43 research outputs found
Precision limits of the twin-beam multiband URSULA
URSULA is a multiband astronomical photoelectric photometer which minimizes errors introduced by the presence of the atmosphere. It operates with two identical channels, one for the star to be measured and the other for a reference star. After a technical description of the present version of the apparatus, some measurements of stellar sources of different brightness, and in different atmospheric conditions are presented. These measurements, based on observations made with the 91 cm Cassegrain telescope of the Catania Astrophysical Observatory, are used to check the photometer accuracy and compare its performance with that of standard photometers
Innovazioni di processo per la produzione di compost di qualità idonei alla conservazione del suolo e alla sostenibilità in agricoltura biologica
La tutela della risorsa suolo è tra gli aspetti fondamentali del metodo di produzione
biologico. L’applicazione di compost di qualità coniuga la necessità del recupero di
materia da scarti organici con l’esigenza di reintegrare il contenuto di sostanza
organica dei suoli. Tali premesse sono la base di una ricerca finalizzata alla
produzione di compost tramite un sistema innovativo, alla caratterizzazione del
prodotto finito e alla realizzazione di prove sperimentali in ambiente confinato e in
pieno campo, idonee ad individuare un codice di buona pratica agricola per l’utilizzo
del compost in agricoltura biologica.
Il protocollo sperimentale ha previsto la produzione di 4 tipi di compost (C1, C2,
C3, C4) ottenuti da una miscela di partenza contenente: sansa umida denocciolata
(sn), stallatico (st) e residui ligneocellulosici triturati (lc). I compost C1 (C/N=30) e C3
(C/N=45) sono stati ottenuti dalla miscelazione di sn :st: lc nel rapporto 7:1:5 (p/p) e
1:5:5 (p/p). C2 e C4 derivano rispettivamente da C1 e C3 per essiccazione all’aria in
strato sottile alla fine della fase di biossidazione accelerata (BA). L’essiccazione è
stata effettuata al fine di rallentare le attività microbiche ed i processi di evoluzione
della sostanza organica ottenendo matrici a due stadi di maturazione. I parametri di
processo monitorati sono stati: umidità , temperatura, pH, e solidi volatili. Ad inizio
processo (T0), alla fine della fase di BA (T1) e alla fine della fase di curing (T2), sono
stati prelevati campioni rappresentativi dai cumuli per la misurazione dell’indice
respirometrico dinamico (IRD). I 4 compost, prodotti presso l’impianto di
compostaggio sperimentale IAMB, sono stati applicati su una rotazione biennale
farro - cece da granella e su una coltivazione di spinacio, entrambi condotti con
metodo di produzione biologico.
La fase di BA, della durata di 35 gg per C1 e C2 e 18 gg per C3 e C4, è stata
condotta in cassone areato non movimentato. La fase di curing (86 gg per C1 e 65
gg per C3) è stata condotta in cumulo statico. L’umidità è stata controllata
settimanalmente e corretta al fine di garantire valori di processo tra 50 e 60%, la
temperatura massima raggiunta è stata di 72 °C per C1 e 76 °C per C3.
L’IRD, partendo da valori compatibili con i dati di letteratura nella miscela iniziale
(T0: 4.171 mgO2 gSV-1 h-1 per C1 e C2; 5.955 mgO2 gSV-1 h-1 per C3 e C4), ha
raggiunto livelli di piena stabilità per tutti i materiali già alla fine della fase di BA (T1:
424 mgO2 gSV-1 h-1 per C1e C2 e 789 mgO2 gSV-1 h-1 per C3 e C4).
I diversi rapporti C/N e i contributi della matrice sn nelle due miscelazioni hanno
comportato differenze nei tempi di processo e negli andamenti dei picchi di
temperatura giornalieri, risultando più brevi per C3-C4 rispetto a C1-C2.
