78 research outputs found

    Seasonal egg output of gastro-intestinal parasites in wild ungulates in a mediterranean area (central Italy)

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    Emissione stagionale di uova di parassiti gastrointestinali in cinghiali (Sus scrofa) e in mufloni (Ovis ammon) di un’area mediterranea (Italia centrale). E' stata studiata l'emissione stagionale di uova (o oocisti) di parassiti nelle feci di ungulati selvatici in una zona mediterranea protetta, il Parco dei Monti Livornesi (Livorno, Toscana, Italia Centrale). Per un anno sono stati raccolti mensilmente campioni di feci di Cinghiale (Sus scrofa) e di Muflone (Ovis ammon). Gli andamenti osservati di emissione di uova sono stati analizzati tenendo conto delle variazioni di temperatura e piovosità stagionali, del ciclo biologico e della strategia di sopravvivenza dei parassiti, e delle condizioni sanitarie dell'ospite. E’ risultato che in una zona mediterranea come quella considerata i picchi di emissione di uova appaiono in mesi differenti in relazione alla biologia e alle strategie di sopravvivenza dei diversi parassiti.Seasonal egg (or oocyst) output of gastro-intestinal parasites of wild ungulates was studied in a Mediterranean protected area, the Monti Livornesi Park (Livorno, Tuscany region, Central Italy). Samples of faeces of wild boars (Sus scrofa) and mouflons (Ovis ammon) were collected monthly for one year. The observed trends of egg output were analysed taking into account seasonal variations of temperature and rainfall, life-cycle and survival strategy of parasites, and health condition of hosts. In our Mediterranean study area, the peaks of egg output appear in different months according to different biology and survival strategies of parasites

    Ricerca e identificazione morfologica di Strongili broncopolmonari di cervo (Cervus elaphus hippelaphus) e bovino (Bos taurus) nella Regione Valle d’Aosta

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    Le strongilosi broncopolmonari nei ruminanti domestici e selvatici sono sostenute da nematodi del genere Dictyocaulus spp, agenti eziologici della bronchite parassitaria e causa di importanti danni economici in diversi Paesi del mondo. La conoscenza di questi parassiti, quindi, risulta fondamentale ai fini della salvaguardia del patrimonio zootecnico e faunistico; tuttavia la letteratura disponibile riguardo le strongilosi polmonari, in particolare nei ruminanti selvatici dell\u2019arco alpino, risulta essere limitata. Uno degli obiettivi di questo studio \ue8, pertanto, quello di fornire un panorama sulla presenza delle strongilosi broncopolmonari nel bovino (Bos taurus) e nel cervo rosso (Cervus elaphus) su territorio nazionale e, in particolare nella Regione Valle d\u2019Aosta. Per la ricerca di Strongili sono stati presi in esame i polmoni di 100 bovini di razza Valdostana e di 104 cervi rossi. I bovini sono risultati tutti negativi, mentre 23 cervi sono risultati positivi per la presenza di Strongili polmonari, con una prevalenza di infezione del 22%. Altro punto cardine di questa ricerca \ue8 rappresentato dall\u2019identificazione su base morfologica della specie di Strongilo rinvenuta nel cervo rosso. Per questo sono state effettuate le misure dei caratteri utili ai fini dell\u2019identificazione morfologica e queste sono state confrontate, sia con la specie riconosciuta da tempo nel cervo rosso, Dictyocaulus eckerti, che con la nuova specie recentemente identificata in Polonia: Dictyocaulus cervi n. sp (Pyziel et al, 2017). Queste due specie si distinguono per le misure di diversi caratteri chiave per l\u2019identificazione morfologica. I risultati hanno messo in evidenza una corrispondenza tra i valori delle misure degli Strongili polmonari prelevati e quelle riportate per D. cervi, il che permette di avanzare l\u2019ipotesi secondo cui questa specie sia presente anche in Italia. Questo potrebbe rappresentare, quindi, il primo caso di identificazione di D. cervi n. sp. nel cervo in Italia e non fa altro che confermare la necessit\ue0 di approfondire la ricerca di questi parassiti per risolvere l\u2019annosa questione relativa alla loro tassonomia. Nel tempo diversi studi hanno messo in discussione l\u2019ipotesi secondo cui il cervo possa rappresentare un serbatoio di infezione per il bovino (Divina et al, 2000, Pyziel et al, 2015) e i risultati di questa ricerca forniscono un ulteriore supporto alla tesi secondo cui le strongilosi broncopolmonari siano ad eziologia specie-specifica e non via sia, in natura, la possibilit\ue0 di cross-infezione. Dai parassiti sono stati, inoltre, prelevati campioni da sottoporre a PCR, al fine di confermare o escludere l\u2019ipotesi avanzata dall\u2019indagine morfologica

