15 research outputs found

    Antibiotic Resistance in Paediatric Febrile Urinary Tract Infections

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    : Febrile urinary tract infection (UTI) is currently considered the most frequent cause of serious bacterial illness in children in the first 2 years of life. UTI in paediatrics can irreversibly damage the renal parenchyma and lead to chronic renal insufficiency and related problems. To avoid this risk, an early effective antibiotic treatment is essential. Moreover, prompt treatment is mandatory to improve the clinical condition of the patient, prevent bacteraemia, and avoid the risk of bacterial localization in other body sites. However, antibiotic resistance for UTI-related bacterial pathogens continuously increases, making recommendations rapidly outdated and the definition of the best empiric antibiotic therapy more difficult. Variation in pathogen susceptibility to antibiotics is essential for the choice of an effective therapy. Moreover, proper identification of cases at increased risk of difficult-to-treat UTIs can reduce the risk of ineffective therapy. In this review, the problem of emerging antibiotic resistance among pathogens associated with the development of paediatric febrile UTIs and the best potential solutions to ensure the most effective therapy are discussed. Literature analysis showed that the emergence of antibiotic resistance is an unavoidable phenomenon closely correlated with the use of antibiotics themselves. To limit the emergence of resistance, every effort to reduce and rationalise antibiotic consumption must be made. An increased use of antibiotic stewardship can be greatly effective in this regard

    Prevention of Surgical Site Infections in Neonates and Children: Non-Pharmacological Measures of Prevention

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    A surgical site infection (SSI) is an infection that occurs in the incision created by an invasive surgical procedure. Although most infections are treatable with antibiotics, SSIs remain a significant cause of morbidity and mortality after surgery and have a significant economic impact on health systems. Preventive measures are essential to decrease the incidence of SSIs and antibiotic abuse, but data in the literature regarding risk factors for SSIs in the pediatric age group are scarce, and current guidelines for the prevention of the risk of developing SSIs are mainly focused on the adult population. This document describes the current knowledge on risk factors for SSIs in neonates and children undergoing surgery and has the purpose of providing guidance to health care professionals for the prevention of SSIs in this population. Our aim is to consider the possible non-pharmacological measures that can be adopted to prevent SSIs. To our knowledge, this is the first study to provide recommendations based on a careful review of the available scientific evidence for the non-pharmacological prevention of SSIs in neonates and children. The specific scenarios developed are intended to guide the healthcare professional in practice to ensure standardized management of the neonatal and pediatric patients, decrease the incidence of SSIs and reduce antibiotic abuse

    COMORBIDITA' PSICHIATRICHE NELLE EPILESSIE DELL'ETA' EVOLUTIVA: STUDIO IN UNA COORTE DI 159 BAMBINI E ADOLESCENTI

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    La presente ricerca si inserisce nell’ambito degli studi sulle comorbidità psichiatriche nelle epilessie dell’infanzia e dell’adolescenza. La letteratura mostra un ampio spettro di comorbidità psichiatriche nelle epilessie. Questa ricerca si pone tre obiettivi: 1) individuare la prevalenza di sintomi psichiatrici su una coorte di 159 pazienti epilettici di età < ai 18 anni reclutati presso il reparto di Epilettologia dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile Stella Maris. 2) Stabilire la differenza tra la prevalenza dei sintomi psichiatrici nel campione in esame e quella riscontrata nella popolazione pediatrica generale. 3) Individuare la presenza di eventuali correlazioni significative fra i diversi disturbi psicopatologici e diverse variabili clinico-epilettologiche associate all’epilessia (sesso del paziente, presenza e grado di ritardo mentale, età di esordio dell'epilessia, durata dell’ epilessia, eziologia dell'epilessia, tipo di crisi epilettiche, terapia farmacologica e caratteristiche del tracciato elettroencefalografico intercritico). La presenza di disturbi psichiatrici è stata indagata mediante l'utilizzo del test Child Behavior Checklist (CBCL), compilato dai genitori dei pazienti reclutati. I risultati di questi test sono stati analizzati attraverso indagini statistiche quali test t, test esatto di Fisher, test F e test Chi-quadro. Dai risultati emerge che all'interno del gruppo in studio è presente una maggiore prevalenza di disturbi psichiatrici rispetto alla popolazione pediatrica generale. Questa differenza è particolarmente marcata per la scala della CBCL che indaga la depressione e il ritiro (OR 7.2). Differenze significative sono emerse anche per le scale che indagano altri disturbi: problemi psicotici (OR 4.7), problemi di attenzione (OR 3.2), disturbi d'ansia (2.9), problemi sociali (2.1), somatizzazioni (2.0). La presenza di ritardo mentale e l'eziologia sintomatica/criptogenetica risultano essere i maggiori predittori delle comorbidità psichiatriche nel campione in studio. Altre correlazioni significative sono state incontrate con le crisi di tipo indeterminato, la precoce età di esordio, la politerapia con AEDs, la presenza di anomalie in sede temporale al tracciato EEG intercritico e la presenza di anomalie subcontinue/continue all'EEG

