3,113 research outputs found

    Depolarization of light due to the optical Kerr effect in low-birefringence single-mode fibers

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    The evolution of the state of polarization of an electromagnetic field propagating in a low-birefringence single-mode fiber in the presence of the nonlinear interaction associated with the optical Kerr effect is investigated. We explicitly evaluate the degree of polarization P(z) as a function of the fiber length z for a completely polarized input field [P(0) = 1] possessing an exponential intensity distribution, such as the one furnished by a multimode laser. Furthermore, the asymptotic value P(∞) corresponding to an arbitrary distribution of the input intensity is determined

    Le Amazzoni in Ionia e in Eolide

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    Nell'antica Grecia, il mito delle Amazzoni, che, nell'immaginario collettivo greco, rappresentavano l'elemento "altro", è spesso associato a tradizioni di fondazione e di eponimia in rapporto a città, soprattutto nella Ionia e nell'Eolide d'Asia Minore. Queste tradizioni si possono rintracciare in racconti locali, che si sono conservati fino all'età imperiale romana, in un momento in cui, in particolare, si assiste ad una ripresa delle tradizioni greche arcaiche e classiche durante la seconda sofistica. L'epoca dell'imperatore Adriano, più di ogni altra, sarebbe stata importante per la rinascita ed il recupero di questi miti di fondazione, in quanto molte città ioniche ed eoliche (come Efeso, Smirne, Cuma e Mirina) creavano un nesso con il loro passato e con la loro origine per mezzo della figura dell'Amazzone, rappresentata anche sulla monetazione locale, con l'obiettivo di affermare la loro antichità e priorità: tali tradizioni sono attestate anche nelle fonti letterarie. Grazie alla remota antichità ed adattabilità, il mito di fondazione basato sulle Amazzoni attraversò diversi processi di rielaborazione e rifunzionalizzazione e fu riutilizzato come "paradigma" in Asia Minore, soprattutto in età imperiale, per sottolineare l'archaiologia delle antiche poleis. Queste elaborazioni, fondate su antiche tradizioni mitiche locali, sono state determinanti per riaffermare e rivendicare l'identità culturale ed etnica dei Greci sotto l'Impero romano in un preciso momento storico. Obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di costruzione e ri-costruzione dell'identità cittadina attraverso l'analisi delle fonti relative ai racconti di fondazione e di eponimia attestati in Ionia e in Eolide in relazione al particolare contesto legato al revival delle tradizioni locali greche in età imperiale