    Dog filariosis in the Lazio region (Central Italy): first report on the presence of Dirofilaria repens

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    BACKGROUND: Epidemiological investigations were carried out in the Lazio Region to assess the status of canine filariosis and to evaluate the actual risk for veterinary and medical public health. METHODS: Since August 2001 to June 2003, a total of 972 canine blood samples, collected in public kennels and from private owners animals of the 5 Provinces of the Region, were tested. The presence of filarial parasites was evaluated by microscopy and bio-molecular techniques; the species identification was performed by means of the same diagnostic tools. RESULTS: A total of 17/972 (1.75%; 95%CI 1.06%–2.85%) blood samples were parasitized by D. repens,13 out them drawn by dogs resident in the Province of Roma, and 4 in the other provinces. Multivariate analysis was performed in order to evaluate the association between filariosis and risk factors. The origin from coastal territories seems to be a significant risk factor to acquire the infection. CONCLUSION: This is the first report of canine filariosis in the Lazio Region, where D. repens was before reported only in foxes. The risk of human zoonotic infection is stressed, and the absence of other filarial species is discusse

    Crowdsourced assessment of common genetic contribution to predicting anti-TNF treatment response in rheumatoid arthritis

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    Rheumatoid arthritis (RA) affects millions world-wide. While anti-TNF treatment is widely used to reduce disease progression, treatment fails in Bone-third of patients. No biomarker currently exists that identifies non-responders before treatment. A rigorous community-based assessment of the utility of SNP data for predicting anti-TNF treatment efficacy in RA patients was performed in the context of a DREAM Challenge (http://www.synapse.org/RA_Challenge). An open challenge framework enabled the comparative evaluation of predictions developed by 73 research groups using the most comprehensive available data and covering a wide range of state-of-the-art modelling methodologies. Despite a significant genetic heritability estimate of treatment non-response trait (h(2) = 0.18, P value = 0.02), no significant genetic contribution to prediction accuracy is observed. Results formally confirm the expectations of the rheumatology community that SNP information does not significantly improve predictive performance relative to standard clinical traits, thereby justifying a refocusing of future efforts on collection of other data

    Endoparassitosi bovine in Val d'Aveto

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    A survey was carried out on bovine endoparasitoses in Val d'Aveto (GE), Italy. The 90% of the 135 involved herds was found positive for parasites. The parasites found in the 392 examined animals were gastro-intestinal strongyles (67%), coccidia (20%), Dicrocelium dendriticum (17%), Fasciola hepatica (9%) and Paramphistomum spp (1%). Grazing practice is associated with higher prevalences. The occurrence of parasites in the local breed Cabannin a did not differ from that of the general examined cattle populatio

    Indagine sulla Sarcocistosi del cinghiale (Sus scrofa) in sicilia (Survey on wild boar (Sus scrofa) sarcocystosis in Sicily (Italy)

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    Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare l'eventuale presenza di protozoi sarcosporidi in una popolazione di cinghiali abbattuti ella provinci adi Messina e sottolineare l'importanza di questi parassiti nel campo della sanità pubblica. La presenza di Sarcocystis spp. è stata valutata in 59 cinghiali (30 maschi, 29 femmine), regolarmente abbattuti nella provincia di Messina, Sicilia (Italia), attraverso la tecnica di digestione cloridro-peptica di frammenti di cuore, diaframma e muscolo scheletrico. Quarantadue (71.2%) dei 59 animali sono risultati positivi con presenza di Sarcocystis spp.. Tutte sono riconducibili a Sarcocystis mieschieriana. Tra i muscoli esaminati, quelli scheletrici hanno mostrato una frequenza più alta dell'infezione, la più bassa invece è stata rilevata a livello cardiaco. Non sono state evidenziate differenze statisticamente significative sulla presenza di S. mieschieriana in animali di diversa età e sesso differente. Introduction: Wild boars represent wild ungulates more widespread in Italy. Their meat are really appreciated by hunters and several consumers and have a good market. Studies on Sarcocystis spp. presence in wild boars were performed in some Italian regions such as Umbria, Sardinia, Piedmont; their presence has been never investigated in the rich Sicilian population. Aim: The aim of this paper was to perform a survey on Sar-cocystis spp. presence in a wild boar population hunted in the Messina province. The zoonotic potential risk of Sarcocystis spp. was also discussed. Materials and methods: The presence of Sarcocystis spp. infection was investigated in 59 wild boars (30 males, 29 females) shot during a regular hunting-tide in the Messina province, Sicily (Italy). The diagnosis was performed using the peptic digestion of little bit of heart, diaphragm and skeletal muscle. All positive samples were also processed for further histopatholo-gical investigations. The identification of sarcocysts species was made according to morphological features of cystic wall. Results and discussion: Forty-two (71,2%) out of fifty-nine animals were positive for Sarcocystis presence. All positive wild boars were infected by Sarcocystis miescheriana. Among the different organs examined, sarcocyst presence was found to be highest in the skeletal muscle and lowest in the heart. No statistically significant differences on S. miescheriana presence arised between adult and young animals and between males and females. The results of this survey were in agreement with those obtained in previous central regions investigations and highest respect to northern italian region studies. The isolation of S. miescheriana from a point of view limites the potential zoonotic role of the sicilian wild boar meat but for an other hand underlights the possibility to have a problem resulting to a toxic reaction in humans by sarcocyst ingestion. Conclusion: Our experience underlights the need to plug a gap present in the Italian law about control of sarcocystosis infection

