13 research outputs found

    Prospective validation of the CLIP score: a new prognostic system for patient with cirrhosis and hepatocellular carcinoma

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    Prognosis of patients with cirrhosis and hepatocellular carcinoma (HCC) depends on both residual liver function and tumor extension. The CLIP score includes Child-Pugh stage, tumor morphology and extension, serum alfa-fetoprotein (AFP) levels, and portal vein thrombosis. We externally validated the CLIP score and compared its discriminatory ability and predictive power with that of the Okuda staging system in 196 patients with cirrhosis and HCC prospectively enrolled in a randomized trial. No significant associations were found between the CLIP score and the age, sex, and pattern of viral infection. There was a strong correlation between the CLIP score and the Okuda stage, As of June 1999, 150 patients (76.5%) had died. Median survival time was 11 months, overall, and it was 36, 22, 9, 7, and 3 months for CLIP categories 0, 1, 2, 3, and 4 to 6, respectively. In multivariate analysis, the CLIP score had additional explanatory power above that of the Okuda stage. This was true for both patients treated with locoregional therapy or not. A quantitative estimation of 2-year survival predictive power showed that the CLIP score explained 37% of survival variability, compared with 21% explained by Okuda stage. In conclusion, the CLIP score, compared with the Okuda staging system, gives more accurate prognostic information, is statistically more efficient, and has a greater survival predictive power. It could be useful in treatment planning by improving baseline prognostic evaluation of patients with RCC, and could be used in prospective therapeutic trials as a stratification variable, reducing the variability of results owing to patient selection

    Studio retrospettivo epidemiologico e chirurgico dell’entropion nel cane, mediante approccio orientato alle razze (BOA)

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    Scopo: effettuare uno studio retrospettivo volto a valutare in maniera sistematica i dati relativi all’epidemiologia e alle caratteristiche peculiari dell’entropion anatomico nelle razze canine di maggiore diffusione nel nostro territorio, fornendo utili indicazioni per la correzione chirurgica più adeguata nelle differenti anomalie tipiche di ogni razza. Materiali e metodi: Sono state esaminate le cartelle cliniche relative ai casi di entropion anatomico riscontrati nel cane, dal gennaio 2000 al dicembre 2008, valutando, per ogni singola razza, l’esistenza di una predisposizione a contrarre tale affezione. E’ stata valutata, inoltre, la presenza di caratteristiche peculiari delle anomalie palpebrali in ciascuna razza e l’influenza di tali peculiarità sulla scelta dell’opzione terapeutica e i risultati della tecnica chirurgica attuata. Risultati: sono stati valutati 253 casi di entropion anatomico nel cane, evidenziando caratteri differenti nelle specifiche razze esaminate. La scelta della tecnica chirurgica si è basata sui caratteri peculiari delle anomalie palpebrali. L’approccio chirurgico è stato risolutivo in tutti i soggetti sottoposti a intervento. Conclusioni: nelle razze di maggiore diffusione nel nostro territorio è possibile individuare alcune peculiarità che caratterizzano l’entropion e che devono essere prese in considerazione nel trattamento chirurgico della patologia

    Trattamento chirurgico del sequestro corneale nel gatto mediante cheratectomia focale e copertura con la terza palpebra: studio retrospettivo e review della letteratura

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    Scopo: effettuare una accurata disamina della bibliografia internazionale inerente il sequestro corneale o nigrum del gatto e riportare uno studio retrospettivo volto a valutare i risultati del trattamento chirurgico di tale affezione mediante cheratectomia focale e copertura con la III palpebra. Materiali e metodi: E’ stata analizzata una casistica compresa tra gli anni 2003-2010 relativa a 14 casi (15 occhi) di nigrum osservati nel gatto. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico mediante cheratectomia lamellare. La sede dello stroma esposto veniva poi coperta con la terza palpebra fissata alla palpebra superiore per 7 giorni. I controlli erano effettuati a distanza di 7,14, 30 e 60 giorni dopo l’intervento. Il follow-up successivo è stato realizzato mediante controllo clinico ad un tempo variabile di 1-6 anni dall’intervento chirurgico. Risultati: La sede del sequestro è risultata assiale (86%) o parassiale ventro-mediale (14%). In 12 casi (86%) la lesione era associata ad entropion mediale della palpebra inferiore. Durante il decorso postoperatorio non sono mai state evidenziate complicanze e si è sempre ottenuta la guarigione con persistenza di una normale funzione visiva e mantenimento di una soddisfacente trasparenza corneale. In nessun caso è stata riscontrata al follow-up recidiva della lesione. Conclusioni: La cheratectomia lamellare con copertura con la nittitante, di facile esecuzione, poco invasiva e priva di complicanze, rappresenta una valida alternativa come supporto alla terapia chirurgica del nigrum corneale nel gatto

    PREEMPTIVE PHARMACOGENOMIC TESTING FOR PREVENTING ADVERSE DRUG REACTIONS (PREPARE): STATE OF ART AND PRELIMINARY RESULTS ON GENOTYPE ACTIONABILITY

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    In the last decade several studies have demonstrated that genetic variants in genes involved in drug metabolism and transport affect inter-individual variability in drug efficacy and safety. Since the 1st of January 2016an unique initiative has been launched in Europe with the financial support of Horizon 2020 program, Ubiquitous Pharmacogenomics (U-PGx), under the coordination of Leiden University Medical Center. The core of the project is the PREPARE randomized clinical trial that will be conducted in seven healthcare environments (The Netherlands, Spain, UK, Italy, Austria, Greece, Slovenia).. Primary aim of the study is to evaluate the effect of a pre-emptive pharmacogenomic approach on the prevention of toxic events and the improvement of patients quality of life

    Prospective Validation of the CLIP Score: A New Prognostic System for Patients With Cirrhosis and Hepatocellular Carcinoma. The Cancer of the Liver Italian Program (CLIP) Investigators

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