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    Managerial Education in Italy: Main Features and Recent Trends

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    Developing an effective and a integrity-centered management education system represents a priority. In fact, in an era of relentless change and increasing complexity, the importance of creating a fruitful context for the development of managerial education is increasingly being interpreted as crucial. Our contribution aims at analyzing the main trends and features that characterize the Italian management education system, interpreting them in the light of the prevailing theoretical dimensions debated in the international community and related to the concept of integrity and ethic. In our contribution, firstly, we go back to the concept of managerial work in order to grasp its relationship with management education: our analysis stems from the consideration that analysis of the content of the managerial tasks and its relationship with management education are, undoubtedly, one of the most interesting and debated issues in the organization studies literature. The second main section is focused on the analysis of the concept of management education practices between traditional and critical studies: by this way, we try to provide a wide perspective on the richness and heterogeneity of theoretical contributions that study the concept of management education. Finally, we sketch out the Italian situation, identifying the main peculiarities of management education initiatives. It emerges an interesting and articulated landscape where different typologies of initiatives cohabit , adopting different perspectives (ranging from international and global to extremely country-specific). We conclude underlying the risk that also in Italy we face to a sort of com-modification of knowledge. In fact, there is an attempt made by firms to acquire some sort of control over the system of professional knowledge, transforming knowledge into a specialist commodity characterized by a defined price

    L'organizzazione tariffaria nel trasporto pubblico locale: luci ed ombre

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    La ricerca ha avuto l’obiettivo di analizzare i modelli di governance, presenti nel comparto del trasporto pubblico locale (tp l ) in Italia ed in Europa, Europa all’interno dei sistemi di integrazione tariffaria (si t). La necessità di studiare, progettare e verificare le soluzioni di coordinamento tra i soggetti coinvolti (Grandori, 1995; Milgrom et al., 1992; Thompson, 1967) deriva dal fatto che vi è una forma di divisione del lavoro e di ripartizione di ruoli e di responsabilità. Nella costruzione del framework della ricerca, si è preliminarmente messo in evidenza come in Europa il sistema di business degli operatori del tp l , in maniera analoga a quanto si verifica anche nel caso di altre public utilities (Gilardoni et al., 2003), è in fase di profonda ridefinizione. In Italia, in particolare, il legislatore ha provato ad attuare un piano di liberalizzazione e di privatizzazione, che se pienamente attuato, rappresenterebbe una profonda modifica del quadro delle regole, nel quale, fino ad ora, si è mosso il comparto del trasporto pubblico locale (Boitani et al., 2004). Si sta quindi provando a realizzare un cambiamento in uno dei pilastri del sistema di business che ha caratterizzato l’azione degli operatori di tp l in Italia negli ultimi decenni. La piena concreta attuazione del principio comunitario che stabilisce che vi è piena e perfetta compatibilità tra la tutela degli interessi generali e la salvaguardia (o l’introduzione) dei principi della libera concorrenza all’interno del comparto del tp l , produrrà cambiamenti per gli operator del tp l ancora più pronunciati e impegnativi (Napolitano, 2007)

    "Casi aziendali per la diagnosi organizzativa"

