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    Quartiere Sant'Elia di Cagliari: Proposta di riqualificazione del lungomare nord e progetto di parco urbano

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    La tesi prende in esame due aree site nel quartiere Sant'Elia della città di Cagliari. La zona situata a dieci chilometri dall'aeroporto di Elmas e circa tre chilometri dal centro della città si affaccia sul Golfo degli Angeli e lambisce i colli di Sant'Ignazio e Sant'Elia. Il terreno sui cui sorge il quartiere, comprese e le due aree, insistono su una zona bonificata fra gli anni trenta e cinquanta del Novecento. Durante gli anni settanta, la zona venne scelta per rispondere all'emergenza di carattere abitativo che colpiva le classi meno abbienti della città, vennero cosi insediati dei blocchi di edilizia economica popolare. Malgrado il piano iniziale, noto col nome di Piano Deplano, fosse innovativo oltre ad essere uno dei pochi casi di edilizia popolare sul mare mai proposto in quegli anni, il progetto non venne mai completato nel modo in cui venne pianificato dall'Ing. Deplano. Di conseguenza alcune delle aree destinate alla realizzazione dei centri per l'aggregazione delle attività commerciali, culturali o semplici punti di ritrovo, vennero abbandonati. Negli anni sono state avanzate diverse proposte di riqualificazione del quartiere di cui si cita la più importante, durante il periodo della giunta Regionale guidata da Renato Soru, venne attivato Sant'Elia Workshop 2007, a cui parteciparono il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Cagliari, il Dipartimento di Architettura e Pianificazione e della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e lo studio olandese OMA (Office for Metropolitan Architecture) di Rem Koolhaas, che realizzò un Concept Master Plan per il quartiere. L'obbiettivo della tesi è quello di avanzare una proposta di riqualificazione ad uso area verde attrezzata di due superfici in stato di abbandono. La prima ricade sul lungomare nord e si estende dall'attuale darsena e va in direzione del Canale di San Bartolomeo. La seconda corrisponde all'area interna, delimitata su tre lati dalla via Pietro Schiavazzi, che parte dalla zona del Favero e si allarga verso la darsena

    The mycorrhizal pathway of zinc uptake contributes to zinc accumulation in barley and wheat grain

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    Abstract Background Increasing zinc (Zn) concentrations in crops is important for alleviation of human Zn deficiency. Arbuscular mycorrhizal fungi (AMF) contribute to plant Zn uptake, but their contribution to Zn in the edible portion of crops has not yet been investigated. This study aimed to quantify the mycorrhizal pathway of Zn uptake into grain of wheat and barley under varying soil Zn availabilities. Bread wheat (Triticum aestivum) and barley (Hordeum vulgare) were grown in pots with a hyphal compartment containing 65Zn. Plants were inoculated with Rhizophagus irregularis and grown at three soil Zn concentrations. Radioactive Zn in grain and straw was measured and the contribution of AMF to Zn uptake was calculated. Results The mycorrhizal pathway of Zn uptake contributed up to 24.3% of total above-ground Zn in wheat, and up to 12.7% of that Zn in barley. The greatest contribution by the mycorrhizal pathway was observed in barley at the lowest Zn addition, and in wheat at the highest one. In addition, grain yield of bread wheat was increased by AMF. Conclusions These results suggest that AMF have a substantial role in uptake of Zn into cereals, and the proportional contribution by the MPU is dependent on plant species, as well as available soil Zn

    Biofortification with Iron and Zinc Improves Nutritional and Nutraceutical Properties of Common Wheat Flour and Bread

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    The effect of field foliar Fe and Zn biofortification on concentration and potential bioavailability of Fe and Zn and health-promoting compounds was studied in wholemeal flour of two common wheat varieties (old vs modern). Moreover, the effect of milling and bread making was studied. Biofortification increased the concentration of Zn (+78%) and its bioavailability (+48%) in the flour of the old variety, whereas it was ineffective in increasing Fe concentration in both varieties. However, the old variety showed higher concentration (+41%) and bioavailability (+26%) of Fe than the modern one. As regard milling, wholemeal flour had higher Fe, Zn concentration and health-promoting compounds compared to white flour. Bread making slightly change Fe and Zn concentration but greatly increased their bioavailability (77 and 70%, respectively). All these results are of great support for developing a production chain of enriched functional bread having a protective role against chronic cardio-vascular diseases
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