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Perché parlare di ACNP in un seminario su SBN?
Il Servizio Bibliotecario Nazionale nacque alla fine degli anni Ottanta come una
risposta alla necessità per il nostro paese di dotarsi di un’unica struttura per l’accesso
all’informazione, funzionale alla formazione e all’educazione permanente
dei cittadini. Da allora molto è stato fatto, ma siamo ancora lontani dall’uso del
singolare. Esistono dei servizi bibliotecari nazionali che funzionano bene, ma che
non sempre si integrano e questo implica una dispersione di risorse non più sostenibile
dalle biblioteche. ACNP e NILDE sono dei servizi bibliotecari a copertura
nazionale, nati e cresciuti nel contesto della ricerca e del mondo accademico, dove
svolgono una funzione spesso essenziale per gli utenti delle biblioteche. Ha dunque
ancora senso non considerarli parte di quell’unico Servizio Bibliotecario Nazionale
pensato e voluto come un’unica struttura per l’accesso all’informazione
Censimento nazionale dei progetti realizzati dagli istituti culturali in collaborazione con le scuole. Introduzione
Il patrimonio culturale in Rete. Atti della giornata di studi Trieste, 14 dicembre 2012
L'idea della Rete, intesa sia come modalità di lavoro sia come infrastruttura tecnologica che facilita il dialogo tra i professionisti della cultura e consente la disseminazione della conoscenza, è stata il filo conduttore del convegno. Il patrimonio culturale in Rete, organizzato dal MAB (Musei Archivi Biblioteche) del Friuli Venezia Giulia e dall'Università degli studi di Trieste il 14 dicembre 2012. Gli atti raccolti in questo volume affrontano il tema prendendo in considerazione le nuove forme di comunicazione del patrimonio culturale, la Rete come luogo di ascolto e di interazione con i cittadini, gli aspetti giuridici legati alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e le esperienze concrete già in atto in Friuli Venezia Giulia
Le professioni dei beni culturali: affinità , differenze, sviluppi futuri. Atti del Convegno MAB FVG Trieste, 13 dicembre 2013
Questo appuntamento, che si è posto idealmente sulla linea dei convegni organizzati
annualmente all’Archivio di Stato di Trieste grazie alla collaborazione tra
AIB e ANAI. L’attenzione si è concentata sulla professionalità , sull’aggiornamento
e sulla convergenza delle tre professioni su un terreno comune, dove ottimizzare
competenze e formazione.
Quest’anno aggiunge un ulteriore tassello: è sede infatti del convegno
OLAVeP (Osservatorio Lavoro e Professione dell’AIB) per il Nord Italia.
Trieste è stata scelta come sede del terzo Convegno OLAVeP organizzato in
Italia nel 2013 sul tema del lavoro e della professione dei bibliotecari, dopo Assisi
(maggio 2013) e Bari (giugno 2013), dove sono state discusse, rispettivamente, la
tematica del volontariato e quella delle esternalizzazioni.
In un momento estremamente importante per i bibliotecari, che nel corso
del 2013 si sono visti riconoscere la propria figura professionale tra quelle presenti
nelle associazioni professionali non ordinistiche (ai sensi della L. 4/2013)4,
il lavoro dell’OLAVeP appare fondamentale per l’Associazione e per i colleghi che
dall’AIB si vedono rappresentati.
La felice congiunzione tra tutti gli attori coinvolti in questo Convegno (Regione
FVG, Università di Trieste, Comune di Trieste, coordinamento MAB FVG) fornirÃ
sicuramente spunti di riflessione per una politica di condivisione delle risorse,
strada già tracciata in questi ultimi anni proprio da MAB Italia
La sopravvivenza delle biblioteche nell\u2019era digitale richiede una mutazione genetica?
Restando nella metafora biologica che delinea il filo conduttore del Convegno, si vuole dimostrare come l\u2019ambiente in cui oggi le biblioteche si collocano e operano non richieda ancora una mutazione genetica ai fini della loro sopravvivenza. L\u2019avvento del digitale ha cambiato e sta cambiando molto rapidamente i linguaggi e le modalit\ue0 con cui le biblioteche comunicano e interagiscono con l\u2019ambiente esterno. Ma il loro fenotipo non \ue8 cambiato, si \ue8 solo arricchito. Questa argomentazione \ue8 supportata da un\u2019esperienza concreta posta in essere presso la Biblioteca Tecnico Scientifica dell\u2019Universit\ue0 degli studi di Trieste. Si \ue8 voluto verificare se e in quale misura l\u2019incremento dei dati descrittivi nel catalogo ACNP delle collezioni storico-cartacee esistenti, abbia prodotto un aumento delle richieste di document delivery. L\u2019operazione \ue8 iniziata alla fine del 2012 ed \ue8 ancora in fase di sviluppo, ma il monitoraggio delle transazioni di fornitura dei documenti effettuate con il servizio NILDE nel 2013 non lascia margine a dubbi: una biblioteca accademica trova anche nelle proprie collezioni storiche e rare una ragion d\u2019essere in un ambiente sempre pi\uf9 digitale, quando valorizzandole ne d\ue0 visibilit\ue0 in Web e le rende disponibili con i servizi di interscambio dei documenti. L\u2019ambiente digitale non chiede dunque alle biblioteche una mutazione genetica, ma quella continua capacit\ue0 di adattamento ai cambiamenti che da sempre \ue8 la garanzia di sopravvivenza delle specie in ogni ecosistema.
Referring to the biological metaphor that outlines the main theme of the conference, this paper shows how the environment where today\u2019s libraries operate does not yet require a genetic mutation for their survival. The advent of digital technology has been quickly changing the languages and the modalities used by libraries to communicate and interact with the external environment. But their phenotype has not changed, it is only richer. This idea is supported by a concrete experience developed at the Scientific Technical Library of the University of Trieste. The purpose was to verify whether and to what extent the increase of descriptive data of paper historical collections in the ACNP catalogue has increased the requests for document delivery. The operation began in late 2012 and is still under development, but the monitoring of transactions for the supply of documents through the NILDE service in 2013 leaves no doubts: its historic and rare collections are among the reasons why a library will still exist in an increasingly digital environment, if their valorization makes them more easily retrieved through the web and available through the ILL services. Therefore, in the digital environment, libraries do not require a genetic mutation but a constant ability to adapt to changes, which has always been a guarantee of survival for the species in any ecosystem
Aiutateci a migliorare: un questionario sulla qualit\ue0 dei servizi offerti dalle biblioteche scientifiche e biomediche dell'Universit\ue0 degli studi di Trieste
Di fronte ad un\u2019evidente criticit\ue0 i sondaggi possono essere un potente strumento per orientare pi\uf9 efficacemente le decisioni. Ad esempio nelle biblioteche scientifiche e biomediche dell\u2019Universit\ue0 di Trieste si osserva uno scarso utilizzo delle risorse e dei servizi, motivo per cui a fine 2016 si \ue8 deciso di somministrare un sondaggio qualitativo agli utenti attivi per conoscerne gli atteggiamenti, le valutazioni e i suggerimenti. Il risultato \ue8 stato molto interessante e utile ai fini di un\u2019azione pi\uf9 mirata rispetto alle loro aspettative. Con questo contributo si vuole darne conto, mettendo in evidenza come con strumenti di pianificazione strategica, come l\u2019analisi SWOT, sia poi possibile programmare delle azioni coordinate per raggiungere l\u2019obiettivo prestabilito