai semidolci (AISI 4130), generalmente utilizati per questi componenti, pertanto ulteriori analisi sono state condotte solo sul motore realizzato in ghisa. Al fine di ridurre ulteriormente le temperature sulle superfici interne è stata implementata una nuova geometria del sistema di raffreddamento che ha portato ad una riduzione del’26% della temperatura massima delle pareti del cilindro combustore. I risultati ottenuti sono stati in seguito confrontati con quelli di un motore Diesel convenzionale di uguale cilindrata constatatando come a bassi numeri di giri (2000 giri/min) il combustore del motore HCPC presenti caratteristiche dal punto di vista termico paragonabili al motore Diesel mentre all’aumentare della velocità di rotazione (4000 giri/min) questo presenti temperature nettamente superiori. Nella seconda serie di prove è stata valutata l'influenza degli scambi termici sulle prestazioni e sulle emissioni. A tal fine è stato modellato un motore adiabatico ideale, flusso termico attraverso le superfici nullo, un motore coibentato mediante Nitruro di Silicio e un motore coibentato mediante uno strato di Ossido di Allumina spesso 0.3 mm. I risultati hanno dimostrato che l’adiabatizzazione delle pareti del motore, conduce ad un aumento del rendimento indicato, che così arriva a superare il 55% nel caso del motore adiabatico ideale. Per quanto riguarda le emissioni, la coibentazione conduce ad un deciso aumento di quelle di NOX e ad una forte riduzione di quelle di particolato. Si è riscontrato infine che la coibentazione delle pareti nel motore HCPC non comporta una riduzione del coefficiente di riempimento, come accade nei motori diesel, e pertanto conduce ad una maggiore potenza erogabile

    Severe worsening of parkinsonism in Lewy body dementia due to donepezil.

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    4nonenoneRozzini L.; Ghianda D.; Trabucchi M.; Padovani A.Rozzini, Luca; Ghianda, D.; Trabucchi, M.; Padovani, Alessandr

    Thyroid and menopause

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    Thyroid dysfunction is common in the general population especially in women. All thyroid diseases are in fact more common in women than in men and may interfere with the reproductive system. Thyroid function and the gonadal axes are related throughout the woman's fertile period. The relationship between the two glands is mutual. In particular, thyroid hormones affect the reproductive function both directly and indirectly through several actions. Studies on the relationship between menopause and thyroid function are few and do not allow to clarify whether menopause has an effect on the thyroid regardless of aging. With aging, the main changes regarding thyroid physiology and function are: a reduction of thyroid iodine uptake, free thyroxine and free triiodothyronine synthesis and catabolism of free thyroxine while reverse triiodothyronine increases; the level of thyroid stimulating hormone remains normal with sometimes a tendency to higher limits. These changes are present in both sexes without distinction between males and females. The complexity of the relationships can be summarized in three aspects: thyroid status does not influence significantly the climacteric syndrome; menopause may modify the clinical expression of some thyroid diseases, particularly the autoimmune ones; thyroid function is not directly involved in the pathogenesis of the complications of menopause. However, coronary atherosclerosis and osteoporosis may be aggravated in the presence of hyperthyroidism or hypothyroidism. The effects of postmenopausal estrogen replacement on thyroxine requirements in women with hypothyroidism should be considered. © 2014 International Menopause Society

    Clinical Study A Combined Therapy with Myo-Inositol and D-Chiro-Inositol Improves Endocrine Parameters and Insulin Resistance in PCOS Young Overweight Women

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    Introduction. We evaluated the effects of a therapy that combines myo-inositol (MI) and D-chiro-inositol (DCI) in young overweight women affected by polycystic ovary syndrome (PCOS), characterized by oligo-or anovulation and hyperandrogenism, correlated to insulin resistance. Methods. We enrolled 46 patients affected by PCOS and, randomly, we assigned them to two groups, A and B, treated, respectively, with the association of MI plus DCI, in a 40 : 1 ratio, or with placebo (folic acid) for six months. Thus, we analyzed pretreatment and posttreatment FSH, LH, 17-beta-Estradiol, Sex Hormone Binding Globulin, androstenedione, free testosterone, dehydroepiandrosterone sulphate, HOMA index, and fasting glucose and insulin. Results. We recorded a statistically significant reduction of LH, free testosterone, fasting insulin, and HOMA index only in the group treated with the combined therapy of MI plus DCI; in the same patients, we observed a statistically significant increase of 17-beta-Estradiol levels. Conclusions. The combined therapy of MI plus DCI is effective in improving endocrine and metabolic parameters in young obese PCOS affected women

    A Combined Therapy with Myo-Inositol and D-Chiro-Inositol Improves Endocrine Parameters and Insulin Resistance in PCOS Young Overweight Women

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    Introduction. We evaluated the effects of a therapy that combines myo-inositol (MI) and D-chiro-inositol (DCI) in young overweight women affected by polycystic ovary syndrome (PCOS), characterized by oligo- or anovulation and hyperandrogenism, correlated to insulin resistance. Methods. We enrolled 46 patients affected by PCOS and, randomly, we assigned them to two groups, A and B, treated, respectively, with the association of MI plus DCI, in a 40 : 1 ratio, or with placebo (folic acid) for six months. Thus, we analyzed pretreatment and posttreatment FSH, LH, 17-beta-Estradiol, Sex Hormone Binding Globulin, androstenedione, free testosterone, dehydroepiandrosterone sulphate, HOMA index, and fasting glucose and insulin. Results. We recorded a statistically significant reduction of LH, free testosterone, fasting insulin, and HOMA index only in the group treated with the combined therapy of MI plus DCI; in the same patients, we observed a statistically significant increase of 17-beta-Estradiol levels. Conclusions. The combined therapy of MI plus DCI is effective in improving endocrine and metabolic parameters in young obese PCOS affected women
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