    Dalla TV digitale alla WebTV: nuovi scenari per l'offerta audiovisiva turistica

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    Con l'avvento delle nuove tecnologie, il settore turistico è diventato ancora più dinamico e personalizzato verso un cliente che richiede un'offerta quasi unica. La risposta degli operatori turistici, a questo tipo di cambiamento, è stata creare prodotti sempre più rivoluzionari e straordinari, oltre che cercare un modo innovativo per la fruizione di prodotti culturali. Fare turismo e, più nello specifico, fare turismo culturale, significa porre un’etica particolare in tutte le pratiche che vengono poste in essere durante l’intero processo, sia che ci riferiamo all’industria sia che ci riferiamo al turista stesso. Il rispetto per la sottile essenza che permea gli aspetti intangibili della cultura umana oltre a quelli più tangibili, che meritano anch’essi una valorizzazione oltre che una giusta conservazione, ha bisogno di essere insegnato a tutti coloro che decidono di fare del turismo un settore sostenibile e responsabile. Il punto cruciale della nostra epoca e forse anche quello di svolta per un’evoluzione senza precedenti è che tipo di valore dare alle nuove tecnologie. Il punto cruciale della nostra epoca e forse anche quello di svolta per un’evoluzione senza precedenti è che tipo di valore dare alle nuove tecnologie ed in particolare alla diffusione del web all’interno della nostra quotidianità oltre che alla pratica del viaggiare. La grande velocità con cui vengono trasferite le informazioni, vengono effettuate transazioni e con cui le persone riescono a intrattenere relazioni superando limiti geografici, ha completamente stravolto le logiche delle società. Possiamo riconoscere in maniera netta individui che sono stati influenzati dall’ondata di innovazione e ne seguono l’evoluzione mutando i loro comportamenti e chi invece fatica a rimanere al passo con tale stravolgimento delle dinamiche quotidiane, oltre a coloro che ne rimangono del tutto estranei. Il settore turistico non può non tenere in considerazione questo tipo di eterogeneità sociale e culturale, ma deve, a mio avviso, utilizzare al meglio la tecnologia come strumento e medium tra le persone. La pratica turistica non si estingue soltanto nel “fare vacanza” o nel “viaggiare”, è molto di più: essere un turista significa far parte di un network di sinergie economiche e sociali che hanno impatto sull’ambiente (geografico e culturale) in cui vengono messe in atto. Gli operatori del settore in questione quindi hanno la grande responsabilità della conservazione e della replicazione nel tempo di questa peculiare e vincente sinergia del network turistico, che deve essere sottolineata e divulgata tra i vari players. Il settore turistico gode di una complessità veramente unica nel suo genere, dato proprio dall’intrinseca multidisciplinarietà, quindi non è un caso che egli stia espandendo le sue pratiche proprio sul web: fare turismo è mettersi in relazione con gli altri, non esiste quindi mezzo più adeguato se non la rete mondiale di informazione e relazione più estesa sul globo a farne da palcoscenico. Per quanto riguarda il panorama italiano, la dinamicità di cambiamento del settore turistico, a mia opinione non trova giustizia nei media, che continuano a proporre canali tematici turistici con un mero elenco di documentari girati in vari località, presentando i contenuti in maniera didascalica attraverso una voce narrante oppure mostrando servizi sulle seconde case. Credo nell'enorme potere che i media hanno oggi sull'informazione e penso che l'industria della creatività potrebbe avere ampio spazio di miglioramento del prodotto culturale italiano. L’aumento della digitalizzazione e il potenziale di dati che possiamo raccogliere mediante lo strumento del web e della tecnologia in generale, deve spronare il settore turistico nazionale per creare un’offerta adeguata alla nuova figura turistica del prosumer, il quale sente il bisogno di partecipare attivamente nella costruzione del viaggio oltre a dare un contributo soggettivo al miglioramento della stessa oltre che una personale recensione sulle varie piattaforme. Per concludere, il turista di nuova generazione sente il bisogno primario di esprimere se stesso e ciò che il viaggio appena intrapreso ha lasciato dentro di lui, attraverso la divulgazione sul web di filmati e recensioni che manifestino l’esperienza soggettiva. Il web diventa un vero e proprio strumento conoscitivo e divulgativo, perciò gli operatori del settore turistico devono captare tale nuovo bisogno, creando un dialogo diretto con i clienti, ascoltando ed interpretando nuove tendenze di mercato funzionali a una buona riuscita della sinergia tra tutte le varie forze coinvolte nella pratica del turismo. Con il presente elaborato si vuole progettare la creazione di una web tv tematica turistica.La metodologia utilizzata all’interno della tesi è stata principalmente un’analisi approfondita di quello che è il mercato del turismo nell’era della digitalizzazione e come la creatività possa sviluppare nuovi percorsi conoscitivi dell’offerta turistica. La prima parte introduce il concetto di digitalizzazione nello scenario dell’industria della cultura e della creatività e di come questo tipo di innovazione abbia avuto profondi risvolti all’interno del mercato economico e turistico Italiano. La seconda parte illustra le differenze tra l’offerta audiovisiva classica e quella di una tv inserita nel panorama del web, insieme a tutti quei fattori che spingono a riconoscere come migliore una web tv per poter presentare un canale turistico. La terza parte mira a fare un’analisi di mercato molto specifica di che cosa sia il marketing dell’ascolto e di come sia funzionale alla buona riuscita della vendita dei servizi di web tv. Insieme a questo verrà analizzata la diversa penetrazione di internet nei vari paesi del mondo rispetto all’Italia; la tipologia di target che si vuole intercettare con l’idea di una web tv turistica e le principali caratteristiche che la rispecchiano. Infine verranno presentate alcune idee di possibili finanziamenti che potrebbero sostenere la creazione di una web tv turistica. Al termina di tale analisi verranno presentati alcuni esempi di benchmark del settore audiovisvo turistico presenti sul web, che si riferiscono rispettivamente al mercato: extra-europeo, europeo e nazionale. La quarta parte presenta tutti i vari contenuti inseriti all’interno del portale (come vengono organizzati e presentati) i quali dovranno rispecchiare la caratteristica della multidisciplinarietà tipica del turismo, insieme ad una mission ed obiettivi specifici improntati anche all’eticità dei contenuti stessi. La quinta parte è caratterizzata da tutte quelle azioni svolte per rendere possibile e fruibile il portale: relazione con i vari stakeholder e il loro network, la promozione del portale attraverso diverse tipologie di canali e metodologie

