L’elaborato di tesi, strutturato in quattro capitoli, intende indagare le problematiche relative all’allocazione della responsabilità per eventi infausti cagionati dall’utilizzo dei dispositivi di intelligenza artificiale, con particolare riferimento al settore medico-sanitario. Nello specifico, i sistemi di IA più innovativi, essendo dotati di elevate capacità di auto-apprendimento e potendo agire in modo del tutto autonomo ed imprevedibile per l’uomo, rendono complessa, se non impossibile, l’imputazione della responsabilità ad un soggetto, generando dei vuoti di tutela eticamente e socialmente non accettabili.
Pertanto, essendo tali questioni ancora prive di una effettiva regolamentazione, la presente dissertazione, dal carattere chiaramente prognostico e speculativo, si pone l’obbiettivo di prevedere come garantire, in un futuro più o meno prossimo, l’ottimale operatività del sistema della responsabilità penale a fronte dell’utilizzo delle tecnologie innovative in questione.
Per affrontare tale tematica, risulta imprescindibile, anzitutto, comprendere i concetti basilari e il funzionamento delle metodiche di IA, quantomeno nelle sue linee essenziali.
Nel primo capitolo si effettua, quindi, una disamina, dal contenuto tecnico-scientifico, sull’origine e sulle modalità di funzionamento di tale tecnologie, ponendo l’attenzione sulle caratteristiche che maggiormente risultano essere rilevanti e influenti per un’analisi giuridica.
Terminata questa panoramica tecnica, tanto preliminare quanto indispensabile, l'attenzione viene posta su tematiche prettamente giuridiche. Nello specifico, si affronta il problema del possibile “statuto ontologico” dei dispositivi di IA di ultima generazione. La questione ruota attorno allo stabilire se quest’ultimi siano qualificabili come meri strumenti in mano all’uomo o se invece si possano considerare come “soggetti” o agenti non umani meritevoli di tutela tanto sul piano morale quanto su quello giuridico.
In modo particolare, si analizza, con un approccio critico, la possibilità di imputare la responsabilità penale direttamente in capo al dispositivo intelligente, con la finalità di porre rimedio al vuoto di tutela che deriva dalla difficoltà nell’individuare una figura umana cui imputare la responsabilità per evento infausto, cagionato dalla macchina, non predeterminabile o prevedibile a priori.
Posto che, allo stato attuale, si esclude la possibilità di una responsabilizzazione diretta dei dispositivi di IA, appare evidente la necessità di focalizzarsi e mettere in risalto la responsabilità contestabile all’agente umano.
Nel secondo capitolo si pone l’attenzione sul campo specifico, oggetto d’indagine, vale a dire il settore medico-sanitario, la cui complessità intrinseca viene accentuata dall’introduzione dei dispositivi in questione. Pertanto, dopo aver esaminato i principali ambiti di applicazione dei dispositivi di IA nella sanità, si individuano i nuovi rischi e le sostanziali problematiche etico-giuridiche scaturenti dall’utilizzo di tali tecnologie, la cui analisi risulta imprescindibile, considerata la peculiarità dell’ambito medico, nonché la centralità degli interessi in gioco.
Nel terzo capitolo, dopo aver posto in evidenza i tratti peculiari del sistema della responsabilità medica, si cerca di ricostruire i criteri di imputazione della suddetta responsabilità di fronte alle problematiche che pongono i dispositivi artificiali intelligenti.
Dopodiché, l’attenzione viene rivolta all’individuazione dei soggetti che potenzialmente potrebbero essere chiamati a rispondere dei danni cagionati da tali strumenti. Invero, la variegata frammentazione dell’erogazione della prestazione medica e la composita dimensione organizzativa fanno risultare ancora più ostile l’identificazione certa dell’autore materiale di una determinata condotta.
Effettuate tali specificazioni, si passa all’individuazione, de iure condito, degli strumenti, già presenti nell’impianto normativo attuale, che possono essere applicati alle particolari tecnologie in questione per porre rimedio al problema dell’attribuzione della responsabilità.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si propone di intervenire, in una prospettiva de iure condendo, attraverso la modifica di taluni aspetti della legislazione vigente o mediante l’introduzione di discipline inedite volte a regolare il fenomeno dell’IA.
