132 research outputs found

    Uso delle tecniche GNSS a supporto dei rilievi di infortunistica stradale

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    In the context of scientific research developed in recent years by DICAM, University of Palermo, a trend that is particularly interesting and multidisciplinary concerning the use of GNSS techniques in NRTK for applications of road accidents. The detections of the information relating to the left road today are conducted with standardized mode between those of local police; regarding the real relief it is realized with triangulation techniques, with the aid of manual instrumentation consists casters metrics in plastic or steel wires. The GNSS techniques in NRTK lend themselves well to this type of survey, the high information content and to manage different metadata (maps, coordinates, photographs, details of the accident) that are useful for the detection of claims. This paper reports the experience that has been conducted in teams to aid detection of road accidents in the body of the Municipal Police of Palermo using the Topcon GNSS instrumentation, and in particular a GNSS receiver GRS1 equipped with software TopCRASH. The first results are very encouraging and lead to the conclusion that the GNSS in NRTK is ripe for interdisciplinary applications such as those related to road acciden

    Il monitoraggio topografico della cattedrale di Agrigento

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    L’oggetto del presente lavoro è il monitoraggio della cattedrale di San Gerlando di Agrigento, duomo eretto tra i secoli XI e XII, che sorge nella parte più alta della collina di Girgenti. Lo studio è significativo poiché, nel corso dei secoli la costruzione è stata soggetta a interventi di ristrutturazione e di consolidamento, resi necessari dai danni arrecati da frane che, in più occasioni, hanno coinvolto il territorio su cui essa sorge. Dal 2010 la chiesa è chiusa al culto per copiosi eventi franosi e idrogeologici che hanno allarmato ulteriormente anche la Protezione Civile. A seguito di questi eventi è stata avviata una campagna di indagini e monitoraggi con il fine della caratterizzazione geotecnica del sottosuolo, l’approfondimento della conoscenza dello stato attuale delle murature e il controllo dell’evoluzione della condizione di dissesto in atto. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio del Duomo è stato prevista la realizzazione di un sistema di controllo topografico di precisione della parete nord a mezzo di una stazione totale automatizzata e di mini-prismi da monitoraggio. L'obiettivo di questo monitoraggio è la determinazione degli spostamenti rigidi delle struttura, delle deformazioni delle pareti determinabili misurando gli spostamenti relativi tra i punti di controllo e delle rotazioni della struttura rispetto ad un piano verticale. Il sistema di monitoraggio è costituito da venti punti di controllo (fissati nella parete nord del duomo), due capisaldi, una stazione totale automatizzata e una coppia di ricevitori GNSS. Attraverso la stazione totale automatizzata è stato eseguito un rilievo dei punti di controllo, mentre tramite i ricevitori GNSS sono determinati i punti per l’inquadramento del rilievo nel sistema di riferimento Gauss-Boaga e il controllo di eventuali spostamenti assoluti dei capisaldi. La stazione totale utilizzata è prodotta dalla Trimble, modello S8, ed è uno strumento nato appositamente per le operazioni di monitoraggio, dato che garantisce precisioni sulle letture angolari pari a 1" (0,1 mgon), portata Autolock e robotica (prismi passivi) a 500–700 m, precisione di puntamento a 200 m inferiore a 2 mm e precisione di puntamento a 300 m (deviazione standard) inferiore ad 1mm. I punti di controllo sulla parete nord della cattedrale sono stati materializzati attraverso dei prismi da monitoraggio da 25 mm collegati con staffe a L. Quest'ultime sono state bullonate ad una barra con estremità filettata inserita nella muratura e fissata attraverso resina espansa del tipo bicomponente. Il ricevitori utilizzati per il rilievo statico delle coordinate dei capisaldi sono ricevitori GNSS della