5 research outputs found

    La lettura ad alta voce condivisa nella scuola primaria: il metodo. Analisi delle percezioni dei docenti nei diari di bordo del progetto Leggere: Forte!

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    Abstract: Promoting formative assessment, assessment for learning, and assessment as learning among the school systems requires a comparison with the perspective of the transformative assessment and dealing with both the sustainability issues and the debate about the educational paradigms. Within the human development model as revised, corrected, and purged from any antropocentric and self-centred boundaries, the transformativity in the assessment dimension tends to merge on single individual dynamics and the learning community in the sign of an “ecosystemic relationship” which opposes an “intentional relationship”. The New WebQuest methodology gives a valid contribution in this regard, as its co-assessment structural applications showed during the pandemic. Keywords: transformative assessment; ecosystemic relationship; New WebQuest. Riassunto: La promozione nei sistemi scolastici della valutazione formativa, della valutazione per l’apprendimento e della valutazione come apprendimento richiede di confrontarsi con la prospettiva della valutazione trasformativa e di rapportarsi tanto alla sfida della sostenibilità quanto al dibattito sui paradigmi educativi. Entro un modello rivisto e corretto dello sviluppo umano, epurato dai limiti antropocentrici e individualistici, la trasformatività della dimensione valutativa tende a convergere con una modalità di funzionamento del singolo e della comunità educante nel segno di una “relazionalità ecosistemica” che si contrappone a una “relazionalità intenzionale”. La metodologia didattica New WebQuest offre un valido contributo in tal senso, come dimostrano in particolare le applicazioni della caratteristica strutturale della co-valutazione nel periodo pandemico. Parole chiave: valutazione trasformativa; relazionalità ecosistemica; New WebQuest

    Un anno di Leggere:forte! L'esperienza di una ricerca-azione

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    Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza è un intervento pluriennale, una politica educativa che mira a far diventare l’ascolto della lettura ad alta voce una pratica quotidiana, intensiva, sistematica nell’intero sistema di educazione e istruzione della Toscana, con l’obiettivo di ridurre, nel tempo, la dispersione scolastica e di garantire a tutti una reale possibilità di successo formativo. Il libro racconta, documenta e spiega le intenzioni, le azioni e i risultati del primo anno di attività di questa straordinaria apertura al futuro, e con- sente di accedere alle informazioni e agli argomenti scientifici necessari a valutare l’opportunità di diffonderne e replicarne gli intenti e gli strumenti, anche al di fuori del territorio toscano

    Ad alta voce. La lettura che fa bene a tutti

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    Le motivazioni di questo libro sono ambiziose: si vuole invitare a utilizzare la lettura ad alta voce come pratica didattica partendo da un'esperienza di rilievo nazionale che è, al contempo, un progetto e una ricerca; si vuole inoltre dare conto degli importan-ti esiti di una ricerca quasi sperimentale che ha raccolto dati rilevanti in ordine agli effetti cognitivi e di comprensione del testo dell'esposizione alla lettura. Una precisazione, per cominciare: qui si parla della lettura di narrativa, fatta in classe per i propri studenti, dall'insegnante, secondo un approccio e un metodo precisi. Altri approcci prediligono, per esempio, il contesto familiare (Aram et al., 2017; Curtis, Zhou, Tao, 2020; Schapira, Aram, 2019). Qui, invece, il metodo è improntato sulla funzione del sistema di istruzione, che è essenziale perché l'opportunità sia estesa a tutti e non contribuisca ad approfondire le differenze legate alla diversità delle pro-venienze socio-economico-culturali. Non si può ignorare, infatti, che la provenienza socio-economico-culturale condi-ziona, di fatto, anche in presenza di un'informazione adeguata sulla rilevanza della lettura, il modo e la continuità con cui si pratica la lettura ad alta voce nel contesto familiare (Chiu, McBride-Chang, 2006). Il metodo proposto poggia sul ruolo, decisivo, degli insegnanti-lettori, sul concetto di progressività dei tempi, sulla lunghezza e complessità dei testi e sulla varietà delle proposte, sull'attenzione posta alla libertà di espressione, commento e interpretazione di tutti i bambini e le bambine, le ragaz-ze e i ragazzi coinvolti. Il tutto con gli studenti al centro. Come ogni azione tesa, realmente, all'empower-ment dei soggetti coinvolti, gli studenti sono infatti punto di partenza e di arrivo di questo approccio: • sono il punto di partenza, perché si avvia l'esposizione alla lettura ad alta voce dai loro tempi di attenzione, dai loro gusti e da storie che rispondano ai loro bisogni; • sono il punto di arrivo, perché le pratiche di lettura ad alta voce in classe sono spazi di condivisione, di co-costruzione di significati, costituiscono materiale "vi-vo" per costruire e valorizzare, al tempo, la loro esperienza, la loro visione del mondo, il loro futuro. Le storie diventano così uno spazio di dialogo con i pari, uno spazio in cui la propria opinione, l'opinione di tutti, assume valore e dignità, nel quale non esiste la "risposta giusta" e tantomeno quella "sbagliata", ma i significati vengono negoziati (Langer, 1986; Tanner et al., 2017)