    Racconti di fondazione di città eoliche d'Asia

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    Il presente studio si è proposto di prendere in esame e ricostruire il quadro dei diversi racconti di fondazione e, più in generale, di archaiologiai che si possono trarre dalle fonti su alcune città della cosiddetta Endecapoli eolica, sita in Asia Minore (Hdt. I 149-151). Obiettivo del lavoro – che raccoglie un corpus di testi inedito, opportunamente tradotti e commentati – è stato di comprendere come tradizione o tradizioni di fondazione e racconti di altra natura (notizie di eponimia, stanziamenti generici) si incastrino, sotto il profilo storiografico, in un periodo complesso e movimentato a livello di migrazioni di Greci e a livello di disposizione di popoli sul suolo microasiatico interessato; si è cercato di fornire – pur in presenza di dati estremamente frammentari e disarticolati – una possibile ricostruzione del quadro dei racconti delle città eoliche. La problematicità legata a questo lavoro si deve alla frammentarietà dei riferimenti che le fonti tramandano e al significativo vuoto bibliografico, là dove gli studi esistenti sono relativi soltanto ad alcuni aspetti di alcune di queste città (archeologico, letterario e topografico). L’attenzione è stata rivolta, da una parte, ai particolari aspetti dell’elaborazione dei singoli racconti e, più generalmente, delle tradizioni – cercando di individuare l’origine di un racconto, la sua fissazione, rielaborazione e/o obliterazione –, e, dall’altra, su un’analisi dei racconti in una prospettiva etnicistica, secondo l’approccio degli studi più recenti (A. Smith; J. Hall): si è cercato – anche attraverso la stesura di tabelle esemplificative – di dare una ricostruzione di un quadro generale dei racconti (l’identificazione di ecisti e/o di eponimi, la collocazione cronologica di ciascun racconto e la possibile genesi) e di chiarire a quali periodi potessero risalire le differenti tradizioni attestate in Eolide e le varianti di una stessa tradizione e le ragioni per le quali un determinato racconto sia risultato strutturato in un certo modo. In particolare, la disamina di queste tradizioni è stata condotta soprattutto tenendo presente il versante degli studi di ‘storia intenzionale’ (H.J. Gehrke) e ‘memoria culturale’ (J. Assman): approdo del lavoro è stato che le diverse tradizioni e i diversi racconti conservati dalle fonti non avrebbero rispecchiato sempre una realtà storica autentica ma delle elaborazioni che di volta in volta sarebbero state create in un determinato contesto storico. *** L’indagine è stata condotta su una disamina distinta in due parti: una prima riguardante le tradizioni sulle archaiologiai eoliche ed una seconda, incentrata sull’analisi dei racconti cittadini veri e propri. Queste due sezioni sono, poi, state messe in relazione tra di loro ed hanno permesso di delineare una possibile visione d’insieme. Si è cercato di comprendere la tipologia delle tradizioni conservate dai testi relativamente a ciascuna città: esse sono risultate presentare non di rado varianti notevoli. La compresenza, non sempre rilevata, di differenti racconti nelle tradizioni di una medesima città ha portato, poi, a procedere ad una catalogazione dei singoli racconti entro una griglia specifica e distintiva che potesse rispondere ad un criterio classificatorio. Il prodotto della ricerca si è concretizzato nella redazione di una sezione dedicata ad una definizione teorica di cosa sia l’elaborazione di un racconto di una comunità (differenziandolo in stanziamento, eponimia e fondazione), di un capitolo introduttivo – nel quale si è dato spazio allo status quastionis relativo agli studi sul mondo eolico fino ai giorni nostri, ad un quadro generico del popolamento in Asia Minore (Amazzoni e Pelasgi) e più specificamente in Eolide, – e di cinque capitoli inerenti l’analisi ed il commento dei racconti sulle quattro città eoliche. È emerso che sarebbero esistiti racconti relativi alle loro origini secondo quanto segue: • Su Cuma sono stati individuati un racconto amazzonico ed uno eolico, che hanno permesso di inquadrare l’archaiologia della polis in una griglia di tradizioni ben definite, nella quale troverebbe posto anche uno momento pre-greco (pelasgico); • su Larisa il materiale è risultato incentrarsi sul subentrare del momento eolico ad uno pelasgico ma anche su una tradizione prettamente eolica; si è lasciato aperto il problema su un possibile racconto amazzonico, essendo documentato solo per via numismatica; • la polis di Neontico si inserisce entro un racconto di pre-fondazione eolica, a cui si affiancherebbe una presunta presenza pelasgica – tuttavia non attestata – ma non un racconto ‘amazzonico’; • Mirina si è distinta per una tradizione prevalentemente amazzonica – su cui si è supposta, pur nell’ipoteticità dell’argomentazione, un’elaborazione originatasi da un processo complesso, con la storicizzazione dell’epos –, e forse un’altra che mirerebbe alla ricerca dell’eponimo. La ricerca ha messo in luce che le archaiologiai cittadine delle aree considerate – a cui si aggiungono anche Lesbo e Tenedo – sono apparse fondate su tre nuclei di tradizione: Eoli, Amazzoni, Pelasgi. Tali tradizioni hanno consentito di individuare tre matrici (o tipologie) operanti nei racconti di stanziamento, eponimia e fondazione, che sono classificabili come segue: 1. racconti ‘amazzonici’, che risalirebbero – almeno in un loro nucleo originario – all’epos omerico e post-omerico, in cui però le Amazzoni compaiono sia come eponime e fondatrici di una città sia nell’ottica di uno stanziamento in massa o singolo; 2. racconti ‘pelasgici’, nei quali sono assenti casi di eponimia e fondazione e lo stanziamento dei Pelasgi sul suolo eolico si configura come una presenza pre-greca e rinvierebbe ad un’epoca del passato greco non meglio definibile; 3. racconti propriamente ‘eolici’, con i quali si può parlare di fondazioni vere e proprie, riconducibili all’azione degli Eoli, da collocare alla migrazione eolica. Eccettuando i problemi relativi all’interpretazione delle tradizioni pelasgiche – la cui questione, allo stato attuale delle ricerche, è dovuta rimanere aperta –, quelle amazzoniche ed eoliche si pongono – rientrando in una più ampia tradizione epica – su un livello di racconti e di cronologia assai diversificati, entro i quali si collocano le origini delle città dell’Eolide d’Asia: il racconto pelasgico e quello amazzonico, in particolare, metterebbero in evidenza una presenza ‘autoctona’ su territori che successivamente saranno conquistati dagli Eoli. Alle tradizioni di matrice eolica farebbe da contraltare la tradizione amazzonica, che risalirebbe ancora più indietro rispetto agli eventi di Troia (al tempo delle Amazzonomachie epiche) o presumibilmente da porre in un momento miticamente ‘altro’. Le due tipologie di racconti, in un’ottica puramente di elaborazione storiografica, rappresenterebbero per vie diverse il cosiddetto ‘mito motore’ che sarebbe alla base della formazione dei racconti cittadini e dell’identità degli Eoli