Topcon, modello Hiper Plus. Lo schema del rilievo eseguito è di tipo classico e prevede la collimazione dei prismi da due punti stazione posti ad una distanza di circa duecento metri. Da ogni punto stazione sono stati effettuati diversi cicli di misura per ognuno dei quali, determinati angoli azimutali, zenitali e distanze inclinate, è stato possibile calcolare le coordinate dei punti. I punti di controllo sono stati distribuiti nelle tre elevazioni della parete della chiesa e, dopo essere stati collocati sono stati orientati verso i punti stazione e quindi fissati saldamente con chiavi speciali. La distribuzione dei punti da materializzare è stata decisa in relazione alla conoscenza delle zone del duomo maggiormente soggette agli spostamenti, in particolare sulla base delle indicazioni degli strumenti di monitoraggio già presenti. La campagna di misure, avviata nel mese di settembre dello scorso anno, ha previsto, per ogni giornata di rilievo, la determinazione delle coordinate dei punti di controllo da ogni caposaldo, collimando tutti i prismi ad intervalli di tempo fissati. Pertanto per ciascun punto di controllo si sono ottenute un numero ridondante di misure che hanno permesso di migliorare la conoscenza relativamente alla precisione del rilievo. Dall’elaborazione dei dati della stazione totale sono state ottenute le coordinate dei punti di controllo nel sistema di riferimento locale, quindi, note le coordinate dei capisaldi grazie al rilievo GPS, è stato possibile riferire tutte le misure ad un unico sistema di riferimento, quello nazionale Gauss-Boaga. Le coordinate dei punti di controllo sono state determinate con tre cicli di misura per ogni punto stazione ripetuto in quattro diverse giornate di misure. Al fine di apprezzare al meglio l’affidabilità del sistema di monitoraggio sono state analizzate le coordinate dei punti di controllo calcolate per ogni ciclo dai diversi punti stazione. L’analisi delle variazioni di coordinate dei punti di controllo è stata condotta calcolando le differenze tra la coordinata est, nord e quota della prima sessione con quelle delle sessioni successive. Successivamente si è affrontata una analisi che prevedesse il confronto delle coordinate del singolo punto di controllo determinate dai due punti stazione, durante le stesse giornate di rilievo. Questa analisi permette di evidenziare delle incertezze nella determinazione della coordinate est, nord e quota. In conclusione si può affermare che il sistema di collimazione automatica abbinato alla presenza di servomotori presenta evidenti vantaggi di produttività nell'esecuzione di reiterazioni o di cicli ripetuti di misure, e rende possibile l'esecuzione di monitoraggi di deformazioni in modo completamente automatizzato. Come si può notare dai diagrammi che saranno riportati nel lavoro definitivo tra le diverse sessioni di misure si hanno scostamenti delle coordinate dell’ordine di qualche millimetro. E’ da evidenziare che le variazioni sono state apprezzate da un solo punto stazione pertanto non possono considerarsi come spostamenti dei punti di controllo rispetto alla posizione iniziale ma sono da attribuire a errori di computazione, essendo comunque di un ordine di grandezza che rientra nella precisione attesa dal sistema. Tali scostamenti sono spesso imputabili a problemi di aggancio automatico del mini-prisma, non indifferente per le distanze presenti in questa applicazione. La distanza tra i punti di controllo e i capisaldi, come detto dell’ordine di duecento metri risulta essere un limite per la precisione stessa delle misura in quando non favorisce un'univoca collimazione del prisma. Si può affermare che per una precisione sub-centimetrica il sistema di monitoraggio realizzato possa ritenersi valido. Nel caso in cui si abbia la necessità di precisioni sub-millimetriche è necessario ricorrere a sistemi di monitoraggio fissi, posizionati in alloggi protetti da possibili manomissioni e che lavorino in maniera automatica e continua, così come dimostrato dalla precisione ottenuta all’interno di una stessa sessione. Nei prossimi mesi saranno disponibili ulteriori dati relativi ad altre campagne di misura

