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    Un caso di diritto e letteratura. “La ragazza nella nebbia”, ovvero i paradossi della giustizia tra diritto di cronaca e gogna mediatica

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    [A case of Law and Literature. “La ragazza nella nebbia”, or paradoxes of justice between news right and media pillory] The article starts from the reflection on the relationship between constitutional law and culture. The contents of the media always offer greater interest to the lawyer. The novel “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi, from which was taken also a film, it is an interesting case in which the literature shows the contradictions of the investigative system. A reckless cop uses the media to create the monster, he does not use DNA or scientific evidence but the help of journalists. But this system that does not respect the rights of the alleged perpetrator has many drawbacks. A horrendous crime in a small community highlights the paradoxes of justice done in the media

    A multi-regional general equilibrium model to assess policy effects at regional level

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    This paper develops a multi-regional general equilibrium model (MEG-R) to compare the social desirability of the CAP reform in the three Italian macro-regions: North, Center and South. The model employs a mixed complementary framework that allows for the decision of not producing a particular crop in one or more regions and presents an attempt to model interregional trade flows. The model incorporates the links between production and consumption that characterize farm household’s behavior and allows for heterogeneous household responses across regions. Results show a general tendency to reallocations from cereal crops to forage that appear more severe in the South. In this region, the reduction in crops cannot be translated into an effective expansion of fodder and could lead to the “deactivation” of the land.Multi-regional general equilibrium model, farm households, interregional trade, Agricultural and Food Policy, C68, R13, Q18,

    A multi-regional general equilibrium model to assess policy effects at regional level

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    In this paper we develop a multi-regional general equilibrium model (MEG-R) to compare the social desirability of the CAP reform in the three Italian macro-regions: North, Center and South. The model employs a mixed complementary framework that allows for the decision of not producing a particular crop in one or more regions and presents an attempt to model interregional trade flows. The model incorporates the links between production and consumption that characterize farm household’s behavior and allows for heterogeneous household responses across regions. Results show a general tendency to reallocations from cereal crops to forage that appear more severe in the South. In this region, the reduction in crops cannot be translated into an effective expansion of fodder and could lead to the “deactivation” of the land.Multi regional general equilibrium model, farm households, interregional trade., Agribusiness, Agricultural and Food Policy, Community/Rural/Urban Development, Food Consumption/Nutrition/Food Safety, Labor and Human Capital,

    I “Nuovi diritti” nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

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    La narrazione dei diritti fondamentali si è, nel corso del Novecento, incentrata sull’avvicendarsi di diverse generazioni di diritti: prima i diritti civili, poi quelli politici ed infine quelli sociali. I nuovi diritti hanno assunto il ruolo di quarta e ultima generazione dei diritti, si sono cioè rivelati quali diritti della società tecnologica e complessa, riguardando ad esempio l’ambiente, l’informazione e la comunicazione, la salute, la bioetica nonché orientamenti specifici della personalità umana quali l’affettività. La loro ricostruzione ha presentato talune difficoltà derivanti dalla non menzione diretta nelle principali Carte costituzionali del Novecento, obbligando gli interpeti a valorizzare gli strumenti interpretativi delle disposizioni relative ai diritti fondamentali positivizzati. Un ruolo importante hanno assunto di volta in volta le pronunce giurisprudenziali nonché le legislazioni nazionali. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, ora parte del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, presenta una inedita narrazione dei diritti fondamentali che innova anche la comprensione dei nuovi diritti. La tecnica espositiva sottolinea la scelta di ricondurre ad alcuni valori comuni e indivisibili tutti i diritti fondamentali riconosciuti dal patrimonio costituzionale comune europeo; prescindendo dalle consuete rappresentazioni generazionali. Ecco che i nuovi diritti vengono non solo menzionati ma anche parificati a tutti gli altri diritti, con conseguenze per tutto l’ordinamento comunitario

    Sussidiarietà e Costituzione: pluralismo e diritti.

