142 research outputs found

    Modern management of paediatric obstructive salivary disorders: long-term clinical experience

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    I disordini ostruttivi salivari sono infrequenti nelletà pediatrica. I recenti progressi tecnologici nel distretto della testa e del collo hanno modificato la strategia diagnostica e terapeutica dei disordini salivari. La diagnosi è oggi basata sulleco color Doppler, sulla scialo-RMN, sulla cone beam 3D TC, mentre la litotrissia extracorporea ed intracorporea, la scialoendoscopia interventistica, la chirurgia scialoendoscopico- assistita, sono attualmente utilizzati come procedure conservative e mininvasive per la preservazione funzionale della ghiandola affetta. Abbiamo analizzato i risultati dellesperienza clinica a lungo termine nel trattamento dei disordini ostruttivi delletà pediatrica. Un gruppo consecutivo di 66 pazienti pediatrici (38 femmine) con sintomi salivari ostruttivi causati da parotite ricorrente pediatrica (32 pazienti), calcoli (20), stenosi duttali (5), e ranule (9) è stato incluso nello studio. 45 pazienti sono stati sottoposti a scialoendoscopia interventistica per parotite ricorrente, calcoli e stenosi, 12 pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo di litotrissia extracorporea (ESWL), tre pazienti a chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita, un paziente a drenaggio, sei a marsupializzazione e due a sutura della ranula. Nel 90,9% è stato raggiunto un risultato favorevole. Lapproccio combinato di litotrissia salivare extracorporea e di scialoendoscopia interventistica è stato utilizzato in tre pazienti ed una procedura secondaria è stata eseguita in sette pazienti. Nessun paziente è stato sottoposto a scialoadenectomia nonostante la persistenza di modesti sintomi ostruttivi in sei pazienti. Non è stata osservata alcuna complicanza maggiore. Adottando un adeguato iter diagnostico mediante eco color Doppler delle ghiandole salivari, scialo-RMN e cone beam 3D TC, i pazienti pediatrici con disordini ostruttivi salivari possono essere efficacemente trattati con un approccio moderno mini-invasivo mediante tecniche di litotrissia extracorporea ed intracorporea, scialoendoscopia interventistica, e chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita; questo approccio garantisce un risultato favorevole nella maggior parte dei pazienti evitando così il ricorso alla scialoadenectomia invasiva e mantenendo così la preservazione funzionale della ghiandola coinvolta

    Modern management of paediatric obstructive salivary disorders: long-term clinical experience=La gestione moderna dei disordini ostruttivi salivari in età pediatrica: Esperienza clinica a lungo termine

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    Recent technological improvements in head and neck field have changed diagnostic and therapeutic strategies for salivary disorders. Diagnosis is now based on colour Doppler ultrasonography (US), magnetic resonance (MR) sialography and cone beam 3D computed tomography (CT), and extra-and intracorporeal lithotripsy, interventional sialendscopy and sialendoscopy-assisted surgery are used as minimally invasive, conservative procedures for functional preservation of the affected gland. We evaluated the results of our long-term experience in the management of paediatric obstructive salivary disorders. The study involved a consecutive series of 66 children (38 females) whose obstructive salivary symptoms caused by juvenile recurrent parotitis (JRP) (n = 32), stones (n = 20), ranula (n = 9) and ductal stenosis (n = 5). 45 patients underwent interventional sialendoscopy for JRP, stones and stenoses, 12 a cycle of extracorporeal shockwave lithotripsy (ESWL), three sialendoscopy-assisted transoral surgery, one drainage, six marsupialisation, and two suturing of a ranula. Three children underwent combined ESWL and interventional sialendoscopy, and seven a secondary procedure. An overall successful result was obtained in 90.9% of cases. None of the patients underwent traditional invasive sialadenectomy notwithstanding persistence of mild obstructive symptoms in six patients. No major complications were observed. Using a diagnostic work-up based on colour Doppler US, MR sialography and cone beam 3D TC, children with obstructive salivary disorders can be effectively treated in a modern minimally-invasive manner by extracorporeal and intracorporeal lithotripsy, interventional sialendoscopy and sialendoscopy-assisted transoral surgery; this approach guarantees a successful result in most patients, thus avoiding the need for invasive sialadenectomy while functionally preserving the gland

    Interventional sialendoscopy for radioiodine-induced sialadenitis: quo vadis?