    Progettare nel rispetto della protezione della biodiversit\ue0.Raccomandazioni e linee guida per la ristrutturazione e costruzione di edifici storici e moderni

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    La biodiversit\ue0 intesa come variet\ue0 di organismi viventi, nelle loro diverse forme, inserite nei rispettivi ecosistemi, non deve essere subita ma apprezzata e ricercata. Il decennio 2011 \u2013 2020 \ue8 stato dichiarato il decennio della biodiversit\ue0 e nel nostro piccolo, non spiace pensare di onoralo. Le citt\ue0, che assumono dimensioni sempre maggiori grazie allo sviluppo delle periferie, nei centri storici sono colonizzate da un numero sempre pi\uf9 elevato di specie animali che conquistano l\u2019habitat urbano creando cos\uec importanti biocenosi che, inserite nel \u201cnuovo ecosistema urbano\u201d, ne determinano la biodiversit\ue0 . Il fenomeno dell\u2019inurbamento \ue8 tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti , e di uccelli e si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell\u2019uomo che da cacciatore nomade divenne agricoltore stanziale. Il fenomeno dell\u2019inurbamento \ue8 tipico di alcune specie di mammiferi, roditori su tutti, e di uccelli; si tratta di un processo originatosi nel periodo neolitico in concomitanza con il cambiamento del modo di vivere dell\u2019uomo che da cacciatore, raccoglitore nomade divenne agricoltore, allevatore stanziale. Oggigiorno esso \ue8 in netto aumento ed \ue8 divenuto estremamente evidente per effetto del clima pi\uf9 mite, delle riserve alimentari, della disponibilit\ue0 di numerosi siti di riproduzione negli edifici spesso abbandonati dall\u2019 uomo. Considerato che l\u201980% dei cittadini europei vive in aree urbane, sempre pi\uf9 spesso si possono creare situazioni di conflittualit\ue0 con gli animali che vivono in citt\ue0. La conservazione della diversit\ue0 biologica \ue8 importante ed avvertiamo doveroso l\u2019impegno professionale al mantenimento dei giusti rapporti tra le popolazioni animali ed umana, nell\u2019ottica di un miglioramento della qualit\ue0 della vita in citt\ue0. La biodiversit\ue0 inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie trasmissibili. La conservazione della diversit\ue0 biologica \ue8 importante e ci deve impegnare al mantenimento dei giusti rapporti tra popolazioni animali ed umana, nell\u2019ottica di un miglioramento della qualit\ue0 della vita in citt\ue0. La biodiversit\ue0 inoltre deve essere considerata come metodo di lotta ai vettori di malattie infettive. Un animale viene percepito come \u201cproblematico\u201d quando diventa particolarmente numeroso oppure si trova \u201cfuori posto\u201d. Specie simbolo di queste raccomandazioni \ue8 stato scelto il Rondone comune (Apus apus), in assoluto la specie che colonizza in grande quantit\ue0 le nostre citt\ue0. Questo migratore a lunga distanza \ue8 considerato \u201cspecie ombrello\u201d, ma anche specie \u201cbandiera\u201d. Per \u201cspecie ombrello\u201d si intende quella specie le cui esigenze ecologiche peculiari richiedono il mantenimento di condizioni ambientali particolari e che alcune di queste possono risultare essenziali per altre specie che vivono nei medesimi ambienti. Si indica invece per \u201cspecie bandiera\u201d, quella carismatica, che per la sua bellezza \ue8 facilmente \u201cvendibile come immagine\u201d, in una societ\ue0 come la nostra nella quale la cura dell\u2019immagine ha raggiunto livelli esasperati, basti ricordare il successo delle campagne di sensibilizzazione fatte usando l\u2019immagine del Cavaliere d\u2019Italia (Himantopus himantopus) e quella della Cicogna bianca (Ciconia ciconia), o anche il brand di una casa di borse