10 research outputs found

    SOCIAL INNOVATION AS A DRIVER FOR SUSTAINABLE AND INCLUSIVE RURAL TOURISM: EVIDENCE FROM MARCHE REGION

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    Questa tesi contribuisce a creare conoscenza sul ruolo dell’imprenditoria sociale per l’innovazione sociale nelle aree rurali, attraverso lo sviluppo di attività turistiche inclusive. La ricerca è motivata dalle politiche di sviluppo rurale che integrano in maniera sempre più sistematica strategie di inclusione sociale e lavorativa. Le più recenti individuano nell’imprenditoria sociale una risorsa per l’inclusione delle categorie più fragili, attraverso la definizione di attività turistiche e di valorizzazione del territorio, a supporto della diversificazione dei servizi offerti nelle aree marginali. Il fondamento teorico di questa tesi risiede nei concetti di innovazione sociale e turismo inclusivo: il primo inteso come la reazione a sfide sociali, che stimola la capacità di agire del singolo e contribuisce a creare o rafforzare relazioni tra diversi attori, al fine di implementare soluzioni innovative. Il secondo, che incorpora più ampiamente i concetti di turismo accessibile e sociale, è riferito all’insieme di pratiche inclusive create per e con la comunità, includendo persone e luoghi tradizionalmente esclusi dall’attività turistica. Da un’analisi iniziale della letteratura sulle due tematiche sono emerse delle lacune conoscitive di carattere empirico, ontologico e metodologico. Nello specifico, esiste una scarsa conoscenza delle dinamiche che coinvolgono l’imprenditoria sociale nella definizione di attività ricreative inclusive, nonché del ruolo delle nuove tecnologie nel supportare tali attività, valorizzando l’autenticità dell’esperienza turistica per il visitatore. In secondo luogo, considerando l’innovazione sociale come processo in continua evoluzione, nasce il bisogno di comprendere il tipo e l’intensità dei cambiamenti sull’intero ecosistema coinvolto. In ultimo, la letteratura evidenzia la necessità di nuove metodologie collaborative orientate all’innovazione inclusiva, che coinvolgano una molteplicità di attori di diversa natura ma che, al contempo, siano capaci gestirne le possibili tensioni che possono emergere nella valutazione di soluzioni inclusive. Il presente lavoro di tesi ha cercato di contribuire a colmare queste lacune, andando ad esplorare l’aspetto relazionale dell’innovazione sociale e ha proposto la seguente domanda di ricerca: in che modo il networking (fisicamente o virtualmente) può supportare le aziende sociali nella definizione di pratiche socialmente innovative per un turismo inclusivo nelle aree rurali? Alcune sotto-domande di ricerca hanno facilitato tale obiettivo: 1. Come creare un approccio collaborativo orientato all’inclusione per il turismo nelle aree rurali? 2. Quali effetti può avere la propensione alla collaborazione delle imprese sociali sull’inclusione socio-lavorativa delle categorie marginali nelle aree rurali? 3. In che modo la tecnologia e i nuovi social network possono virtualmente supportare le imprese sociali nella sfera della ricettività, nel creare o mantenere relazioni genuine con i visitatori attraverso esperienze autentiche con la comunità locale? Sebbene le innovazioni sociali siano dei processi che partono dal basso, la loro realizzazione dipenderà dal supporto ricevuto e dal tipo di relazioni che si instaurano tra gli attori dell’ecosistema locale. All’università, in quanto ente che co-crea conoscenza per la sostenibilità, è sempre più richiesto di incoraggiare e facilitare processi di innovazione sociale, spingendo i ricercatori ad adottare ruoli e metodologie che generino coinvolgimento, partecipazione e collaborazione. Pertanto, la presente ricerca applica il metodo della ricerca azione partecipata (RAP) particolarmente favorevole per uno studio qualitativo dell’innovazione sociale, in quanto permette di creare uno spazio collaborativo che contribuisca all’ empowerment della comunità coinvolta verso la definizione di soluzioni efficaci e socialmente utili. La ricerca si applica a due casi specifici di imprenditoria sociale sviluppatesi nelle Marche: il primo relativo alla sfera dell’ospitalità e il secondo all’agricoltura sociale. Nel primo caso, è stata presa in esame l’associazione Agritur-ASO, un network di circa venti membri, localizzato nella provincia più meridionale della regione, le cui attività ricreative, fondate sui principi della relazionalità e della valorizzazione di antiche tradizioni, diventano uno strumento di cambiamento sociale a beneficio tanto delle comunità locali quanto dei visitatori. Il secondo caso studio, in cui la regione Marche vanta un’esperienza pioneristica rispetto a tutti gli altri contesti mediterranei, si riferisce all’insieme di pratiche che utilizzano l’agricoltura per generare attività di inclusione sociale e lavorativa per le categorie più fragili. Per rispondere alle domande di ricerca descritte in precedenza, il presente lavoro di tesi si articola in quattro capitoli, di cui i primi tre considerano il caso