12 research outputs found

    Il paesaggio calabrese nei film di Elio Ruffo, tra s-paesamento e spostamento.

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    Attraverso il primo lungometraggio del regista calabrese Elio Ruffo, questo articolo intende indagare la peculiare natura del paesaggio calabrese come paesaggio mobile. A partire dalle vicende dei protagonisti di Tempo d’Amarsi si tenterà di dimostrare come il movimento – inteso qui come spostamento e s-paesamento – sia una condizione generale che accomuna tanto il territorio calabrese quanto i suoi stessi abitanti

    Palermo non è più quella di una volta (?)

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    A partire dal documentario Welcome Palermo (2019) realizzato dal duo di artisti MASBEDO, e attraverso l’analisi di alcuni dei film che maggiormente hanno contribuito a scardinare l’immaginario a-storico che per decenni ha dominato la rappresentazione cinematografica della Sicilia (Daniele Ciprì e Franco Maresco, Emma Dante, ecc.), obiettivo di questa riflessione è quello di ri-pensare il rapporto tra cinema e architettura. La città di Palermo si configura, infatti, come uno spazio cinematografico complesso, capace – soprattutto a partire dagli anni Novanta – di prodursi come laboratorio di sperimentazione per nuove modalità di racconto visivo del presente. Muovendo da queste premesse, questo lavoro intende mettere in luce la possibilità di una corrispondenza tra spazio fisico e spazio filmico, e come il cinema ha intercettato i cambiamenti che hanno caratterizzato la città

    Passaggio a Venezia. Inoperosità al lavoro in "Unguided Tour" di Susan Sontag

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    Starting with Susan Sontag’s film "Unguided Tour" (1983), which was shot in Venice, and following in the footsteps of photographer Sophie Calle and her reportage "Suite Vénitienne", this essay seeks to explore the possible correspondence between geographical space – the labyrinthine form of the city of Venice – and the space of narration. If the “flow-form” of "Unguided Tour" is shaped precisely by the “liquid” morphology of the lagoon, Sontag’s film shows how cinema has translated this dimension of transit – inscribed in the very act of inhabiting the city of Venice – Into a specific cinematic style: the travelogue style. Similarly, and this is the second point, this essay attempts to show how the mode of walking without origin or destination can be understood as a form of “inoperativeness at work”, that is the destructuring of a totalizing mode of travel marked – and justified – by a circuit established by a defined point of departure and final destination

    L'INVENZIONE DEL MERIDIONE. RAPPRESENTAZIONE DELL'IDENTITA' MERIDIONALE NELLA STAMPA ILLUSTRATA DEL SECONDO DOPOGUERRA

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    Oggetto di questo lavoro di ricerca è l’interrogazione delle modalità attraverso cui il Meridione è stato rappresentato nella stampa illustrata italiana del secondo dopoguerra. La rappresentazione visiva del Sud d’Italia, così come è stata editata nelle pagine delle riviste prese in esame, è stata analizzata a partire dal suo essere esito del lavoro di produzione di un vero e proprio dispositivo concettuale, nel senso foucaultiano e deleuziano, formato dall’insieme di pratiche discorsive – letteratura, scienza, economia, ecc. – che hanno prodotto un insieme di conoscenze sul Mezzogiorno. Il dispositivo viene analizzato in alcuni momenti storici critici della società italiana: il Risorgimento, in cui il Meridione diventa questione, il Fascismo, in cui il Sud d’Italia viene inglobato nelle retoriche di omologazione del regime, fino a giungere al secondo dopoguerra, oggetto principale di questa ricerca, momento storico di transizione e profondo cambiamento. L’analisi si concentra sull’analisi di alcuni corpus fotografici in grado di tener conto della “differenza di sguardi” che visivamente costruito il Meridione: "Italia" è la rivista voluta dalla presidenza del consiglio dei ministri; "Epoca" è una rivista popolare filogovernativa, "Cinema Nuovo" è un mensile di ideologia marxista.This research examines how Southern Italy has been represented in the Italian press in the decades following the Second World War. The visual representation of Southern Italy has been analyzed as the outcome of a dispositif at work, in a Foucauldian and Deleuzian sense; the dispositif [apparatus] is formed by the various discourses - literature, science, economics - that have produced a wealth of knowledge on the Southern. Most often, this dispositif is analyzed during some critical moment in Italian history: the Risorgimento, when the South became a “question” ("questione meridionale"); the Fascist period, when Southern Italy was incorporated into the rhetoric of homologation of regime propaganda; or the post-war period, a moment of transition and deep change, upon which this research focuses. This project analyzes a photographic corpus from three sources reflecting the "difference of looks" that "visually" built the South: Italia, a government-produced magazine; Epoca, a popular weekly; and Cinema Nuovo, a monthly film magazine offering Marxist perspectives

