27 research outputs found

    Quaternary glacial history of the Mediterranean mountains

    Get PDF
    Glacial and periglacial landforms are widespread in the mountains of the Mediterranean region. The evidence for glacial and periglacial activity has been studied for over 120 years and it is possible to identify three phases of development in this area of research. First, a pioneer phase characterized by initial descriptive observations of glacial landforms; second, a mapping phase whereby the detailed distribution of glacial landforms and sediments have been depicted on geomorphological maps; and, third, an advanced phase characterized by detailed understanding of the geochronology of glacial sequences using radiometric dating alongside detailed sedimentological and stratigraphical analyses. It is only relatively recently that studies of glaciated mountain terrains in the Mediterranean region have reached an advanced phase and it is now clear from radiometric dating programmes that the Mediterranean mountains have been glaciated during multiple glacial cycles. The most extensive phases of glaciation appear to have occurred during the Middle Pleistocene. This represents a major shift from earlier work whereby many glacial sequences were assumed to have formed during the last cold stage. Glacial and periglacial deposits from multiple Quaternary cold stages constitute a valuable palaeoclimatic record. This is especially so in the Mediterranean mountains, since mountain glaciers in this latitudinal zone would have been particularly sensitive to changes in the global climate system. © 2006 Edward Arnold (Publishers) Ltd

