30 research outputs found

    Do university students know how they perform?

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    The aim of the research is to study the capacity for self-evaluation of University studentsundergoing tests involving mathematics, linguistic and formal reasoning. Subjects wereasked to estimate the number of correct answers and subsequently to compare theirperformance with that of their peers. We divided the subjects into three groups on the basisof performance: poor, middle and top performers. The results demonstrate that all thesubjects in all tests showed good awareness of their level of actual performance. Analyzingcomparative assessments, the results reported in literature by Kruger and Dunning wereconfirmed: poor performers tend to significantly overestimate their own performance whilst top performers tend to underestimate it. This can be interpreted as a demonstration thatthe accuracy of comparative self-evaluations depends on a number of variables: cognitiveand metacognitive factors and aspects associated with self-representation. Our conclusion is that cognitive and metacognitive processes work as “submerged” in highly subjectiverepresentations, allowing dynamics related to safeguarding the image one has of oneself toplay a role

    Attentissima…mente: un progetto per educare alla metacognizione

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    La presente ricerca ha l’obiettivo di verificare l’utilità di un programma metacognitivo applicato in classe dagli stessi insegnanti. Se, già da parecchi anni si è dimostrata la relazione tra processi cognitivi e metacognitivi ed il beneficio che traggono i bambini da training che si concentrano sulle loro conoscenze e controllo strategico, altrettanta attenzione non è stata rivolta al contributo che possono dare gli insegnanti proprio nella quotidiana realtà della classe. Abbiamo pertanto coinvolto alcune insegnanti su un lavoro di formazione metacognitivo, in modo da fornire loro un approccio “nuovo” alla didattica, che potesse essere costante per l’intero anno scolastico. I risultati sono stati incoraggianti: i bambini che hanno ricevuto il training, mostrano prestazioni cognitive migliori rispetto al gruppo di controllo, che ha seguito una normale programmazione didattica

    La rappresentazione del legame nonni-nipoti nel suo evolversi nel tempo

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    The aim of this study was to assess the quality of the relationship with grandparents experienced by young and adult grandchildren. The study is based on questionnaires administered to a sample of university students and their parents. The questionnaire consisted of 42 questions designed to illustrate the relationship with grandparents (time spent together, amount of pleasure, comparison of affection felt for the parents to the affection felt for the maternal and paternal grandfathers and grandmothers, etc.). Results confirm that the grandparent relationship is perceived very positively. Especially in younger grandchildren, grandparents represent important affective figures. No differences emerged between maternal and paternal grandparents, but there are significant differences between grandfathers and grandmothers, in favour of the latter, and between parents and grandparents, in favour of the parents. On the contrary, significant age and gender differencies emerge: young, more than adult, and female, more than male grandchildren, show a more positive and intense bond with their grandparent

    Insegnanti e bambini. Idee e strumenti per favorire la relazione

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    Quando un insegnante incontra i suoi piccoli allievi per la prima volta, cosa vorrebbe o dovrebbe sapere di loro? In che modo le sue conoscenze psico-pedagogiche gli serviranno per comprendere meglio il comportamento, le emozioni, i sentimenti, le capacit\ue0 cognitive e relazionali dei bambini? Il volume \ue8 stato scritto con l'intento di rispondere, almeno in parte, a queste domande. Non si tratta di un manuale ma di un testo che ruota intorno a una scheda-guida, richiamando alcuni argomenti fondamentali di psicologia e, soprattutto, fornendo semplici elementi di metodologia e statistica. In tal modo si auspica che gli insegnanti possano non solo riflettere su alcuni contenuti teorici utili alla comprensione del mondo infantile, ma anche cimentarsi con la ricerca scientifica, trasformando le aule in piccoli laboratori dove verificare sperimentalmente gli effetti della didattica

    Grandparents and new communication\u2019s technologies

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    In this study, collected with the Intercultural Research Training Network Project, coordinated by Peter Smith from some years, we looked at the feelings of both Italian grandparents and grandchildren in using new written communication technologies (particularly text messages, e-mail, e-card and Internet chat) and the extent to which these technologies are used in the GP-GC relationship compared to face-to-face interactions and more traditional technologies (telephone, fax). The hypothesis is that in Italy grandparents have a lot of difficulties in using new technologies and that the contact with the GC is almost face to face. We also think that the data will confirm the prevalent matrilinearity of the relationship

    Nuove tecnologie, atteggiamento verso lo studio e creatività: una ricerca con studenti di scuola secondaria di primo grado

