25 research outputs found

    Cumulative asbestos exposure and mortality from asbestos related diseases in a pooled analysis of 21 asbestos cement cohorts in Italy

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    Background: Despite the available information on cancer risk, asbestos is used in large areas in the world, mostly in the production of asbestos cement. Moreover, questions are raised regarding the shape of the dose response relation, the relation with time since exposure and the association with neoplasms in various organs. We conducted a study on the relationship between cumulative asbestos exposure and mortality from asbestos related diseases in a large Italian pool of 21 cohorts of asbestos-cement workers with protracted exposure to both chrysotile and amphibole asbestos. Methods: The cohort included 13,076 workers, 81.9% men and 18.1% women, working in 21 Italian asbestos-cement factories, with over 40 years of observation. Exposure was estimated by plant and period, and weighted for the type of asbestos used. Data were analysed with consideration of cause of death, cumulative exposure and time since first exposure (TSFE), and by gender. SMRs were computed using reference rates by region, gender and calendar time. Poisson regression models including cubic splines were used to analyse the effect of cumulative exposure to asbestos and TSFE on mortality for asbestos-related diseases. 95% Confidence Intervals (CI) were computed according to the Poisson distribution. Results: Mortality was significantly increased for ‘All Causes’ and ‘All Malignant Neoplasm (MN)’, in both genders. Considering asbestos related diseases (ARDs), statistically significant excesses were observed for MN of peritoneum (SMR: men 14.19; women 15.14), pleura (SMR: 22.35 and 48.10), lung (SMR: 1.67 and 1.67), ovary (in the highest exposure class SMR 2.45), and asbestosis (SMR: 507 and 1023). Mortality for ARDs, in particular pleural and peritoneal malignancies, lung cancer, ovarian cancer and asbestosis increased monotonically with cumulative exposure. Pleural MN mortality increased progressively in the first 40 years of TSFE, then reached a plateau, while peritoneal MN showed a continuous increase. The trend of lung cancer SMRs also showed a flattening after 40 years of TSFE. Attributable proportions for pleural, peritoneal, and lung MN were respectively 96, 93 and 40%

    Sex Differences in Cardiovascular Mortality in Diabetics and Nondiabetic Subjects: A Population-Based Study (Italy)

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    The objective of this study is to assess the impact of diabetes on cardiovascular mortality, focusing on sex differences. The inhabitants of Reggio Emilia province on December 31, 2009, aged 20–84 were followed up for three years for mortality. The exposure was determined using Reggio Emilia diabetes register. The age-adjusted death rates were estimated as well as the incidence rate ratios using Poisson regression model. Interaction terms for diabetes and sex were tested by the Wald test. People with diabetes had an excess of mortality, compared with nondiabetic subjects (all cause: IRR = 1.68; 95%CI 1.60–1.78; CVD: IRR = 1.61; 95%CI 1.47–1.76; AMI: IRR = 1.59; 95%CI 1.27–1.99; renal causes: IRR = 1.71; 95%CI 1.22–2.38). The impact of diabetes is greater in females than males for all causes (P=0.0321) and for CVD, IMA, and renal causes. Further studies are needed to investigate whether the difference in cardiovascular risk profile or in the quality of care delivered justifies the higher excess of mortality in females with diabetes compared to males

    Communication and health education in communities experiencing asbestos

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    Introduction. Numerous municipalities in Italy currently experience asbestos health impact, in particular excesses of pleural mesothelioma incidence and mortality. This paper presents an integrated analysis of epidemiological studies and communication actions in affected municipalities to highlight how communication has been implemented depending on health impact evidence and involvement of local stakeholders. Methodology. Four case studies are identified concerning industrial and natural sources of asbestos exposure having different diseases burden. This integrated analysis benefited from multidisciplinary skills.Discussion. Evidence of different stakeholders engagement is presented to emphasize their role in the communication process. Similarities and differences among case studies allowed us to identify lessons-learned to be transferred in other asbestos contaminatedsites.Conclusions. The adoption of communication strategies and practices, since the very early evidence of asbestos health impact, represents a relevant contribution for epidemiological and health surveillance, particularly for those communities where asbestos health impact has only been recently reported

    Dinamiche temporali della mortalità per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia

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    Introduzione Il cemento amianto è un settore lavorativo che ha comportato un’esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto polmonare, la cui progressione determina disabilità, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il tasso di mortalità per asbestosi è associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla latenza. Obiettivi L’obiettivo dello studio è valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalità per asbestosi tra le 21 coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto. Metodi La mortalità per asbestosi è stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni lavoratore è stata calcolata l’esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione diciascuna azienda per anno pesando per la diversa varietà mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalità (RSM), modello Età- Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalità per malattie asbesto correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si è considerata l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalità di riferimento per regione, sesso, calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970. Risultati Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalità per asbestosi raggiunge valori elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro contributo dell'età sulla mortalità con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalità a 75-80 anni; i rischi relativi confermano l’associazione con esposizione cumulativa ed è un minore rischio tra le donne.Tra i lavoratori più pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le persone più anziane. Conclusioni Si conferma che la mortalità da asbestosi è stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente composizione delle malattie asbesto correlate è attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi è destinato a diminuire drasticamente nei prossimi decenni

    Dinamiche temporali della mortalit\ue0 per asbestosi in coorti di lavoratori del cemento- amianto in Italia.

