47 research outputs found

    Risk of Seizures in Children Receiving Busulphan-Containing Regimens for Stem Cell Transplantation

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    Busulphan (BU) is associated with neurotoxicity and risk of seizures. Hence, seizure prophylaxis is routinely utilized during BU administration for stem cell transplantation (SCT). We collected data on the incidence of seizures among children undergoing SCT in Italy. Fourteen pediatric transplantation centers agreed to report unselected data on children receiving BU as part of the conditioning regimen for SCT between 2005 and 2012. Data on 954 pediatric transplantation procedures were collected; of them, 66% of the patients received BU orally, and the remaining 34%, i.v. All the patients received prophylaxis of seizures, according to local protocols, consisting of different schedules and drugs. A total of 13 patients (1.3%) developed seizures; of them, 3 had a history of epilepsy (or other seizure-related pre-existing condition); 3 had documented brain lesions potentially causing seizures per se; 1 had febrile seizures, 1 severe hypo-osmolality. In the remaining 5 patients, seizures were considered not explained and, thus, potentially related to BU administration. The incidence of seizures in children receiving BU-containing regimen was very low (1.3%); furthermore, most of them had at least 1deither pre-existing or concurrentdassociated risk factor for seizures. 2014 American Society for Blood and Marrow Transplantation

    Targeted NGS Platforms for Genetic Screening and Gene Discovery in Primary Immunodeficiencies

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    Background: Primary Immunodeficiencies (PIDs) are a heterogeneous group of genetic immune disorders. While some PIDs can manifest with more than one phenotype, signs, and symptoms of various PIDs overlap considerably. Recently, novel defects in immune-related genes and additional variants in previously reported genes responsible for PIDs have been successfully identified by Next Generation Sequencing (NGS), allowing the recognition of a broad spectrum of disorders.Objective: To evaluate the strength and weakness of targeted NGS sequencing using custom-made Ion Torrent and Haloplex (Agilent) panels for diagnostics and research purposes.Methods: Five different panels including known and candidate genes were used to screen 105 patients with distinct PID features divided in three main PID categories: T cell defects, Humoral defects and Other PIDs. The Ion Torrent sequencing platform was used in 73 patients. Among these, 18 selected patients without a molecular diagnosis and 32 additional patients were analyzed by Haloplex enrichment technology.Results: The complementary use of the two custom-made targeted sequencing approaches allowed the identification of causative variants in 28.6% (n = 30) of patients. Twenty-two out of 73 (34.6%) patients were diagnosed by Ion Torrent. In this group 20 were included in the SCID/CID category. Eight out of 50 (16%) patients were diagnosed by Haloplex workflow. Ion Torrent method was highly successful for those cases with well-defined phenotypes for immunological and clinical presentation. The Haloplex approach was able to diagnose 4 SCID/CID patients and 4 additional patients with complex and extended phenotypes, embracing all three PID categories in which this approach was more efficient. Both technologies showed good gene coverage.Conclusions: NGS technology represents a powerful approach in the complex field of rare disorders but its different application should be weighted. A relatively small NGS target panel can be successfully applied for a robust diagnostic suspicion, while when the spectrum of clinical phenotypes overlaps more than one PID an in-depth NGS analysis is required, including also whole exome/genome sequencing to identify the causative gene

