165 research outputs found

    Intercettazioni in mare e obbligo di soccorso: lo stato dell'arte

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    Il presente lavoro ha per oggetto l'analisi delle misure di intercettazione e soccorso in mare. Dopo una breve introduzione sulla normativa in materia di diritto internazionale marittimo, si esaminano le misure di intercettazione adottate dagli Stati nell'ottica del contrasto all'immigrazione irregolare via mare e di controllo dei confini nazionali. Viene affrontata la questione del diritto di visita in alto mare contemplato nell'articolo 110 della Convenzione di Montego Bay, cui fa seguito l'analisi del Protocollo di Palermo contro lo smuggling of migrants e degli accordi bilaterali in materia conclusi, in particolare, da Italia e Spagna. Si prosegue analizzando l'obbligo di soccorso in mare, così come configurato dall'articolo 98 della sopracitata Convenzione e dagli ulteriori accordi rilevanti, tra cui le Convenzioni SOLAS e SAR. Si discute della responsabilità degli Stati nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare e della sorte delle persone tratte in salvo, con particolare riguardo al rispetto delle norme internazionali a tutela dei diritti dei rifugiati - in primis il principio di non-refoulement - e dei diritti umani in generale

    L'immigrazione in Europa ed in Italia:dimensione del fenomeno, aspetti normativi e pratiche politiche

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    Negli ultimi anni si sta delineando, a livello europeo, una convergenza che tocca le politiche di limitazione dei flussi di stranieri in entrata, a cui si somma una generale tendenza nell’attuare misure di integrazione e protezione legislativa per quegli immigrati che risultano residenti; due componenti del più generale concetto di “politiche migratorie”. L’immigrazione infatti rappresenta uno dei fenomeni più controversi e di difficile soluzione che la nostra società si trova ad affrontare, da un lato infatti esiste l’obbligo morale di una politica della solidarietà a prescindere dalla nazionalità degli immigrati, dall’altro vi sono le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Questo lavoro si propone di ripercorrere l’evoluzione delle politiche migratorie nella Comunità Europea per poi analizzare come le direttive comunitarie sono state recepite nell’elaborazione delle medesime in Italia. Nel primo capitolo verrà analizzato il lungo cammino della gestione della materia da parte dell’Unione europea, percorso che è sempre stato caratterizzato dallo sforzo di far coesistere da un lato, l’interesse comune dall’altro la difesa delle prerogative delle Nazioni firmatarie. Questo continuo sforzo di bilanciamento è da imputarsi alle norme contenute del Trattato di Roma del 1957 che non prevedevano, per la Comunità economica europea, alcuna competenza in materia di politiche dell’immigrazione. Questa particolarità è spiegabile in primis con la finalità essenzialmente economica del Trattato che nasceva si, con l’obiettivo di integrare tra loro i Paesi firmatari, ma allo scopo di creare un mercato unico europeo. Nonostante questo la Comunità è intervenuta più volte nelle politiche dell’immigrazione cozzando, però, contro gli interessi degli Stati membri restii nel vedersi sottrarre competenze a loro spettanti. Occorre, infatti, sottolineare che su alcune questioni permane ancora una gelosa rivendicazione di poteri e prerogative da parte degli stati nazionali europei, con conseguenti accentuate differenziazioni dei regimi giuridici (per es. l’ammissione degli stranieri nella propria sfera territoriale e la concessione della cittadinanza). Il fatto che il fenomeno migratorio venga ormai pensato non più nel quadro concettuale dello stato nazione, ma in quello più ampio della Unione Europea , non ha pertanto comportato un pieno capovolgimento delle categorie di pensiero applicate al fenomeno migratorio. Paradossalmente, mentre globalizzazione dei mercati, deregolamentazione, apertura delle frontiere sono i temi che dettano i ritmi del dibattito economico su scala mondiale, la logica tipica dello stato nazione (sostanzialmente la difesa della sovranità nazionale), permea ancora profondamente il “pensiero di stato” sull’immigrazione”. Così ancor oggi la materia immigrazione è governata per alcuni aspetti dai singoli Stati, attraverso la giurisprudenza interna, e per altri dalla Comunità Europea. Inoltre vi sono particolari questioni che sono di competenza condivisa, cioè i Paesi firmatari possono prendere iniziative proprie ma solo nel caso in cui non siano palesemente contrarie alle direttive generali. Il secondo capitolo è incentrato su una breve analisi degli istituti più importanti della materia immigratoria quali, asilo, ammissione entro i confini di cittadini stranieri, loro circolazione e soggiorno. Il terzo capitolo è dedicato interamente all’analisi dell’evoluzione delle politiche migratorie in Italia, dall’unità ai giorni nostri. Quest’ultima analisi risulterà già in partenza manchevole perché il tema dell’immigrazione è in continua evoluzione

