12 research outputs found

    Guideline on management of the acute asthma attack in children by Italian Society of Pediatrics

    Get PDF
    Background: Acute asthma attack is a frequent condition in children. It is one of the most common reasons for emergency department (ED) visit and hospitalization. Appropriate care is fundamental, considering both the high prevalence of asthma in children, and its life-threatening risks. Italian Society of Pediatrics recently issued a guideline on the management of acute asthma attack in children over age 2, in ambulatory and emergency department settings. Methods: The Grading of Recommendations Assessment, Development, and Evaluation (GRADE) methodology was adopted. A literature search was performed using the Cochrane Library and Medline/PubMed databases, retrieving studies in English or Italian and including children over age 2 year. Results: Inhaled f2 agonists are the first line drugs for acute asthma attack in children. Ipratropium bromide should be added in moderate/severe attacks. Early use of systemic steroids is associated with reduced risk of ED visits and hospitalization. High doses of inhaled steroids should not replace systemic steroids. Aminophylline use should be avoided in mild/moderate attacks. Weak evidence supports its use in life-threatening attacks. Epinephrine should not be used in the treatment of acute asthma for its lower cost / benefit ratio, compared to \u3b22 agonists. Intravenous magnesium solphate could be used in children with severe attacks and/or forced expiratory volume1 (FEV1) lower than 60% predicted, unresponsive to initial inhaled therapy. Heliox could be administered in life-threatening attacks. Leukotriene receptor antagonists are not recommended. Conclusions: This Guideline is expected to be a useful resource in managing acute asthma attacks in children over age 2

    Gingival overgrowth in renal transplant recipients induced by pharmacological treatment. Review of the literature. Minerva Stomatol. 2006 Jan-Feb;55(1-2): Review. English, Italian

    No full text
    Patients who undergo a renal transplant also require a pharmacological immunosuppressor therapy with cyclosporine (CsA) as well as anti-hypertensive calcium channel-blockers (CCBs); the former suppresses interferon and interleukin-2 production thus interfering with T cell cell-mediated activity, while the latter are used in order to counteract the nephrotoxicity of CsA which causes the local release, of thromboxane A2 with vascular vasoconstriction in the kidney. The use of both these drugs, particularly if used in association, leads to the onset of a clinical picture of variable entity, characterized mainly by a hypertrophy originating usually at the level of interdental papillae, and more pronounced in the anterior maxillary areas and the vestibular surfaces of the teeth, in a more or less symptomatic manner. The therapy is above all preventive, with an appropriate oral hygiene program, both professionally as well as at home, and with the use of substitutive drugs that do not present such side effects

    Global alliance against chronic respiratory diseases in Italy (GARD-Italy) : Strategy and activities

    No full text
    The steady increase in incidence of chronic respiratory disease (CRD) now constitutes a serious public health problem. CRDs are often underdiagnosed and many patients are not diagnosed until the CRD is too severe to prevent normal daily activities. The prevention of CRDs and reducing their social and individual impacts means modifying environmental and social factors and improving diagnosis and treatment. Prevention of risk factors (tobacco smoke, allergens, occupational agents, indoor/outdoor air pollution) will significantly impact on morbidity and mortality. The Italian Ministry of Health (MoH) has made respiratory disease prevention a top priority and is implementing a comprehensive strategy with policies against tobacco smoking, indoor/outdoor pollution, obesity, and communicable diseases. Presently these actions are not well coordinated. The Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases (GARD), set up by the World Health Organization, envisages national bodies; the GARD initiative in Italy, launched 11/6/2009, represents a great opportunity for the MoH. Its main objective is to promote the development of a coordinated CRD program in Italy. Effective prevention implies setting up a health policy with the support of healthcare professionals and citizen associations at national, regional, and district levels. What is required is a true inter-institutional synergy: respiratory diseases prevention cannot and should not be the responsibility of doctors alone, but must involve politicians/policymakers, as well as the media, local institutions, and schools, etc. GARD could be a significant experience and a great opportunity for Italy to share the GARD vision of a world where all people can breathe freely

    La tutela dal fumo passivo negli spazi confinati o aperti non regolamentati dalla Legge 3/2003 art.51 (Legge Sirchia) e successive modificazioni

