20 research outputs found

    Architettura conventuale in Roma moderna. Interpretazione dell'archetipo claustrale nei progetti dello Studio Passarelli, di Paniconi e Pediconi, di Rebecchini e Lafuente

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    Tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento il quadrante occidentale di Roma si popola di opere gestite e facenti capo a Ordini religiosi, al Vicariato o direttamente al Vaticano: curie, collegi e conventi. Il cospicuo numero di edifici, sorti in un lasso temporale limitato e in una specifica porzione di territorio, induce a una riflessione sulle ragioni e sui caratteri di un fenomeno significativo sia a livello urbano che architettonico, che inaugura un campo di indagine progettuale specifica. Questo fenomeno si colloca nel momento in cui si pianifica la Capitale moderna e si avvia lo studio del Piano Regolatore del 1965 – e con esso dell’Asse Attrezzato voluto da Piccinato – che prevedeva una struttura lineare organizzativo del palinsesto istituzionale/direzionale e la conseguente espansione urbana verso est. È cautamente possibile ipotizzare che, attraverso la realizzazione di tali opere religiose, il Vaticano attuasse una strategia silente al fine di controbilanciare gli indirizzi urbanistici della città lineare e acquisire una più forte identità e controllo del territorio romano. La costruzione delle strutture conventuali ha una forte valenza architettonica, in quanto costituisce una occasione professionale specifica che si innesta nel dibattito del momento, in parallelo e oltre il tema prevalente della residenza. Insieme alla declinazione tipologica tali esempi di architettura costituiscono un interessante campo di sperimentazione linguistica che contribuisce alla formazione dell’immagine della città cattolica di Roma. La ricerca si concentra oltre che sugli aspetti storico-urbani sulla analisi critica delle opere e sul loro reciproco confronto. La dissertazione affronta l’argomento su scala urbana e architettonica cercando di ricostruirne le vicende attraverso l’analisi degli edifici di tre studi di architettura che emergono in questo scenario e hanno contribuito in modo originale alla progettazione di diversi impianti collegiali e curiali. I progetti dello Studio Passarelli, di Paniconi e Pediconi e di Rebecchini e Lafuente rappresentano gli esempi più significativi di tale fenomeno

    Aglianico and Fiano wines obtained with an autochthonous non-Saccharomyces yeast

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    Non-Saccharomyces yeasts are microorganisms that play a prominent role in the fermentation dynamics, composition and flavour of wine. The principal aromatic compounds responsible for varietal aroma in wine are terpenes; of these, the monoterpenes represent the oenologically most important group in terms of volatility and odour, if they are present in a free form. The glycosidically bound forms can be converted into compounds with free odours by hydrolysis with the glycosidases produced by yeasts. We performed a screening of non-Saccharomyces yeasts present in the grapes and must of Aglianico and Fiano cultivars typical of South Italy (Irpinia), which have a high extra-cellular glycosidase activity. Among the species analysed was a strain belonging to Rhodotorula spp. that showed the highest glycosidase activity, an increased free terpene fraction and, simultaneously, little modification of the bouquet. The isolated yeast was subsequently utilized for experimental winemaking processes of Aglianico and Fiano wines. The results demonstrated that the obtained wines had a more intense floral aroma and some sweet and ripened fruit notes

    Wet-dry-wet drug screen leads to the synthesis of TS1, a novel compound reversing lung fibrosis through inhibition of myofibroblast differentiation

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    Therapies halting the progression of fibrosis are ineffective and limited. Activated myofibroblasts are emerging as important targets in the progression of fibrotic diseases. Previously, we performed a high-throughput screen on lung fibroblasts and subsequently demonstrated that the inhibition of myofibroblast activation is able to prevent lung fibrosis in bleomycin-treated mice. High-throughput screens are an ideal method of repurposing drugs, yet they contain an intrinsic limitation, which is the size of the library itself. Here, we exploited the data from our “wet” screen and used “dry” machine learning analysis to virtually screen millions of compounds, identifying novel anti-fibrotic hits which target myofibroblast differentiation, many of which were structurally related to dopamine. We synthesized and validated several compounds ex vivo (“wet”) and confirmed that both dopamine and its derivative TS1 are powerful inhibitors of myofibroblast activation. We further used RNAi-mediated knock-down and demonstrated that both molecules act through the dopamine receptor 3 and exert their anti-fibrotic effect by inhibiting the canonical transforming growth factor β pathway. Furthermore, molecular modelling confirmed the capability of TS1 to bind both human and mouse dopamine receptor 3. The anti-fibrotic effect on human cells was confirmed using primary fibroblasts from idiopathic pulmonary fibrosis patients. Finally, TS1 prevented and reversed disease progression in a murine model of lung fibrosis. Both our interdisciplinary approach and our novel compound TS1 are promising tools for understanding and combating lung fibrosis