    APPUNTI DI SEMIOTICA

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    Il volume percorre i principi di base della semiotica generale e della semiotica del testo. A partire dalle teorie dei padri fondatori, l’europeo F. de Saussure e l’americano C.S.Peirce, vengono sviluppate in parallelo le due correnti da questi iniziate ovvero quella di matrice strutturalista, che ha difeso l’idea di segno fisso, di codice e di sistema, e quella di matrice cognitivista che, viceversa, ha considerato il segno aperto ed instabile, perché sottoposto al lavoro interpretativo da parte di un soggetto attivo. Dunque, se da una parte la semiologia saussuriana si è profilata come una scienza alla ricerca di modelli formali generali, dall’altra la semiotica peirciana è apparsa come una teoria dei processi di significazione rivolti alla scoperta del senso. Gli stessi studi sulla comunicazione e sulla testualità hanno seguito questa svolta, adottando dapprima rigidi metodi descrittivi, poi deviando verso un più imponderabile impianto pragmatico. Numerosi esempi tratti da diversi ambiti e media (social network, televisione, cinema, pubblicità, musica, letteratura, fumetto ecc.) mostrano che la semiotica può abbracciare l’intero universo significante e, pertanto, va pensata non come una disciplina a se stante bensì come una lente che filtra e mette a fuoco fenomeni di vario ordine: essa offrirebbe, in tal senso, modalità di osservazione grazie alle quali aiutare le scienze umane ad acquistare nuove prospettive nell’analisi dei fatti sociali. Pensato per la didattica dei corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, il volume è organizzato in dieci lezioni corredate da schede di approfondimento e da domande di verifica

    C'era una volta Storybrooke. Quattro lezioni di semiotica del testo. Seconda edizione

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    Il volume riprende la precedente edizione aggiornandola con ulteriori esempi, immagini e approfondimenti teoric

    C'era una volta...Storybrooke

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    Analisi semiotica della serie televisiva "C'era una volta". Vengono considerati alcuni elementi di ordine testuale tra cui: la struttura, i personaggi, gli archetipi, la relazione storico-antropologica delle fiabe e della loro riscrittura

    Ambiente sociale e consumo

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    Archetipi e immagini collettive

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    Tratto dal volume sui consumi e la pubblicità, il saggio dal titolo “Archetipi e immaginario collettivo” affronta il tema degli archetipi in ambito pubblicitario. La necessità simbolica che ha modificato l’approccio al mondo dei consumi ha visibilmente spostato l’attenzione dei racconti pubblicitari dalle logiche funzionali a quelle proiettive ed immaginifiche. Soddisfatti i reali bisogni, si chiede all’oggetto non di essere consumato per ciò che matericamente è o fa, ma per ciò a cui rimanda, per un corredo simbolico capace di evocare, attraverso creazioni fictional, valori ed emozioni. Nonostante proiettata nella dimensione spazio-temporale attuale, questa necessità dell’animo di affidarsi a mondi siffatti non può ritenersi un’invenzione postmoderna né tantomeno un seducente espediente pubblicitario, testimonianze ne siano i temi ricorrenti nelle grandi narrazioni, prima orali poi scritte, che nei millenni hanno accompagnato e guidato le azioni umane. Nelle storie l’uomo tende a riprodurre una realtà primigenia della quale lui stesso sarebbe inconsapevole, una realtà comune alla specie, dove sarebbero depositate astrazioni pre-coscienti trasformate poi in materia sensibile dalla coscienza che le ha riconosciute e, solo allora, tradotte in segni. Le grandi narrazioni, pensiamo anche soltanto al mito greco , non sarebbero semplici “favole” , come potrebbe sembrare, ma una simbolizzazione di tale realtà, trasmessa grazie ad immagini note, tratte dall’esperienza. C. Jung (1962) riconosce in questa simbolizzazione la rielaborazione di superficie di una comune “immagine originale”, un archetipo , che agisce nel profondo della coscienza umana, per tutti allo stesso modo. L’archetipo è, perciò, definito come la tendenza a formare singole rappresentazioni di uno stesso motivo che, pur nelle loro variazioni individuali anche sensibili, continuano a derivare dal medesimo modello fondamentale: reazioni ed impulsi apparentemente individuali sono fondati su un sistema preformato e assolutamente istintivo, un sistema che è stato costituito molto prima che l’uomo sviluppasse una coscienza riflessiva (Jung 1962/1967, pagg. 58, 59). Si analizzano pertanto, in questa chiave, strutture narrative e simboli ricorrenti in pubblicità stampa e audiovisivi
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