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    La sussidiarietà è un principio nuovo della Repubblica. Essa è innanzitutto un principio giuridico e politico che riguarda la qualità dei rapporti tra lo Stato e i suoi elementi costitutivi, le persone e le comunità, definendo un metodo per limitare il potere pubblico rispetto a sfere di competenza della società civile, affidando a questa funzioni di interesse generale (sussidiarietà in senso orizzontale). Sempre in quanto principio giuridico-politico la sussidiarietà è anche criterio per individuare, all’interno del potere pubblico, quale livello di governo di tale potere, centrale o regionale o locale, deve essere titolare delle varie funzioni pubbliche, assegnando preferenza ai livelli più vicini ai cittadini a meno che gli scopi da raggiungere non richiedano interventi di livelli di governo superiori (sussidiarietà in senso verticale). A partire dal dibattito costituente, attraverso le riforme amministrative della metà degli anni ’90, si giunge alla revisione del 2001 del Titolo V della parte Seconda della Costituzione, che ha introdotto anche a livello costituzionale il principio di sussidiarietà prima anticipato solo a livello di legislazione ordinaria. L’impatto costituzionale della sussidiarietà va misurato inserendo il principio nel contesto costituzionale. Non mancano, del resto, interpretazioni distinte della sussidiarietà, orientate essenzialmente a seconda che essa sia vista come principio metodologico per assegnare funzioni pubbliche, o, come principio che rimanda ad un preciso contesto contenutistico e assiologico. Si mettono in relazione i significati e le declinazioni della sussidiarietà con il carattere “aperto” dei principi costituzionali del pluralismo delle formazioni sociali nonché della garanzia dei diritti inviolabili dell’individuo

    Il comune soggetto autonomo della democrazia costituzionale.

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    Lo studio esamina l’ente locale Comune attraverso le principali vicende ordinamentali dello Stato italiano, al fine di giungere ad un inquadramento costituzionale dell’autonomia locale. Il punto di avvio è la concezione autarchica del governo locale quale amministrazione indiretta dello Stato, concezione quanto mai coerente con la centralità dello Stato-persona nella dottrina giuspubblicistica del primo Novecento. Il passaggio alla Costituzione repubblicana esprime, attraverso gli artt. 2 e 5 Cost., i principi del pluralismo e dell’autonomia quali profili degli enti locali. Il Comune cessa di essere organo dello Stato per diventare, nel quadro di una statualità subordinata alla Costituzione, un soggetto della democrazia costituzionale. Le recenti riforme amministrative della seconda metà degli anni Novanta, nonché la riforma costituzionale del Titolo V Parte II, che parifica nel nuovo articolo 114 Cost. lo Stato agli altri soggetti costitutivi la Repubblica, disegnano le competenze e le funzioni che l’ordinamento repubblicano assegna al governo locale

    Comunicazioni elettroniche e convergenza tecnologica: concorrenza e pluralismo.

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    La libertà di comunicare il proprio pensiero liberamente, il cui riconoscimento accompagna l’affermazione del costituzionalismo moderno, rappresenta la base costituzionale di ogni libertà relativa alla sfera delle comunicazioni. Essa garantisce una delle fondamentali espressioni della individualità, tanto da collocarsi quale premessa stessa dell’organizzazione democratica del potere.Il ruolo strategico delle tecnologie delle informazione e della comunicazione è la premessa da cui muovono le politiche dell’Unione europea in merito alla Società dell’informazione. Il settore delle tecnologie della comunicazione è diventato ben presto per le istituzioni comunitarie un terreno di sperimentazione per lo sviluppo di normative e prassi innovative. Il processo di convergenza tecnologica delle reti e dei servizi che è alla base della multimedialità e della affermazione della “rete delle reti”, ha prodotto una radicale innovazione non solo nelle infrastrutture ma anche nella configurazione giuridica complessiva del sistema della informazione.I documenti comunitari che pongono le basi della Società della informazione muovono dal confronto con la realtà della convergenza tecnica tra diversi comparti delle telecomunicazioni, della radiotelevisione e delle tecnologiedi comunicazione.La garanzia della concorrenza tra più operatori e reti di comunicazioni non ha solo il significato di regolare in maniera efficiente un settore merceologico, ma si pone piuttosto quale garanzia per il pluralismo della circolazione delle idee attraverso l’accesso di tutti alle risorse tecnologiche della informazione

    La Repubblica dei media

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    [The Republic of the media] The paper examines the constitutional events that led to the writing of Art. 21 of the Constitution. It addresses the main problematic issues of freedom of information, referring to the judgments of the Constitutional Court. It then examined a specific area for the media, ie radio and television. It analyzes the evolution of television from public monopoly to the mixed system by paying attention to the relationship with the political system. With emphasis on key legislative reforms that took place in the 70s and 80s you draw a critical profile of the attitude of the institutions towards the broadcasting phenomenon. The conclusion is reserved to some questions concerning the future of the media in relation to the democratic form of state

    Nota del direttore

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    Il primo numero di “Ardeth” è stato presentato in varie sedi cercando di promuovere una discussione che si è rivelata interessante e interessata, ma a volte anche cautamente diffidente per l’apparente eccentricità dei temi sollevati rispetto alle forme consuetudinarie di discussione attorno al progetto di architettura. Questo secondo numero raccoglie le risposte alla call for paper promossa da Albena Yaneva – nove articoli selezionati con una procedura di double-blind peer review – e alcuni i..
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