    Intelligenza artificiale, medicina e diritto: la questione della responsabilitĂ  tra utilitĂ  tecnologica e vulnerabilitĂ 

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    L’elaborato di tesi, strutturato in quattro capitoli, intende indagare le problematiche relative all’allocazione della responsabilità per eventi infausti cagionati dall’utilizzo dei dispositivi di intelligenza artificiale, con particolare riferimento al settore medico-sanitario. Nello specifico, i sistemi di IA più innovativi, essendo dotati di elevate capacità di auto-apprendimento e potendo agire in modo del tutto autonomo ed imprevedibile per l’uomo, rendono complessa, se non impossibile, l’imputazione della responsabilità ad un soggetto, generando dei vuoti di tutela eticamente e socialmente non accettabili. Pertanto, essendo tali questioni ancora prive di una effettiva regolamentazione, la presente dissertazione, dal carattere chiaramente prognostico e speculativo, si pone l’obbiettivo di prevedere come garantire, in un futuro più o meno prossimo, l’ottimale operatività del sistema della responsabilità penale a fronte dell’utilizzo delle tecnologie innovative in questione. Per affrontare tale tematica, risulta imprescindibile, anzitutto, comprendere i concetti basilari e il funzionamento delle metodiche di IA, quantomeno nelle sue linee essenziali. Nel primo capitolo si effettua, quindi, una disamina, dal contenuto tecnico-scientifico, sull’origine e sulle modalità di funzionamento di tale tecnologie, ponendo l’attenzione sulle caratteristiche che maggiormente risultano essere rilevanti e influenti per un’analisi giuridica. Terminata questa panoramica tecnica, tanto preliminare quanto indispensabile, l'attenzione viene posta su tematiche prettamente giuridiche. Nello specifico, si affronta il problema del possibile “statuto ontologico” dei dispositivi di IA di ultima generazione. La questione ruota attorno allo stabilire se quest’ultimi siano qualificabili come meri strumenti in mano all’uomo o se invece si possano considerare come “soggetti” o agenti non umani meritevoli di tutela tanto sul piano morale quanto su quello giuridico. In modo particolare, si analizza, con un approccio critico, la possibilità di imputare la responsabilità penale direttamente in capo al dispositivo intelligente, con la finalità di porre rimedio al vuoto di tutela che deriva dalla difficoltà nell’individuare una figura umana cui imputare la responsabilità per evento infausto, cagionato dalla macchina, non predeterminabile o prevedibile a priori. Posto che, allo stato attuale, si esclude la possibilità di una responsabilizzazione diretta dei dispositivi di IA, appare evidente la necessità di focalizzarsi e mettere in risalto la responsabilità contestabile all’agente umano. Nel secondo capitolo si pone l’attenzione sul campo specifico, oggetto d’indagine, vale a dire il settore medico-sanitario, la cui complessità intrinseca viene accentuata dall’introduzione dei dispositivi in questione. Pertanto, dopo aver esaminato i principali ambiti di applicazione dei dispositivi di IA nella sanità, si individuano i nuovi rischi e le sostanziali problematiche etico-giuridiche scaturenti dall’utilizzo di tali tecnologie, la cui analisi risulta imprescindibile, considerata la peculiarità dell’ambito medico, nonché la centralità degli interessi in gioco. Nel terzo capitolo, dopo aver posto in evidenza i tratti peculiari del sistema della responsabilità medica, si cerca di ricostruire i criteri di imputazione della suddetta responsabilità di fronte alle problematiche che pongono i dispositivi artificiali intelligenti. Dopodiché, l’attenzione viene rivolta all’individuazione dei soggetti che potenzialmente potrebbero essere chiamati a rispondere dei danni cagionati da tali strumenti. Invero, la variegata frammentazione dell’erogazione della prestazione medica e la composita dimensione organizzativa fanno risultare ancora più ostile l’identificazione certa dell’autore materiale di una determinata condotta. Effettuate tali specificazioni, si passa all’individuazione, de iure condito, degli strumenti, già presenti nell’impianto normativo attuale, che possono essere applicati alle particolari tecnologie in questione per porre rimedio al problema dell’attribuzione della responsabilità. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si propone di intervenire, in una prospettiva de iure condendo, attraverso la modifica di taluni aspetti della legislazione vigente o mediante l’introduzione di discipline inedite volte a regolare il fenomeno dell’IA. In particolare, si affrontano le problematiche poste dai dispositivi di intelligenza artificiale anche mediante un approccio etico, in modo tale da individuare strategie di intervento attraverso cui far sì che tali tecnologie innovative operino in modo responsabile, riducendo o, addirittura evitando, la possibilità che siano arrecati danni alla società. Del resto, la materia dell’intelligenza artificiale, data la sua particolarità e la sua trasversalità richiede non di separare le questioni etiche da quelle giuridiche bensì di amalgamarle, con il fine di riuscire ad affrontare e risolvere più efficacemente tutte le complesse problematiche poste da tali artefatti tecnologici. The thesis, structured in four chapters, aims to investigate issues related to the allocation of criminal liability for unfortunate events, caused by the use of artificial intelligence devices, with particular reference to the medical-health sector. More specifically, the most innovative AI systems, being endowed with high self-learning capabilities and being able to act in a completely autonomous and unpredictable manner for humans, make it complex, if not impossible, to impute liability to a person, generating ethically and socially unacceptable protection gaps. Therefore, as these issues still lack effective regulation, this dissertation, which is clearly prognostic and speculative in nature, aims to envisage how to guarantee, in the more or less near future, the optimal operability of the criminal liability system before the use of the innovative technologies in question. In order to address this issue, it is essential, first of all, to understand the basic concepts and functioning of AI methods, at least in its essentials. In the first chapter, then, an examination is made, from a technical-scientific content, of the origin and mode of operation of such technologies, focusing on the characteristics that are most relevant and influential for a legal analysis. Once this technical overview, which is as preliminary as it is indispensable, is over, the focus is placed on purely legal issues. Specifically, the problem of the possible 'ontological status' of the latest generation of AI devices is addressed. The question revolves around establishing whether the latter can be qualified as mere instruments in human hands or whether they can instead be considered as 'subjects' or non-human agents deserving of protection at both the moral and legal levels. In particular, the possibility of imputing criminal liability directly to the intelligent device is analysed, with a critical approach, with the aim of remedying the void of protection arising from the difficulty in identifying a human figure to whom to impute liability for having caused an act committed by the machine that cannot be predetermined or foreseen a priori. Given that, as things stand, the possibility of direct liability of AI devices is ruled out, the need to focus on and emphasise the liability that can be imputed to the human agent seems evident. The second chapter focuses on the specific field under investigation, namely the medical-health sector, whose intrinsic complexity is accentuated by the introduction of the devices in question. Therefore, after examining the main areas of application of AI devices in healthcare, the new risks and substantial ethical-legal issues arising from the use of such technologies are identified, the analysis of which is essential, given the peculiarity of the medical field and the centrality of the interests at stake. In the third chapter, after highlighting the specific features of the medical liability system, an attempt is made to reconstruct the criteria of imputation of the aforementioned liability in the face of the problems posed by artificial devices. After that, attention is turned to identifying those who could potentially be held liable for damages caused by such devices. Indeed, the variegated fragmentation of the provision of medical services and the composite organisational dimension make the certain identification of the material perpetrator of a given conduct even more difficult. Having made these specifications, we move on to identify, de iure condito, the tools, already present in the current legal framework, that can be applied to the particular technologies in question to remedy the problem of attribution of liability. Finally, the fourth and last chapter proposes to intervene from a de iure condendo perspective through the modification of certain aspects of current legislation or the introduction of novel disciplines aimed at regulating the AI phenomenon. In particular, the issues posed by artificial intelligence devices are also addressed through an ethical approach, so as to identify intervention strategies through which such innovative technologies can operate responsibly, reducing or even avoiding the possibility of harm to society. In fact, the subject of artificial intelligence, given its particularity and transversality, requires not separating ethical issues from legal ones but rather amalgamating them, in order to be able to more effectively address and solve all the complex problems posed by such technological artefacts