    NOVEL NPM1 EXON 5 MUTATIONS AND GENE FUSIONS LEADING TO ABERRANT CYTOPLASMIC NUCLEOPHOSMIN IN AML

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    none32siNucleophosmin (NPM1) mutations in acute myeloid leukemia (AML) affect exon 12, but sporadically also exon 9 and 11, all causing changes at protein C-terminal end (loss of tryptophans and creation of a nuclear export signal-NES motif) that lead to aberrant cytoplasmic NPM1 (NPM1c+), detectable by immunohistochemistry. Combining immunohistochemistry and molecular analyses in 929 AML patients, we found non-exon 12 NPM1 mutations in 5/387 (1.3%) NPM1c+ cases. Besides mutations in exon 9 (n=1) and exon 11 (n=1), novel mutations in exon 5 were discovered (n=3). One more exon 5 mutation was identified in additional 141 AML patients selected for wild-type NPM1 exon 12. Furthermore, 3 NPM1 rearrangements (i.e. NPM1/RPP30, NPM1/SETBP1, NPM1/CCDC28A) were detected and characterized among 13,979 AML samples screened by cytogenetic/FISH and RNA sequencing. Functional studies demonstrated that in AML cases the new NPM1 proteins harboured an efficient extra NES, either newly created or already present in the fusion partner, ensuring its cytoplasmic accumulation. Our findings support NPM1 cytoplasmic relocation as critical for leukemogenesis and reinforce the role of immunohistochemistry in predicting any AML-associated NPM1 genetic lesions. Also, this study highlights the need for developing new specific assays for molecular diagnosis and monitoring of NPM1-mutated AML.noneMartelli, Maria Paola; Rossi, Roberta; Venanzi, Alessandra; Meggendorfer, Manja; Perriello, Vincenzo Maria; Martino, Giovanni; Spinelli, Orietta; Ciurnelli, Raffaella; Varasano, Emanuela; Brunetti, Lorenzo; Ascani, Stefano; Quadalti, Corinne; Cardinali, Valeria; Mezzasoma, Federica; Gionfriddo, Ilaria; Milano, Francesca; Pacini, Roberta; Tabarrini, Alessia; Bigerna, Barbara; Albano, Francesco; Specchia, Giorgina; Vetro, Calogero; Di Raimondo, Francesco; Annibali, Ombretta; Avvisati, Giuseppe; Rambaldi, Alessandro; Falzetti, Franca; Tiacci, Enrico; Sportoletti, Paolo; Haferlach, Torsten; Haferlach, Claudia; Falini, BrunangeloMartelli, Maria Paola; Rossi, Roberta; Venanzi, Alessandra; Meggendorfer, Manja; Perriello, Vincenzo Maria; Martino, Giovanni; Spinelli, Orietta; Ciurnelli, Raffaella; Varasano, Emanuela; Brunetti, Lorenzo; Ascani, Stefano; Quadalti, Corinne; Cardinali, Valeria; Mezzasoma, Federica; Gionfriddo, Ilaria; Milano, Francesca; Pacini, Roberta; Tabarrini, Alessia; Bigerna, Barbara; Albano, Francesco; Specchia, Giorgina; Vetro, Calogero; Di Raimondo, Francesco; Annibali, Ombretta; Avvisati, Giuseppe; Rambaldi, Alessandro; Falzetti, Franca; Tiacci, Enrico; Sportoletti, Paolo; Haferlach, Torsten; Haferlach, Claudia; Falini, Brunangel
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