1,621 research outputs found

    Le Cid (I, 1-2, 1-52) de Pierre Corneille

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    Version originale ACTE PREMIER Scène première Le Comte, Elvire ElvireEntre tous ces amants dont la jeune ferveurAdore votre fille, et brigue ma faveur,Don Rodrigue et Don Sanche à l’envi font paraîtreLe beau feu qu’en leurs cœurs ses beautés ont fait naître.Ce n’est pas que Chimène écoute leurs soupirs, 5Ou d’un regard propice anime leurs désirs.Au contraire, pour tous dedans l’indifférenceElle n’ôte à pas un, ni donne d’espérance,Et sans les voir d’un œil trop sévère, ou trop doux,C’est de..

    Silvia Lorusso, Gautier, le ballerine e la nascita del balletto romantico

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    Silvia Lorusso cerca di ricostruire la trama che condusse al passaggio, con La Sylphide, dal balletto drammatico, teorizzato da Noverre, che prevedeva un assemblaggio di passi di danza e gesti mimati, a quello romantico, in cui la danza inizia ad imporsi come movimento astratto, assoggettato a proprie regole e largamente emancipata dalla soggezione mimetica al racconto. Parallelamente si interroga sul significato che assume nelle prime coreografie in cui si affermano le punte e si precisano l..

    Poétiques du descriptif dans le roman français du XIXe siècle, A. de Georges-Métral (dir.)

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    A partire dagli studi di Riffaterre e soprattutto di Hamon si è sviluppato lo studio della descrizione e del sistema descrittivo come uno degli argomenti principe della teoria e della storia letteraria, soprattutto dell’Ottocento. Questo volume – frutto del convegno «Poétiques du descriptif dans le roman français du xixe siècle», tenutosi all’Università di Nice-Sophia-Antipolis – rappresenta una messa a punto della questione, insieme teorica e storica, e un’indagine sulle funzioni e potenzial..

    Poétiques du descriptif dans le roman français du XIXe siècle, A. de Georges-Métral (dir.)

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    A partire dagli studi di Riffaterre e soprattutto di Hamon si è sviluppato lo studio della descrizione e del sistema descrittivo come uno degli argomenti principe della teoria e della storia letteraria, soprattutto dell’Ottocento. Questo volume – frutto del convegno «Poétiques du descriptif dans le roman français du xixe siècle», tenutosi all’Università di Nice-Sophia-Antipolis – rappresenta una messa a punto della questione, insieme teorica e storica, e un’indagine sulle funzioni e potenzial..

    Dalla Strada della Real Favorita alla Villa Deliella : la misura della qualitĂ  nella prima espansione settentrionale di Palermo

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    Le città, sovente, finiscono per essere identificate con alcune delle proprie componenti salienti; piazze, strade, quartieri, comparti edilizi o interi settori urbani. Nella gamma di profili dei loro abitanti spesso si distinguono coloro i quali appartengono a questi luoghi, in quanto residenti, e quelli che eleggono tali contesti a proprio patrimonio civico, a volte con un maggiore coinvolgimento emotivo. Anche le vedute o i panorami possono spesso attribuire ad una città un valore. Ma proprio per questo sia le variabili delle componenti salienti sia le diverse angolazioni di confronto con il territorio e il paesaggio circostante sono inequivocabilmente soggette alle oscillazioni del sentire nelle varie epoche. Non fa eccezione il caso di via della Libertà a Palermo (detta «Strada della Real Favorita» nelle fasi iniziali della sua genesi) e del suo ruolo di agente significativo nei processi di trasformazione della forma della città e del suo territorio suburbano, come pure dei modi e delle forme della cultura dell’abitare della classe egemone nella sua rinnovata qualità di vertice e, al tempo stesso, compagine “quadro” del “sogno” di Palermo come città imprenditoriale, soprattutto nel suo primo secolo di sviluppo a partire dai moti liberali del 1848. Alle varie periodizzazioni di crescita dei settori urbani ad essa attestati corrispondono altrettante variabili delle tipologie ed espressioni della produzione architettonica, sia abitativa che d’uso collettivo, realizzata nei comparti di isolati su di essa bilanciati; la convergenza di cultura del progetto e di cultura artistica (cui si deve il corredo visuale di qualità di gran parte degli interni o delle definizioni figurali delle opere architettoniche) avrebbe, poi, garantito la formazione di uno dei più qualificati contesti urbani italiani d’Età Contemporanea. Si tratta di un fenomeno che nel Giardino Inglese di Giovan Battista Filippo Basile, nel Politeama Garibaldi di Giuseppe Damiani Almeyda e nella Villa Deliella di Ernesto Basile ha i suoi punti di maggiore eccellenza, innegabilmente rivelatori di una società con una precisa consapevolezza e volontà identitaria, sia nel pubblico che nel privato. Allo stesso modo però, a partire dalla fine degli anni Cinquanta del XX secolo, il venir meno di quei valori civici che avevano sostanziato la formazione di una nuova Palermo sull’asse di via della Libertà avrebbe comportato un inesorabile, quanto imprevedibile ed insolito per la sua incidenza (persino per la realtà italiana successiva al secondo dopoguerra), processo di trasfigurazione con deplorevoli azioni di manipolazione del patrimonio architettonico e con rapace furia demolitrice. La “cancellazione” di Villa Deliella sarebbe stato il primo e più eclatante segnale, ma purtroppo non l’ultimo, del raggiungimento del punto di non ritorno nell’inarrestabile cammino verso lo snaturamento dell’identità urbana avviato dai vincenti portatori delle nuove logiche di mercificazione applicate ad alcune strategiche porzioni di qualità del patrimonio architettonico palermitano

