10 research outputs found

    La prevenzione e la gestione delle complicanze in chirurgia orale estrattiva

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    Obiettivi. Scopo del lavoro \ue8 fornire al lettore le informazioni necessarie per: a) conoscere e saper identificare le controindicazioni sistemiche e locali agli interventi di chirurgia orale; b) conoscere e saper preservare le strutture anatomiche nobili a rischio durante tali interventi; c) saper prevenire le principali complicanze intra e postoperatorie e, qualora dovessero verificarsi, saperle affrontare tempestivamente e nel modo corretto. Materiali e metodi. Attraverso l\u2019analisi dei dati della letteratura si procede alla trattazione sistematica degli eventi avversi che si verificano con maggiore frequenza in chirurgia estrattiva, evidenziando: a) le controindicazioni all\u2019intervento chirurgico; b) i rapporti con le strutture anatomiche nobili adiacenti la zona d\u2019intervento; c) le modalit\ue0 di prevenzione e di gestione di tali eventualit\ue0. Risultati. Gli eventi avversi che pi\uf9 frequentemente occorrono durante l\u2019avulsione degli elementi dentari sono suddivisibili in intraoperatori e postoperatori. Tra i primi si riscontrano: a) lesioni dei tessuti molli (lacerazione del lembo chirurgico, erniazione della bolla del Bichat); b) lesioni dei tessuti duri (frattura delle pareti ossee, comunicazione orosinusale, frattura di mandibola); c) lesioni ai denti adiacenti; d) dislocazioni di elementi dentari o frammenti radicolari; e) lesioni vascolari ed emorragie intraoperatorie; f) lesioni neurologiche. Le complicanze che si riscontrano con maggior frequenza in fase postoperatoria sembrano invece essere: a) edema, sanguinamento tardivo, trisma e dolore postoperatorio; b) deiscenza della ferita chirurgica; c) osteite alveolare; d) infezioni e ascessi sottoperiostei. Conclusioni. La chirurgia estrattiva degli elementi dentari pu\uf2 comportare, specialmente nei casi pi\uf9 complessi, la comparsa di complicanze intra e postoperatorie che l\u2019odontoiatra deve essere in grado di affrontare e, quando possibile, prevenire. L\u2019incidenza delle complicanze chirurgiche \ue8 strettamente correlata al grado di invasivit\ue0 dell\u2019intervento, all\u2019et\ue0 del paziente e all\u2019esperienza dell\u2019operatore. La conoscenza approfondita dell\u2019anatomia, la corretta valutazione preoperatoria e un piano di trattamento ben definito sembrano poter ridurre drasticamente il verificarsi di tali eventualit\ue0.Objectives. The aim of this paper is to provide the reader with the necessary information concerning: a) how identify and assess systemic and local contraindications to oral surgery; b) how to assess and preserve the noble anatomical structures at risk during these interventions; c) how to prevent the main intra- and post-operative complications and, should they occur, how to manage them promptly and correctly. Materials and methods. Through the analysis of the literature, a systematic discussion is provided on the incidence of the most frequent adverse events that occur during extractive surgery, underlining: a) the contraindications to oral surgery; b) the relationship with the noble anatomical structures adjacent to the intervention areas; c) the procedures for the prevention and management of adverse events. Results. Adverse events that most frequently occur during the extraction of teeth can be divided into intra- operative and post-operative. Among the first, we find: a) soft tissues injuries, such as tearing of the surgical flaps or herniation of the buccal fat pad); b) hard tissues injuries, such as alveolar bone fracture, oro-antral communications, complete mandibular fracture); c) injuries to adjacent teeth; d) displacement of teeth or apical fragments; e) vascular damage and intra-operative bleeding; f) neurological injuries. The most frequent post-operative complications are represented by: a) oedema, delayed bleeding, trismus and post-operative pain; b) dehiscence of the surgical flap; c) alveolar osteitis; d) subperiosteal abscesses and infections. Conclusions. Extractive surgery, especially in the most complex cases, may bring about intra and post-operative complications, which should be promptly dealt with and possibly prevented by the oral surgeon. The incidence of surgical complications is closely related to: a) the invasiveness of the surgical technique; b) the patient\u2019s age; c) the surgeon\u2019s experience. A thorough knowledge of local anatomy, a correct preoperative evaluation, and a well-defined treatment plan seem to be able to drastically reduce the occurrence of these adverse events