    Mezzogiorno a fuoco : L'immagine del Meridione nella stampa illustrata del secondo dopoguerra

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    Cosa significa “mettere a fuoco” l’immagine del Meridione? E che tipo di narrazione ri-emerge una volta soffiato sulle ceneri che si sono posate sulla rappresentazione fotografica del Sud d’Italia? Sono questa alcune delle – molte – domande che segnano il percorso di questo volume. Oggetto al centro di questa ricerca è, infatti, il modo attraverso cui la fotografia – e in particolar modo nella sua materializzazione visibile nella stampa illutrata – ha “immaginato” il Mezzogiorno nel lungo periodo di ricostruzione postbellica. A partire dall’analisi di alcune riviste fotografiche, la riflessione al centro di questo volume prova a riaprire la possibilità di pensare diversamente la fotografia del secondo dopoguerra, muovendo oltre le categorie definite di fotografia neorealista e umanista e leggere così il rapporto tra fotografia e Mezzogiorno alla luce di una diversa articolazione tra politica, etica ed estetica

    The Mapping Journey Project, by Bouchra Khalili

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    Italia dal m-argine. Il delta del Po come paradigma fotografico

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    A partire dal lavoro di Luigi Ghirri dal titolo "Il profilo delle nuvole", un reportage realizzato insieme a Gianni Celati nel periodo tra il 1985 e il 1989, l'analisi illustra come sia possibile pensare il margine come un vero e proprio dispositivo che in-forma lo sguardo fotografico e cinematografico. Assumere il margine come tecnologia dello sguardo non significa rileggere tutta la produzione cine-fotografica che ha “immaginato” l’ambiente fluviale nella sua esatta corrispondenza con la forma del territorio, ma provare a indagare a partire dalla reciprocità del medium, ovvero dalla capacità dell’ambiente deltizio di perfomare una peculiare forma della visione

    Morfologia della lacrima: immagini della sofferenza nel fotoreportage di guerra contemporaneo = A Morphology of Tears: Images of Suffering in Contemporary War Photojournalism

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    This article analyses the construction of pain, as dramatization of suffering, in contemporary photojournalism culture. By studying three pictures, shot during different conflicts and awarded prizes by the World Press Photo Association, this contribution examines how the repetition of Western iconography ‘figural models’ – such as the mater dolorosa and the pietas – forms part of a dramatization strategy involving the photographic act. The persistence of a religious memory in photographed subjects’ poses and the implied photo-editorial choices reveals a non-neutral intentionality that forces us to question both the relationship between image-making and news-making and the dynamics of their propagation into a political strategy characterised by the necessity of humanitarian interventionism

    Morfologia della lacrima: immagini della sofferenza nel fotoreportage di guerra contemporaneo

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    This article analyses the construction of pain, as dramatization of suffering, in contemporary photojournalism culture. By studying three pictures, shot during different conflicts and awarded prizes by the World Press Photo Association, this contribution examines how the repetition of Western iconography \u2018figural models\u2019 \u2013 such as the mater dolorosa and the pietas \u2013 forms part of a dramatization strategy involving the photographic act. The persistence of a religious memory in photographed subjects\u2019 poses and the implied photo-editorial choices reveals a non-neutral intentionality that forces us to question both the relationship between image-making and news-making and the dynamics of their propagation into a political strategy characterised by the necessity of humanitarian interventionis

    Jean-Louis Baudry, Il dispositivo: approcci metapsicologici all’impressione di realtà

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    Traduzione dell'articolo di Jean-Louis Baudry, "Le dispositif: approches métapsychologiques de l’impression de réalité
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