    TECHLAB: Polo tecnologico per la robotizzazione e la creazione di nuove Start Up

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    Un luogo destinato all’innovazione tecnologica, artistica, un locus amoenus per chi cerca il proprio piacere nella tecnologia, nell’investigazione tecnologica e nelle capacità dei nuovi dispositivi robotici

    Trasformazione della Casa delle Armi in Museo della Scherma

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    Il progetto ha come obiettivo la pedonalizzazione di via Morra di Lavriano e il recupero della Casa delle Armi, così come indicato nell’Ambito di Valorizzazione B3 del Piano Regolatore di Roma, al fine di ridefinire lo spazio terminale e l’accesso al Foro Italico. L’intervento appare particolarmente urgente in seguito alla realizzazione del Ponte della Musica e si candida come elemento cardine dell’asse di via Guido Reni, dove sono localizzate importanti polarità della cultura e dello sport

    Spiritualità in architettura

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    L’uomo è legato a forze ultraterrene, a rituali che traggono le proprie origini indietro nel tempo dove, per comprenderli, può  essere opportuno compiere un approfondimento nella cultura dei popoli primitivi

    Architettura come prodotto di ricerca. Linee guida per la valutazione del progetto

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    Questo volume nasce nell’ambito del seminario “Linee di Ricerca” tenuto dal prof. Antonino Saggio nel Dottorato in Architettura. Teorie e Progetto di “Sapienza” Università di Roma. Il lavoro ha visto coinvolti principalmente i dottorandi del XXXV ciclo ed ha avuto lo scopo di stimolare ed agevolare i primi passi verso la ricerca, a partire dalla riflessione su come e quando un progetto può essere considerato un prodotto di ricerca. Come postulare una griglia valutativa esplicita che consenta di parametrizzare le caratteristiche mutevoli del progetto di architettura? Come valutare tali parametri e renderli parte integrante di un discorso organico che possa accompagnare il progetto sulle piattaforme per la valutazione della ricerca? Insomma, quali potrebbero essere le linee guida per una valutazione critica del progetto di architettura come prodotto di ricerca? Questi i grandi quesiti a cui questo lavoro cerca di trovare una risposta. Essi vengono progressivamente analizzati e descritti nel libro, fino a quando una possibile soluzione prende corpo verso la fine. Ecco perché la struttura della narrazione è tripartita. La prima parte riguarda la ricerca di un sostrato teorico indispensabile per ipotizzare un metodo efficace per la valutazione del progetto come prodotto di ricerca. Questa indagine viene sviluppata con interviste ad esperti del campo: Roberta Amirante, Alessandra Capuano, Orazio Carpenzano e Piero Ostilio Rossi. Nella seconda parte la teoria viene utilizzata per estrarre i prìncipi di metodo che guideranno le successive valutazioni critiche, perché la terza parte è incentrata proprio sull’utilizzo pratico del metodo postulato

    Linee guida per la compilazione della scheda valutativa

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    Valutare il progetto di architettura, sulla scorta di categorie esplicite derivate da un processo di autovalutazione, è di fondamentale importanza per comprendere come esso possa essere considerato un prodotto di ricerca. Lo strumento cardine del processo che qui si propone è la Scheda valutativa: uno schema composto da otto righe (categorie) e quattro colonne (parametri). Le categorie sono: Luogo, Programma, Metodo, Tecnologia, Strumenti, Interdisciplinarità, Linguaggio e Spazialità. Queste vanno messe a sistema con i parametri Innovazione, Validità, Impatto e Potenzialità. Alle intersezioni, delle categorie e dei parametri, va assegnato il valore che rispecchia i punti attorno ai quali verte la valutazione finale. Naturalmente non è indispensabile associarlo a ciascuna combinazione, in quanto non sempre l’architettura analizzata rientra in una determinata categoria indicizzabile

    L’arco di Trionfo

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    Scenografia per l'opera "La clemenza di Tito - Opera seria di W.A. Mozart". Trasportato nella dimensione di un ampio portale pivotante, l’elemento più eloquente riferito all’imperatore romano Tito, l’Arco di Trionfo, si semplifica con linguaggio minimale in due grandi setti marmorei a forte spessore, anche retro illuminati, che oltre a ruotare definendo spazi di volta in volta differenti accolgono al loro interno oggetti e sculture, grazie ad una partizione modulare e semovente
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