    No full text
    La prevenzione e la cura del tabagismo,primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili, sono essenziali per promuovere e tutelare la salute pubblica e richiedono lo sviluppo di politiche ed interventi,anche in ambiti diversi da quello strettamente sanitario, con l’obiettivo di attuare misure efficaci (interventi normativi, attività di educazione e promozione della salute, sviluppo di metodologie e farmaci per favorire la cessazione) per diminuire i consumi di prodotti del tabacco, ridurre la prevalenza dei fumatori e,quindi, delle malattie croniche fumo correlate. L’attuazione di misure efficaciè un obiettivo intersettoriale che può essere raggiunto solo attraverso strategie e politiche condivise tra vari Ministeri e Regioni e integrate con quelle dell’Unione Europea (UE) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’OMS,con il Piano di Azione Globale 2014-2020 per il controllo delle malattie croniche non trasmissibili, ha previsto l’obiettivo finale della riduzione del 25% della mortalità precoce per le malattie non trasmissibili entro il 2025; per raggiungere questo scopo gli Stati membri, tra cui l’Italia, si sono impegnati, tra l’altro, a ridurre la prevalenza dei fumatori del 30% entro il 2025. Attraverso documenti programmatici (Guadagnare salute) e piani nazionali (Piano Nazionale della Prevenzione) l’Italia ha rafforzato le azioni volte alla promozione di stili di vita sani ed al controllo del tabagismo. Secondo l’approccio intersettoriale di “Guadagnare salute”, il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018impegna tutte le Regioni italiane a ridurre la prevalenza dei fumatori del 10% entro il 2018 (contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo previsto dall’OMS), attraverso l’attivazione di interventi di promozione della salute con approccio trasversale ai determinanti, per ciclo di vita e setting (scuole, ambienti di lavoro, comunità locali, servizio sanitario). A livello legislativo con l’articolo 51 “Tutela della salute dei non fumatori” della Legge 3/2003 l’Italia è stata il primo grande paese Europeo ad introdurre la regolamentazione del fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati - compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell’ospitalità.Questa legge è una delle più conosciute ed apprezzate dai cittadini italiani; infatti, secondo i dati delsistema di sorveglianza nazionale PASSI sulla popolazione tra i 18 e i 69 anni,il 95% degli Italiani la ritiene utile e oltre il 90% pensa che sia rispettata. Questo dato è confermato dai risultati degli oltre 44.000 controlli, effettuati dal 2005 al 2016 dal Corpo dei Carabinieri per la Salute (NAS), che solo nel 2% dei casi hanno evidenziato un mancato rispetto della norma. L’Italia ha rafforzato, con la legge n. 75 del 18 marzo 2008, che ratifica la Convenzione Quadro OMS per il controllo del tabacco (World Health Organization - Framework Convention on Tobacco Control, WHO-FCTC), l’impegno nazionale per la prevenzione e il controllo del tabagismo. La necessità di tutelare anche la salute dei non fumatori, in particolare i minori, ha portato all’introduzione nel 2012 (legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 del decreto legge 13 settembre 2012) del divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, innalzando il precedente limite di 16 anni (previsto dall'art. 25 del Regio decreto 1934), e nel 2013 (legge di conversione 8 novembre 2013, n. 128 del Decreto Legge 12 settembre 2013 n.104) all’estensione del divieto di fumo alle aree all'aperto di pertinenza delle scuole. Un ulteriore progresso è rappresentato dal recepimento, con Decreto Legislativo numero 6 del 12 gennaio 2016, della Direttiva 40/2014/UE, che regola la produzione, presentazione e vendita dei tabacchi e dei prodotti affini nell'Unione europea. Il provvedimento pone particolare attenzione alla tutela dei minori con l’introduzione del divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne in gravidanza e del divieto di fumo nelle pertinenze esterne dei reparti ospedalieri di neonatologia, ostetricia e pediatria. Inoltre sono state rafforzate le sanzioni ai rivenditori che vendono prodotti del tabacco ai minori e confermato il divieto di vendita ai minori delle sigarette elettroniche con nicotina. Grazie alla applicazione della legge ed alle azioni poste in essere dal Ministero della Salute,e dalle Regioni italiane,anche attraverso i Piani Nazionali della Prevenzione e con il supporto di progetti del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM), sono stati ottenuti risultati importanti come la diminuzione del 16,8% della prevalenza dei fumatori (dal 23,8% del 2003 al 19,8% del 2016), la riduzione dei ricoveri per infarto miocardico acuto del 5% ogni anno, la diminuzione del 27,1% delle vendite dei prodotti del tabacco. Permangono, tuttavia, delle aree di azione da rafforzare,non solo nell’ambito delle abitazioni private,che non possono essere soggette a “norme”per la restrizione del fumo, ma soprattutto negli spazi all’aperto in presenza di minori, ad esempio fermate degli autobus, stadi settore famiglie, parchi pubblici (aree giochi, spiagge, centri sportivi, stazioni), che potrebbero essere normate. Il presente documento riassume i dati attuali relativi ai danni da fumo passivo, passa in rassegna le attuali normative e buone pratiche nazionali e internazionali relative al fumo in ambienti indoor e spazi aperti e si conclude con una serie di proposte operative per favorire la diffusione delle conoscenze sul fumo passivo come fattore di rischio per la salute e per fornire raccomandazioni volte a rafforzare la protezione dal fumo passivo in ambienti aperti e in particolari ambienti confinati
    corecore