dell’agricoltura sociale e il quarto riporta il caso della social hospitality. Nello specifico, dato il carattere esplorativo delle ricerche sul turismo nell’ambito dell’agricoltura sociale, il primo capitolo propone una panoramica della letteratura al fine di comprendere in che modo le attività ricreative in agricoltura sociale contribuiscano all’innovazione sociale nelle aree rurali. I risultati emersi da studi identificati tramite la tecnica dello snowballing, sono stati convogliati in un framework che mostra che il turismo contribuisce particolarmente a rispondere alle più recenti esigenze di attività di benessere in natura, rafforzando i legami tra aree urbane e aree rurali. Il turismo permette non solo di generare attività di inclusione lavorativa e sociale per i soggetti più fragili ma costituisce un’opportunità di coinvolgimento più ampio per la società civile, integrando imprese turistiche, ricettive, musei e luoghi di interesse culturale ma soprattutto rafforzando le connessioni con l’università e i governi locali a cui è sempre più richiesto un approccio concreto alle esperienze locali, per poterne definire dei modelli in cui circoscrivere le attività che necessitano di supporto finanziario, educativo e legislativo. Ciononostante, letteratura indagata pone un limite nella comprensione dei termini in cui la collaborazione turistica possa effettivamente beneficiare l’inclusione e le categorie più fragili. In risposta a tale lacuna, i capitoli due e tre integrano il framework generato dalla letteratura. In particolare, il capitolo due propone un modello collaborativo per un turismo inclusivo nelle aree rurali. Lo scopo del modello, sviluppato in più fasi della ricerca partecipata, è quello di garantire l’inclusione tanto del processo che delle attività turistiche pianificate. Tale modello è stato applicato al contesto dell’agricoltura sociale, creando uno spazio collaborativo e di confronto supportato da strumenti operativi che hanno contribuito allo strategic visioning and planning delle azioni. Il risultato di tale processo rivela che lo sviluppo di una solida collaborazione nell’ottica di un turismo inclusivo nelle aree rurali necessita di continuità negli incontri e nel coinvolgimento di attori chiave per tale iniziativa che, tra le altre cose, possono contribuire alla definizione dei limiti geografici e tematici dell’iniziativa. Il capitolo tre si concentra, invece, sull’indagine degli effetti della collaborazione turistica sulle aziende sociali e sulle categorie fragili integrate in processi di inclusione lavorativa. Esplorando le motivazioni e gli ostacoli alla collaborazione da parte degli imprenditori sociali, la ricerca ha applicato i pilastri del decent work definiti dall’Organizzazione Mondiale del Lavoro (OML), facendo emergere importanti implicazioni della collaborazione non solo per l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati ma anche nuove opportunità di sviluppo personale e aziendale. Al contrario, gli ostacoli alla collaborazione, principalmente relativi ad una mancanza di risorse e di embeddedness nel contesto di riferimento causa una minaccia per la stabilità del lavoro. In ultimo, il capitolo 4 è volto a comprendere il ruolo della tecnologia nell’assicurare un turismo inclusivo in momenti di crisi. Il capitolo esplora il caso dell’imprenditoria sociale nel contesto dell’ospitalità, prendendo in esame un’iniziativa intitolata ‘La Staffetta di Cucina Ciocheciò, organizzata dall’associazione Agritur-ASO durante la crisi pandemica da Covid-19. L’iniziativa, che aveva l’obiettivo di preparare e condividere su un gruppo Facebook creato per l’occasione, i piatti della propria tradizione culinaria con prodotti locali. Lo studio di tale iniziativa ha permesso di comprendere l’importanza della tecnologia nel coltivare vecchie e nuove relazioni, preservando l’autenticità dell’esperienze turistica. Nel complesso, questo lavoro di tesi risponde ai principi di sviluppo collaborativo proposti dal dottorato innovativo. Per rispondere alle domande di ricerca proposte, il lavoro di questa tesi si è focalizzato sulla creazione di uno spazio di incontro e collaborazione tra attori di natura diversa. Apprezzando i diversi ruoli non-convenzionali che può assumere il ricercatore durante processi di ricerca partecipata, è stato possibile coinvolgere una moltitudine di attori e di esplorare il tema del turismo inclusivo e sostenibile in maniera ampia, per identificare possibili direttrici di sviluppo collaborativo. Tuttavia, soprattutto nel caso dell’agricoltura sociale, tale ampio approccio ha inevitabilmente impedito una visione individuale delle aziende rispetto alla dimensione manageriale e organizzativa delle attività turistiche. Per tale ragione, possibili direttrici di sviluppo di questa tematica sono da ritrovare nella necessità di evidenziare circostanze e caratteristiche aziendali e imprenditoriali che sono state particolarmente favorevoli allo sviluppo di attività turistiche, con lo scopo di individuare percorsi favorevoli allo sviluppo di attività socialmente innovative

