19 research outputs found

    Surface displaced alfa-enolase of Lactobacillus plantarum is a fibronectin binding protein

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    Background: Lactic acid bacteria of the genus Lactobacillus and Bifidobacterium are one of the most important health promoting groups of the human intestinal microbiota. Their protective role within the gut consists in out competing invading pathogens for ecological niches and metabolic substrates. Among the features necessary to provide health benefits, commensal microorganisms must have the ability to adhere to human intestinal cells and consequently to colonize the gut. Studies on mechanisms mediating adhesion of lactobacilli to human intestinal cells showed that factors involved in the interaction vary mostly among different species and strains, mainly regarding interaction between bacterial adhesins and extracellular matrix or mucus proteins. We have investigated the adhesive properties of Lactobacillus plantarum, a member of the human microbiota of healthy individuals. Results: We show the identification of a Lactobacillus plantarum LM3 cell surface protein (48 kDa), which specifically binds to human fibronectin (Fn), an extracellular matrix protein. By means of mass spectrometric analysis this protein was identified as the product of the L. plantarum enoA1 gene, coding the EnoA1 alfa-enolase. Surface localization of EnoA1 was proved by immune electron microscopy. In the mutant strain LM3-CC1, carrying the enoA1 null mutation, the 48 kDa adhesin was not anymore detectable neither by anti-enolase Western blot nor by Fn-overlay immunoblotting assay. Moreover, by an adhesion assay we show that LM3-CC1 cells bind to fibronectin-coated surfaces less efficiently than wild type cells, thus demonstrating the significance of the surface displaced EnoA1 protein for the L. plantarum LM3 adhesion to fibronectin. Conclusion: Adhesion to host tissues represents a crucial early step in the colonization process of either pathogens or commensal bacteria. We demonstrated the involvement of the L. plantarum Eno A1 alfa-enolase in Fn-binding, by studying LM3 and LM3-CC1 surface proteins. Isolation of LM3-CC1 strain was possible for the presence of expressed enoA2 gene in the L. plantarum genome, giving the possibility, for the first time to our knowledge, to quantitatively compare adhesion of wild type and mutant strain, and to assess doubtless the role of L. plantarum Eno A1 as a fibronectin binding protein. © 2009 Castaldo et al; licensee BioMed Central Ltd

    Una Smart Region tra Torino e Milano per EXPO 2015 ICTs e riequilibrio territoriale

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    Riflettendo sulle tematiche dell’integrazione tra urbanistica, sviluppo e mobilità, è stato sviluppato il progetto E-SCAPE il cui titolo sta per ‘Electronic- landSCAPE’, indicando le possibili integrazioni tra il contesto paesaggistico e territoriale con le nuove tecnologie di comunicazione e informazione. L’idea si esplicita in due elementi chiave: da una parte, l'utilizzo delle tecnologie informatiche avanzate per l’elaborazione di un servizio volto a migliorare le pratiche di fruizione del territorio da parte di diversi utenti (abitanti e visitatori) e dall’altra, la promozione e la valorizzazione territoriale. L’ambito d’interesse è stato individuato nel territorio compreso tra Torino e Milano, caratterizzato da un forte squilibrio sia materiale (concentrazione infrastrutturale, effetto ‘tunnel’ creato dalle reti veloci), che immateriale (accesso ai flussi di dati e d'informazioni concentrati attorno ai due principali poli urbani), provocando un isolamento ed una emarginazione dei territori intermedi. Il progetto proposto consiste pertanto in un'applicazione per terminali mobili di comunicazione (smartphone, tablet, ecc.) che utilizza le tecnologie di prossimità per il ribilanciamento territoriale, attivando e incentivando la fruizione dei luoghi attraverso la promozione delle potenzialità del territorio. L’idea gravita attorno all’evento catalizzatore dell’ EXPO 2015, per il quale sono attesi milioni di visitatori, conferendo visibilità a scala internazionale alla Mi-To smart-region

    La smart-region tra Torino e Milano per EXPO 2015 ICT's e riequilibrio territoriale