In attesa dei risultati finali relativi all’applicazione in pieno campo, si ipotizza che il
prolungarsi del processo in C1-C3 rispetto a C2-C4 comporterà una diversa
disponibilità di elementi nutritivi nelle relative tesi sperimentali per effetto del
procedere dei processi di biossidazione ed evoluzione della sostanza organica
Epidermal Growth Factor Receptor-Mediated Membrane Type 1 Matrix Metalloproteinase Endocytosis Regulates the Transition between Invasive versus Expansive Growth of Ovarian Carcinoma Cells in Three-Dimensional Collagen
Abstract The epidermal growth factor receptor (EGFR) is overexpressed in ovarian carcinomas and promotes cellular responses that contribute to ovarian cancer pathobiology. In addition to modulation of mitogenic and motogenic behavior, emerging data identify EGFR activation as a novel mechanism for rapid modification of the cell surface proteome. The transmembrane collagenase membrane type 1 matrix metalloproteinase (MT1-MMP, MMP-14) is a major contributor to pericelluar proteolysis in the ovarian carcinoma microenvironment and is subjected to extensive posttranslational regulation. In the present study, the contribution of EGFR activation to control of MT1-MMP cell surface dynamics was investigated. Unstimulated ovarian cancer cells display caveolar colocalization of EGFR and MT1-MMP, whereas EGFR activation prompts internalization via distinct endocytic pathways. EGF treatment results in phosphorylation of the MT1-MMP cytoplasmic tail, and cells expressing a tyrosine mutated form of MT1-MMP (MT1-MMP-Y 573 F) exhibit defective MT1-MMP internalization. As a result of sustained cell surface MT1-MMP activity, a phenotypic epithelial-mesenchymal transition is observed, characterized by enhanced migration and collagen invasion, whereas growth within three-dimensional collagen gels is inhibited. These data support an EGFR-dependent mechanism for regulation of the transition between invasive and expansive growth of ovarian carcinoma cells via modulation of MT1-MMP cell surface dynamics
Il trattamento mediante osteosintesi nelle metastasi dello scheletro appendicolare
Treatment of pathological fractures or impending fractures should be based on a multidisciplinary approach. Surgical procedures have to be suited not only to local mechanical conditions but also to patient’s life expectancy and behaviour of the particular tumor in relation to adiuvant not surgical treatments. Indications of osteosynthesis versus resection-reconstruction, choice of fixation alone or after curettage, different fixation options in metastatic disease and technical tips are analyzed
Prove sperimentali per la produzione di compost da deiezioni e sottoprodotti della macellazione cunicoli
In un impianto sperimentale realizzato, in scala industriale, per la stabilizzazione delle deiezioni e degli scarti di macellazione di un’azienda cunicola è stato predisposto un capitolato di prove di compostaggio che ha previsto la formazione di n. 3 cumuli, di massa pari a 4700 kg, ottenuti secondo diversi rapporti di miscelazione: 1) deiezioni e scarti di macellazione + paglia con rapporto C/N = 18,15; 2) deiezioni e scarti di macellazione + paglia con rapporto C/N = 16,20; 3) deiezioni e scarti di macellazione con rapporto C/N = 15,90. Il ciclo di processo è stato lo stesso per tutti i cumuli e cioè: preparazione miscela; periodico avanzamento della biomassa (circa 1,0 m/giorno mediante macchina rivoltatrice); periodico rilievo (circa 2 giorni) di temperatura ambiente e in vari punti della biomassa; periodico campionamento (ogni 20-30 giorni) della biomassa (miscela iniziale, prodotto intermedio, prodotto finale) per la valutazione dei parametri chimico-fisici che caratterizzano il processo biossidativo e le qualità del compost; ultimazione della prova dopo 85 giorni. In relazione ai dati acquisiti sono stati ricavati, per ciascuna miscela, un grafico in cui si evidenziano i periodi temporali delle fasi di processo, nonchè i limiti tecnico-impiantistici che hanno impedito lo svolgimento di una completa stabilizzazione. Questi risultati hanno consentito di realizzare un prototipo in scala industriale, nonché di proporre specifici parametri tecnici e meccanici, per la progettazione di macchine ed impianti, idonei a garantire continuità ed affidabilità nel trattamento delle biomasse di scarto specifiche del settore cunicolo