    BDS GNSS for Earth Observation

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    For millennia, human communities have wondered about the possibility of observing phenomena in their surroundings, and in particular those affecting the Earth on which they live. More generally, it can be conceptually defined as Earth observation (EO) and is the collection of information about the biological, chemical and physical systems of planet Earth. It can be undertaken through sensors in direct contact with the ground or airborne platforms (such as weather balloons and stations) or remote-sensing technologies. However, the definition of EO has only become significant in the last 50 years, since it has been possible to send artificial satellites out of Earth’s orbit. Referring strictly to civil applications, satellites of this type were initially designed to provide satellite images; later, their purpose expanded to include the study of information on land characteristics, growing vegetation, crops, and environmental pollution. The data collected are used for several purposes, including the identification of natural resources and the production of accurate cartography. Satellite observations can cover the land, the atmosphere, and the oceans. Remote-sensing satellites may be equipped with passive instrumentation such as infrared or cameras for imaging the visible or active instrumentation such as radar. Generally, such satellites are non-geostationary satellites, i.e., they move at a certain speed along orbits inclined with respect to the Earth’s equatorial plane, often in polar orbit, at low or medium altitude, Low Earth Orbit (LEO) and Medium Earth Orbit (MEO), thus covering the entire Earth’s surface in a certain scan time (properly called ’temporal resolution’), i.e., in a certain number of orbits around the Earth. The first remote-sensing satellites were the American NASA/USGS Landsat Program; subsequently, the European: ENVISAT (ENVironmental SATellite), ERS (European Remote-Sensing satellite), RapidEye, the French SPOT (Satellite Pour l’Observation de laTerre), and the Canadian RADARSAT satellites were launched. The IKONOS, QuickBird, and GeoEye-1 satellites were dedicated to cartography. The WorldView-1 and WorldView-2 satellites and the COSMO-SkyMed system are more recent. The latest generation are the low payloads called Small Satellites, e.g., the Chinese BuFeng-1 and Fengyun-3 series. Also, Global Navigation Satellite Systems (GNSSs) have captured the attention of researchers worldwide for a multitude of Earth monitoring and exploration applications. On the other hand, over the past 40 years, GNSSs have become an essential part of many human activities. As is widely noted, there are currently four fully operational GNSSs; two of these were developed for military purposes (American NAVstar GPS and Russian GLONASS), whilst two others were developed for civil purposes such as the Chinese BeiDou satellite navigation system (BDS) and the European Galileo. In addition, many other regional GNSSs, such as the South Korean Regional Positioning System (KPS), the Japanese quasi-zenital satellite system (QZSS), and the Indian Regional Navigation Satellite System (IRNSS/NavIC), will become available in the next few years, which will have enormous potential for scientific applications and geomatics professionals. In addition to their traditional role of providing global positioning, navigation, and timing (PNT) information, GNSS navigation signals are now being used in new and innovative ways. Across the globe, new fields of scientific study are opening up to examine how signals can provide information about the characteristics of the atmosphere and even the surfaces from which they are reflected before being collected by a receiver. EO researchers monitor global environmental systems using in situ and remote monitoring tools. Their findings provide tools to support decision makers in various areas of interest, from security to the natural environment. GNSS signals are considered an important new source of information because they are a free, real-time, and globally available resource for the EO community

    The effects of cors network geometry and differential nrtk corrections on gnss solutions

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    The widespread availability of Continuosly Operating Reference Station (CORS) all over the world, allows to improve more scientific and technical studies on the use of satellite positioning techniques. The aim of this paper is to understand the effects of a GNSS CORS network geometry and differential corrections on the solutions. The analysis is carried out using ten different network configurations, with different inter-distances between the stations within GNSMART Geo++ software. The coordinates of one control point placed on the top of the Department of Engineering (University of Palermo, Italy) have been used to perform several static positioning mode test within fourthy hours. Different surveys have been performed, including four separate session tests, with acquisitions of one hour each. The analysis has been carried out using the traditional network solutions, such as the Virtual Reference Station (VRS), the Flächen Korrektur Parameter (FKP) and other two more recent techniques, which use the satellite corrections from the nearest (Near) and the farest (Far) stations. Results confirmed the great reliability of the GNSS network, with centimetre precision in terms of coordinates (North, East and Ellipsoidal Height), whether changing the geometric configuration of the network or the corrections