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    Riflettendo sulle tematiche dell’integrazione tra urbanistica e mobilità, è stato sviluppato il progetto E-SCAPE il cui titolo sta per ‘Electronic- landSCAPE’, indicando le possibili integrazioni tra il contesto paesaggistico e territoriale con le nuove tecnologie di comunicazione e informazione. L’idea si esplicita in due elementi chiave: da una parte, l'utilizzo delle tecnologie informatiche avanzate per l’elaborazione e l’offerta di un servizio di interesse generale, volto a migliorare le pratiche di fruizione del territorio da parte di diversi utenti (abitanti e visitatori) e dall’altra, la promozione e la valorizzazione territoriale. L’ambito d’interesse è stato individuato nel territorio compreso tra Torino e Milano, caratterizzato da un forte squilibrio sia materiale, (concentrazione infrastrutturale, effetto ‘tunnel’ creato dalle reti veloci), che immateriale (flussi di dati e d'informazioni concentrati attorno ai due principali poli urbani), provocando un isolamento ed una emarginazione dei territori intermedi. Il progetto proposto consiste pertanto in un'applicazione per terminali mobili di comunicazione (smartphone, tablet, ecc.) che utilizza le tecnologie di prossimità per il riequilibrio territoriale, attivando, attraverso la promozione delle potenzialità del territorio, processi che ne incentivino e ne ripropongano la fruizione. L’idea gravita attorno all’evento catalizzatore dell’ EXPO 2015, per il quale sono attesi milioni di visitatori, conferendo visibilità a scala internazionale alla Mi-To smart-region

    Una Smart Region tra Torino e Milano per EXPO 2015 ICTs e riequilibrio territoriale

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    Riflettendo sulle tematiche dell’integrazione tra urbanistica e mobilità, è stato sviluppato il progetto E-SCAPE il cui titolo sta per ‘Electronic- landSCAPE’, indicando le possibili integrazioni tra il contesto paesaggistico e territoriale con le nuove tecnologie di comunicazione e informazione. L’idea si esplicita in due elementi chiave: da una parte, l'utilizzo delle tecnologie informatiche avanzate per l’elaborazione e l’offerta di un servizio di interesse generale, volto a migliorare le pratiche di fruizione del territorio da parte di diversi utenti (abitanti e visitatori) e dall’altra, la promozione e la valorizzazione territoriale. L’ambito d’interesse è stato individuato nel territorio compreso tra Torino e Milano, caratterizzato da un forte squilibrio sia materiale, (concentrazione infrastrutturale, effetto ‘tunnel’ creato dalle reti veloci), che immateriale (flussi di dati e d'informazioni concentrati attorno ai due principali poli urbani), provocando un isolamento ed una emarginazione dei territori intermedi. Il progetto proposto consiste pertanto in un'applicazione per terminali mobili di comunicazione (smartphone, tablet, ecc.) che utilizza le tecnologie di prossimità per il riequilibrio territoriale, attivando, attraverso la promozione delle potenzialità del territorio, processi che ne incentivino e ne ripropongano la fruizione. L’idea gravita attorno all’evento catalizzatore dell’ EXPO 2015, per il quale sono attesi milioni di visitatori, conferendo visibilità a scala internazionale alla Mi-To smart-region

    Soluble Variants of Human Recombinant Glutaminyl Cyclase

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    <div><p>Recombinant human Glutaminyl Cyclase expressed in <i>E. coli</i> is produced as inclusion bodies. Lack of glycosylation is the main origin of its accumulation in insoluble aggregates. Mutation of single isolated hydrophobic amino acids into negative amino acids was not able to circumvent inclusion bodies formation. On the contrary, substitution with carboxyl-terminal residues of two or three aromatic residues belonging to extended hydrophobic patches on the protein surface provided soluble but still active forms of the protein. These mutants could be expressed in isotopically enriched forms for NMR studies and the maximal attainable concentration was sufficient for the acquisition of <sup>1</sup>H-<sup>15</sup>N HSQC spectra that represent the starting point for future drug development projects targeting Alzheimer’s disease.</p></div

    NMR spectra of wild type, 2xmut and 6xmut.

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    <p>2D <sup>1</sup>H-<sup>15</sup>N-HSQC spectra of: <b>A,</b> 30 µM wild type hQPCT at 700 MHz; <b>B,</b> of 90 µM 2xmut hQPCT at 950 MHz; <b>C,</b> 70 µM 6xmut hQPCT at 950 MHz. Spectra were recorded at 298 K, in 150 mM NaCl and 50 mM Tris pH 8 buffer.</p

    3D structure of hQPCT.

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    <p>Ribbon representation of the X-ray structure of hQPCT (PDB id 2AFM). The zinc ion is shown by a yellow sphere, the zinc ligands are shown as orange sticks and the two Cys residues responsible for the disulphide bridge formation as green sticks. The loop connecting β1 with β2 is highlighted in red, while those forming the crown-like structure around the zinc are in orange.</p
    corecore