    Social Farmers’ Networking for Inclusive Tourism

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    Source at https://encyclopedia.pub/entry/52054.Social entrepreneurship plays a key role in making tourism an inclusive activity. Literature on the topic is increasing but needs to pay more attention to collaboration, which is crucial for social enterprises. To overcome this gap, the research focuses on the impact that social entrepreneurs’ drivers and barriers towards collaboration might have on providing decent work in rural tourism. The research considers the case of social farming, which has important implications for developing inclusive tourism

    The role of ICTs and public-private cooperation for cultural heritage tourism. The case of Smart Marca / Il ruolo delle ICT e della cooperazione pubblico-privati per il turismo culturale. Il caso di Smart Marca

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    This paper analyzes the opportunities related to public-private cooperation for the implementation of information communication technologies (ICTs) to promote cultural heritage tourism. After a literature review on the role of cooperation between private and public sectors and the most relevant information communication technologies (ICTs) for the promotion of cultural heritage, the analysis moves to travel apps, by illustrating features, main trends and some applications of this technology to cultural heritage and tourism. In the second part, the connection between tourism, cultural heritage and digital technologies is analyzed through the description of Smart Marca app, which, starting from the cooperation between local public and private entities, exploited ICTs to promote cultural tourism in Fermo area (Marche Region, Italy).  Il contributo analizza le potenzialità della cooperazione pubblico-privata nella progettazione e realizzazione di nuove tecnologie dell’informazione (ICT) per la promozione del turismo del patrimonio culturale. Dopo una rassegna della letteratura dedicata al ruolo della collaborazione tra pubblico e privato e delle ICT per la promozione del patrimonio culturale e lo sviluppo turistico di un territorio, l’articolo focalizza l’attenzione sulle applicazioni mobili di viaggio, illustrandone trend e caratteristiche, nonché alcuni esempi di applicazione di questa tecnologia al patrimonio culturale e al turismo. Nella seconda parte, la connessione tra turismo, patrimonio culturale e ICT viene analizzata attraverso la descrizione dell’app Smart Marca, che, a partire dalla cooperazione tra enti pubblici e attori privati, ha utilizzato le nuove tecnologie per promuovere il turismo culturale nel territorio fermano (Regione Marche, Italia)

    Exploring the Potential of Social Farmers’ Networking as a Leverage for Inclusive Tourism

