75 research outputs found

    Restauro \ue8 progetto

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    A partire dal XVI ciclo, il Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica di Palermo, Napoli e Reggio Calabria si \ue8 occupato del tema La scienza del progetto nel Restauro del Moderno, indagando sulla comprensione dei temi pi\uf9 intimi del rapporto del nuovo/preesistente e sulla logica dei principi strutturanti il progetto di architettura di qualit\ue0. Nell\u2019ambito di tale percorso di ricerca, questo saggio individua ed espone alcune delle pi\uf9 significative acquisizioni emerse, precisandone i principali aspetti metodologici e teorici in rapporto al tema del restauro del moderno, ma anche nel generale sistema dei percorsi necessari per la ridefinizione continua delle discipline scientifiche e dei loro limiti che comunque coinvolgono in pieno lo statuto pi\uf9 intimo dell\u2019architettura. L\u2019esigenza e lo sviluppo di un pensiero critico si confronta con la necessit\ue0 sempre pi\uf9 pressante di introdurre operazioni \u201cdiagonali\u201d di ascolto e riassimilazione critica, capaci, con buona probabilit\ue0, di contribuire ad un reale avanzamento disciplinare, pi\uf9 ampio e significativo. L\u2019immergersi nel progetto di restauro obbliga l\u2019architetto progettista ad introdurre ulteriori motivazioni nelle inevitabili scelte, si presenta come valido allenamento alla gestione del pensiero critico e pu\uf2 tradursi in un accorto metodo di lavoro, tra riflessione e misurato slancio creativo. In un lavoro sul progetto di restauro cos\uec inteso non dovrebbe esserci spazio (contrariamente a quanto oggi generalmente avviene) per qualsivoglia forma di integralismo disciplinare, generando quella consapevolezza critica indispensabile per non confondere significanti e significati, gli oggetti in se con il senso profondo del loro essere stati realizzati per il proprio tempo, cos\uec come il senso del loro necessario sopravvivere

    Il restauro del Moderno in Italia e in Europa

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    A partire dal XVI ciclo, il Dottorato di ricerca in Progettazione Architettonica di Palermo, Napoli, Parma e Reggio Calabria si è occupato del tema "La scienza del progetto nel restauro del moderno", indagando sulla comprensione dei temi più intimi del rapporto nuovo/preesistente e sulla logica dei principi strutturanti il progetto di architettura di qualità. Il progetto di architettura, principale protagonista del lavoro di ricerca, nell'approccio del dottorato, è stato assunto come strumento di comprensione piuttosto che come capitolo conclusivo del percorso affrontato. Questo libro dà conto degli esiti dell'attività di ricerca condotta negli ultimi anni, attività indirizzata a chiarire quell'equivoco, diffuso in gran parte del mondo accademico italiano, secondo cui "restauro" appare come un sinonimo di "conservazione". La prima parte del libro riporta interessanti contributi presentati in occasione del Congresso internazionale sui temi del restauro del moderno in Italia e in Europa, organizzato dal collegio dei docenti nel 2007

    Esperienze nel restauro del Moderno

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    A partire dal XVI ciclo, il Dottorato di ricerca in Progettazione Architettonica di Palermo, Napoli, Parma e Reggio Calabria si è occupato del tema "La scienza del progetto nel restauro del moderno", indagando sulla comprensione dei temi più intimi del rapporto nuovo/preesistente e sulla logica dei principi strutturanti il progetto di architettura di qualità. Il progetto di architettura, principale protagonista del lavoro di ricerca, nell'approccio del dottorato è stato assunto come strumento di comprensione piuttosto che come capitolo conclusivo del percorso affrontato. Questo libro, in continuità con altre due pubblicazioni precedenti, dà conto degli esiti dell'attività di ricerca svolta negli ultimi anni, attività indirizzata a chiarire quell'equivoco, diffuso in gran parte del mondo accademico italiano, secondo cui il "restauro" appare come un sinonimo di "conservazione"

    Standard di professione del dietista in nefrologia: realtà a confronto

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    La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale

    A small protein is involved in tryptophan biosynthesis and morpho-physiological differentiation in Streptomyces coelicolor

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    A small protein is involved in tryptophan biosynthesis and morpho-physiological differentiation in Streptomyces coelicolo

    Giacomo Serpotta e il "pareggiamento delle arti": la decorazione degli oratori fra manipolazione vitalistica e vocazione classicista