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    L’obiettivo di questo volume è di sostenere l’apprendimento degli studenti universitari di Organizzazione con otto casi aziendali . Senza entrare – in questa sede – nel dibattito sul ruolo dei casi nello sviluppo delle conoscenze, sa bene il lettore come capiti spesso di incontrare questo vocabolo in molte esperienze quotidiane: ad esempio si parla spesso di “caso clinico” in relazione ad esperienze di salute o di amministrazione della giustizia. In realtà le scienze mediche e quelle giuridiche sono tra le prime ad avere elaborato il “metodo dei casi”, oggi ben consolidato anche nell’ambito delle scienze economiche e sociali. Con questo libro s’intende rendere evidente il rapporto tra definiti e circoscritti problemi (livello micro) ed il loro contesto organizzativo di riferimento (livello macro). La focalizzazione parziale e confinata ad alcuni casi di specie, che interessano le aziende studiate, può consentire di passare dalla singola esperienza ad una capacità di astrazione: questo passaggio, dal dato contingente ad un piano “ulteriore”, implica un’abilità ad utilizzare le esperienze specifiche, per poi fronteggiare situazioni anche molto diverse tra loro che, di volta in volta, gli studenti incontreranno nelle aziende. In tal senso, il concetto di formazione “professionalizzante” (secondo il gergo della riforma universitaria) consente di mettere a fuoco gli obiettivi formativi di questo testo orientato alla diagnosi organizzativa. Si pensi, per esempio, all’uso che ha l’espressione casus belli, nel senso comune. Essa è spesso sinonimo di “pretesto” o di “esagerazione” e si usa per indicare come anche un dettaglio può servire a capire “qualcosa in più” rispetto ad un determinato problema organizzativo. Pertanto, il titolo di questo libro ed il richiamo al linguaggio medico sintetizzano la volontà di usare un aspetto specifico, come “sintomo”, anche apparentemente insignificante, di un più ampio fenomeno, assegnando un valore esemplificativo (exemplum) all’esperienza di apprendimento. I casi presentati da Luigi Maria Sicca ed Ernesto De Nito riguardano quattro livelli dell’attore/azione organizzativa: individuo, gruppo, azienda e network. In questa direzione, dal lavoro di coordinamento tra gli autori è emerso come fosse indispensabile sottolineare - in ciascun caso - le interdipendenze tra i diversi livelli, allo scopo di aiutare lo studente a comprendere il nesso tra lo ciò che si studia sui libri e ciò che si incontrerà nelle realtà aziendali. Occorre pertanto segnalare come la distinzione stessa tra i quattro livelli tenda a ricomporsi nella comprensione della realtà restituendo senso al significato più autentico della complessità, che lo studente/lettore non dovrebbe mai perdere di vista. Ciò risulta evidente in relazione alla centralità del cambiamento organizzativo che interessa tutti i casi e ne caratterizza esplicitamente gli ultimi tre. Gli otto casi da un lato hanno una propria articolazione autonoma che dipende dalle specificità degli argomenti trattati, dall’altro sono impostati secondo un comune schema logico, così sintetizzabile: 1. Introduzione. 2. Tema. 3. Conclusioni. 4. Spunti per la discussione, cui seguirà sempre un punto 5. Bibliografia di riferimento. Naturalmente ciascuno di questi punti assume poi contenuti specifici in ciascun caso ed una autonoma declinazione, in relazione alla diversità dei problemi di volta in volta descritti ed argomentati. Il primo caso si focalizza sull’attore individuo e sulla microstruttura del lavoro, in un’azienda partecipata del Comune di Napoli (Napolipark). Il secondo caso s’interessa all’attore gruppo evidenziandone alcune dinamiche attraverso l’esperienza dell’Orchestra Filarmonica, che opera in modo stabile in uno dei più prestigiosi ed antichi teatri del mondo. I due successivi casi trattano l’attore azienda, con riferimento, rispettivamente, all’esperienza della Regione Campania e di Ansaldobreda. Il quinto caso rimanda all’attore network nell’esperienza di Gesac. Gli ultimi tre casi aprono una finestra dedicata sul cambiamento organizzativo, precedentemente trattato, ma in modo trasversale ai quattro livelli di azione. Così ci si focalizza rispettivamente sul tema della progettazione strutturale, con il caso di un piccolo Comune del Sud, Qualiano; sul comportamento organizzativo, attraverso l’esperienza di una Scuola Media Statale, la Pascoli di Catanzaro ed infine sul “progetto” come strumento per il cambiamento in una grande azienda come Ansaldo Segnalamento Ferroviario. L’eterogeneità dei contesti scelti nel redigere gli otto casi, va messa in relazione all’obiettivo di suscitare negli studenti la capacità di rintracciare un punto di riferimento stabile tra le “certezze della teoria” e la “variabilità della pratica”: si tratta di uno “sguardo”, che consente di interpretare e diagnosticare la varietà del reale, nel passaggio da un modello di studio consolidato durante 13 anni di scuole primarie e secondaria ad un modello di apprendimento adulto, necessariamente in fieri
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