    Treatment of Multidrug-Resistant and Extensively Drug-Resistant Tuberculosis in Children: The Role of Bedaquiline and Delamanid

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    Multidrug-resistant (MDR) tuberculosis (TB) has been emerging at an alarming rate over the last few years. It has been estimated that about 3% of all pediatric TB is MDR, meaning about 30,000 cases each year. Although most children with MDR-TB can be successfully treated, up to five years ago effective treatment was associated with a high incidence of severe adverse effects and patients with extensively drug-resistant (XDR) TB had limited treatment options and no standard regimen. The main objective of this manuscript is to discuss our present knowledge of the management of MDR- and XDR-TB in children, focusing on the characteristics and available evidence on the use of two promising new drugs: bedaquiline and delamanid. PubMed was used to search for all of the studies published up to November 2020 using key words such as “bedaquiline” and “delamanid” and “children” and “multidrug-resistant tuberculosis” and “extensively drug-resistant tuberculosis”. The search was limited to articles published in English and providing evidence-based data. Although data on pediatric population are limited and more studies are needed to confirm the efficacy and safety of bedaquiline and delamanid, their use in children with MDR-TB/XDR-TB appears to have good tolerability and efficacy. However, more evidence on these new anti-TB drugs is needed to better guide their use in children in order to design effective shorter regimens and reduce adverse effects, drug interactions, and therapeutic failure

    Amoebic Dysentery Complicated by Hypovolemic Shock and Sepsis in an Infant with Severe Acute Malnutrition: A Case Report