    Callisto and Europa gravity measurements from JUICE 3GM experiment simulation

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    The JUpiter Icy Moons Explorer is an ESA mission set for launch in 2023 April and arrival in the Jovian system in 2031 July to investigate Jupiter and its icy satellites with a suite of 10 instruments. The mission will execute several flybys of the icy moons Europa, Callisto, and Ganymede before ending the mission with a 9-month orbit around Ganymede. The 3GM experiment on board the spacecraft will exploit accurate range and Doppler (range-rate) measurements to determine the moons’ orbit, gravity field, and tidal deformation. The focus of this paper is on the retrieval of Europa’s and Callisto’s gravity field, without delving into the modeling of their interior structures. By means of a covariance analysis of the data acquired during flybys, we assess the expected results from the 3GM gravity experiment. We find that the two Europa flybys will provide a determination of the J2 and C22 quadrupole gravity field coefficients with an accuracy of 3.8 × 10−6 and 5.1 × 10−7, respectively. The 21 Callisto flybys will provide a determination of the global gravity field to approximately degree and order 7, the moon ephemerides, and the time-variable component of the gravitational tide raised by Jupiter on the moon. The k2 Love number, describing the Callisto tidal response at its orbital period, can be determined with an uncertainty σk2 ∼ 0.06, allowing us to distinguish with good confidence between a moon with or without an internal ocean. The constraints derived by 3GM gravity measurements can then be used to develop interior models of the moon

    Towards Self-evolving Context-aware Services

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    The introduction of new communication infrastructures such as Beyond 3rd Generation (B3G) and the widespread usage of small computing devices are rapidly changing the way we use and interact with technology to perform everyday tasks. Ubiquitous networking empowered by B3G networking makes it possible for mobile users to access networked software services across continuously changing heterogeneous infrastructures by resource-constrained devices. Heterogeneity and devices' limitedness, create serious problems for the development and dynamic deployment of mobile applications that are able to run properly on the execution context and consume services matching with the users' expectations. Furthermore, the everchanging B3G environment calls for applications that self-evolve according to context changes. Out of these problems, self-evolving adaptable applications are increasingly emerging in the software community. In this paper we describe how CHAMELEON, a declarative framework for tailoring adaptable applications, is being used for tackling adaptation and self-evolution within the IST PLASTIC project

    A quantum particle in a box with moving walls

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    We analyze the non-relativistic problem of a quantum particle that bounces back and forth between two moving walls. We recast this problem into the equivalent one of a quantum particle in a fixed box whose dynamics is governed by an appropriate time-dependent Schroedinger operator.Comment: 12 pages, 0 figure

    Analysis of 3GM Callisto Gravity Experiment of the JUICE Mission

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    The ESA's JUICE mission will provide a thorough investigation of the Jupiter system and the Galilean moons during its nominal tour, comprising flybys of Europa and Callisto, and an orbital phase about Ganymede at the end of the mission. The 3GM experiment will exploit accurate Doppler and range measurements to determine the moons' orbits and gravity fields (both static and tidal) and infer their interior structure. This paper presents the attainable accuracies of the Callisto geodesy experiment and addresses the effect of different flybys mean anomaly distribution and geometry on the estimation of the tidal Love number k2.Comment: 2020 AAS/AIAA Astrodynamics Specialist Conference, Virtual Lake Taho

    Waves and structure interaction using multi-domain couplings for Navier-Stokes solvers in OpenFOAM®. Part II: Validation and application to complex cases

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    In this work, we present several applications of the 2D-3D multi-domain couplings for Navier-Stokes models developed and validated in its companion (Di Paolo et al., submitted). The methodology is used to carry out some relevant simulations which include long regular and irregular waves, solitary wave propagation on a shallow foreshore, focused wave group transformation on a planar beach, wave impact on a cylinder and finally, the numerical twin of a complex laboratory experiment to analyse the performance of a perforated breakwater under wave action. Results agree well with the full 3D simulations and laboratory experiments and demonstrate the feasibility of using the 2D-3D coupled methodologies presented in Part I to successfully replace full 3D modelling. For all the cases considered, the application of coupled methodologies have resulted in a drastic reducing of the computational time without decreasing the accuracy of the full solution
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