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MANAGEMENT DELLO SCHWANNOMA INTRALABIRINTICO
Lo schwannoma intralabirintico (SIL) è un raro tumore benigno (prevalenza 0.1-0.4%) che origina dalle cellule di Schwann perineurali del nervo cocleovestibolare prossimale al labirinto membranoso (coclea, vestibolo o canali semicircolari). E’ stato descritto per la prima volta da Meter nel 1917. I sintomi clinici di esordio includono ipoacusia neurosensoriale monolaterale progressiva (95%) e in alcuni casi improvvisa o fluttuante, acufeni (51%), disequilibrio (35%), vertigine (22%), fullness (2%). Alla risonanza magnetica (RM) il tumore si presenta come una massa circoscritta, ipointensa nelle sequenze T2-pesate e con un forte enhancement dopo somministrazione di gadolinio nelle immagini T1-pesate. Lo SIL si pone in diagnosi differenziale con M. di Meniere o neurite vestibolare. La mancanza di sintomi specifici e il lento pattern di crescita spiega la diagnosi tardiva. Oggigiorno la RM permette una diagnosi sempre più precoce e l’ adozione di un appropriato protocollo terapeutico
Raman Microspectroscopy Analysis in the Treatment of Acanthamoeba Keratitis
Acanthamoeba keratitis is a rare but serious corneal disease, often observed in contact lens wearers. Clinical treatment of infected patients frequently involves the use of polyhexamethylene biguanide (PHMB), a polymer used as a disinfectant and antiseptic, which is toxic also for the epithelial cells of the cornea. Prompt and effective diagnostic tools are hence highly desiderable for both starting early therapy and timely suspension of the treatment. In this work we use Raman microspectroscopy to analyse in vitro a single Acanthamoeba cell in cystic phase. In particular, we investigate the effect of PHMB at the single-cell level, providing useful information on both the underlying biochemical mechanism and the time frame for Acanthamoeba eradication in ocular infections. Furthermore, we demonstrate that Raman spectroscopy, in conjunction with standard multivariate analysis methods, allows discriminating between live and dead Acanthamoebas, which is fundamental to optimizing patients' treatment
INQUADRAMENTO CLINICO E MANAGEMENT DELLO SCHWANNOMA ESCLUSIVAMENTE INTRALABIRINTICO
Lo schwannoma intralabirintico (SIL) è un raro tumore benigno (prevalenza 0.1-0.4%) che origina dalle cellule di Schwann situate a ridosso della giunzione cito-neurale dell’VIII n.c. I sintomi clinici includono ipoacusia neurosensoriale monolaterale progressiva (95%), acufeni (51%), disequilibrio (35%), vertigine (22%), fullness (2%). Alla risonanza magnetica (RM) il tumore si presenta come una massa circoscritta, iperintensa in T1, ipointensa in T2 e con enhancement dopo gadolinio nelle immagini T1-pesate. Il management prevede in prima istanza osservazioni seriali con RM “wait and scan approach”. La chirurgia, considerando le complicanze descritte quali anacusia (100%), paralisi VII n.c. (4%), fistola liquorale (5.4%), meningite (1.8%), è riservata a casi limitati e dipende da: età , condizioni generali del paziente, sede e dimensioni del tumore ed è consigliabile in caso di un pattern di crescita invasivo e presenza di sintomi vertiginosi non responsivi al trattamento medico
Skull Base Fungal Osteomyelitis: A Case Report and Review of the Literature
Skull base osteomyelitis (SBO) is an invasive infection refractory to therapy, closely linked with malignant otitis externa (MOE). It is characterized by a mild clinical presentation that can delay cross-sectional imaging considered as the key to revealing it. Skull base osteomyelitis typically affects elderly diabetics and immunocompromised patients (>70 years). It most commonly has an otogenic origin due to an extension of MOE. The prognosis can be very poor without the administration of adequate and timely therapy at an early disease stage. Nowadays, Pseudomonas aeruginosa remains the most common pathogen associated with SBO. Fungi are a rare cause of MOE. This report documents a rare case of otogenic SBO caused by Candida parapsilosis in a diabetic patient, with persistent otologic symptoms as clinical onset and resistance to medical treatment. Fungal MOE has more subtle symptoms and is more aggressive than its bacterial counterpart. When MOE is resistant to antibacterial drugs, this should raise the suspicion of a fungal etiology of MOE. The current guidelines do not exhaustively describe the diagnosis, antifungal drugs of choice, and optimum duration of treatment. The description of these rare clinical cases should help with the multidisciplinary management of this disease in order to optimize the diagnosis and therapeutic protocol
RUOLO DELLA RM-DWI INTEGRATA DAL PARAMETRO ADC NELLO STUDIO DEL COLESTEATOMA
: La Risonanza Magnetica pesata in diffusione (RM-DWI) distingue qualitativamente il colesteatoma dal tessuto di granulazione nei pazienti con otite media cronica. Il calcolo del coefficiente di diffusione apparente (ADC) consente un'analisi quantitativa identificando un cut-off numerico che differenzia le due tipologie tissutali.
MATERIALI E METODI: lo studio retrospettivo ha riguardato 100 pazienti sottoposti a Timpanoplastica per colesteatoma primario o residuo/recidivante. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a RM-DWI preoperatoria tra Aprile 2015 e Marzo 2019, con calcolo di ADC (R-version 3.2.5). La presenza di colesteatoma è stata accertata intraoperatoriamente e confermata istologicamente.
RISULTATI: i reperti chirurgici di 100 pazienti sono stati confrontati con i valori medi ADC ed analizzata la distribuzione di quest’ultimi per colesteatoma/tessuto di granulazione, evidenziando due gruppi. La differenza nel valore medio di ADC tra colesteatoma (0,86 × 10-3mm2/s) e tessuto di granulazione (2.22×10-3mm2/s) ha rilevato una differenza statisticamente significativa di ADC per i pazienti con/senza colesteatoma (p <2.2 × 10-16). Il modello binomiale di regressione logistica prevede la probabilità dello stato patologico, mediante ADC. Il potere predittivo di questo modello è stato misurato mediante curva ROC e applicando la statistica Youden J sulla curva abbiamo stabilito un valore di probabilità di ~ 0,6 per definire un cut-off (specificità = 1.0 sensibilità = 0.9861111) pari a ADC=1,71×10-3mm2/s.
CONCLUSIONI: lo studio ha evidenziato che è possibile stabilire un cut-off di ADC per identificare pre-operatoriamente con elevata significatività statistica la presenza di matrice colesteatomatosa. In tal modo la RM-DWI diviene una “tool diagnostico” utile ed affidabile in quei casi in cui il colesteatoma non è certamente evidenziabile in otomicroscopia e/o nel follow-up di pazienti già sottoposti a primo tempo chirurgico
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