    The Role of Vision on Spatial Competence

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    Several pieces of evidence indicate that visual experience during development is fundamental to acquire long-term spatial capabilities. For instance, reaching abilities tend to emerge at 5 months of age in sighted infants, while only later at 10 months of age in blind infants. Moreover, other spatial skills such as auditory localization and haptic orientation discrimination tend to be delayed or impaired in visually impaired children, with a huge impact on the development of sighted-like perceptual and cognitive asset. Here, we report an overview of studies showing that the lack of vision can interfere with the development of coherent multisensory spatial representations and highlight the contribution of current research in designing new tools to support the acquisition of spatial capabilities during childhood

    La pancreatite canina: valutazione degli indici di gravita' e controllo del dolore

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    RIASSUNTO Parole chiave: pancreatite acuta, cane, diagnosi, indici di gravità, controllo del dolore. La pancreatite acuta si verifica piuttosto frequentemente nel cane e, nonostante sia sempre più diagnosticata, talvolta risulta una patologia di difficile inquadramento clinico e terapeutico. In questo studio sono stati inseriti 12 cani con diagnosi accertata di pancreatite acuta. L’obiettivo del lavoro è stato di valutare gli indici di gravità della patologia sulla base di variabili cliniche e clinico-patologiche, nonché di valutare la risposta alla terapia con particolare attenzione al controllo del dolore. La diagnosi è stata emessa sulla base della positività al test semiquantitativo della lipasi pancreatica e/o dell’evidenza morfologica di pancreatite all’esame ecografico. Tutti i cani sono stati valutati per 23 parametri clinici e di laboratorio. Per la valutazione della terapia analgesica i soggetti sono stati suddivisi in due gruppi: Gruppo Recuvyra (che ha ricevuto fentanyl transdermico) e Gruppo Metadone (che ha ricevuto metadone per via endovenosa). I parametri ematici sono stati valutati al momento dell’ingresso dei pazienti in clinica; la valutazione ecografica è stata effettuata al momento dell’ingresso (T0) e dopo 24 e 32 ore (T24 e T32). Il dolore è stato valutato a T0, e dopo 4,6,8,10,12,24 e 32 ore. I risultati hanno evidenziato, dal punto di vista ematologico soggetti mediamente anemici, con leucocitosi e neutrofilia, con aumento sia dei neutrofili segmentati che dei banda. I parametri biochimici hanno evidenziato in media ipercolesterolemia, iperazotemia e aumento della C-RP, mentre i parametri emogasanalitici hanno rilevato uno stato generale di ipocapnia e acidosi metabolica, ipopotassiemia e iperlattatemia. All’ecografia la maggior parte dei pazienti ha mostrato alterazioni della motilità intestinale con miglioramento nelle 32 ore dalla diagnosi. La valutazione algica ha evidenziato uno stato di dolore da medio ad elevato al tempo T0 che è diminuito in maniera significativa a partire da T4 e T6 nel gruppo Recuvyra®, mentre non ci sono state differenze significative nel gruppo metadone. ABSTRACT Key words: acute pancreatitis, dog, diagnosis, severity index, pain management. Acute pancreatitis occurs rather frequently in dogs and despite being increasingly diagnosed, sometimes it is a disease of difficult clinical diagnosis. In this study were enrolled twelve dogs, with established diagnosis of acute pancreatitis. The objective of this work was to establish a clinical severity index based on the clinical and clinical-pathological variables and to assess the therapy response, focusing in visceral pain control. The diagnosis was established by canine pancreatic lipase immunoreactivity (cPLI) measurement and/or with morfologic evidence of pancreatitis by ultrasonography. Patients were evaluated for 23 clinical and laboratory parameters. Regarding the pain management dogs were divided in two groups: Recuvyra group (that received transdermic fentanyl solution) and Methadone group (that received intravenous methadone). Blood parameters were evaluated at the time of patients entry into the hospital. Ultrasound evaluation was performed at entry (T₀) and after 24 and 32 hours (T₂₄ and T₃₂). Pain was assessed at T₀, and after 4, 6, 8, 10 , 24 and 32 hours. The results showed subjects with anemia, leucocytosis and neutrophilia with increase in both segmented neutrophils and in band neutrophils. Biochemical parameters showed hypercholesterolemia, hyperazotemia, and increased C-RP, while emogasanalytic parameters found hypocapnia and metabolic acidosis general state and hypokalaemia and hyperlactatemia. Most of the patients had evidence of alteration of intestinal motility, with improvement in 32 hours after the diagnosis. Algic evaluation showed moderate to high pain at T₀, which significantly decreased from T₄ and T₆ in Recuvyra group, while there were no significant differences in Methadone group

    Il carteggio tra Giuseppe Fumagalli e Vittorio Camerani (1932-1938).