    Vision metrology and Structure from Motion for archaeological heritage 3D reconstruction: A Case Study of various Roman mosaics

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    Vision metrology and computer vision can be successfully used for archaeological heritage 3D reconstruction in very high uncertainty 3D measurement projects. Of those archaeological objects requiring very accurate measurements (<1 mm), ancient mosaics comprise some of the most important. The aim of this paper is to assess the photogrammetric/computer vision approach in a vision metrology context as part of a 3D mosaics survey. In order to evaluate the optimal photogrammetric/computer vision workflow in this work, three different surveys were performed on three mosaics of different sizes and locations. Two of these are stored at the Antonino Salinas Regional Archaeological Museum in Palermo (Italy) and the other is located at the Baglio Anselmi Regional Archaeological Museum in Marsala (Italy). The mosaics survey was undertaken in order to obtain a very detailed 3D model and a full-scale ortho-image (scale 1:1), which would be useful for documentation and restoration processes. The research involved an evaluation of the potential and the related issues of the photogrammetric/computer vision approach for 3D mosaic documentation, particularly regarding the issue of camera calibration

    Riorganizzazione territoriale degli Uffici del Giudice di Pace

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    Lo studio si prefigge lo scopo di riorganizzare, con l’ausilio di applicativi GIS., la distribuzione degli uffici del Giudice di Pace (GdP) nel territorio siciliano, prendendo in analisi le sedi dei distretti di Corte di Appello di Palermo e Caltanissetta. L’articolazione dello studio avviene in due fasi : a) la ricerca di una metodologia oggettiva per l’individuazione delle sedi del Giudice di Pace più idonea, in termini di efficienza ed efficacia, per offrire il servizio di giustizia; b) l’individuazione del nuovo territorio di competenza per ogni sede del Giudice di Pace confermata, con un’attenta analisi spaziale. Per la ricerca di una metodologia oggettiva è stata realizzata una scheda di valutazione per assegnare alle sedi dei GdP un punteggio in base ad alcune variabili, già indicate nell’art. 1 lett. b della legge n.148 del 14/9/2011, e più precisamente: 1) il numero di abitanti di competenza; 2) l’estensione del territorio da servire; 3) l’indice di litigiosità della popolazione sull’ambito locale; 4) l’indice di produttività. Tale indice è stato creato appositamente in questo studio e consente di “premiare” quelle sedi di GdP che nel periodo analizzato hanno evidenziato una capacità di smaltimento uguale o maggiore al valore fissato dalla soglia nazionale. Per l’individuazione del nuovo territorio di competenza di ogni GdP è stata condotta un’analisi spaziale multicriteriale in ambiente GIS, su piattaforma Open Source. Partendo dalla Sede Circondariale del Giudice di Pace sono stati associati i territori dei Comuni raggiungibili entro 50 Km di percorrenza stradale. E’ stata tenuta in grande considerazione la definizione della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede del GdP di competenza perché è l’elemento comune a tutti i cittadini e li pone su un piano di pari trattamento. I risultati ottenuti permettono di affermare che l’analisi così strutturata consente comunque un’elevata riduzione degli uffici presenti sul territorio (pari al 74% contro l’83% operata dallo studio di revisione governativo), pur mantenendo operative le sedi dei GdP che nella valutazione oggettiva hanno ottenuto il punteggio migliore e riuscendo, comunque, a garantire un ufficio di Giudice di Pace a meno di 50 chilometri dalle sedi dei Comuni di competenza

