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    Il tesoriere e i poveri. La fondazione quattrocentesca dell'ospedale di Santa Maria di Monserrato a Messina

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    Prima della riforma quattrocentesca che avrebbe visto l'accorpamento in un unico ente assistenziale, a Messina tanti piccoli ospedali avevano garantito a una vasta gamma di disagiati cure e assistenza. Tra questi, l'ospedale di Santa Maria di Monserrato, la cui fondazione è legata alle volontà testamentarie dell'intraprendente Nicolò Castagna, personaggio tra i più interessanti della dinamica società messinese, che da mercator riusciva a scalare i vertici e diventare viceré. L'articolo ricostruisce il contesto in cui avvenne la fondazione e ne segue le vicende, condizionate dalla reazione degli eredi di Nicolò, intenzionati a rivendicare beni e proprietà dell'avo: Castagna peraltro in vita non si era direttamente impegnato in opere di carità e solo al momento della morte pensò alla propria salvezza, destinando una parte del patrimonio alla creazione di una nuova struttura assistenziale dedicata alla Vergine di Monserrat.Before the fifteenth reform that would see the unification into a single charity, many small hospitals in Messina had guaranteed in a wide range of disadvantaged treatment and care. Among them, the hospital of Santa Maria of Montserrat, whose foundation is linked to the will and testament of Nicholas Castagna, character of the dynamic Messina companies, which could mercator rises to the top and become viceroy. The article reconstructs the context in which it happened the foundation and follows the stories, influenced by the reaction of Nicholas heirs, determined to reclaim assets and property ancestor: Castagna also in life was not directly involved in charity work and only at the time of death he thought of his own safety, by allocating some of the assets in the creation of a new private health care dedicated to the Virgin of Montserrat

    Il tesoro recuperato. L’inventario dei beni delle regine di Sicilia confiscati a Manfredi Alagona nel 1393

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    Partendo dal ritrovamento, presso l’Archivio di Stato di Palermo, di un inventario di beni confiscati a Manfredi Alagona nel 1393, il lavoro ricostruisce il percorso del tesoro delle regine siciliane (Costanza d’Aragona, Maria di Sicilia) che era stato incamerato dagli Alagona, potente famiglia di origine aragonese trapiantata in Sicilia. Uno studio dettagliato degli oggetti inventariati permette l’analisi di vari aspetti legati al costume e alla società sul finire del XIV secolo, dall’abbigliamento alla tavola, dal gusto e la moda del tempo alla cura della persona, dalla passione per i gioielli al culto per le reliquie.Beginning from the discovery, in the “Archivio di Stato” of Palermo, of an inventory containing the belongings confiscated from Manfredi Alagona in 1393, this work reconstructs the story of the treasure of the Sicilian queens (Costanza of Aragon and Maria of Sicily), that had been confiscated from the powerful Alagona family, originally from Aragon, who moved to Sicily. A detailed study of the inventoried movables allows the analysis of several aspects connected to customs and society at the end of the XIVth century, from clothing to utensils, from taste and fashion to care of appearance, from the love of jewels to the workship of relics

    Lo speziale siciliano tra continuità e innovazione: capitoli e costituzioni dal XIV al XVI secolo,

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    Lo studio, a partire da una dettagliata analisi della normativa vigente nell’isola (da Camma a Ingrassia) mette a fuoco la figura dello speziale siciliano che, alla ricerca di un’autonomia dalla categoria dei medici e sulla strada di una più ampia consapevolezza e solidità professionale, da figura ambiguamente al confine, in bilico tra ciarlataneria e professionalità, nel giro di tre secoli, dal XIV al XVII secolo, si ritrova a godere di posizioni di prestigio grazie alla disponibilità di denaro, bene inserito nel tessuto urbano. Viene quindi messo a fuoco l’ambiente nel quale lo speziale lavora, la sua bottega, con tutto quanto contiene: vasi, misure, rimedi (sciroppi, conserve, polveri, elettuari, pillole, acque distillate.) In appendice, la trascrizione dell’elenco dei rimedi composti da tenere in spezieria secondo quanto stabilito dal protomedico Ingrassia nel 1564

    La cura delle donne. Ruoli e pratiche femminili tra XIV e XVII secolo

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    Donne medico, guaritrici, levatrici: il lavoro ricostruisce spazi e ruoli di queste donne prive di specializzazione, con un sapere duttile, che - nonostante il tentativo della medicina dotta di relegarle in ambiti femminili legati a sessualità e riproduzione – si occupano della salute di tutti, pioniere di una medicina "domestica" e pratica, differenziata per età e per sesso, che riguarda il corpo nella sua interezza

    Pathological Gambling: PET Studies

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    The king's health and the people's health. Eating and care of the self in late medieval Sicily