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    Introduzione Il cemento amianto \ue8 un settore lavorativo che ha comportato un\u2019esposizione occupazionale ad elevate concentrazioni di fibre di amianto. Tra i dipendenti del cemento amianto si riporta la presenza di un certo numero di lavoratori affetti da asbestosi, una malattia polmonare occupazionale causata dall'inalazione e dalla deposizione di fibre di amianto nel tessuto polmonare, la cui progressione determina disabilit\ue0, insufficienza respiratoria e morte prematura. Nei paesi occidentali il tasso di mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 associato al passato consumo di amianto e segue dinamiche temporali correlate alla latenza. Obiettivi L\u2019obiettivo dello studio \ue8 valutare le dinamiche temporali e i determinanti associati con la mortalit\ue0 per asbestosi tra le 21 coorti osservate, costituite da lavoratori del cemento amianto esposti ad alte concentrazioni di fibre di amianto. Metodi La mortalit\ue0 per asbestosi \ue8 stata analizzata in una coorte di 13076 addetti al cemento amianto (18.1% donne). Per ogni lavoratore \ue8 stata calcolata l\u2019esposizione cumulativa sulla base della storia personale e i valori di esposizione di ciascuna azienda per anno pesando per la diversa variet\ue0 mineralogica sulla base della frazione di amianto utilizzato (Hodgson e Darnton 2010). Sono state condotte tre diverse analisi, basate su Rapporti Standardizzati di Mortalit\ue0 (RSM), modello Et\ue0- Periodo-Coorte (EPC) attraverso un modello di Poisson e analisi composizionale della mortalit\ue0 per malattie asbesto correlate (tumore primitivo pleurico e peritoneale, tumore del polmone e asbestosi). In tutte e tre le analisi si \ue8 considerata l'esposizione cumulativa. Gli RSM sono stati calcolati utilizzando i tassi di mortalit\ue0 di riferimento per regione, sesso, calendario e limitati al calcolo delle persone-anno ad eventi dopo il 1970. Risultati Le analisi si basano su 512117 anni-persona (388914 anni-persona dal 1970). La mortalit\ue0 per asbestosi raggiunge valori elevati soprattutto tra le donne (uomini RSM: 508; donne: 1027). I valori dei RSM per asbestosi aumentano rapidamente all'aumentare dell'esposizione cumulativa e con il tempo trascorso dalla prima esposizione. L'analisi EPC riporta un chiaro contributo dell'et\ue0 sulla mortalit\ue0 con un andamento crescente a partire dai 60 anni ed con un picco di mortalit\ue0 a 75-80 anni; i rischi relativi confermano l\u2019associazione con esposizione cumulativa ed \ue8 un minore rischio tra le donne.Tra i lavoratori pi\uf9 pesantemente esposti, l'asbestosi diventa la prima causa di morte per malattie asbesto-correlate tra le persone pi\uf9 anziane. Conclusioni Si conferma che la mortalit\ue0 da asbestosi \ue8 stata determinata principalmente dall'esposizione cumulativa. La differente composizione delle malattie asbesto correlate \ue8 attribuibile all'esposizione ad amianto e alla diversa abitudine al fumo tra generi. Come conseguenza del declino delle esposizioni dopo il 1980, il numero di morti per asbestosi \ue8 destinato a diminuire drasticamente nei prossimi decenni

    Sex Differences in Cardiovascular Mortality in Diabetics and Nondiabetic Subjects: A Population-Based Study (Italy)

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    The objective of this study is to assess the impact of diabetes on cardiovascular mortality, focusing on sex differences. The inhabitants of Reggio Emilia province on December 31, 2009, aged 20-84 were followed up for three years for mortality. The exposure was determined using Reggio Emilia diabetes register. The age-adjusted death rates were estimated as well as the incidence rate ratios using Poisson regression model. Interaction terms for diabetes and sex were tested by the Wald test. People with diabetes had an excess of mortality, compared with nondiabetic subjects (all cause: IRR = 1.68; 95%CI 1.60-1.78; CVD: IRR = 1.61; 95%CI 1.47-1.76; AMI: IRR = 1.59; 95%CI 1.27-1.99; renal causes: IRR = 1.71; 95%CI 1.22-2.38). The impact of diabetes is greater in females than males for all causes ( = 0.0321) and for CVD, IMA, and renal causes. Further studies are needed to investigate whether the difference in cardiovascular risk profile or in the quality of care delivered justifies the higher excess of mortality in females with diabetes compared to males
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