    Un'applicazione della Geomatica all'ambito forense: il GIS della Giustizia nelle Circoscrizioni Giudiziarie della Sicilia

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    In questo studio, elaborato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale dei Materiali (DICAM), dell’Università degli Studi di Palermo, si è sperimentato un Sistema Informativo Territoriale come Decision Support System in grado di fornire soluzioni alle decisioni strategiche degli amministratori della Giustizia nella revisione delle Circoscrizioni giudiziarie siciliane. Il Ministro della Giustizia, lo scorso anno, ha incaricato un gruppo di studio per la determinazione delle nuove competenze territoriali degli Uffici del Giudice di Pace e la loro conseguente distribuzione nel territorio, ormai indispensabile alla luce delle esperienze maturate nell’arco di oltre venti anni dalla data di istituzione della Legge n. 374/1991, i cui risultati sono stati formalizzati nella relazione finale approvata nel marzo 2012. Il progetto di riorganizzazione effettuato da parte degli organi istituzionali (Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 156), pur fissando i criteri per la sopravvivenza degli Uffici di Giudice di Pace (almeno in Sicilia, ambito dello studio), ha disposto la chiusura di tutte le sedi non circondariali (con l’esclusione di Pantelleria e Lipari, rimaste aperte per ovvie motivazioni di carattere geografico) non valutando eventuali possibili raggruppamenti territoriali. Il progetto di revisione ministeriale ha fissato i criteri per la sopravvivenza degli uffici di Giudici di Pace con semplici parametri numerici: il valore soglia dei procedimenti annui, che rappresenta il carico di lavoro mediamente sostenibile dal personale giudicante nel corso dell’anno solare pari a 568,3; il bacino di utenza, che non può inferiore a 100.000 abitanti, per ogni sede di Giudice di Pace. Pur condividendo alcuni criteri adottati nel progetto governativo, in questo studio si è implementata una metodologia oggettiva che ha consentito di valutare ogni singola sede di Giudice di Pace, analizzando le caratteristiche di operatività, con l’obiettivo di selezionare e premiare le sedi più efficienti. Il criterio di efficienza adottato, ha selezionato quelle sedi che, nell’arco dell’anno, hanno esaurito, in media per giudice, un numero di procedimenti uguale o superiore al valore soglia stabilito dallo studio governativo, tenendo conto inoltre dell’estensione del territorio di competenza, del numero di abitanti residenti nel medesimo territorio e dell’indice di litigiosità registrato nelle sedi negli anni presi a riferimento. Inoltre, in questo studio, è stato imposto il vincolo della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede circondariale di competenza; questo elemento comune ha posto tutti i cittadini su un piano di pari trattamento, preservando la figura storica del Giudice di Pace che è riuscita nel tempo a materializzare la semplicità d’accesso alla Giustizia. Sono stati raccolti, analizzati e valutati i dati di 110 sedi di Giudici di Pace, relative a 19 Circondari di Tribunale dei Distretti di Corte di Appello di Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania, con competenze territoriali su tutti i 390 Comuni della Sicilia. I dati si riferiscono agli anni 2009-2010 per i distretti di Corte di Appello di Palermo e Caltanissetta e al periodo 2010-2011 per i distretti di Corte di Appello di Catania e Messina; sono stati forniti dal Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria e dei Servizi, Direzione Generale di Statistica, integrati da dati forniti dalla Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, Cisia di Palermo, dello stesso Dipartimento del Ministero della Giustizia. Lo studio è stato articolato in due fasi : nella prima è stata effettuata la determinazione di una metodologia oggettiva per l’individuazione delle sedi del Giudice di Pace più idonee, in termini di efficienza ed efficacia, ad offrire il servizio di giustizia; nella seconda è stata valutata lo sviluppo di un’analisi spaziale per l’individuazione del nuovo territorio di competenza di ogni sede di Giudice di Pace confermata. Nella prima fase sono stati assegnati dei punteggi alle sedi valutate, in base alle variabili prese in esame, ed è stata definita una graduatoria di efficienza ed efficacia. Il punteggio ottenuto dalla somma delle variabili