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    Social entrepreneurship plays a key role in making tourism an inclusive activity. Literature on the topic is increasing but needs to pay more attention to collaboration, which is crucial for social enterprises. To overcome this gap, the present study focuses on the impact that social entrepreneurs’ drivers and barriers towards collaboration might have on providing decent work in rural tourism. The research considers the case of social farming, which has important implications for developing inclusive tourism. By applying the coding technique to twelve in-depth interviews with social entrepreneurs in the Marche region (Italy), the research reveals different themes and sub-themes influencing the four pillars of decent work identified by the International Labour Organization. Results show that the drivers towards collaboration positively impact new employment opportunities and social security for social entrepreneurs and the most fragile people targeted by their services. Instead, the lack of resources for social businesses and the low embeddedness are the main dimensions hindering the provision of well-being through tourism. This study provides managerial and policy implications to sustain inclusive tourism activities in social farming. It concludes with the main limitations and possible directions for future research

    Relationships matter. new paths for tourism beyond COVID-19 pandemic. an exploratory research from Italy

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    This chapter aims to understand how and to what extent relational tourism, heavily related to the direct contact among guests, hosts and local communities, can be pursued in the post-COVID-19 scenario and which role could be played by new technologies. According to the multidimensional model of relational tourism (Ruggieri 2007) and the network relationality framework (Marques and Gondim Matos 2020), this research analyses the experience of an online gastronomic “relay race”, the Staffetta della Cucina Ciocheciò, organised during the COVID-19 lockdown. The role played by technology in maintaining existing relations, creating new ones and promoting relational tourism has been analysed through semi-structured interviews and a questionnaire

    DiTEMP: Digital Transformation and Employability: acquiring transversal competences in curricular education

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    DiTEMP is a European project co-funded by the Erasmus+ Programme of the European Union. It is a joint effort of four Universities, a University Business Foundation and an SME, aiming to explore the impact of Digital Transformation on field-specific markets. The project will provide a model of intervention, completed with tools, to integrate important and critical aspects of Digital transformation into curricular education in Higher education, promoting this way students\u2019 employability. Digital transformation (DX) is a technology-driven continuous change process affecting companies and the entire society, it is about adopting disruptive technologies to increase productivity, value creation, and social welfare. Automation had and has greatly impacted on the labour market in terms of labour savings. Although this phenomenon has so far affected in particular low skilled workers, new business processes affect job positions for middle and highly skilled professionals, which are typical graduate jobs. Moreover, being an entrepreneur or self-employed in the digital era requires a higher level of digital skills and a sound understanding of digital transformation trends over time, in business and society. The DiTEMP project is bridging this gap and mismatch by developing relevant tools and learning material at two levels: That of the educators, teachers and career consultants to make them aware of the impact of digital transformation in their knowledge and labour-market fields. That of the students, in order to increase their capability to manage the rapid changes in their future career fields, as caused by digital transformation, supporting this way their employability. The project will develop Guidelines for integrating digital transformation competences in further curricula and academic fields in 5 languages (English, Greek, Italian, Romanian and Spanish). The DiTEMP learning provision includes: A framework, demonstrating the learning outcomes related to digital transformation, that can be applied across different study curricula and the most effective teaching methods that go with it. A design model for the participating Universities on how to integrate the framework into their actual curricula, complemented by an open-access, publicly available \u2018How to Guide\u2019. The DiTEMP Toolkit for teachers and educators on how to integrate digital transformation concepts in their regular teaching. A modular learning pack for students to understand what digital transformation is all about and become \u2018digital ready\u2019 in the fields of Psychology, Cultural Heritage and Tourism, Business, and Education. The online learning material is freely accessible in English, Greek, Italian, Romanian and Spanish. The DiTEMP project is running from November 2019 and up to October 2021

    RE-ACT - Self-Reflection Tools For Smart Universities Acting Regionally

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    RE-ACT will develop and test a new online self-reflection tool built-on HEINNOVATE, exploring its added value in the framework of RIS3 and overall regional development. This tool will support HEIs to perform a self-assessment that will kick-off both, an internal analysis \u2013 translated into organisational action plans \u2013 and a collective debate among other HEIs in their regions \u2013 towards the agreement upon a joint positioning, improving their regional engagemen
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