8 research outputs found

    LA CORTE COSTITUZIONALE RITRASFERISCE AL TRIBUNALE LA COMPETENZA SULLE LESIONI VOLONTARIE LIEVISSIME IN AMBIENTE FAMILIARE

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    Nota a Corte Cost., sent. 7 novembre 2018 (dep. 14 dicembre 2018) n. 236, Pres. Lattanzi, Red. Amoroso, inerente la questione di costituzionalit\ue0 sulla competenza del giudice di pace per il reato di lesioni personali (art. 582 comma 2 c.p.), commesso in danno dell\u2019ascendente o del discendente nonch\ue9 dei soggetti indicati all\u2019art. 577 n.1 c.p

    The Italian Implementation of the EU Directives on Procedural Safeguards for Accused Persons in Criminal Proceedings

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    Questo saggio è stato sviluppato nel corso di un progetto di ricerca di 30 mesi finanziato dalla Commissione europea - CrossJustice (https://site.unibo.it/cross-justice/en), condotto sotto la supervisione dell'UniversitĂ  di Bologna. L'obiettivo del progetto era verificare il livello di attuazione delle sei direttive sui diritti dell'imputato adottate dal 2009 nell'ambito del Programma di Stoccolma. La ricerca ha esaminato criticamente i diritti dell'imputato riconosciuti e tutelati dalla Direttiva 2010/64/UE del 20 ottobre 2010 sul diritto all'interpretazione e alla traduzione; dalla Direttiva 2012/13/UE del 22 maggio 2012 sul diritto all'informazione; la Direttiva 2013/48/UE sul diritto di accesso a un difensore e di informazione di terzi; la Direttiva 2016/343/UE del 9 marzo 2016 sulla presunzione di innocenza e il diritto di presenziare al processo; la Direttiva 2016/800/UE sulle garanzie procedurali per gli imputati minorenni; la Direttiva 2016/1919/UE del 26 ottobre 2016 sul patrocinio a spese dello Stato. I ricercatori coinvolti hanno combinato due diverse metodologie, esaminando la questione sia da una prospettiva tradizionale, condotta da studiosi specializzati in diritto dell'UE e diritto processuale penale nazionale, sia da una nuova analisi computazionale. Nell'ambito di quest'ultimo approccio, la ricerca ha sviluppato una piattaforma di intelligenza artificiale semi-automatizzata, per evidenziare meglio le lacune scoperte dei testi normativi e migliorare l'analisi comparativa tra i sistemi giuridici (https://www.crossjustice.eu/en/index.html#crossjustice-platform)   Il presente contributo si concentra – adottando un metodo tradizionale - sul modo in cui il legislatore italiano ha recepito e attuato le suddette direttive, sia con riferimento alle disposizioni normative sia nell'interpretazione giudiziaria dei vertici del sistema. Infatti, mentre l'acquis dell'UE stabilisce standard minimi comuni in materia di diritti processuali penali, la necessitĂ  di promuoverne un'applicazione efficace e coerente rimane particolarmente pressante a causa della forte frammentazione della legislazione nazionale e della relativa giurisprudenza. In termini generali, il quadro che emerge mostra alcuni punti di forza del sistema italiano, con particolare riferimento al diritto al difensore, al diritto all'informazione e alla disclosure (e, in misura meno uniforme, alle regole di esclusione probatoria quando si tratti di tutelare le violazioni delle garanzie difensive). Non mancano tuttavia alcune criticitĂ , spesso legate alla prassi (ad esempio, la necessaria formazione che i difensori degli imputati vulnerabili dovrebbero ricevere, il patrocinio a spese dello Stato, la qualitĂ  e l'efficacia del diritto all'interprete e la tradizione degli atti). La presente analisi del sistema italiano, insieme a quella sviluppata per gli altri 10 Stati Membri dell’UE coinvolti nel progetto (Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia) ed ai risultati dell’analisi semantica dei testi normativi, fondata su tecniche di Intelligenza Artificiale, ha consentito di sviluppare una ricerca innovativa nei metodi e nei contenuti, che, oltre alla piattaforma Crossjustice, ha trovato recente pubblicazione anche in un volume edito da Brill (Giuseppe Contissa, Giulia Lasagni, Michele Caianiello, Giovanni Sartor (eds.), Effective Protection of the Rights of the Accused in the EU Directives. A Computable Approach to Criminal Procedure Law, 2022)

    Figli di un dio minore? Per la Cassazione, anche nel mandato d'arresto esecutivo, i residenti in Italia non aventi cittadinanza europea devono essere equiparati ai cittadini europei.

