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Come studiano i futuri docenti con le tecnologie digitali? Fattori di distrazione, strategie di autoregolazione e preferenze nei materiali in una ricerca longitudinale
Lo sviluppo professionale del docente \ue8 una delle leve del cambiamento
del mondo dell\u2019Istruzione che gi\ue0 da quasi un ventennio guarda alle
tecnologie della conoscenza come mediatori del processo dell\u2019innovazione a
scuola. Formazione iniziale, formazione neo-assunti e formazione continua
sono i tre momenti della professione docente che sempre pi\uf9 si caratterizzano
come percorsi formativi mediati dalle tecnologie (Pettenati et al., 2015),
siano essi in modalit\ue0 blended learning (Ligorio, 2016) o enhanced learning
(Trentin, 2011). Ma come massimizzare l\u2019efficacia formativa dell\u2019uso delle
tecnologie limitando gli effetti indesiderati? Molti sono stati i quesiti che ci
siamo poste, legati al rapporto tra studio-autoregolazione e tecnologie. In
primo luogo abbiamo cercato di stabilire in quale misura gli insegnanti
ritengono e sono consapevoli di essere soggetti a stimolazioni, legate alle
tecnologie, che li possono distrarre dal loro compito primario, cio\ue8 lo studio.
Inoltre abbiamo cercato di identificare i comportamenti strategici che
vengono utilizzati durante lo studio per renderlo ottimale. In altre parole
abbiamo esaminato la connessione tra l\u2019uso delle tecnologie, l\u2019apprendimento
in et\ue0 adulta, la condizione lavorativa, e la capacit\ue0 di gestione delle
emozioni. In proposito \ue8 stata condotta un\u2019indagine esplorativa longitudinale
su tre edizioni di percorsi formativi abilitanti per l\u2019insegnamento (PAS 2014,
PAS 2015, TFA 2015), tenuti presso l\u2019ateneo di Trieste nel biennio 2014-
2015, che ha coinvolto un totale di 250 soggetti (Cigognini et al., 2015).
I risultati ottenuti mostrano come i docenti ritengano di avere il controllo
NeaScience Anno. 3 \u2013 Vol. 10 - ISSN 2282-6009 36
dei fattori di distraibilit\ue0 esterni, e pensano di saper utilizzare strategie di
autoregolazione metacognitive. Risulta invece meno frequente l\u2019uso di
strategie legate alla gestione degli aspetti emotivi, all\u2019umore e il suo effetto
sulla concentrazione. Tali indicazioni possono orientare i momenti formativi
successivi dello sviluppo professionale docente
ACL injury risk in invalid unanticipated drop jumps: kinetics, kinematics and neuromuscolar analysis
LAUREA MAGISTRALENegli sport ad alta intensità, gli atleti sono spesso chiamati a eseguire azioni motorie
complesse, come ad esempio rapide decelerazioni, cambi di direzione e atterraggi su
una sola gamba, in condizioni di incertezza e stress cognitivo. Questi scenari
richiedono non solo un’adeguata preparazione fisica, ma anche un controllo
sensorimotorio efficiente e una buona capacità di coordinazione anticipatoria.
Sempre più evidente risulta essere che il fallimento di questi processi rappresenti un
fattore chiave nelle lesioni non da contatto del legamento crociato anteriore (LCA),
che spesso si verificano in assenza di traumi esterni, bensì durante azioni
apparentemente banali come un atterraggio o un cambio di direzione improvviso.
Questo studio ha indagato le differenze neuromuscolari e biomeccaniche tra
atterraggi validi e non validi (bad) eseguiti durante drop jump in condizioni cognitive
non programmate e impegnative da un punto di vista cognitivo. A differenza delle
valutazioni tradizionali del rischio di lesione del LCA, che si concentrano
principalmente su prove valide e su valori cinematici o dinamici discreti, come il
picco durante l’atterraggio, questa ricerca adotta una prospettiva più ampia,
includendo le prove fallite e analizzando sia la fase di pre-attivazione sia l’esecuzione
dell’atterraggio, con l’obiettivo di individuare indicatori precoci di instabilità
neuromuscolare e biomeccanica. I dati biomeccanici sono stati raccolti tramite un
sistema di analisi del movimento e piattaforme di forza, mentre i segnali
elettromiografici superficiali sono stati registrati da otto muscoli dell’arto dominante
e del tronco. L’analisi ha incluso le forze di reazione al suolo, gli angoli articolari e i
momenti articolari a livello di anca, ginocchio e caviglia. Sebbene la maggior parte
delle differenze tra le condizioni non abbia raggiunto la significatività statistica in t
test effettuati attraverso la Statistical Parametric Mapping (SPM), l’analisi statistica
descrittiva sulle serie temporali ha evidenziato tendenze interessanti che potrebbero
essere confermate da studi futuri: nei trials invalidi si osservano ritardi
nell’attivazione della catena posteriore, maggiore dipendenza dal quadricipite e
variazioni sottili nel carico articolare, in linea con meccanismi noti di lesione del LCA.
L'unico risultato statisticamente significativo è emerso dall'analisi GRF, mostrando
valori più bassi nella fase di posizione iniziale in trials invalidi rispetto a quelli validi.
Mentre un GRF più basso è spesso visto come protettivo, nel nostro caso
probabilmente riflette una scarsa stabilizzazione sulle piastre di forza, con
conseguente gestione dell'impatto inefficace.