standardizzate e pesate, ha consentito di stilare una graduatoria che è stata presa a riferimento nella scelta delle sedi dei Giudici di Pace da mantenere in esistenza. Nella seconda fase è stata elaborata un’attenta analisi spaziale per definire i nuovi territori di competenza. In questo studio, il vincolo della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede del Giudice di Pace di competenza, è stato fissato in 50 chilometri poiché, a parere degli autori, questa misura consente un buon compromesso tra minore percorrenza e ottimizzazione della distribuzione delle sedi giudiziarie, con particolare riferimento anche alle infrastrutture viarie siciliane. La prima valutazione è stata effettuata nelle sedi circondariali dei Giudici di Pace (queste non rientrano tra le sedi da sopprimere così come disposto dall’art. 1 lettera l), della legge 14 settembre 2011, n. 148) utilizzando il Network Analyst e in particolare la funzione di Service Area per individuare il territorio raggiungibile, in termini di percorrenza stradale, entro la distanza massima fissata dalla sede prescelta. Una volta individuata l’area di percorrenza sono state effettuate una serie di query spaziali per individuare tutte quelle Sedi comunali del Circondario che risultino servite dalla sede del Giudici di Pace prescelta; una volta ottenuta la copertura totale delle Sedi comunali è stata generata la matrice dei costi di spostamento all’interno della rete, con la funzione di Cost Matrix, così da stabilire, in base alla minore distanza di percorrenza, quali Comuni assegnare alla competenza di ogni sede del Giudici di Pace confermata. Stabilite le nuove competenze delle sedi dei Giudici di Pace è stata effettuata un’ultima analisi per verificare se, con le nuove competenze, queste sedi potessero raggiungere comunque un numero di nuove iscrizioni annue maggiori del valore soglia nazionale. Per giungere al dato presunto delle nuove iscrizioni nei nuovi territori di competenza della sede del Giudici di Pace si è operato nel seguente modo: • la media delle nuove iscrizioni di ogni sede di Giudici di Pace dei due anni presi a riferimento è stata suddivisa, proporzionalmente al numero di abitanti, per i propri Comuni di competenza; • il numero presunto di nuove iscrizioni di competenza di ogni singolo Comune è stato successivamente sommato secondo le nuove aggregazioni comunali stabilite dalla precedente analisi. L’attenta analisi dei dati elaborati e la precisa applicazione dei vincoli imposti in questo studio, hanno permesso di evidenziare come la soluzione proposta dallo studio governativo comprometterebbe il principio di parità di accesso alla giustizia ai cittadini di ben 55 comuni. Lo studio così strutturato ha di fatto analizzato situazioni del territorio siciliano molto complesse, evidenziando le criticità che lo caratterizzano; su tutte spiccano le peculiarità territoriali del Circondario di Termini Imerese e di Siracusa. Nella relazione illustrativa allegata allo schema di Decreto Legislativo recante: “Revisione delle Circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei Giudici di Pace”, è previsto, per questi circondari, il mantenimento di una sola sede, per un bacino d’utenza pari a 295.069 abitanti e un’estensione territoriale pari a 5.759,65 Kmq per Termini Imerese e di 403.356 abitanti e un’estensione di 3.650,85 Kmq per Siracusa, compromettendo il principio della parità di trattamento tra i cittadini di ben 27 Comuni. Lo studio dimostra che, mantenendo in vita quattro sedi di Giudici di Pace per Termini Imerese e tre sedi per Siracusa, è possibile effettuare una revisione della geografia giudiziaria e un riassetto territoriale delle competenze, nel rispetto dei vincoli sia imposti dallo studio che dal valore soglia nazionale stabilito dallo studio governativo. Inoltre lo studio ha anche verificato che il valore presunto di nuove iscrizioni per le nuove competenze acquisite dagli uffici di Giudici di Pace confermati è superiore al valore soglia nazionale. Dai risultati ottenuti si può quindi affermare che la metodologia adottata consente comunque una riduzione significativa degli uffici dei Giudici di Pace presenti sul territorio siciliano pari al 74% contro l’81% della riduzione operata dallo studio di revisione governativo, riuscendo al contempo, come valore aggiunto, a garantire la parità di accesso alla giustizia da parte di tutti i cittadini