    Urbanization in Iron Age Europe:Trajectories, patterns, and social dynamics

    Get PDF

    Management e controllo nelle aziende di servizi di welfare

    No full text
    La riforma del sistema di protezione sociale, al centro del dibattito italiano, ha una risonanza ed una condivisione europea. Gli stretti legami economici e la comunanza del sistema monetario di riferimento premono verso una convergenza dei vari sistemi di welfare adottati in Europa. Il punto di partenza, che accomuna tutti i partner, \ue8 dato da una fondamentale condivisione circa le componenti essenziali del sistema di welfare desiderato: sostenere poveri, ammalati e disoccupati, affermare il diritto universale ai servizi sanitari di base, garantire e regolare la corretta redistribuzione delle risorse tra le generazioni. \uc8 generalmente riconosciuto, inoltre, che le varie componenti della protezione giocano tutte in un\u2019unica rete di sicurezza, senza dimenticare le strette interazioni tra sociale, sistema scolastico e mercato del lavoro. Il core dei sistemi di welfare \ue8 in ogni caso ravvisato nei settori della sanit\ue0, dell\u2019assistenza e delle pensioni. Dopo una breve sintesi dei sistemi di welfare, la ricerca focalizza l\u2019attenzione sulle macrofunzioni di assistenza e sanit\ue0, le cui manifestazioni di bisogno si caratterizzano frequentemente con espressioni di elevata complementariet\ue0. Verificata l\u2019attuale attribuzione istituzionale dei servizi, emerge che la loro delega alle diverse unit\ue0 organizzative crea un elevato bisogno di coordinamento, specialmente nelle aree caratterizzate da bisogni di tipo misto socio-sanitario (aree ad integrazione o ad alta integrazione socio-sanitaria). \uc8 in corso una fase di riordino del settore dei servizi socio-sanitari. Nell\u2019intento di fare chiarezza sulla relativa spesa, e ai fini di renderne pi\uf9 efficace il governo, sono in corso numerose sperimentazioni di riorganizzazione, tutte miranti alla formazione di una struttura sul territorio che razionalizzi in modo sinergico le risorse esistenti. La collaborazione interaziendale, implicita nella riorganizzazione, ed il connesso legame informativo che lega le singole aziende in sistema, necessita di adeguate infrastrutture di comunicazione capaci di creare una situazione di vicinanza virtuale che permetta meccanismi di decisione e coordinamento che, trascendendo i confini dell\u2019organizzazione tradizionale, supporti un sistema integrato di prestazioni. Il processo di riorganizzazione, nel suo iter verso la soluzione ottimale, deve considerare anche la necessit\ue0 di coordinamento con l\u2019intervento privato nell\u2019area dei servizi di welfare: sia questo non che for profit. Pluralit\ue0 dell\u2019offerta, quindi, per la costituzione di un sistema di quasi-mercato che permetta di introdurre, pur nella logica della gratuit\ue0 delle prestazioni e del finanziamento implicito del contribuente, un sistema concorrenziale che stimoli maggiore efficienza. Molteplicit\ue0 di soggetti aziendali, tutti operanti in un tessuto di regole e controlli tesi a garantire la qualit\ue0 minima standard dei servizi. Questa visione organizzativa influenza anche il sistema contabile, complicandolo. Soggetti pubblici e privati, for e non profit, soggiacciono in merito a normative differenti; l\u2019omogeneizzazione dei dati richiede perci\uf2 un processo di allineamento interaziendale. Il ricorso a modelli di contabilit\ue0 economica, in presenza di impianti di contabilit\ue0 finanziaria, richiede una buona definizione dei collegamenti che sussistono tra informazioni e dati delle diverse contabilit\ue0, cogliendo entrambi i sistemi come elaborazioni che accolgono una tecnica duale. Il sistema ed i servizi del welfare socio-sanitari trovano nel territorio e nell\u2019utente gli elementi accomunanti. Siamo in presenza, dunque, di uno spazio economico della domanda - il territorio - rispetto al quale si deve istituire un sistema di offerta di servizi socio-sanitari a produzione collaborativa, legando le organizzazioni produttive in un sistema di relazioni non competitive. Il problema \ue8 quello di massimizzare il valore creato rispetto al benessere degli utenti del territorio. Viene dunque considerata la fattibilit\ue0 di una concezione a rete dei servizi di welfare erogati. La gestione integrata richiede una circolarit\ue0 delle informazioni e dei dati che le infrastrutture informatiche rendono ormai accessibile. Le conseguenze ed i vantaggi di una individuazione a rete del sistema produttivo dei servizi di welfare possono essere ricondotti ai seguenti punti: \u2022 il coordinamento della produzione dei servizi - e dunque il sistema decisionale - supera i confini organici aziendali per attestarsi ad un livello superiore, variamente aggregato; \u2022 le combinazioni produttive si accrescono sfruttando sinergie e risorse in sharing: tecnologia, know how, esperienza professionale, personale, ecc. L\u2019assetto proprietario delle risorse non si modifica necessariamente, ma l\u2019uso comune ne sfrutta meglio le combinazioni produttive; \u2022 la produzione di shared-product migliorer\ue0 anche il volume delle prestazioni (e dunque il volume dei ricavi e/o dei benefici - outcome) sul capitale investito, come conseguenza di un migliore sfruttamento degli investimenti tecnici rispetto ad un processo di utilizzazione meramente interno. Il percorso richiede un approccio graduale che passa attraverso l\u2019analisi dei processi svolti sia dai singoli produttori istituzionali sia di quelli da svolgere in termini integrati. Il processo identifica un flusso o sequenza di attivit\ue0. Le attivit\ue0 si concretizzano in sequenze di procedure, e/o di attivit\ue0 parcellizzate in sequenze di semplici atti. Per effetto della loro formale esplicitazione, le attivit\ue0 cristallizzano il modello di produzione di un bene immateriale che cos\uec si caratterizza, si materializza e pu\uf2 essere oggetto di misurazione proprio per effetto della sequenza e dell\u2019integrazione di flussi di comunicazione-informazione. Cos\uec fotografato in sequenza di flussi di comunicazione-informazione di impiego di risorse, il servizio prodotto ha ora una sua fisionomia, una sua qualit\ue0 e un proprio costo che pu\uf2 essere calcolato e utilizzato per tutte le tradizionali analisi, comprese quelle degli scostamenti rispetto al budget, di make or buy o di benchmarking. La tecnica dell\u2019ABC risulta particolarmente adatta nel contesto della produzione dei servizi di welfare. Indispensabile risulta in ogni caso una buona contabilit\ue0 analitica condotta per centri di responsabilit\ue0 e tutti i sistemi tradizionali di controllo per indicatori di efficienza ed efficacia. L\u2019analisi si differenzier\ue0 rispetto ai diversi livelli decisionali (controllo di gestione e controllo strategico) che costituiscono anche diversi livelli di responsabilit\ue0. La ricerca si chiude con l\u2019esposizione del caso del territorio di Trieste, ove \ue8 in atto un interessante processo di riorganizzazione dei servizi di welfare

    Subglacial carbonate deposits as a potential proxy for a glacier's former presence

    Get PDF
    The retreat of ice shelves and glaciers over the last century provides unequivocal evidence of recent global warming. Glacierets (miniature glaciers) and ice patches are important components of the cryosphere that highlight the global retreat of glaciers, but knowledge of their behaviour prior to the Little Ice Age is lacking. Here, we report the uranium–thorium age of subglacial carbonate deposits from a recently exposed surface previously occupied by the disappearing Triglav Glacier (southeastern European Alps) that may elucidate the glacier's presence throughout the entire Holocene. The ages suggest the deposits' possible preservation since the Last Glacial Maximum and Younger Dryas. These thin deposits, formed by regelation, are easily eroded if exposed during previous Holocene climatic optima. The age data indicate the glacier's present unprecedented level of retreat since the Last Glacial Maximum and the potential of subglacial carbonates as additional proxies to highlight the extraordinary nature of the current global climatic changes
    corecore