    Le complicanze in chirurgia implantare: come riconoscerle, prevenirle e gestirle

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    Obiettivi. Scopo di questo lavoro \ue8 fornire le informazioni che risultano indispensabili per: a) conoscere e saper identificare dal punto di vista clinico e strumentale le eventuali controindicazioni sistemiche e locali agli interventi di chirurgia implantare; b) conoscere le strutture anatomiche \u201cnobili\u201d a rischio durante gli interventi di implantologia; c) prevenire le possibili complicanze precoci, sia intra sia postoperatorie, che possono verificarsi e le modalit\ue0 per trattarle tempestivamente, qualora accadano. Materiali e metodi. Attraverso una revisione della letteratura scientifica degli ultimi 15 anni eseguita sulla banca dati PubMed, il lavoro proceder\ue0 a una trattazione sistematica e clinicamente utile dei pi\uf9 comuni eventi avversi in chirurgia implantare, evidenziando le controindicazioni assolute e relative a tali interventi, i rapporti con le strutture \u201cnobili\u201d adiacenti alla zona dell\u2019intervento, le modalit\ue0 di prevenzione e gestione di tali complicanze. Risultati. Le complicanze che pi\uf9 frequentemente si verificano durante l\u2019inserimento implantare sono suddivisibili in intra e postoperatorie, in vascolari, neurologiche o infettive postoperatorie precoci. Esistono poi altre complicanze, non inquadrabili nelle precedenti classificazioni, come il surriscaldamento del sito implantare, la mancanza di stabilit\ue0 primaria dell\u2019impianto, la frattura mandibolare, il dislocamento o la migrazione di impianti nella cavit\ue0 nasale o nel seno mascellare. Conclusioni. Durante la chirurgia impiantare possono verificarsi complicanze intra o postoperatorie che devono essere gestite in modo razionale ed efficace. Un\u2019accurata anamnesi del paziente sulla sua salute generale e locale, un\u2019adeguata conoscenza dell\u2019anatomia dei mascellari e del cavo orale, una corretta pianificazione implantoprotesica preoperatoria sono tutti fattori fondamentali per ridurre drasticamente l\u2019incidenza di tali complicanze.Objectives. The aim of this paper is to provide the reader with the necessary information concerning: a) how to know and identify systemic and local contraindications to implant oral surgery; b) how to know and preserve the noble anatomical structures at risk during these interventions; c) how to prevent the main intra- and post-operative complications and, should they occur, how to manage them promptly and correctly. Materials and methods. Through the analysis in PubMed of the literature published during the last 15 years, a systematic discussion is provided on the incidence of most frequent adverse events that occur during oral implant surgery, underlining: a) the contraindications to oral surgery; b) the relationship with the noble anatomical structures adjacent to the areas of intervention; c) the procedures for prevention and management of adverse events. Results. Adverse events that most frequently occur during implant surgery can be divided into intra-operative and post-operative complications, including a) vascular, b) neurological, c) inflammatory complications. Some other complications include: a) overheating of the implant site; b) lack of implant primary stability; c) hard tissues injuries such as mandibular fracture; d) implant displacement into the nasal cavity or into the maxillary sinus. Conclusions. Implant surgery may bring about, especially in the more complex cases, intra- and post-operative complications, which must be promptly treated by the oral surgeon. The thorough knowledge of local anatomy, a correct preoperative evaluation, an evaluation of the general and local health of the patient, and a well-defined treatment plan are key factors to drastically reduce the occurrence of these adverse events

    Corticotomie a scopo ortodontico : protocolli clinici e revsione della letteratura