    Il GIS come strumento di fruizione territoriale e valorizzazione turistica

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    The goal of this work has been to achieve a Geographic Information System, using innovative cartographic representation of the land and landscape, which can provide to the end users an easier and immediate access regarding tourist, cultural and environmental information. This is an ongoing research, carried out in collaboration with the Department of Civil, Engineering, Environmental, Aerospace, Materials (DICAM) of University of Palermo, with the objective to 548 Atti 17a Conferenza Nazionale ASITA - Riva del Garda 5-7 novembre 2013 achieve a complete integration between software used only by qualified specialists in the field and online platforms display. To experience this work, has been used tourist information about the four regional Sicilian Parks: Madonie, Nebrodi, Etna and Alcantara. The software tools used in this project are the ESRI ArcGIS 9 and Google Earth for the display platform of the virtual globe. For such purpose, the study has been divided into three steps: \uf0b7 First step: gathering maps necessary in order to achieve the objectives and the realization of the thematic maps, either for the environmentally protective restrictions and the territorial administrative boundary. \uf0b7 Second step: research and selection of tourist information for each park; creation and processing of its thematic maps. \uf0b7 Third step: export of thematic maps in Google Earth using KML interchange format, integrated with the addition of metadata containing the characteristics of places. The results obtained to date from this research show that the integration of GIS and online display platforms of satellite images, enriched in geographic content, can be valuable support to the new vision of \u201cdigital tourism\u201d, allowing the use of tourist information to heterogeneous users not necessarily specialized. This study, in the near future, can be extended embracing new environmental contexts and more tourist information

    \u41c\u430\u440\u43a\u448\u435\u439\u434\u435\u440\u438\u44f \u436\u4d9\u43d\u435 \u433\u435\u43e\u434\u435\u437\u438\u44f

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    UAV survey for the archaeological map of Lilybaeum (Marsala, Italy)

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    Collecting information and mapping are fundamental aspects of systematic archaeological excavation, documentation and interpretation. The process of recording physical evidence is the first step in the archaeological study with the goal to derive spatial and semantic information from the gathered and available data. Archaeological reports always include 2D maps, sections, data distribution and other spatial data. Indeed, the representation is inseparable from the archaeological practice, but this is undoubtedly a time-consuming activity. Nowadays, archaeologists can take advantages of various recording techniques to produce highly accurate 3D models and ortho-images of archaeological sites. Far from replacing the more traditional techniques, the development of new geomatics techniques tries to answer, in a more efficient way, to the needs of archaeological research. The use of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) has become more popular in archaeological excavations. In particular, UAV systems become a useful, versatile and cost-effective approach to record large archaeological areas in order to measure and completely document them. They are the fastest way to produce high-resolution 3D models of entire sites and allow archaeologists to collect accurate spatial data that can be used for spatial analyses using GIS platform. The paper presents the results of several UAV surveys of the archaeological remains of Lilybaeum, the ancient city of Marsala (Southern Italy), performed in the Archaeological Park of "Lilibeo". The UAV acquisitions were planned and carried out to complete the previous traditional documentation of the site. Very detailed 3D models and high-resolution ortho-images, together with some new field campaigns, have been used for new analysis and documentation of the site and for the realization of the archaeological map of Lilybaeum
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