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    Ecophysiological Determinants of Sexual Size Dimorphism: Integrating Growth Trajectories, Environmental Conditions, and Metabolic Rates

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    Sexual size dimorphism (SSD) often results in dramatic differences in body size between females and males. Despite its ecological importance, little is known about the relationship between developmental, physiological, and energetic mechanisms underlying SSD. We take an integrative approach to understand the relationship between developmental trajectories, metabolism, and environmental conditions resulting in extreme female-biased SSD in the crab spider Mecaphesa celer (Thomisidae). We tested for sexual differences in growth trajectories, as well as in the energetics of growth, hypothesizing that female M. celer have lower metabolic rates than males or higher energy assimilation. We also hypothesized that the environment in which spiderlings develop influences the degree of SSD of a population. We tracked growth and resting metabolic rates of female and male spiderlings throughout their ontogeny and quantified the adult size of individuals raised in a combination of two diet and two temperature treatments. We show that M. celer’s SSD results from differences in the shape of female and male growth trajectories. While female and male resting metabolic rates did not differ, diet, temperature, and their interaction influenced body size through an interactive effect with sex, with females being more sensitive to the environment than males. We demonstrate that the shape of the growth curve is an important but often overlooked determinant of SSD and that females may achieve larger sizes through a combination of high food ingestion and low activity levels. Our results highlight the need for new models of SSD based on ontogeny, ecology, and behavior

    Formation Evaluation in reservoir carbonatici – interpretazione petrofisica integrata (Campo di Cavone - Mesozoico, Modena)

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    Le rocce carbonatiche sono molto eterogenee dal punto di vista petrofisico. A causa di specifici processi deposizionali e diagenetici, le proprietà petrofisiche variano rapidamente all’interno delle formazioni geologiche carbonatiche. Le metodologie di analisi ed interpretazione, sviluppate in reservoir sandstone, dovrebbero essere riesaminate e corrette per una migliore valutazione dei giacimenti carbonatici. L’integrazione carote-log, intesa come l’uso combinato delle due metodologie di investigazione, diventa indispensabile in questi particolari reservoir. Questo studio, realizzato da Eni E&P e l’Università di Trieste, è principalmente metodologico e si propone di dimostrare che un’interpretazione petrofisica integrata possa fornire una più chiara comprensione del network poroso e dare risultati più affidabili rispetto ad una interpretazione “tradizionale” condotta usando solo dati log. Questo tipo di approccio è stato applicato ad un caso reale rappresentato da un reservoir carbonatico italiano (Campo di Cavone, Modena), sviluppato in passato da Eni E&P, per il quale si dispone di una grande quantità di dati: analisi di carote (routine e speciali), log e dati di produzione. L’analisi e l’interpretazione integrata hanno permesso di: confrontare dati di porosità log con dati di porosità da carota; calcolare una più corretta saturazione in acqua con incertezza ridotta utilizzando i reali valori dell’esponente di cementazione (m) al posto di un valore constante usato nella valutazione precedente; creare un modello di elettrofacies (integrando le facies log-carota con il modello sedimentologico) da propagare in pozzi non carotati; derivare una curva di permeabilità sulla quale impostare un cut-off per meglio definire gli intervalli pay
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