che ha usato lo stilema di un\u2019anatra orientale. Ora dato che questa specie \ue8 ben gradita alla massa delle persone, cos\uec, alla stessa stregua della specie ombrello, dalla sua protezione o incentivazione possono beneficiare quelle specie, che non hanno lo stesso \u201cappeal\u201d n\ue9 del Rondone, n\ue9 della Cicogna bianca o del Cavaliere d\u2019Italia. Provate ad immaginare le nostre citt\ue0 senza i caroselli estivi dei vocianti rondoni. Fatta questa opportuna premessa, di seguito si individueranno le pi\uf9 significative specie animali che abitano un centro urbano e nello specifico gli edifici storici, dividendole in due grandi categorie: animali dannosi e/o indesiderati o pests ed animali graditi e/o utili. La gestione delle ricostruzioni a seguito di emergenze quali i terremoti del 2012 in Emilia deve per forza essere affrontata in modo multidisciplinare ed integrato. Ricostruire o ristrutturare uno stabile non \ue8 \u201csolo\u201d attivit\ue0 di tecnici quali ingegneri, architetti o geometri ma coinvolge altre professionalit\ue0 che devono collaborare sia in fase progettuale che costruttiva per garantire i risultati migliori. L'obiettivo \ue8 quello di migliorare la qualit\ue0 della vita di cittadini che hanno subito danni dall'evento catastrofico nonch\ue9 cogliere l\u2019occasione per alleviare e rendere pi\uf9 gestibili quei problemi di IUV presenti prima del sisma ed attribuibili ad errori edilizi del passato. Multidisciplinariet\ue0 vuol dire cercare di affrontare le problematiche della ricostruzione a 360 gradi, solo cos\uec i risultati potranno riflettersi anche sul futuro. Ci piace pensare che in questo ambizioso e necessario processo i Medici Veterinari e gli Ornitologi possano giocare un ruolo, seppur marginale, in grado di contribuire alla corretta gestione delle scelte urbanistiche del territorio. Con il lavoro che presentiamo abbiamo voluto affrontare le problematiche legate alla possibile presenza di animali infestanti ma nello stesso tempo anche alla convivenza con le specie gradite , perch\ue9 no, necessaria al miglioramento della qualit\ue0 della vita. Ci riferiamo alla biodiversit\ue0 di cui tanto si parla ma di cui poco si conosce e quindi ancora meno si fa. Polemicamente ci piace sottolineare che biodiversit\ue0 non \ue8 collocare un nido per pipistrelli, ma \ue8 lo sforzo per proteggere e favorire l\u2019insediamento di specie utili, come sono anche questi simpatici mammiferi. Con questo breve excursus abbiamo cercato di analizzare quelli che sono i problemi legati agli animali la cui presenza possiamo accertare durante le attivit\ue0 di ripristino degli edifici del nostro territorio e che potrebbero approfittare dei nuovi edifici per insediarvisi. Le nostre considerazioni riguardano le specie pi\uf9 comuni (sia infestanti che gradite) con l'intento di limitare le prime e facilitare la presenza delle seconde. Cosa fare, in pratica, per prevenire o limitare la presenza di ratti, colombi, zanzare e contemporaneamente salvaguardare la presenza di rondoni ed altri? Siamo consci che non \ue8 una fase di arrivo bens\uec di partenza che ci deve vedere impegnati in momenti di analisi/valutazione delle situazioni che di volta in volta si devono affrontare e da cui dovranno scaturire delle soluzioni razionale, misurabili e applicabili. Non vi \ue8 dubbio che alla base vi debbano essere momenti di incontro/confronto e sintesi da cui dovranno emergere compiti e competenze per la riuscita di singoli progetti di ricostruzione/ristrutturazione sempre comunque nell'ottica della conservazione della biodiversit\ue0 del territorio e della convivenza tra ambiente animali e cittadini
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