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    Diarrheal disease continues to be a leading cause of death in children under five years old in developing countries, where it is responsible for the death of approximately half a million children each year. Establishing the cause of diarrheal disease can be difficult in developing areas due to the lack of diagnostic tests, and thus empirical therapies are often required. In these settings, the choice of antibiotic (or the choice to not give it) depends on suspected agents, host conditions and local epidemiology. Herein, we report a representative case of a ten-month-old male patient with severe acute malnutrition (SAM) admitted to the Emergency Paediatric Clinic in Port Sudan for amoebic dysentery complicated by hypovolemic shock and sepsis, treated by target therapy for Entamoeba histolytica infection associated with empiric antibiotic therapy. Due to the absence of clinical improvement, Ciprofloxacin was added to the first-line treatment. This case highlights that in low-income countries amoebiasis, especially in children with SAM, may result in life-threatening complications. Although stool microscopy remains the most used diagnostic test in these settings, a novel inexpensive, easy to use and rapid diagnostic test would be warranted to reach a microbiological diagnosis and guide clinical decision. Further studies will be necessary to identify the patterns of antimicrobial resistance in order to appropriately manage these complicated cases

    Cryopreserved Gamete and Embryo Transport: Proposed Protocol and Form Templates-SIERR (Italian Society of Embryology, Reproduction, and Research)

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    Introduction: In Italy, the transport of cryopreserved biological material is controlled by several Decrees (Legislative Decree No. 191/2007 and No. 16/2010 and Health Ministry's Decree of October 10, 2012). Given the nature of their applications, the transport of reproductive cells has peculiar quality and safety requirements that must be applied universally, minimizing the chance of error. To standardize the cross-border shipping procedure to meet the quality, traceability, and safety criteria for cells and tissues, it is appropriate to establish a unified process using the same tools, forms, and communication channels. Methods: A working group has been created by SIERR. This "FOCUS Group" was constituted by representatives from Italian-assisted reproductive technology centers and sperm banks who worked together to define joint procedural steps and create specific forms to support the movement of cryopreserved samples. Results: The FOCUS Group identified the critical steps in the communication procedures between Italian centers and created the related forms: patient authorization, request from the recipient center, critical checks carried out by both sending and recipient centers, start of samples transfer, collection, transport and taking responsibility of the biological material, acknowledgment of samples arrival, and acknowledgement of any adverse event that occurred. Discussion: Indications on shipping between tissue institutions and legal responsibilities are important points and a working protocol with shared transport forms has been defined. Standard Operating Procedures are necessary in light of the increasingly widespread movement of biological samples between the various countries, and represent a valid means of support for the patients who could have a higher awareness of safety and traceability during each stage of gamete transport

    Retrospective 8-year study on the antibiotic resistance of uropathogens in children hospitalised for urinary tract infection in the emilia-romagna region, italy

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    The development and spread of antibiotic resistance is an increasingly important global public health problem, even in paediatric urinary tract infection (UTI). In light of the variability in the data, it is necessary to conduct surveillance studies to determine the prevalence of antibiotic resistance in specific geographical areas to optimize therapeutic management. In this observational, retrospective, multicentre study, the medical records of 1801 paediatric patients who were hospital-ised for UTI between January 1st, 2012, and June 30th, 2020, in Emilia-Romagna, Italy, were analysed. Escherichia coli was the most frequently detected pathogen (75.6%), followed by Klebsiella pneumoniae (6.9%) and Pseudomonas aeruginosa (2.5%). Overall, 840 cases (46.7%) were due to anti-microbial-resistant uropathogens: 83 (4.7%) extended spectrum beta-lactamase (ESBL)-producing, 119 (6.7%) multidrug resistant (MDR) and 4 (0.2%) extensively drug resistant (XDR) bacteria. Empirical antibiotic therapy failed in 172 cases (9.6%). Having ESBL or MDR/XDR uropathogens, a history of recurrent UTI, antibiotic therapy in the preceding 30 days, and empirical treatment with amoxicillin or amoxicillin/clavulanate were significantly associated with treatment failure, whereas first-line therapy with third-generation cephalosporins was associated with protection against negative outcomes. In conclusion, the increase in the resistance of uropathogens to commonly used antibiotics requires continuous monitoring, and recommendations for antibiotic choice need updating. In our epidemiological context, amoxicillin/clavulanate no longer seems to be the appropriate first-line therapy for children hospitalised for UTI, whereas third-generation cephalosporins continue to be useful. To further limit the emergence of resistance, every effort to reduce and ration-alise antibiotic consumption must be implemented
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