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    Formas y culturas antiguas y modernas de los conflictos rurales (siglos XIX-XX)

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    Este articulo pone de manifiesto la relación existente entre las pautas antiguas de conflicto rural, profundamente arraigadas en la sociedad rural italiana, y el surgimiento de nuevas formas de asociacionismo sindical y politico. Este comportamiento se afianza entre la crisis agraria de finales del siglo XIX y la primera Guerra Mundial, y constituye un factor decisivo de modernización. Los ejemplos propuestos intentan mostrar un modelo interpretativo en el que esos dos elementos no se contraponen sino que conviven y se relacionan recíprocamente.This article presents the relations observed between ancient patterns of rural disputes, deeply established in the Italian rural society, and emerging modem patterns of political and union association. It particularly occurs between the agrarian crisis happened at the end of Ihe 19th century and the first war world and, also, is a decisive factor of modernization. The examples reported attempt to show a model in which both patterns are not in contrast but coexist and are connected reciprocally

    Il proletariato agricolo della valle del Po: problemi di ricerca e di comparazione

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    This essay analyses some interpretation problems related to the history of agricultural proletariat -farm labourers and wage earners- from the Vale of Po. A history which has played an essential role in the course of Italian syndicalism and socialism from the eighteenth to the mid-nineteenth century. The author states some of the most outstanding differences observed in that region; above all, those concerned with agrarian changes, working relations and the cultural identity of peasant and working classes. Finally, the Padanian case is compared with other agricultural working realities observed in Europe. Furthermore, their development in a proposal of contrastive history, somehow schematic and provisional, is discussed.II saggio propone alcuni problemi di interpretazione relativi alla storia del proletariato agricolo della valle del Po (braccianti avventizi e salariati a impiego annuo), una sotira che dalla seconda meta dell`Ouocento agli anni cinquanta del Novecento ha un ruolo centrale nella vicenda del sindacalismo e del socialismo italiano. Vengono indicate aIcune grandi differenze all`interno della valle del Po, soprattutto in relazione alle transformazioni agricole, ai rapporti di lavoro, alle culture contadine e bracciantili. Infine, il caso padano e messo a confronto con altre realtá di lavoro agricolo dipendente in Europa, in una proposta di comparazione ancora schematica e provvisoria, finalizzata allo svilupparsi del confronto e della discussione

    “Imperfetto perfettismo”: le riforme costituzionali nell’Italia del secondo dopoguerra. Intervista a Guido Crainz

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    Lo storico Guido Crainz, nell’intervista rilasciata a Diacronie. Studi di Storia contemporanea il 3 agosto 2016, esplora gli aspetti più importanti del dibattito sulle revisioni costituzionali nel secondo dopoguerra analizzando le premesse politiche alla base delle proposte correttive, i tentativi di modifica, gli esiti delle riforme attuate, in una prospettiva di comparazione storica delle fasi e delle caratteristiche del percorso di consolidamento e sviluppo delle istituzioni repubblicane.In the interview sent to Diacronie. Studi di Storia contemporanea on 3rd August 2016, the historian Guido Crainz explores the most important aspects of the debate on the constitutional revisions after the Second World-War by analyzing the politic premises which lays on the base of the proposed corrections, the modification attemps, the outcome of the reform, from a point of view of historical comparation of the phases and features of the consolidation and development routes of the republican institutions

    Introduzione

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    Il dolore e l'esilio.L'Istria e le memorie divise d'Europa

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    La vicenda dell'Istria dalla seconda metà dell'Ottocento ad oggi viene rivisitata con un ampio uso non solo delle fonti normalmente utilizzate dallo storico ma anche,e in modo particolare, della letteratura (oltre che della memorie pubbliche e private). Viene altresì collocata nel più generale contesto del dopoguerra europeo -ed è la prima volta che ciò avviene-. Il libro pone con forza, ad esempio, il nodo di una vicenda ampiamente rimossa dalla memoria pubblica italiana ed europea(fatta eccezione per la Germania): l'espulsione di 12-14 milioni di tedeschi dall'Europa centrale(Polonia, soprattutto, e Ungheria, ma anche Romania e Jugoslavia), anche in relazione allo spostamento dei confini deciso dal Trattato di pace.[...
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