L’analisi di movimenti non programmati, l’inclusione sia di salti validi che invalidi in
valutazioni biomeccaniche relative all’infortunio al LCA potrebbe migliorare lo
screening del rischio di infortunio, rivelando strategie compensatorie latenti e deficit
nel controllo neuromuscolare anticipatorio. Questo approccio si rivela
particolarmente rilevante in contesti sportivi, dove processi decisionali, fatica e
distrazione giocano un ruolo cruciale nei meccanismi di lesione.In high-intensity sports settings, athletes are frequently required to execute complex
motor actions, such as rapid decelerations, directional changes, and single-leg
landings, under conditions of uncertainty and cognitive stress. These scenarios
demand not only physical preparation but also efficient sensorimotor control and
anticipatory coordination. Failures in these processes have been increasingly
recognized as key contributors to non-contact anterior cruciate ligament (ACL)
injuries, which often occur without external force but during seemingly routine tasks
like landing or cutting.
This study investigated the neuromuscular and biomechanical differences between
valid and invalid (bad) drop jump landings performed under unanticipated,
cognitively demanding conditions. Traditional ACL injury risk assessments often rely
only on successful, controlled trials and focus on discrete kinematic or kinetic values,
such as the peak recorded while landing. In contrast, this research adopts a broader
perspective by including failed landings and analyzing both the pre-activation phase
and landing execution, aiming to identify early indicators of neuromuscular and
biomechanical instability that may otherwise go undetected. Biomechanical data of
the dominant lower limb were collected using motion capture and force platforms,
and surface electromyographic signals were recorded from eight muscles on the
dominant side of trunk and lower body. The analysis included ground reaction forces,
joint angles and moments at the hip, knee, and ankle. Although most differences
between valid and bad trials did not reach statistical significance in t-tests through
Statistical Parametric Mapping (SPM), the descriptive statistical analysis of time series
revealed interesting trends that may be confirmed by future studies: bad trials
showed delayed posterior muscular chain activation, increased quadriceps reliance,
and subtle changes in joint loading consistent with known ACL injury mechanisms.
The only statistically significant result emerged from GRF analysis, showing lower
values in the early stance phase in bad trials compared to valid ones. While lower
GRF is often seen as protective, in our case it likely reflects poor stabilization on the
force plates, resulting in ineffective impact management.
The analysis of unanticipated tasks, including both successful and unsuccessful
jumps in ACL injury-related biomechanical assessments could enhance injury
screening by revealing subtle compensatory strategies and deficits in anticipatory
neuromuscular control. This approach may be especially relevant in sports contexts,
where decision-making, fatigue, and distraction often play a critical role in injury
mechanisms
A EVANGELIZAÇÃO ENQUANTO TESTEMUNHO
Este terceiro artigo sobre o tema da Evangelização é a parte final do Trabalho de Conclusão do curso de Teologia, em 2006. Ele recolhe uma série de contribuições ao longo da História da Igreja sobre um tipo particular de Evangelização que ocorre pelo testemunho e apresenta uma experiência singular sobre um projeto de Santas Missões Populares ocorridas na agora Arquidiocese de Pelotas
O Conceito de Habituação na Alegoria da Caverna de Platão
Na República, no livro VII, Platão descreve a situação da humanidade quanto à educação ou à sua falta. Para tanto faz uso de uma alegoria, a famosa Alegoria da Caverna. Nela aparece o conceito de hábito. O presente artigo intenta demonstrar ser o hábito não um costume, mas uma disposição
A EVANGELIZAÇÃO ENQUANTO TESTEMUNHO NA AMÉRICA LATINA E BRASIL: DOCUMENTOS ECLESIAIS ATÉ O FINAL DO SÉCULO XX
O artigo que segue é parte integrante de um trabalho de conclusão de Teologia, em 2006, que tem por tema a Evangelização a partir do anúncio implícito. Ele se caracteriza por um olhar amplo e introdutório às conferências do Conselho Episcopal Latino-americano (CELAM) que antecederam a Conferência de Aparecida, entre elas recolheu-se a contribuição do Concílio Vaticano II para o tema e, por fim, uma incursão pela Exortação Apostólica Egangelii Nuntiandi do Papa São Paulo VI para indicar os elementos mais relevantes ao tema abordado
Um dos caminhos para entender a própria autoria: autoria de fora para dentro e de dentro para fora no YouTube
This study presents itself as a proposition to analyze the course of a poetic process for the YouTube platform. Salles (2012) notions that characterize the creative gesture are addressed to understand the development of the realization and its documentation. The observation of the path is also supported by the tacit dimensions of Coessens (2014) in a study and research on artistic achievement. Deleuze's observations about the “idea of cinema” are adapted, based on the references of the author of this process, which has a strong root in video, and the creative obsession addressed by Astruc (2012) is contextualized based on the experiences that lead the director -researcher of the present study to this audiovisual achievement.Este estudo se apresenta como uma proposição de análise do curso de um processo poético para a plataforma YouTube. As noções de Salles (2012) que caracterizam o gesto criativo são abordadas para entender o desenvolvimento da realização e a documentação da mesma. A observação do caminho é apoiada pelas dimensões tácitas de Coessens (2014) em um estudo e pesquisa de realização artística. As observações de Deleuze sobre a “idéia em cinema” são adaptadas, baseadas nas referências do autor deste processo, que tem no vídeo uma forte raiz, e a obsessão criativa abordada por Astruc (2012) é contextualizada com base nas experiências que levam o realizador-pesquisador do presente estudo a esta proposição de realização audiovisual
EVANGELIZAÇÃO NA PERSPECTIVA DO TESTEMUNHO: FUNDAMENTOS E HISTÓRIA
O artigo que segue é parte integrante de um trabalho de conclusão de Teologia, em 2006. Ele faz um resgate do conceito de testemunho, vinculando seu significado à dimensão missiológica da Igreja; em um segundo momento, resgata alguns fatos relevantes sobre a História da Evangelização desde as origens até a chegada do Evangelho de Jesus no Brasil
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