168 research outputs found

    Quantum dot/enzyme bioconjugation and investigation of optoelectronic properties

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    Grazie all'interazione reciproca, sistemi composti di enzimi e quantum dot acquistano sempre maggior importanza nell'ambito dell'analisi biologica. In questo lavoro ci si è occupati dell'inibizione nella fluorescenza di CdSe/ZnS quantum dot, data dall'attività dell'enzima glucosio ossidasi in soluzione contenente glucosio, e dei meccanismi che la generano.ope

    METASTASI PANCREATICHE DA CARCINOMA RENALE: RISULTATI DELL'APPROCCIO CHIRURGICO

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    Il pancreas è una delle sedi di metastatizzazione del carcinoma del rene. In questo studio abbiamo analizzato i risultati a breve e lungo termine di pazienti sottoposti a pancreasectomia per metastasi da carcinoma renale, dal Febbraio 1997 all’Agosto 2007, presso il Centro di Riferimento della Regione Toscana per la cura delle malattie del pancreas. Su un totale di 16 pazienti, 7 erano maschi (43,7%) e 9 femmine (56,3%) con un’età media di 62.5 anni (range 81-45 anni). In 12 casi (75,0%) i pazienti presentavano metastasi metacrone, mentre in 4 casi (25,0%) sincrone. Sette pazienti (43.7%) presentavano una sola metastasi, mentre in 9 casi (56,3%) le metastasi pancreatiche erano multiple. In 5 casi (31,2%) erano presenti anche metastasi in altri distretti corporei. Cinque pazienti sono stati sottoposti a duodenocefalopancreasectomia (31.2%), 3 pazienti a splenopancreasectomia sinistra (18,7%) e 8 pazienti a pancreasectomia totale (50,0%). In 4 casi (25,0%) è stato contemporaneamente asportato il tumore renale primitivo e in 5 casi (31,2%) è stata associata una resezione di altri organi. La mortalità peri-operatoria è stata del 6,2% (1/16) e un decorso complicato è stato registrato in 4 pazienti (25,0%). Otto pazienti (50,0%) sono stati trattati con sola chirurgia, mentre 8 pazienti (50,0%) sono stati sottoposti a trattamento combinato chemioterapico e chirurgico. La sopravvivenza attuariale a 1, 3 e 5 anni dei pazienti dopo pancreasectomia per metastasi da carcinoma renale è stata rispettivamente del 86,7%, 86,7% e 52% (mediana 61 mesi). La sopravvivenza attuariale a 1, 3 e 5 anni dei pazienti trattati per metastasi pancreatiche da carcinoma renale dopo la nefrectomia iniziale è stata rispettivamente del 93,3%, 93,3% e 93,3% (mediana 186 mesi). Differenze statisticamente significative non sono state evidenziate analizzando la sopravvivenza attuariale a 1, 3 e 5 anni dei pazienti sottoposti a trattamento chirurgico per metastasi sincrone o metacrone (66,7%, 66,7% e 33,3% vs 91,7%, 80,2% e 53,4%; p=0,5). Tuttavia, anche se non si è raggiunta una significatività statistica, la sopravvivenza mediana del gruppo di pazienti trattati per metastasi metacrone (61 mesi) è quasi doppia del gruppo di pazienti trattati per metastasi sincrone (38,5 mesi). Nel gruppo sottoposto a pancreasectomia per metastasi da carcinoma a cellule chiare del rene, una differenza statisticamente significativa di sopravvivenza a 1, 3 e 5 anni non è stata identificata analizzando i pazienti in cui la recidiva si è presentata in un intervallo di tempo minore o uguale a 103 mesi (tempo medio di recidiva) o superiore a 103 mesi. Tuttavia, anche in questo caso la mediana di sopravvivenza dei pazienti con metastasi metacrone più precoci pare inferiore (56 mesi) rispetto a quella del gruppo con metastasi tardive che è indefinita. Il carcinoma renale a cellule chiare è una malattia neoplastica dall’andamento spesso lento ma insidioso. Non sono occasionali infatti le riprese di malattia anche dopo molti anni dal primo intervento di nefrectomia. Le pancreasectomie per metastasi pancreatiche da carcinoma renale possono essere considerate interventi sicuri, sovrapponibili alle pancreasectomie eseguite per tumori primitivi del pancreas. La sopravvivenza a lungo termine dei pazienti sottoposti a pancreasectomia per metastasi da carcinoma del rene è incoraggiante e può essere favorita dalla presenza di metastasi metacrone e a tarda comparsa rispetto alla nefrectomia

    The PLASMONX Project for advanced beam physics experiments

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    The Project PLASMONX is well progressing into its design phase and has entered as well its second phase of procurements for main components. The project foresees the installation at LNF of a Ti:Sa laser system (peak power > 170 TW), synchronized to the high brightness electron beam produced by the SPARC photo-injector. The advancement of the procurement of such a laser system is reported, as well as the construction plans of a new building at LNF to host a dedicated laboratory for high intensity photon beam experiments (High Intensity Laser Laboratory). Several experiments are foreseen using this complex facility, mainly in the high gradient plasma acceleration field and in the field of mono- chromatic ultra-fast X-ray pulse generation via Thomson back-scattering. Detailed numerical simulations have been carried out to study the generation of tightly focused electron bunches to collide with laser pulses in the Thomson source: results on the emitted spectra of X-rays are presented

    European Strategy for Accelerator-Based Neutrino Physics

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    Massive neutrinos reveal physics beyond the Standard Model, which could have deep consequences for our understanding of the Universe. Their study should therefore receive the highest level of priority in the European Strategy. The discovery and study of leptonic CP violation and precision studies of the transitions between neutrino flavours require high intensity, high precision, long baseline accelerator neutrino experiments. The community of European neutrino physicists involved in oscillation experiments is strong enough to support a major neutrino long baseline project in Europe, and has an ambitious, competitive and coherent vision to propose. Following the 2006 European Strategy for Particle Physics (ESPP) recommendations, two complementary design studies have been carried out: LAGUNA/LBNO, focused on deep underground detector sites, and EUROnu, focused on high intensity neutrino facilities. LAGUNA LBNO recommends, as first step, a conventional neutrino beam CN2PY from a CERN SPS North Area Neutrino Facility (NANF) aimed at the Pyhasalmi mine in Finland. A sterile neutrino search experiment which could also be situated in the CERN north area has been proposed (ICARUS-NESSIE) using a two detector set-up, allowing a definitive answer to the 20 year old question open by the LSND experiment. EUROnu concluded that a 10 GeV Neutrino Factory, aimed at a magnetized neutrino detector situated, also, at a baseline of around 2200 km (+-30%), would constitute the ultimate neutrino facility; it recommends that the next 5 years be devoted to the R&D, preparatory experiments and implementation study, in view of a proposal before the next ESPP update. The coherence and quality of this program calls for the continuation of neutrino beams at CERN after the CNGS, and for a high priority support from CERN and the member states to the experiments and R&D program.Comment: Prepared by the program committee of the Neutrino `town meeting', CERN, 14-16 May 2012 and submitted to the European Strategy For European Particle Physic
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