9 research outputs found

    Oltre il muro: l'aspetto partecipativo nell'opera di Michelangelo Pistoletto

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    L'opera di Michelangelo Pistoletto è analizzata nelle 'tangibili' relazioni con il tema del muro, a partire dal 1962 con i Quadri specchianti

    Lo IUAV e la Biennale di Venezia : figure, scenari, strumenti

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    il volume raccoglie una serie di saggi di autori diversi, intorno ai momenti cruciali in cui la storia delle due istituzioni - Iuav e Biennale - si incrocia, si tocca o converge, dal 1925 al 201

    Crocevia Biennale

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    Il volume contiene una raccolta di saggi dedicati alla storia della Biennale di Venezia, presentati nelle prime due edizioni (2010-2011) delle giornate di studio "Lo Scrittoio della Biennale", ciclo curato da Francesca Castellani e Eleonora Charans all'interno del Dottorato interateneo di Storia delle Arti di venezia

    The Museum of the Ski Boot and Sports Shoe and its Cultural Legacy in the Industrial Cluster of Montebelluna (Treviso)

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    Inaugurated in 1984 through the efforts of a local historian with the support of manufacturers who donated pieces important to a reconstruction of the history of this area of design, the Museum of the Ski Boot and Sports Shoe in Montebelluna became a depository of materials and observatory of the local situation. Changes in the global context, the delocalization of production, company re-organizations, led to a gradual marginalization of the Museum and its identity-building value for the cluster. The first part of the paper reviews the history of the Montebelluna industrial cluster and the cluster museums within the Italian design system, highlighting the specificity of a region dedicated since the early nineteenth century to the design, production and marketing of technical equipment for sports and the mountains. The second part proposes a new role for the Museum, based on a joint academic study conducted in 2016 by Universit\ue0 Iuav di Venezia and Universit\ue0 Ca\u2019 Foscari. Two propositions are developed: a methodology for a more focused enhancement of the existing legacy; and the development of a regional network that would expand the concept of museum to embrace the diffuse historical legacies of the cluster, manufacturing companies, outstanding landscapes and achievements in sports

    Progettare la visione. Il neoplasticismo rivisitato (1952-1963).

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    Il saggio ricostruisce l'interesse sorto attorno alla figura di Piet Mondrian e del gruppo De Stijl tra i primi anni Cinquanta e primi anni Sessanta, nella generazione di giovani artisti confluiti nel gruppo N di Padova (Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Edoardo Landi, Manfredo Massironi). Tra Venezia e Padova quindi il gruppo N grazie agli studi di architettura e di disegno industriale si è ben presto imposto sulla scena artistica internazionale delle nuove tendenze e dell'arte cinetica e programmata. Riunendo insieme documenti d'archivio conservati presso l'ASAC di Venezia e il MSU di Zagabria si è voluto dare risalto all'influenza del neoplasticismo storico sulla formazione ed evoluzione della neoavanguardia italiana

    La Biennale ai tempi delle nuove tendenze: l’arte italiana e l’Est Europa

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    Intorno alla metà degli anni Sessanta, la fortuna dell’arte italiana nelle sue diverse declinazioni – le immagini “strappate” di Mimmo Rotella, quelle “riportate” di Mario Schifano, le tessiture pittoriche policrome di Piero Dorazio e Mario Deluigi, le illusioni ottiche di Getulio Alviani, le superfici a gradienti di Enrico Castellani e le generiche derive della pittura gestuale, materica e neofigurativa di Emilio Vedova, Renato Birolli e Sergio Vacchi –, grazie all’attività dell’Ente Autonomo della Biennale di Venezia, ebbe nei primi mesi del 1966 un importante rilancio espositivo in Est Europa. In accordo con il governo di Bucarest, passando poi per Belgrado, l’Ente organizzò Artisti italiani d’oggi: una grande rassegna antologica delle ultime tendenze dell’arte italiana. E' possibile considerare sotto una luce nuova il ruolo di collegamento tra Italia ed ex Jugoslavia svolto sia dalle Biennali di Venezia sia dall’omonimo Ente a partire dal 1950. Nello specifico di questa relazione, si analizzeranno con particolare cura le modalità grazie a cui, quelle che all’epoca furono definite le “nuove tendenze” da Zagabria giunsero in Italia e in particolare a Venezia
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