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    ABSTRACT GIACOMO SERPOTTA AND THE “EQUALIZATION OF THE ARTS”: DECORATION OF THE ORATORIES BETWEEN VITALISTIC MANIPULATION AND CLASSICIST VOCATION Ettore Sessa The value of the whole of Giacomo Serpotta's artistic vision in the orchestration of the figu¬rative apparatuses of his oratories was certainly one of the principal primers of his historical-critical raising in the modernist period. In 1901 Mauceri and in 1911 Ricci and Basile heighten a profile of it, however synthetic, of angling and above all of different breath from the rediscovery realized in positivist age. Classifiable, in fact, among the eighteenth century precedents of Gesamtkunstwerk aesthetical plant (according to a rather diffused custom within the artistic historiography of modernist culturaI area or of decadentist origin, as in different formalistic demonstrations of the wealthiest society Belle Époque) the progress of Serpottas artistic way towards tangible expressions of the idea of «the whole work of art» has a unmistakable im¬print of his and, at the same time, a feasibility thanks to the plasticism of gestures and to the uni¬tary multiplicity of his modeled. In his oratories arrangements the "realist" component, not exempted from hedonistic sensual witty remarks, acts on a foundation of Hellenic taste (also in the use of profiles and architectural elements). With wise modulation and with dosing diversified for intensity, according the nature of the subjects, combines history (see the «teatrini» with perspective sceneries, among which the Lepanto battle), micro history (from feminine allegorical subjects, to attractive dames modernly adorned with ends and brocades, to "picciotti" proudly ragged and to the anecdotal of the daily life), mysticism (from the devotional subjects to the allegories of the virtues), obscurity (from numerological components to philosophical attributes) and, finally, mythology (from the allegorical correspondences between Christianity and paganism to classical simbology). Despite the actual halving of this group of oratories (was destroyed by traumatic events as earthquakes and war actions, or by villainous demolitions big part of Serpottas works, among which the SS. Sacrament oratories to Kalsa and those of Saint Maria del Ponticello), the comparison among the palermitan examples reached us entire allows the individualization of the characters of originality typical of the generaI composition, over that of those figurative unanimously accredited among the most valid of the late- Baroque European sculpture. The typical scheme of these oratories, places with a strong secular imprint (predisposed as for cultural reunions how as for the preclusive congregational assemblies, to which the only ones not admitted affiliate were the artists), has as constants: the hall with a rectangular plant; the skiff or pavilion vault with plaster decorations dissimulating the constructive geometry; the sculptural wall register above of a high plinth; windows on the greatest sides (in number of three); two doors in the counterfacade, originally with desk for the assemblies in central position, below the principal devotional allegorical composition. The first oratory to which Giacomo Serpotta imposes an unitary imprint, except the cappellone only defined between 1717 and the following year) is that of SS. Rosary in S. Cita; he has worked since 1685 to 1688 on behalf of SS. Rosary Company. Serpotta is twenty nine, but already since almost ten years, after the apprenticeship with subordinate roles, he showed himself almost beginning in mute with the decorations of Madonna of the Pity church in Monreale, where he operated like Procopio De' Ferrari's collaborator, and perhaps with his interventions in 1678 in the lateral walls of S. Mercurio oratory, to which follow the 1679 decoration works in the Charity oratory in St. Bartholomeo of the Incurable people (no more existing), perhaps S. Pietro and S. Paolo statues dating back to 1680 for the greatest altar in Gancia church, the marble model for Charles H's equestrian monument for Messina (then realized in 1684) and during the two years 1683-1684 the scenic decorations for the transept altars of Carmine Maggiore church (where he collaborates with his brother Giuseppe and realizes the couples of twisted columns gilded and commented by a theory of plaster miniature scenes disposed according to a spiral development). Immediately after S. Cita oratory he realized, between 1688 and 1691, the decorative apparatuses of the Sacrament oratory in S. Nicolò to Kalsa (destroyed because of 1823 earthquake). Only eight years after the completion of this work (about which it was hypothesized that it were an advancement in comparison to the intervention in S. Cita) Giacomo Serpotta is entrusted by S. Francesco from Assisi and S. Lorenzo Companies to realize the complex allegorical and explanatory cycle of the plasters of S. Lorenzo orato¬ry. He worked partly on Giacomo Amato's sketches (to which are probably owed the reform interventions that confer to this oratory a great architectural "squaring" in comparison to others), completing the presbytery within 1706, while already from 1701 he is busy in the definition of the walls. In 1703 he began the counter facade with the monumental wall framework and high-relief representation of St. Lorenzo Martyrdom

    The small protein SCO2038 controls Streptomyces coelicolor differentiation by modulating tryptophan biosynthesis

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    Background In Streptomyces coelicolor amino acid metabolism is an important clue of the morphological and physiological differentiation program and, differently from other bacteria, the expression of amino acid biosynthetic genes is not subjected to endproduct negative regulation. In some amino acid biosynthetic gene clusters, such as tryptophan, histidine and proline, small orfs (about 100-300 nucleotides) were identified. These small orfs, such as sco2038, encode proteins whose cellular role have to be elucidated to highlight possible novel and crucial molecular mechanisms controlling amino acid synthesis and, thus, differentiation program. Objectives The aims of this work are: 1. the understanding of the effects exerted by tryptophan on primary metabolism, morphological differentiation and antibiotic production; 2. the study and characterization of the SCO2038 function as modulator of tryptophan biosynthesis. Methods - Differential proteomic analysis based on 2D-DIGE and MS procedures. - SEM analysis. - Generation and characterization of sco2038 mutants - Identification of potential SCO2038 interaction partners by pull down assay coupled with MS identification and Bacterial Adenylate Cyclase Two Hybrid System. - qRT-PCR analysis. Conclusions The obtained results revealed that tryptophan controls the expression of metabolic and regulatory proteins and promotes aerial mycelium formation, spores production and actinorhodin antibiotic biosynthesis. Moreover, the small orf sco2038, encodes a 7 KDa protein playing a key role in modulating tryptophan biosynthesis and thus, morphological differentiation. In the light of these results we propose to rename sco2038 as trpM, the gene encoding the tryptophan biosynthesis Modulator TrpM
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