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    Dining and personal health care are two dimensions which are strongly connected to the body, between need and pleasure. They are two dimensions which have many social, local, religious and economic implications involving knowledge and different therapies related to age and gender. The social role is equally important. With a focus on the court (noble, episcopal, real) and the cities, the present work focuses on the methods and the uses of healing practices of both kings and islanders.[it] Mangiare e curarsi sono due dimensioni fortemente connesse al corpo, tra bisogno e piacere. Due dimensioni dense di sfumature sociali e locali, religiose ed economiche, che implicano conoscenze e terapie diverse a seconda dell'età e del sesso ma soprattutto del ruolo sociale. Con un'attenzione particolare a corti (signorili, vescovili, reali) e città, il lavoro focalizza metodi, usi e pratiche curative e alimentari di sovrani e isolani

    Il tesoro recuperato. L’inventario dei beni delle regine di Sicilia confiscati a Manfredi Alagona nel 1393

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    Beginning from the discovery, in the “Archivio di Stato” of Palermo, of an inventory containing the belongings confiscated from Manfredi Alagona in 1393, this work reconstructs the story of the treasure of the Sicilian queens (Costanza of Aragon and Maria of Sicily), that had been confiscated from the powerful Alagona family, originally from Aragon, who moved to Sicily. A detailed study of the inventoried movables allows the analysis of several aspects connected to customs and society at the end of the XIVth century, from clothing to utensils, from taste and fashion to care of appearance, from the love of jewels to the workship of relics.Partendo dal ritrovamento, presso l’Archivio di Stato di Palermo, di un inventario di beni confiscati a Manfredi Alagona nel 1393, il lavoro ricostruisce il percorso del tesoro delle regine siciliane (Costanza d’Aragona, Maria di Sicilia) che era stato incamerato dagli Alagona, potente famiglia di origine aragonese trapiantata in Sicilia. Uno studio dettagliato degli oggetti inventariati permette l’analisi di vari aspetti legati al costume e alla società sul finire del XIV secolo, dall’abbigliamento alla tavola, dal gusto e la moda del tempo alla cura della persona, dalla passione per i gioielli al culto per le reliquie

    Decoro della città, rifugio dei poveri. L’Ospedale Grande del Santo Spirito di Palermo (XV secolo)

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    In un quadro di fonti spesso lacunoso a causa di dispersioni di natura accidentale e volontaria, lo studio si propone di ricostruire, attraverso la storia delle tante realtà assistenziali palermitane e concentrandosi in particolare sulla storia dell’Ospedale Grande del Santo Spirito, le pratiche messe in atto per fronteggiare congiunture difficili ed emergenze quali carestie, peste, abbandono. Pur discontinua e frammentaria, la documentazione consente talvolta di scorgere, anche solo in controluce, oggetti e spazi dell’Ospedale: un inventario del 1490 ci regala ad esempio una preziosa fotografia di Palazzo Sclafani, sede dell’istituto sino ai primi decenni dell’Ottocento, destinata a subire ripetuti smembramenti nel corso della sua storia. Sul modello di altre città italiane ed europee che si distinsero per i loro sontuosi ospedali, anche il nuovo ospedale di Palermo, frutto della sinergia tra potere cittadino, regio ed ecclesiastico, fu un luogo non solo di miseria e malattia ma di bellezza e ricchezza da ostentare, per manifestare l’identità della città attraverso decoro e pietà.In a framework of lacunose sources due to dispersions of an accidental and voluntary nature, the study aims to reconstruct, through the history of Palermo's many welfare realities and focusing in particular on the history of the Ospedale Grande “Santo Spirito”, the practices implemented to cope with difficult situations and emergencies such as famine, plague and abandonment. Although discontinuous and fragmentary, the documentation sometimes allows us to glimpse, even if only against the light, objects and spaces of the hospital: an inventory from 1490 gives us a precious photograph of Palazzo Sclafani, the seat of the institute until the early decades of the 19th century, destined to undergo repeated dismantling in the course of its history. Following the model of other Italian and European cities that distinguished themselves for their sumptuous hospitals, Palermo's New Hospital, the result of the synergy between city, royal and ecclesiastical powers, was a place not only of misery and sickness but of beauty and wealth to be flaunted, to manifest the city's identity through decorum and piety

    Omicidi, ingiurie, contenziosi: Violenza verbale e fisica nella Calabria del XV secolo

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    The finding, in the “Archivio di Stato” of Napoli, of the only surviving Justitiae register belonging to the “Cancelleria aragonese” serie ‘s (1453-1454), led to insight into the Calabria society thruough the analysis of the denunciations of crimes, such as: crimes against government, administration or people and sexuals crimes.Il ritrovamento, presso l’Archivio di Stato di Napoli, dell’unico registro superstite della serie Justitiae della Cancelleria aragonese (1453-1454), ha permesso attraverso l’analisi delle denunce —reati contro l’amministrazione, contro la persona, reati di natura sessuale e contro lo stato— di ricostruire uno spaccato della società calabrese
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