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    La tossicità delle ghiandole salivari rappresenta un noto effetto indesiderato dello iodio radioattivo (I) utilizzato per il trattamento di neoplasie tiroidee, con una prevalenza che varia dal 2% al 67% della popolazione esposta. Recentemente, la scialoendoscopia è stata introdotta come un interessante strumento diagnostico e terapeutico per la gestione dei pazienti affetti da scialoadenite radioiodio-indotta non responsiva ai trattamenti medici standard. Lobiettivo della presente revisione è stato valutare linfluenza di questa procedura sulla storia clinica di pazienti affetti da scialoadenite conseguente a trattamento con radioiodio. Complessivamente, la revisione ha incluso 8 studi, 122 pazienti e 264 scialoendoscopie. Le stenosi duttali ed i tappi mucosi hanno rappresentato l85.7% dei reperti endoscopici, sostenendo il ruolo dellostruzione duttale nella fisiopatologia della scialoadenite da radioiodio. Circa l89.3% dei pazienti riportarono una risoluzione parziale o completa degli episodi di scialoadenite ricorrente, senza complicanze post-operatorie maggiori. Un solo caso è stato sottoposto a parotidectomia per fallimento del trattamento scialoendoscopico e persistenza dei sintomi. Tuttavia, i risultati della letteratura riguardarono principalmente valutazioni soggettive e solamente in due esperienze cliniche furono prese in considerazione misure oggettive con risultati discordanti. La xerostomia fu analizzata in pochi studi, con benefici differenti rispetto ai sintomi ostruttivi. La tempistica ideale per la videoendoscopia delle ghiandole salivari necessita di ulteriori analisi, al fine di definire la miglior gestione delle scialoadeniti ostruttive radioiodio-indotte

    Current trends on subtotal petrosectomy with cochlear implantation in recalcitrant chronic middle ear disorders Attualità in tema di petrosectomia subtotale con impianto cocleare nelle patologie croniche dellorecchio medio recalcitranti

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    Obiettivo. Stabilire la sicurezza ed efficacia dell’intervento di petrosectomia subtotale con posizionamento di impianto cocleare nei pazienti affetti da patologia cronica dell’orecchio medio refrattaria a precedenti trattamenti chirurgici. Metodi. È stato svolto uno studio retrospettivo multicentrico riguardante quei pazienti af- fetti da patologie croniche dell’orecchio medio recalcitranti, sottoposti a petrosectomia subtotale con posizionamento di impianto cocleare. Le informazioni sono state raccolte dai database di 11 centri di riferimento di III livello in Italia. A complemento, è stata svolta una revisione della più recente letteratura. Risultati. Nello studio sono stati inclusi 55 pazienti con un follow-up medio di 44 mesi. Il colesteatoma ha rappresentato la più comune pato- logia ricorrente dell’orecchio medio e il 50,9% dei pazienti aveva una cavità aperta. L’80% dei pazienti è stato sottoposto ad una chirurgia a singolo stadio. Sette pazienti hanno mostrato complicanze post-operatorie, di cui un caso di espianto. Conclusioni. L’intervento di petrosectomia subtotale con posizionamento di impianto cocleare rappresenta una tecnica chirurgica di riferimento per la gestione dei pazienti affetti da otite media cronica recalcitrante. L’intervento chirurgico a singolo stadio è la strategia più frequentemente raccomandata. Il follow-up ottimale è ancora ad oggi oggetto di dibattito. Sono richiesti ulteriori studi per stabilire il ruolo di questo intervento nei pazienti pediatrici.Objective. To establish the safety and effectiveness of subtotal petrosectomy with cochlear implantation in patients affected by chronic middle ear disorders to refractory to previous surgical treatments. Methods. A multicentre, retrospective study was conducted on patients affected by recalcitrant chronic middle ear disorders who underwent cochlear implantation in combination with subtotal petrosectomy. Patients’ details were collected from databases of 11 Italian tertiary referral centres. Additionally, a review of the most updated literature was carried out. Results. 55 patients were included with a mean follow-up time of 44 months. Cholesteatoma was the most common middle ear recurrent pathology and 50.9% of patients had an open cavity. 80% of patients underwent a single stage surgery. One case of explantation for device failure was reported among the 7 patients with post-operative complications. Conclusions. Subtotal petrosectomy with cochlear implantation is a benchmark for management of patients with recalcitrant chronic middle ear disorders. A single stage procedure is the most recommended strategy. Optimal follow-up is still debated. Further studies are required to investigate the role of this surgery in paediatric patients

    ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA

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    La malattia MYH9-correlata è una rara sindrome genetica caratterizzata da piastrinopenia congenita associata al rischio di sviluppare, durante linfanzia o letà adulta, ipoacusia neurosensoriale, nefropatia e cataratta presenile ad andamento evolutivo. Furono inclusi in uno studio retrospettivo tutti i casi con sordità da severa a profonda arruolati consecutivamente nel Registro Italiano dei pazienti affetti da malattia MYH9-correlata. La popolazione esaminata coinvolse 147 pazienti Italiani con malattia MYH9-correlata: lipoacusia fu identificata nel 52% dei casi e solo 4 pazienti (6%) presentarono un quadro di sordità da severa a profonda alletà media di 33 anni. In tutti i 4 pazienti, la sordità fu associata ad un lieve sanguinamento spontaneo e in 3 pazienti fu accompagnata da un coinvolgimento renale. Limpianto cocleare fu eseguito in 3 casi, con beneficio, in assenza di complicanze maggiori. La diagnosi di malattia MYH9-correlata fu eseguita circa 28 anni dopo la prima manifestazione clinica della malattia che non fu mai sospettata da un otorinolaringoiatra. Saranno discussi gli aspetti clinici e diagnostici di 4 pazienti con sordità da severa a profonda affetti da malattia MYH)-correlata, focalizzando anche le implicazioni terapeutiche

    The prognostic-nutritional index in HPV-negative head and neck squamous cell carcinoma treated with upfront surgery: a multi-institutional series

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    Objectives. To evaluate the prognostic value of pre-treatment prognostic-nutritional index (PNI) in patients with HPV-negative head and neck squamous cell carcinoma (HNSCC). Methods. A multi-institutional retrospective series of HPV-negative, Stages II-IVB, HNSCCs treated with upfront surgery was evaluated. Correlation of pre-operative blood markers and PNI with 5-year overall (OS) and relapse-free (RFS) survival was tested using linear and restricted cubic spline models, as appropriate. The independent prognostic effect of patient-related features was assessed with multivariable models. Results. The analysis was conducted on 542 patients. PNI ≥ 49.6 (HR = 0.52; 95% CI, 0.37-0.74) and Neutrophil-to-Lymphocyte Ratio (NLR) > 4.2 (HR = 1.58; 95% CI, 1.06-2.35) confirmed to be independent prognosticators of OS, whereas only PNI ≥ 49.6 (HR = 0.44; 95% CI, 0.29-0.66) was independently associated with RFS. Among pre-operative blood parameters, only higher values of albuninaemia and lymphocyte count (> 1.08 x 103/microL), and undetectable basophile count (= 0 103/microL) were independently associated with better OS and RFS. Conclusions. PNI represents a reliable prognostic tool providing an independent measure of pre-operative immuno-metabolic performance. Its validity is supported by the independent prognostic role of albuminaemia and lymphocyte count, from which it is derived

    Current trends on subtotal petrosectomy with cochlear implantation in recalcitrant chronic middle ear disorders

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    Objective. To establish the safety and effectiveness of subtotal petrosectomy with cochlear implantation in patients affected by chronic middle ear disorders to refractory to previous surgical treatments. Methods. A multicentre, retrospective study was conducted on patients affected by recalcitrant chronic middle ear disorders who underwent cochlear implantation in combi-nation with subtotal petrosectomy. Patients’ details were collected from databases of 11 Italian tertiary referral centres. Additionally, a review of the most updated literature was carried out. Results. 55 patients were included with a mean follow-up time of 44 months. Cholestea-toma was the most common middle ear recurrent pathology and 50.9% of patients had an open cavity. 80% of patients underwent a single stage surgery. One case of explantation for device failure was reported among the 7 patients with post-operative complications. Conclusions. Subtotal petrosectomy with cochlear implantation is a benchmark for management of patients with recalcitrant chronic middle ear disorders. A single stage procedure is the most recommended strategy. Optimal follow-up is still debated. Further studies are required to investigate the role of this surgery in paediatric patients
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