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    Analisi della corrispondenza privata, sotto forma di lettere e cartoline tra i bibliotecari Giuseppe Fumagalli e Vittorio Camerani, negli anni del periodo fascista, con riferimenti alle pubblicazioni ed agli avvenimenti, manifestazioni, mostre librarie del tempo. Le lettere sono conservate nell'archivio-storico dell'Assiciazione italiana biblioteche, Roma

    Informing the design of a multisensory learning environment for elementary mathematics learning

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    It is well known that primary school children may face difficulties in acquiring mathematical competence, possibly because teaching is generally based on formal lessons with little opportunity to exploit more multisensory-based activities within the classroom. To overcome such difficulties, we report here the exemplary design of a novel multisensory learning environment for teaching mathematical concepts based on meaningful inputs from elementary school teachers. First, we developed and administered a questionnaire to 101 teachers asking them to rate based on their experience the learning difficulty for specific arithmetical and geometrical concepts encountered by elementary school children. Additionally, the questionnaire investigated the feasibility to use multisensory information to teach mathematical concepts. Results show that challenging concepts differ depending on children school level, thus providing a guidance to improve teaching strategies and the design of new and emerging learning technologies accordingly. Second, we obtained specific and practical design inputs with workshops involving elementary school teachers and children. Altogether, these findings are used to inform the design of emerging multimodal technological applications, that take advantage not only of vision but also of other sensory modalities. In the present work, we describe in detail one exemplary multisensory environment design based on the questionnaire results and design ideas from the workshops: the Space Shapes game, which exploits visual and haptic/proprioceptive sensory information to support mental rotation, 2D–3D transformation and percentages. Corroborating research evidence in neuroscience and pedagogy, our work presents a functional approach to develop novel multimodal user interfaces to improve education in the classroom

    Allocentric spatial perception through vision and touch in sighted and blind children.

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    Abstract Vision and touch play a critical role in spatial development, facilitating the acquisition of allocentric and egocentric frames of reference, respectively. Previous works have shown that children's ability to adopt an allocentric frame of reference might be impaired by the absence of visual experience during growth. In the current work, we investigated whether visual deprivation also impairs the ability to shift from egocentric to allocentric frames of reference in a switching-perspective task performed in the visual and haptic domains. Children with and without visual impairments from 6 to 13 years of age were asked to visually (only sighted children) or haptically (blindfolded sighted children and blind children) explore and reproduce a spatial configuration of coins by assuming either an egocentric perspective or an allocentric perspective. Results indicated that temporary visual deprivation impaired the ability of blindfolded sighted children to switch from egocentric to allocentric perspective more in the haptic domain than in the visual domain. Moreover, results on visually impaired children indicated that blindness did not impair allocentric spatial coding in the haptic domain but rather affected the ability to rely on haptic egocentric cues in the switching-perspective task. Finally, our findings suggested that the total absence of vision might impair the development of an egocentric perspective in case of body midline-crossing targets

    Analysis Of Macrobenthic Community Structure In Relation To Different Environmental Conditions In Three Harbours In The North Tyrrhenian Sea (Italy). Preliminary Study

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    Studies on benthic communities are being widely used in monitoring pollution effects, using both the methodologies provided from the national laws in various countries and experimental innovative methodologies of research. We have carried out a preliminary study on macrobenthic communities (zoobenthos and phytobenthos) in three harbours, one of which (Piombino) receives wastewater from industry and is also subject to heavy shipping traffic. The other two (Porto Santo Stefano and Portoferraio) enjoy great tourist traffic but no industrial waste, and they have been selected in order to find possible differences between populations of animals present in unpolluted and polluted areas. The results show that there are no outstanding differences in the sessile and sedentary bentological population parameters of the studied harbours. We probably do not have an adequate historical data set of the species living in the study areas to detect the effects of pollution, and the sessile living animal species we found may have adapted to the current situation, since living species typical of very clean waters were found

    Clinical assessment of the TechArm system on visually impaired and blind children during uni- and multi-sensory perception tasks

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    We developed the TechArm system as a novel technological tool intended for visual rehabilitation settings. The system is designed to provide a quantitative assessment of the stage of development of perceptual and functional skills that are normally vision-dependent, and to be integrated in customized training protocols. Indeed, the system can provide uni- and multisensory stimulation, allowing visually impaired people to train their capability of correctly interpreting non-visual cues from the environment. Importantly, the TechArm is suitable to be used by very young children, when the rehabilitative potential is maximal. In the present work, we validated the TechArm system on a pediatric population of low-vision, blind, and sighted children. In particular, four TechArm units were used to deliver uni- (audio or tactile) or multi-sensory stimulation (audio-tactile) on the participant's arm, and subject was asked to evaluate the number of active units. Results showed no significant difference among groups (normal or impaired vision). Overall, we observed the best performance in tactile condition, while auditory accuracy was around chance level. Also, we found that the audio-tactile condition is better than the audio condition alone, suggesting that multisensory stimulation is beneficial when perceptual accuracy and precision are low. Interestingly, we observed that for low-vision children the accuracy in audio condition improved proportionally to the severity of the visual impairment. Our findings confirmed the TechArm system's effectiveness in assessing perceptual competencies in sighted and visually impaired children, and its potential to be used to develop personalized rehabilitation programs for people with visual and sensory impairments
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