In particolare, si affrontano le problematiche poste dai dispositivi di intelligenza artificiale anche mediante un approccio etico, in modo tale da individuare strategie di intervento attraverso cui far sì che tali tecnologie innovative operino in modo responsabile, riducendo o, addirittura evitando, la possibilità che siano arrecati danni alla società.
Del resto, la materia dell’intelligenza artificiale, data la sua particolarità e la sua trasversalità richiede non di separare le questioni etiche da quelle giuridiche bensì di amalgamarle, con il fine di riuscire ad affrontare e risolvere più efficacemente tutte le complesse problematiche poste da tali artefatti tecnologici.
The thesis, structured in four chapters, aims to investigate issues related to the allocation of criminal liability for unfortunate events, caused by the use of artificial intelligence devices, with particular reference to the medical-health sector.
More specifically, the most innovative AI systems, being endowed with high self-learning capabilities and being able to act in a completely autonomous and unpredictable manner for humans, make it complex, if not impossible, to impute liability to a person, generating ethically and socially unacceptable protection gaps.
Therefore, as these issues still lack effective regulation, this dissertation, which is clearly prognostic and speculative in nature, aims to envisage how to guarantee, in the more or less near future, the optimal operability of the criminal liability system before the use of the innovative technologies in question.
In order to address this issue, it is essential, first of all, to understand the basic concepts and functioning of AI methods, at least in its essentials.
In the first chapter, then, an examination is made, from a technical-scientific content, of the origin and mode of operation of such technologies, focusing on the characteristics that are most relevant and influential for a legal analysis.
Once this technical overview, which is as preliminary as it is indispensable, is over, the focus is placed on purely legal issues. Specifically, the problem of the possible 'ontological status' of the latest generation of AI devices is addressed. The question revolves around establishing whether the latter can be qualified as mere instruments in human hands or whether they can instead be considered as 'subjects' or non-human agents deserving of protection at both the moral and legal levels. In particular, the possibility of imputing criminal liability directly to the intelligent device is analysed, with a critical approach, with the aim of remedying the void of protection arising from the difficulty in identifying a human figure to whom to impute liability for having caused an act committed by the machine that cannot be predetermined or foreseen a priori. Given that, as things stand, the possibility of direct liability of AI devices is ruled out, the need to focus on and emphasise the liability that can be imputed to the human agent seems evident.
The second chapter focuses on the specific field under investigation, namely the medical-health sector, whose intrinsic complexity is accentuated by the introduction of the devices in question. Therefore, after examining the main areas of application of AI devices in healthcare, the new risks and substantial ethical-legal issues arising from the use of such technologies are identified, the analysis of which is essential, given the peculiarity of the medical field and the centrality of the interests at stake.
In the third chapter, after highlighting the specific features of the medical liability system, an attempt is made to reconstruct the criteria of imputation of the aforementioned liability in the face of the problems posed by artificial devices. After that, attention is turned to identifying those who could potentially be held liable for damages caused by such devices. Indeed, the variegated fragmentation of the provision of medical services and the composite organisational dimension make the certain identification of the material perpetrator of a given conduct even more difficult.
Having made these specifications, we move on to identify, de iure condito, the tools, already present in the current legal framework, that can be applied to the particular technologies in question to remedy the problem of attribution of liability.
Finally, the fourth and last chapter proposes to intervene from a de iure condendo perspective through the modification of certain aspects of current legislation or the introduction of novel disciplines aimed at regulating the AI phenomenon.
In particular, the issues posed by artificial intelligence devices are also addressed through an ethical approach, so as to identify intervention strategies through which such innovative technologies can operate responsibly, reducing or even avoiding the possibility of harm to society.
In fact, the subject of artificial intelligence, given its particularity and transversality, requires not separating ethical issues from legal ones but rather amalgamating them, in order to be able to more effectively address and solve all the complex problems posed by such technological artefacts