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    1.26 μ\mum intersubband transitions in In0.3_{0.3}Ga0.7_{0.7}As/AlAs quantum wells

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    We observed room-temperature intersubband transitions at 1.26 microns in n-doped type-II In0.3_{0.3}Ga0.7_{0.7}As/AlAs strained quantum wells. An improved tight-binding model was used to optimize the structure parameters in order to obtain the shortest wavelength intersubband transition ever achieved in a semiconductor system. The corresponding transitions occur between the first confined electronic levels of the well following mid-infrared optical pumping of electrons from the barrier X-valley into the well ground state.Comment: To appear in Applied Physics Letter

    Epidermal Growth Factor Receptor Intron-1 Polymorphism Predicts Gefitinib Outcome in Advanced Non-small Cell Lung Cancer

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    IntroductionEpidermal growth factor receptor (EGFR) gene intron 1 contains a polymorphic single sequence dinucleotide repeat (CA)n whose length has been found to inversely correlate with transcriptional activity. This study was designed to assess the role of (CA)n polymorphism in predicting the outcome of gefitinib treatment in advanced non-small cell lung cancer (NSCLC).MethodsBlood and tumor tissue from 58 patients with advanced NSCLC submitted to gefitinib were collected. EGFR intron 1 gene polymorphism, along with EGFR gene mutation, gene copy number and immunohistochemistry expression were determined. Moreover, a panel of lung cancer cell lines characterized for EGFR intron 1 polymorphism was also studied.ResultsEGFR intron 1 polymorphism showed a statistically significant correlation with the gefitinib response (response rate 25 versus 0%, for patients with a (CA)16 and with a (CA)else genotype, respectively; p = 0.044). Patients with a (CA)16 genotype had a longer survival compared with those with a (CA)else genotype (11.4 versus 4.8 months, respectively; p = 0.037). In addition, cell lines lacking the (CA)16 allele showed a statistically significant higher IC50 compared with cell lines bearing at least one (CA)16 allele (p = 0.003).ConclusionsThis study supports a potential role of EGFR intron 1 polymorphism in predicting the outcome of gefitinib treatment in advanced NSCLC

    EVOLUZIONE ATIPICA DI UN CASO DI LEIOMIOMA METASTATIZZANTE BENIGNO POLMONARE

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    Scopo del lavoro: descrivere un caso eccezionalmente raro di trasformazione maligna di un leiomioma metastatizzante benigno polmonare (LMB). Materiali e Metodi: una donna di 62 anni, ex-fumatrice, nel marzo 2011 si presenta alla nostra attenzione per il riscontro radiologico (TAC torace) di multipli noduli polmonari bilaterali. Nove anni prima, la paziente era stata sottoposta ad isterectomia per un leiomioma uterino. Una biopsia polmonare permette di porre diagnosi di LMB. Successivamente, si procede all’asportazione chirurgica dei noduli del polmone destro con diagnosi di LMB (Ki67: 1%; positività immunoistochimica per ER e PGR; Fig.1C-D-E). Da settembre 2011 a febbraio 2012, la paziente esegue una terapia con anastrazolo, assistendo tuttavia ad un incremento dei noduli del polmone sinistro. Viene pertanto posta indicazione ad asportazione chirurgica dei noduli polmonari a sinistra, il cui esame sitologico conferma la diagnosi di LMB. In seguito all’ulteriore ricomparsa di noduli polmonari bilaterali, da novembre 2013 a giugno 2014 viene intrapresa una terapia con tamoxifene, risultata anch’essa inefficace. Per questo motivo, nel gennaio 2015 viene nuovamente posta indicazione ad asportazione chirurgica dei noduli del polmone destro. Il decorso post-operatorio risulta regolare e la paziente viene dimessa in V giornata post-operatoria. Risultati: macroscopicamente, i noduli polmonari si presentano a margini lisci, giallo-biancastri e di consistenza teso-elastica (Fig.1A-B). Microscopicamente, si osservano fasci intersecati di cellule fusate, con moderate atipie nucleari, organizzate in un pattern fascicolare (Fig.1F). L’attività mitotica risulta incrementata rispetto alle precedenti lesioni polmonari asportate chirurgicamente tre anni prima (>10 mitosi/10 HPF). Dal punto di vista immunoistochimico, le cellule fusate risultano positive per actina muscolare liscia, desmina e negative per HMB-45, CD34, TTF-1. L’indice di proliferazione Ki67 risuta pari al 20% (Fig.1G). I recettori estrogenici e progestinici risultano debolmente positivi (Fig. 1H). In considerazione dell’attuale quadro istopatologico-immunoistochimico, viene posta diagnosi di leiomiosarcoma a basso grado. A distanza di un anno, la paziente presenta un riscontro TAC torace di noduli polmonari bilaterali. Attualmente risulta in terapia con megestrolo acetato. Conclusioni: il LMB polmonare è una condizione patologica rara riscontrata solitamente in donne con una pregressa storia di leiomioma uterino. La patogenesi non è ancora ben definita. Sebbene le caratteristiche istopatologiche depongono per una natura benigna, il suo comportamento biologico suggerisce un certo grado di malignità. Il decorso è tipicamente indolente e la terapia medica o chirurgica risulta spesso risolutiva. Una regressione parziale o totale può avvenire in età menopausale. Sebbene eccezionale, l’evoluzione verso un leiomiosarcoma a basso grado dovrebbe essere considerata nella storia naturale della malattia
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