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    Nuove tecnologie, atteggiamento verso lo studio e creatività: una ricerca con studenti di scuola secondaria di primo grado Versari1 A., Cadamuro1 A., Farneti2 A. 1 Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 2 Facoltà di Scienze della Formazione, Libera Università degli Studi di Bolzano Introduzione. L’introduzione di nuove tecnologie (ICT) a scuola è un’occasione per riflettere ed innovare i processi di insegnamento-apprendimento. Se adeguatamente introdotti ed utilizzati, gli strumenti tecnologici possono sostenere la riflessione metacognitiva e l’autoregolazione e possono contribuire allo sviluppo del pensiero creativo, grazie alla multimedialità e flessibilità dei supporti. Infine, rappresentano un’opportunità per migliorare l’atteggiamento emotivo-motivazionale degli studenti verso la scuola, aumentando partecipazione e socialità. Metodo. Allo scopo di indagare la relazione tra le ICT, in particolare la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM), i processi metacognitivi e la creatività, abbiamo condotto una ricerca su un campione di 343 studenti di scuola secondaria di primo grado, di età compresa tra 11 e 15 anni. A ciascun studente sono stati somministrati alcuni questionari che intendevano indagare: l'approccio allo studio (QAS-AMOS 8-15); l’utilizzo della LIM in classe (IWBs), il tempo trascorso in internet e la frequenza di utilizzo dei videogiochi. Agli studenti è stata infine proposta una prova di creatività (Alternative Uses Task, Guilford,1967). Gli insegnanti hanno invece risposto ad un questionario sul loro utilizzo delle ICT in classe. 105 Risultati. Le analisi hanno evidenziato una relazione positiva tra l’utilizzo della LIM in classe e le variabili “concentrazione”, “atteggiamento verso la scuola” e “organizzazione” del QAS e una correlazione negativa tra utilizzo delle ICT e la dimensione “originalità di pensiero” misurata dall’Alternative Uses Task. Sono emerse correlazioni positive tra il “tempo di navigazione in internet” e la variabile “flessibilità” del QAS e le variabili “apprendimento e motivazione” e “percezione dell’efficacia della LIM” misurate dall’IWBs. È stata rilevata invece una correlazione negativa tra la variabile “utilizzo dei videogiochi” e le variabili del QAS “atteggiamento verso la scuola”, “motivazione” e “concentrazione”. Infine, è emersa una correlazione negativa tra la variabile “percezione di effetti negativi nell’utilizzo della LIM” dell’IWBs e le variabili “originalità” e “fluency”, misurate dalla prova di creatività e la variabile “concentrazione” del QAS. Conclusione. La ricerca ha messo in luce una relazione articolata e complessa tra l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’atteggiamento verso lo studio e la creatività. In generale, sembra legittimo concludere che le ICT possano rappresentare uno strumento di promozione per le abilità metacognitive. La relazione con la creatività appare invece più problematica e necessita di ulteriori approfondimenti

    L’autovalutazione tra processi euristici e processi metacognitivi.

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    Scopo della ricerca è studiare la capacità di autovalutazione di studenti universitari in prove di ragionamento aritmetico, linguistico, formale. Ai soggetti era richiesto di stimare il numero di risposte corrette fornite e successivamente di comparare la loro performance con quella di soggetti loro pari. Abbiamo suddiviso i soggetti in 3 gruppi sulla base della prestazione: poor, middle, top performers. I risultati dimostrano che tutti i soggetti in tutte le prove esibiscono una buona capacità di rilevare il livello di prestazione reale. Analizzando invece le valutazioni comparative, trovano conferma i dati evidenziati in letteratura da Kruger e Dunning: i poor performers tendono a sopravvalutare significativamente la propria performance, i top al contrario a sottostimarla. Interpretiamo il fenomeno come la dimostrazione che la precisione delle autovalutazioni comparative dipenda da diverse variabili: fattori cognitivi, metacognitivi e aspetti legati alla rappresentazione di Sé. Concludendo, affermiamo che i processi cognitivi e metacognitivi operano “immersi” in rappresentazioni fortemente soggettive, che lasciano spazio a dinamiche legate alla salvaguardia dell’immagine di sé

    ADDESTRAMENTO METACOGNITIVO IN SOGGETTI DI ETÀ PRESCOLARE.

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    L’obiettivo della presente ricerca era quello di verificare se anche con bambini di età prescolare sia possibile ed utile applicare un programma di training metacognitvo per migliorare le loro conoscenze e il loro comportamento strategico in relazione all’attenzione.La nostra ipotesi è che sia possibile migliorare le loro competenze meta-attentive con un opportuno addestramento strutturato ad hoc, condotto dalle insegnanti durante l’intero anno scolastico. Riteniamo che sia molto importante la ripetitività e la costanza dell'insegnante che deve svolgere un lavoro "di sfondo" rispetto a qualsiasi attività venga proposta ai bambini. Si tratti di un compito di memoria, di attenzione o di soluzione di un problema, è necessario che l'insegnante sottolinei le strategie usate dai bambini e li porti a divenire consapevoli degli eventuali errori o difficoltà

    Stili cognitivi e differenze culturali

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    Con questa ricerca si intendeva verificare se esistessero delle differenze tra gli studenti appartenenti al gruppo linguistico italiano e quelli appartenenti al gruppo linguistico tedesco relativamente alle preferenze negli stili cognitivi e di apprendimento. Dall’analisi dei dati emergono differenze significative che necessitano di essere ulteriormente approfondite e confermate attraverso studi con altre popolazioni studentesce allo scopo di verificare se le differenze riscontrate siano legate a variabili culturali caratterizzanti i gruppi linguistici, e quindi trasversali a vari corsi di laurea e/o età di formazione, oppure determinate dal rinforzo di particolari stili in ambiti educativi e disciplinari different

    Sapere di non sapere. L'autovalutazione delle prestazioni cognitive

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    Scopo della ricerca è studiare la capacità di autovalutazione di studenti universitari in prove di ragionamento aritmetico, linguistico, formale. Ai soggetti era richiesto di stimare il numero di risposte corrette fornite e successivamente di comparare la loro performance con quella di soggetti loro pari. Abbiamo suddiviso i soggetti in 3 gruppi sulla base della prestazione: poor, middle, top performers. I risultati dimostrano che tutti i soggetti in tutte le prove esibiscono una buona capacità di rilevare il livello di prestazione reale. Analizzando invece le valutazioni comparative, trovano conferma i dati evidenziati in letteratura da Kruger e Dunning: i poor performers tendono a sopravvalutare significativamente la propria performance, i top al contrario a sottostimarla. Interpretiamo il fenomeno come la dimostrazione che la precisione delle autovalutazioni comparative dipenda da diverse variabili: fattori cognitivi, metacognitivi e aspetti legati alla rappresentazione di Sé. Concludendo, affermiamo che i processi cognitivi e metacognitivi operano “immersi” in rappresentazioni fortemente soggettive, che lasciano spazio a dinamiche legate alla salvaguardia dell’immagine di sé
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