19 research outputs found

    Analysis of cerebrospinal fluid from cattle with central nervous system disorders after storage for 24 hours with autologous serum

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    BACKGROUND: We compared the changes in cell morphology, total and differential cell counts between cerebrospinal fluid (CSF) samples analyzed within an hour of collection (fresh sample) and after the addition of autologous serum and storage for 24 h (stored sample) in 27 cattle with central nervous system disorders. RESULTS: There was a positive linear correlation between total and differential cell counts in the fresh and the stored samples. Cell morphology was preserved in all stored samples, except for increased vacuolization of mononuclear cells and cleaved nuclei of some small mononuclear cells. In the stored CSF samples, the total nucleated cell count and monocyte percentage were decreased (P = 0.01; P = 0.03), while the lymphocyte percentage was increased (P = 0.04). Mononuclear pleocytosis diagnosed in 20 fresh samples was cytologically confirmed in 12 of the 20 stored samples. In the remaining eight stored samples, the number of total nucleated cells was within the normal range. Neutrophilic pleocytosis was confirmed in all seven stored samples. The overall agreement rate between cytologic interpretation of the fresh and the stored CSF samples was 70 % (100 % for neutrophilic pleocytosis and 60 % for mononuclear pleocytosis). CONCLUSIONS: Adding 11 % of autologous serum to CSF samples might allow delayed analysis with a good agreement rate for CSF cytological interpretation. Caution is nonetheless warranted, as animal age, anamnesis, and neurological presentation need to be considered when interpreting stored CSF without pleocytosis. ELECTRONIC SUPPLEMENTARY MATERIAL: The online version of this article (doi:10.1186/s12917-015-0502-x) contains supplementary material, which is available to authorized users

    Metodo per la determinazione degli acidi grassi omega3 nel latte arricchito

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    E' stato messo a punto un metodo per la determinazione degli acidi grassi omega3 nel grasso del latte, con lo scopo di valutare la quantit\ue0 esatta di omega3 in relaione all'arricchimento del latte con oli di pesce. Il metodo \ue8 stato collaudato in ring test di cinque laboratori nazionali e propodto al comitato ISO-IDF. Accolto (Draft ISO/DIS 23065, \ue8 stato sottoposto a ring test internazionale per la validazione ISO-IDF

    Metodo per la determinazione degli acidi grassi omega 3 nel latte arricchito

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    La governance della società a responsabilità limitata

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    Il volume - che si arricchisce di due capitoli rispetto all'edizione precedente - intende continuare ad offrire una rivisitazione critica, e aggiornata alla più recente elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, dei profili relativi alla struttura organizzativa, agli assetti di potere, alle competenze e ai processi decisionali, alle responsabilità e ai sistemi d’informazione e controllo. In un dialogo a più voci, un percorso ricostruttivo compiuto e un contributo alla riflessione sulle regole che presiedono al governo delle imprese costituite in forma di s.r.l. A partire dalla Riforma organica del 2003, un’incessante opera di revisione normativa ha profondamente inciso la fisionomia e alterato i tratti tipologici originari della società a responsabilità limitata, moltiplicando difficoltà teorico-sistematiche, questioni interpretative e dilemmi applicativi. La s.r.l. rappresenta, oggi, il modello largamente dominante per l’esercizio in forma associata dell’attività d’impresa: l’interesse non è quindi confinato al dibattito scientifico ma coinvolge molti operatori dell’economia e del diritto accomunati, con diverso ruolo e differenziate responsabilità, dall’obiettivo di una lettura d’insieme in grado di offrire risposte persuasive e soluzioni operative efficienti. La prospettiva proietta il tema della governance delle società a responsabilità limitata al centro del rinnovato scenario. Il volume intende offrire una rivisitazione critica, e aggiornata alla più recente elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, dei profili relativi alla struttura organizzativa, agli assetti di potere, alle competenze e ai processi decisionali, alle responsabilità e ai sistemi d’informazione e controllo. In un dialogo a più voci, un percorso ricostruttivo compiuto e un contributo alla riflessione sulle regole che presiedono al governo delle imprese costituite in forma di s.r.l