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    Il presente scritto offre una approfondita analisi dell\u2019ordinanza n. 10371 del 4 febbraio 2020, con la quale la Cassazione ha sollevato una questione di legittimit\ue0 costituzionale sulla normativa italiana di recepimento del MAE, inerente i motivi di rifiuto alla consegna. In particolare, la Corte, sulla scorta dell\u2019evoluzione giurisprudenziale interna e sovranazionale in materia di cittadinanza e cooperazione giudiziaria, propone una interpretazione costituzionalmente e convenzionalmente orientata che consenta anche allo straniero residente o dimorante in Italia di avvalersi della clausola di rifiuto alla consegna che la legge 69 del 2005, cos\uec come modificata nel 2019, riserva, per i mandati c.d. esecutivi, ai soli cittadini italiani ed europei. L\u2019Autore, concordando con l\u2019indirizzo ermeneutico del Giudice di legittimit\ue0, delinea, da ultimo, i possibili scenari che si dischiudono alla Consulta: i termini della questione di legittimit\ue0 si pongono, infatti, a cavaliere tra normativa interna e normativa europea, riproponendo, tra le righe, il delicato tema del dialogo fra Corti

    Il principio di proporzionalit\ue0 nell'Ordine europeo d'indagine penale

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    Il contributo esamina l\u2019impatto del principio di proporzionalit\ue0 sull\u2019Ordine europeo di indagine penale, avuto riguardo tanto alla Direttiva 2014/41/UE che lo ha introdotto, quanto al decreto di recepimento interno (d. lgs. n. 108 del 21 giugno 2017). L\u2019obiettivo \ue8 quello di verificare se e come tale criterio possa garantire l\u2019efficienza dell\u2019OEI, agevolando il dialogo tra le autorit\ue0 giudiziarie nel pieno rispetto delle garanzie difensive. Sebbene, infatti, la proporzionalit\ue0 sia caratterizzata da un elevato margine di discrezionalit\ue0, il suo utilizzo si palesa irrinunciabile al fine di assicurare un uniforme grado di protezione dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti nelle dinamiche della cooperazione. In questa prospettiva, il mancato rispetto del principio nelle procedure esecutive dovrebbe rendere inutilizzabile a livello interno il dato probatorio raccolto all\u2019estero

    SEQUESTRO PREVENTIVO E REATI AMBIENTALI: PER LA CORTE DI CASSAZIONE \uc8 NECESSARIA LA VALUTAZIONE IN CONCRETO DEL FUMUS COMMISSI DELICTI.

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    Il contributo analizza una sentenza della Corte di cassazione vertente su un sequestro preventivo applicato alle nuove fattispecie ambientali. L\u2019autore mette in rilievo l\u2019adesione della suprema Corte all'orientamento giurisprudenziale pi\uf9 recente il quale, ai fini dell\u2019applicazione del sequestro preventivo, richiede uno standard indiziario pi\uf9 elevato rispetto a quello ritenuto sufficiente dall'indirizzo tradizionale. In questa prospettiva, la verifica della sussistenza di una seriet\ue0 indiziaria \ue8 indice sintomatico di un percorso di avvicinamento alle garanzie proprie delle cautele personali

    Prevention and settlement of conflicts of jurisdiction in the Area of freedom, security and justice.

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    L’elaborato ha ad oggetto lo studio della tematica inerente alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra autorità giudiziarie appartenenti a Paesi membri dell’Unione europea, in presenza di un reato caratterizzato da elementi di transnazionalità. In questi casi è necessario elaborare alcuni canoni idonei a individuare per tempo l’autorità giudiziaria competente a condurre l’attività di accertamento. Tale esigenza sorge a causa della lacunosità ed insufficienza dell’attuale normativa (Decisione quadro 2009/948/GAI) sotto molteplici profili: il riferimento è tanto alla carenza di tassatività e cogenza dei criteri necessari a radicare la giurisdizione in un determinato Stato, quanto all’irrilevanza, nelle dinamiche inerenti alla scelta del foro, dei diritti di difesa dell’indagato. In questa prospettiva, occorre dunque trovare un punto di equilibrio tra le istanze repressive e quelle di tutela dei diritti fondamentali: detto altrimenti, l’esigenza di evitare di prevenire “zone franche” nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – anche alla luce della libertà di movimento dei soggetti e dunque dei criminali – non può comportare la lesione della sfera giuridica del cittadino europeo. Il presente lavoro di ricerca, sulla scorta dell'analisi tanto dei principi quanto delle regole attualmente vigenti, si pone l'obiettivo di individuare delle guidelines in linea con il portato garantistico della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ed efficaci per assolvere il mandato presente all’art. 82, § 1, lett. b) TFUE: ossia di prevenire e risolvere i conflitti di giurisdizione.This research aims to study the issue of preventing and resolving conflicts of jurisdiction between judicial authorities of EU Member States when faced with transnational crimes. In such cases, it is necessary to spell out criteria that can identify in advance the competent judicial authority. The current legislation (Framework Decision 2009/948/JHA) is not sufficient in many regards: in particular, the current system lacks precision and cogency in the determination of a State’s jurisdiction and puts no value in the individual’s defence rights when establishing the forum. Therefore, in this perspective, it is necessary to find a balance between the repressive instances and the protection of the fundamental rights. In other words, the prevention of "free zones" in the Area of freedom, security and justice – also keeping in mind individuals and criminals freedom of movement – cannot encroach upon the legal sphere of the European citizen. After the analysis of current principles and rules, this thesis aims to identify appropriate guidelines, in line with the guarantee content of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and with the effective fulfilling of the mandate of Article 82(1)(b) TFEU: to prevent and resolve conflicts of jurisdiction

    Asthma in patients admitted to emergency department for COVID-19: prevalence and risk of hospitalization

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    Non

    Assessment of neurological manifestations in hospitalized patients with COVID‐19

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