    LIGHT/TNFSF14 affects basal bone remodeling

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    LIGHT (TNFSF14), expressed by different cells of the immune system, binds two trans-membrane receptors: HVEM and LTβR. It is over-expressed in erosive rheumatoid arthritis and lytic myeloma-bone disease and controversial data have been published on its role in osteoclast (OC) formation in vitro. Here, we investigated the role of LIGHT on in vitro murine osteoclastogenesis model and bone phenotype in LIGHT-/- mice. Firstly, we showed that murine macrophages stimulated with LIGHT alone did not differentiate into OCs. Interestingly, the presence of LIGHT and sub-optimal RANKL concentration displayed synergic effects on OC formation through the early and sustained activation of Akt, NFκB and JNK pathways. Secondly, by microCT we found that the femurs of LIGHT-KO mice exhibited a 30% (

    Insulin-resistance HCV infection-related affects vascular stiffness in normotensives

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    Background and Aims. Arterial stiffness evaluated as pulse wave velocity, is an early marker of vascular damage and an independent predictor for cardiovascular events. We investigated if the insulin resistance/hyperinsulinemia chronic hepatitis C virus infection-related could influence arterial stiffness. Methods. We enrolled 260 outpatients matched for age, body mass index, gender, ethnicity: 52 with never-treated uncomplicated chronic hepatitis C virus infection (HCV+), 104 never-treated hypertensives (HT) and 104 healthy subjects (NT). Pulse wave velocity was evaluated by a validated system employing high-fidelity applanation tonometry. We also measured: fasting plasma glucose and insulin, total, LDL- and HDL-cholesterol, triglyceride, creatinine, e-GFR-EPI, HOMA, quantitative HCV-RNA. Results. HCV+ patients with respect to NT had an increased pulse wave velocity (7.9 ± 2.1 vs 6.4 ± 2.1 m/s; P < 0.0001), similar to that observed in HT group (8.8 ± 3.2 m/s). HCV+ patients, in comparison with NT, had higher triglyceride, creatinine, fasting insulin and HOMA (3.2 ± 1.3 vs 2.5 ± 1.0; P < 0.0001). At linear regression analysis, the correlation between pulse wave velocity and HOMA was similar in HT (r = 0.380, P < 0.0001) and HCV+ (r = 0.369, P = 0.004) groups. At multiple regression analysis, HOMA resulted the major determinant of pulse wave velocity in all groups, explaining respectively 11.8%, 14.4% and 13.6% of its variation in NT, HT and HCV+. At correlational analysis hepatitis C virus-RNA and HOMA demonstrated a strong and linear relationship between them, explaining the 72.4% of their variation (P = 0.022). Conclusions. We demonstrated a significant and direct correlation between HOMA and pulse wave velocity in HCV+ patients, similar to that observed in hypertensive

    Management of oral anticoagulant therapy after intracranial hemorrhage in patients with atrial fibrillation

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    Intracranial hemorrhage (ICH) is considered a potentially severe complication of oral anticoagulants (OACs) and antiplatelet therapy (APT). Patients with atrial fibrillation (AF) who survived ICH present both an increased ischemic and bleeding risk. Due to its lethality, initiating or reinitiating OACs in ICH survivors with AF is challenging. Since ICH recurrence may be life-threatening, patients who experience an ICH are often not treated with OACs, and thus remain at a higher risk of thromboembolic events. It is worthy of mention that subjects with a recent ICH and AF have been scarcely enrolled in randomized controlled trials (RCTs) on ischemic stroke risk management in AF. Nevertheless, in observational studies, stroke incidence and mortality of patients with AF who survived ICH had been shown to be significantly reduced among those treated with OACs. However, the risk of hemorrhagic events, including recurrent ICH, was not necessarily increased, especially in patients with post-traumatic ICH. The optimal timing of anticoagulation initiation or restarting after an ICH in AF patients is also largely debated. Finally, the left atrial appendage occlusion option should be evaluated in AF patients with a very high risk of recurrent ICH. Overall, an interdisciplinary unit consisting of cardiologists, neurologists, neuroradiologists, neurosurgeons, patients, and their families should be involved in management decisions. According to available evidence, this review outlines the most appropriate anticoagulation strategies after an ICH that should be adopted to treat this neglected subset of patients
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