    Direct quantification of sulfur dioxide in wine by Surface Enhanced Raman Spectroscopy

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    A rapid Surface Enhanced Raman Spectroscopy (SERS) method to detect SO2 in wine is presented, exploiting the preferential binding of silver nanoparticles (AgNPs) with sulfur-containing species. This interaction promotes the agglomeration of the AgNPs and inducing the formation of SERS “hot spots” responsible for SO2 signals enhancement. For increasing SO2 concentrations from 0 to100 mg/l in wine simulant, SERS intensity showed an increasing trend, following a Langmuir absorption function (R2 = 0.94). Due to the wine matrix variability, a standard additions method was then employed for quantitative analysis in red and white wines. This method does not require the SO2 separation but only a matrix pre-cleaning by solid phase extraction. The limit of detection (LOD) was defined for each wine tested, ranging from 0.6 mg/l to 9.6 mg/l. The results obtained were validated by comparison with the International Organization of Vine and Wine method (OIV-MA-AS323-04A)

    Confronto di misura sulla determinazione della concentrazione dell’anidride solforosa libera in una soluzione di similvino

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    Il metodo di misura descritto nella Risoluzione OIV-OENO 591A-2018 dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino per la determinazione della concentrazione di SO2 nel vino, oltre ad essere il metodo di riferimento, è comunemente utilizzato nei laboratori di analisi e nelle cantine viti-vinicole per semplicità del metodo, costo e precisione dei risultati. Tuttavia, da ricerche in letteratura e da esperimenti effettuati su soluzioni di similvino, è risultato verosimile che con questo metodo non si riesca a determinare la totalità della concentrazione di SO2, presente unicamente in forma libera. Di conseguenza è stato organizzato e svolto un confronto di misura fra nove laboratori del Piemonte su un campione di similvino per verificare il recupero massimo di SO2 libera che è possibile estrarre da un campione a concentrazione nota. Il risultato più importante di questo primo confronto è stato la conferma che con il metodo ufficiale OIV la determinazione della concentrazione di SO2 libera in similvino è soltanto parziale. Questo argomento andrebbe approfondito per capire se con qualche accorgimento strumentale/tecnologico sia possibile raggiungere una determinazione complessiva più aderente al valore di concentrazione determinato per via gravimetrica. Questo anche in vista di affrontare la stessa procedura su una matrice reale e complessa come il vino, dove si devono determinare la SO2 libera e la SO2 totale, senza contare il possibile intervento degli interferenti

    Influence of wine-grape skin hardness on the kinetics of anthocyanin extraction

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    The main aim of this work was to study in a model, hydroalcoholic solution containing 12% of ethanol and with a pH of 3.20, the kinetics of anthocyanin extraction from Vitis vinifera L. cv. Nebbiolo berries of different skin hardness. This mechanical property was evaluated as the breaking skin force measured by Texture Analysis, a rapid and low-cost analytical technique. Using a TAxT2i Texture Analyzer, a puncture test was carried out on two groups of berries separated according to their density by flotation in order to obtain more homogenous samples and minimize the effect of different stages of ripening of the berries. Among the berries containing 242 \ub1 8 g/L of reducing sugars in the pulp juice, two groups of berries with different skin hardness were selected: soft (0.26 \ub1 0.04 N) and hard (0.47 \ub1 0.05 N). In our experimental conditions, at the end of maceration, the extracts from the higher skin hardness group showed the higher contents of total anthocyanin: +25 mg/L (+9.4%). The anthocyanin profile of extracts, obtained at different extraction times, showed no significant differences among the distribution of different anthocyanins. Only in the early phases of dissolution, did the extracts reveal a dissimilar anthocyanin profile and in the extracts of hard skins higher percentages of cyanidin and peonidin derivatives were present. Additionally, the evolution of skin mechanical properties from veraison to overripe and the influences of biotype on these parameters at harvest are reported in this work
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