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    Mapping Protein Structure Changes with Cysteine Labeling Kinetics by Mass Spectrometry

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    Currently we observe a gap between theory and practices of patient engagement. If both scholars and health practitioners do agree on the urgency to realize patient engagement, no shared guidelines exist so far to orient clinical practice. Despite a supportive policy context, progress to achieve greater patient engagement is patchy and slow and often concentrated at the level of policy regulation without dialoguing with practitioners from the clinical field as well as patients and families. Though individual clinicians, care teams and health organizations may be interested and deeply committed to engage patients and family members in the medical course, they may lack clarity about how to achieve this goal. This contributes to a wide "system" inertia-really difficult to be overcome-and put at risk any form of innovation in this filed. As a result, patient engagement risk today to be a buzz words, rather than a real guidance for practice. To make the field clearer, we promoted an Italian Consensus Conference on Patient Engagement (ICCPE) in order to set the ground for drafting recommendations for the provision of effective patient engagement interventions. The ICCPE will conclude in June 2017. This document reports on the preliminary phases of this process. In the paper, we advise the importance of "fertilizing a patient engagement ecosystem": an oversimplifying approach to patient engagement promotion appears the result of a common illusion. Patient "disengagement" is a symptom that needs a more holistic and complex approach to solve its underlined causes. Preliminary principles to promote a patient engagement ecosystem are provided in the paper

    AttivitĂ  di ricerca scientifica e Tecnica finalizzate allo Studio di fattibilitĂ  per la riapertura dei Navigli Milanesi nell'ambito della riattivazione del sistema complessivo dei Navigli e della sua navigabilitĂ . Coordinatore Antonello Boatti

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    Il piano di fattibilità per la riapertura dei navigli milanesi Gruppo di ricerca del Politecnico di Milano DAstU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) Coordinatore Prof. Arch. Antonello Boatti Il piano di fattibilità per la riapertura dei navigli di Milano è una sfida ambiziosa per una città che vuole cambiare nel segno della vivibilità e della sostenibilità, e in particolare per il Milano, che ha basato la sua storia e il suo sviluppo nel corso dei secoli come città d'acqua . I navigli di Milano nel 1619 Lo sfruttamento turistico inerente alla creazione di un sistema continuo di canali e piste ciclabili tra Adda e il Ticino e la reale possibilità di essere in grado di navigare dal Lago Maggiore verso l'Adriatico, ben simboleggia il senso profondo del progetto. La ricerca esplora tutto ciò che può essere coinvolto dalla riapertura del sistema dei navigli a Milano, dal nord -est della città dove il Martesana è ancora aperto, verso il centro della città, dove il canale ritrova il percorso circolare storico (la Cerchia dei Navigli) sul suo lato orientale, fino a raggiungere la Darsena recentemente riattivata per ricongiungersi alla fine con i navigli Pavese e Grande. Il progetto risolve con successo il problema della fornitura di acqua necessaria per garantire la navigabilità per piccole imbarcazioni, anche nel centro di Milano e la riapertura della Cerchia dei Navigli spinge a rinnovare il modello di traffico a Milano con la promozione del trasporto pubblico e della mobilità dolce. E’ stato valutato l'impatto economico del progetto attraverso un’analisi costi-benefici che alla fine ha visto prevalere questi ultimi rispetto ai primi. Infatti si possono sviluppare sinergie positive per la città, dalla produzione di energia con micro turbine, all'utilizzo dell’acqua per le pompe di calore, all'uso degli scavi (che non hanno un impatto negativo dal punto di vista idrogeologico) per migliorare le reti tecnologiche e sviluppare il teleriscaldamento. Inoltre la riapertura dei navigli giocherà un ruolo positivo per il rilancio turistico e commerciale della città. La realizzazione di un’opera di questo tipo deve essere basata su un accurato processo di partecipazione anche eseguendo simulazioni in loco per spiegare gli effetti reali del progetto sulla città. Sono stati effettuati diversi approfondimenti, per esempio presso la Conca dell'Incoronata, alla Conca di Viarenna, nella parte superiore nord di via Melchiorre Gioia, in via San Marco, in Piazza Cavour e in via Molino delle Armi. Questi esempi costituiscono "prototipi" iniziali utili per avviare la realizzazione concreta del progetto di per fasi di attuazione. Fasi di attuazione del progetto Via Melchiorre Gioia Conca dell’incoronata Via San Marco Piazza Cavour Conca di Viarenna Via Molino delle Arm
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