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    L\u2019intervento di corticotomia dento-alveolare \ue8 una metodica chirurgica consolidata, considerata una valida opzione terapeutica nel trattamento ortodontico del paziente adulto. Il meccanismo d\u2019azione alla base di tale tecnica consiste nell\u2019induzione, attraverso un\u2019incisione ossea, di uno stato di osteopenia transitoria focale, capace di accelerare lo spostamento dentario attraverso l\u2019applicazione di meccaniche ortodontiche. Questa metodica, applicabile in differenti condizioni cliniche, ha permesso, in pazienti adulti, il superamento dei principali limiti dell\u2019ortodonzia tradizionale, quali: assenza del fattore crescita, ridotta mobilit\ue0 dentaria, possibili complicanze parodontali e protratta durata della terapia. In questo articolo si presentano i risultati di una revisione della letteratura eseguita su 52 studi, pubblicati negli ultimi 24 anni e indicizzati sulle banche dati elettroniche PubMed e Medline, con il fine di chiarire le principali tecniche chirurgiche, le indicazioni all\u2019intervento e i risultati raggiungibili. Dall\u2019analisi dei dati, si conclude che l\u2019intervento di corticotomia dento-alveolare \ue8 da ritenersi una possibilit\ue0 terapeutica sicura, efficace e prevedibile, con un grado di invasivit\ue0 variabile in relazione alla severit\ue0 della malocclusione trattata, al tipo di spostamento dentario desiderato e alla tecnica chirurgica utilizzata. L\u2019esiguo numero di pubblicazioni rende comunque necessaria l\u2019esecuzione di nuovi studi clinici randomizzati, che consentano di confermare i vantaggi di tale tecnica e di valutarne i risultati nel lungo termine.Corticotomy-Assisted orthodontics: a literature review The dentoalveolar corticotomy procedure is a valid and established surgical technique for the orthodontic treatment of the adult patient. The biologic foundation underlying this technique relies on the induction of a transient state of focal osteopenia through an incision of the alveolar bone, allowing to accelerate orthodontically induced dental movements. Such procedure can be applied in several clinical conditions, and allows to overcome many limitations of the traditional orthodontic treatment of the adult patient, such as the absence of residual growth spurts, a decreased dental response to orthodontic movements, possible periodontal complications, and a prolonged treatment duration. The aim of the present study is to perform a literature review on the dentoalveolar corticotomy procedure with respect to the main surgical protocols, their indications, and respective results: 52 papers, published over the last 24 years, have been selected from the PubMed and Medline databases. The dentoalveolar corticotomy results to be an effective, safe and predictable technique. The extent of surgical invasiveness seems to be primarily dictated by the degree of malocclusion to be resolved, the type of dental movement demanded, and the surgical protocol applied. However, a limited amount of publications is actually available on this technique, and further randomized clinical trials need to be conucted in order to validate its advantages and evaluate its long term efficacy

    Miglioramento della qualit\ue0 di vita e gestione dello stress in un gruppo sperimentale di pazienti con D.C.A.

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    In un gruppo di pazienti con Disturbo del Comportamento Alimentare (D.C.A.) vengono studiati: la identificazione dello stress, la comunicazione dei bisogni, la organizzazione delle informazioni, la percezione del S\ue8 e la evoluzione tramite discussione

    N-3 fatty acids in patients with multiple cardiovascular risk factors

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    Are all people with diabetes and cardiovascular risk factors or microvascular complications at very high risk? Findings from the Risk and Prevention Study

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    N-3 fatty acids in patients with multiple cardiovascular risk factors

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    BACKGROUND: Trials have shown a beneficial effect of n-3 polyunsaturated fatty acids in patients with a previous myocardial infarction or heart failure. We evaluated the potential benefit of such therapy in patients with multiple cardiovascular risk factors or atherosclerotic vascular disease who had not had a myocardial infarction. METHODS: In this double-blind, placebo-controlled clinical trial, we enrolled a cohort of patients who were followed by a network of 860 general practitioners in Italy. Eligible patients were men and women with multiple cardiovascular risk factors or atherosclerotic vascular disease but not myocardial infarction. Patients were randomly assigned to n-3 fatty acids (1 g daily) or placebo (olive oil). The initially specified primary end point was the cumulative rate of death, nonfatal myocardial infarction, and nonfatal stroke. At 1 year, after the event rate was found to be lower than anticipated, the primary end point was revised as time to death from cardiovascular causes or admission to the hospital for cardiovascular causes. RESULTS: Of the 12,513 patients enrolled, 6244 were randomly assigned to n-3 fatty acids and 6269 to placebo. With a median of 5 years of follow-up, the primary end point occurred in 1478 of 12,505 patients included in the analysis (11.8%), of whom 733 of 6239 (11.7%) had received n-3 fatty acids and 745 of 6266 (11.9%) had received placebo (adjusted hazard ratio with n-3 fatty acids, 0.97; 95% confidence interval, 0.88 to 1.08; P=0.58). The same null results were observed for all the secondary end points. CONCLUSIONS: In a large general-practice cohort of patients with multiple cardiovascular risk factors, daily treatment with n-3 fatty acids did not reduce cardiovascular mortality and morbidity. Copyright © 2013 Massachusetts Medical Society
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