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    80s & 90s: per una mappa di concetti, pratiche e pensatori politici

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    Oggi ci sembra che si sia frapposta tra noi e gli anni ’80 e ’90 una distanza storica sufficiente per cercare di comprendere con maggior chiarezza nuove pratiche, teorie, soggetti, soggettività, discorsi e culture, nonché nuove prospettive istituzionali e alleanze internazionali, che nel corso di quel ventennio sono state prodotte. Tornare a riflettere sul passaggio ’80-’90 significa anche interrogarsi sulle promesse mancate e sul carattere specifico di quegli anni. È quanto si propone questo numero di Politics, nel quale si presenta, oltre all'introduzione dei curatori, studi che potremmo definire di area: Italia, Usa, Africa e Ucraina

    Introduzione a «80s & 90s: per una mappa di concetti, pratiche e pensatori politici»

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    Nonostante la molteplicità di avvenimenti, gli anni ’80 e ’90 appaiono, ancora oggi, privi di un’adeguata analisi storiografica in grado di analizzare in modo pieno e organico, e non semplicemente settoriale, i due decenni nella loro specificità. Ancora meno indagata è l’influenza di quegli anni sul presente, il ‘debito’ che la cornice storico-politica e le teorie politiche contemporanee hanno nei confronti di quella finestra storica che ha ospitato cambiamenti così determinanti. La debolezza di tale ricostruzione storiografica è per certo un dato significativo per chiunque si occupi di analizzare il pensiero politico a noi contemporaneo, ma è anche, per certi versi, un indicatore sospetto, l’indizio – forse non casuale – di una mancanza ancora più profonda che spiega la difficoltà a formulare un’interrogazione forte. Questo numero ‘doppio’ di «Politics. Rivista di studi politici.» si ripropone di offrire una mappa di concetti, categorie, pensatori di quel ventenio

    Introduzione al numero "80s and 90s. Per una mappa di concetti, pratiche e pensatori"

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    Raramente nella storia si trovano eventi pi\uf9 paradigmatici e dallo straordinario valore simbolico quale la caduta del Muro di Berlino. Nel 1989 prese avvio, mattone dopo mattone, lo smantellamento di un confine materiale e simbolico tra due diverse visioni antagonistiche del mondo: da una parte, gli U.S.A. e il blocco occidentale ispirato ai valori liberali e a un regime economico di libero mercato; dall\u2019altra, l\u2019U.R.S.S. e il blocco filo-sovietico ispirato ai valori del socialismo e a un regime economico anticapitalistico. Con la fine del mondo bipolare, egemonizzato dalle due super-potenze, cambia radicalmente lo scenario storico-politico. Alla fine della lunga epoca di contrapposizione ideologica si accompagna il sorgere di nuove pratiche, teorie, soggetti, discorsi, culture, nonch\ue9 nuove prospettive istituzionali, alleanze internazionali e territori da controllare. Tutti questi fattori lentamente si affermano cambiando significativamente la forma e la composizione dello spazio politico. Oggi possiamo dire che la maggior parte degli scenari teorico-politici delineati subito dopo la fine della Guerra Fredda si sono rivelati affrettati, perch\ue9 ancora eccessivamente condizionati dalle categorie politiche o dal fervore ideologico dei decenni precedenti. Obiettivo del presente numero di Politics. Rivista di Studi Politici \ue8 quello di gettare uno sguardo sul decennio precedente e su quello successivo al 1989, approfittando del maggior distacco storico che il tempo trascorso ha posto tra noi e quegli eventi
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