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    L'energia di attivazione nel processo di ricristallizzazione del bronzo: Influenza del tenore di stagno

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    Nell\u2019attuale produzione di leghe Cu-Sn semilavorate l\u2019attivit\ue0 industriale \ue8 orientata essenzialmente su composizioni inferiori o uguali all\u2019 8 wt.%. Tra le problematiche connesse al ciclo di produzione sono particolarmente importanti quelle legate al processo di ricristallizzazione che, nonostante l\u2019utilizzo di queste leghe fin dall\u2019antichit\ue0, non \ue8 stato ancora sistematicamente studiato in modo approfondito. L\u2019analisi calorimetrica ha permesso di seguire il processo di ricristallizzazione in tutte le sue fasi e, in particolare: - di misurare la temperatura di onset, di picco e di fine processo, per la ricristallizzazione primaria; - di ottenere i valori delle temperature di picco in funzione delle velocit\ue0 di riscaldamento; dati necessari per calcolare l\u2019energia di attivazione tramite il metodo di Kissinger modificato. Le composizioni prese in esame, in questa prima fase della ricerca, sono leghe al: 0.165 - 0.25 \u2013 0.50 \u2013 0.75 \u2013 0.84 \u2013 1 \u2013 2 \u2013 3 \u2013 4 \u2013 5 \u2013 6 \u2013 7 \u2013 8 (Sn wt.%) e per tutte le leghe sono stati considerati due diversi gradi di incrudimento: riduzione di spessore del 50 e del 75%

    L’energia di attivazione nel processo di ricristallizzazione del bronzo: influenza del tenore di stagno

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    Nell’attuale produzione di leghe Cu-Sn semilavorate l’attività industriale è orientata essenzialmente su composizioni inferiori o uguali all’ 8 wt.%. Tra le problematiche connesse al ciclo di produzione sono particolarmente importanti quelle legate al processo di ricristallizzazione che, nonostante l’utilizzo di queste leghe fin dall’antichità, non è stato ancora sistematicamente studiato in modo approfondito. L’analisi calorimetrica ha permesso di seguire il processo di ricristallizzazione in tutte le sue fasi e, in particolare: - di misurare la temperatura di onset, di picco e di fine processo, per la ricristallizzazione primaria; - di ottenere i valori delle temperature di picco in funzione delle velocità di riscaldamento; dati necessari per calcolare l’energia di attivazione tramite il metodo di Kissinger modificato. Le composizioni prese in esame, in questa prima fase della ricerca, sono leghe al: 0.165 - 0.25 – 0.50 – 0.75 – 0.84 – 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 (Sn wt.%) e per tutte le leghe sono stati considerati due diversi gradi di incrudimento: riduzione di spessore del 50 e del 75%

    L’energia di attivazione nel processo di ricristallizzazione del bronzo: influenza del tenore di stagno

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    L’energia di attivazione nel processodi ricristallizzazione del bronzo:influenza del tenore di stagnoN. Ammannati, M. G. Ienco, E. Martellucci, P. PiccardoNell’attuale produzione di leghe Cu-Sn semilavorate l’attività industriale è orientata essenzialmentesu composizioni inferiori o uguali all’ 8 wt.%. Tra le problematiche connesse al ciclo di produzione sonoparticolarmente importanti quelle legate al processo di ricristallizzazione che, nonostante l’utilizzodi queste leghe fin dall’antichità, non è stato ancora sistematicamente studiato in modo approfondito.L’analisi calorimetrica ha permesso di seguire il processo di ricristallizzazione in tutte le sue fasie, in particolare:- di misurare la temperatura di onset, di picco e di fine processo, per la ricristallizzazione primaria;- di ottenere i valori delle temperature di picco in funzione delle velocità di riscaldamento; dati necessariper calcolare l’energia di attivazione tramite il metodo di Kissinger modificato.Le composizioni prese in esame, in questa prima fase della ricerca, sono leghe al:0.165 - 0.25 – 0.50 – 0.75 – 0.84 – 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 (Sn wt.%) e per tutte le leghe sono staticonsiderati due diversi gradi di incrudimento: riduzione di spessore del 50 e del 75%

    Adherence issues related to sublingual immunotherapy as perceived by allergists

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    Objectives: Sublingual immunotherapy (SLIT) is a viable alternative to subcutaneous immunotherapy to treat allergic rhinitis and asthma, and is widely used in clinical practice in many European countries. The clinical efficacy of SLIT has been established in a number of clinical trials and meta-analyses. However, because SLIT is self-administered by patients without medical supervision, the degree of patient adherence with treatment is still a concern. The objective of this study was to evaluate the perception by allergists of issues related to SLIT adherence. Methods: We performed a questionnaire-based survey of 296 Italian allergists, based on the adherence issues known from previous studies. The perception of importance of each item was assessed by a VAS scale ranging from 0 to 10. Results: Patient perception of clinical efficacy was considered the most important factor (ranked 1 by 54% of allergists), followed by the possibility of reimbursement (ranked 1 by 34%), and by the absence of side effects (ranked 1 by 21%). Patient education, regular follow-up, and ease of use of SLIT were ranked first by less than 20% of allergists. Conclusion: These findings indicate that clinical efficacy, cost, and side effects are perceived as the major issues influencing patient adherence to SLIT, and that further improvement of adherence is likely to be achieved by improving the patient information provided by prescribers. © 2010 Scurati et al, publisher and licensee Dove Medical Press Ltd
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