33 research outputs found

    Il filo della scienza nell'astrofisica contemporanea 2015-16

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    Programma di conferenze multimediali e multisciplinari presso l'Osservatorio Astronomico di Brer

    Report Universo in fiore 2021-22

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    Universo in fiore è un corso di astronomia per il pubblico tenutosi dal 2011 al 2019 presso al Cupola a Fiore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera. Fin dalla sua prima edizione è stato monitorato con questionari di gradimento e Focus Group che hanno permesso di adattare sempre di più l’iniziativa alle esigenze degli utenti. Il dialogo costante con il pubblico e le numerose e ricche strategie di valutazione messe in campo negli anni permettono di considerare l’iniziativa una buona pratica di Terza Missione dell’Ente di Ricerca INAF. Dal 2020, a causa della pandemia, il corso ha cambiato modalità di fruizione passando alla forma online. Questo ha permesso di esplorare con successo nuove forme di interazione con il pubblico e aumentare il bacino di utenza del corso, sia numericamente che geograficamente, aprendo l’iniziativa a un pubblico nuovo senza perdere quello storico. Al secondo anno dell’esperienza del corso online questo report intende analizzare l’andamento del corso, la sua fruizione ed eventuali cambiamenti in atto nel pubblico e nella modalità di fruizione di eventi culturali nell’epoca post-pandemica

    Report Universo in fiore 2020-21

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    Universo in fiore è un corso di astronomia per il pubblico che si è tenuto dal 2011 al 2019 nella Cupola a Fiore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera. Fin dalla sua prima edizione è stato monitorato con questionari di gradimento e Focus Group che hanno permesso di adattare l’iniziativa sempre di più alle esigenze degli utenti. Il dialogo costante con il pubblico e le numerose e ricche strategie di valutazione messe in campo negli anni permettono di considerare l’iniziativa come buona pratica di Terza Missione di un Ente di Ricerca. Dal 2020, a causa della pandemia, il corso ha cambiato modalità di fruizione passando alla forma online. Questo ha permesso di esplorare con successo nuove forme di interazione con il pubblico ed aumentare il bacino di utenza del corso, sia numericamente che geograficamente aprendo l’iniziativa ad un pubblico nuovo senza perdere quello storico

    A Hyper-Solution Framework for SVM Classification:Improving Damage Detection on Helicopter Fuselage Panels

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    Abstract The on-line assessment of structural health of aircraft fuselage panels and their remaining useful life is crucial both in military and civilian settings. This paper presents an application of a Support Vector Machines (SVM) classification framework aimed at improving the diagnosis task based on the strain values acquired through a monitoring sensor network deployed on the helicopter fuselage panels. More in details, diagnosis is usually defined as detecting a damage, identifying the specific component affected (i.e., bay or stringer) and then characterizing the damage in terms of center and size. Here, the first two steps are performed through the SVM classification framework while the last one is based on an Artificial Neural Network (ANN) hierarchy already presented in a previous authors' work. The training dataset was built through Finite Elements Method (FEM) based simulation, able to simulate the behavior of any type of panel and damage according to specific parameters to set up; the result of FE simulation consists of the strain fields on different locations. As results, the proposed SVM classification framework permits to improve reliability of detection and characterization tasks respect to the previous approach entirely based on ANN hierarchies. Finally, the remaining useful life is estimated by using another ANN, different for damage on bay and stringer, able to predict the values of two parameters of the NASGRO equation which is used to estimate the damage propagation

    Lontano, lontano nel tempo. un viaggio nell'universo a cavallo della luce

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    Mostra temporanea che accosta reperti archeologici all'intero del Museo di Storia Naturale di Milano con oggetti astronomici la cui distanza spaziale si traduce in distanza temporale a causa della limitati velocità della luce. La mostra sfrutta le connessioni multidisciplinari per illustrate concetti scientifici apparentemente difficili e distanti dal pubblico. L’accostamento tra reperti archeologici e le sorgenti celesti è uno degli esempi più concreti per tastare la distanza degli oggetti celesti e creare connessioni e sinergie tra diversi ambiti culturali: un metodo per inserire l’astronomia in una percezione più quotidiana e connessa agli aspetti comuni

    Augmented Reality to Engage Visitors of Science Museums through Interactive Experiences

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    In the last years, interactive exhibitions based on digital technologies have become widely common, thanks to their flexibility and effectiveness in engaging visitors and creating memorable experiences. One of the topics in which digital technologies can be particularly effective is the communication of abstract concepts that are difficult for the human mind to imagine. An emblematic example is the astronomy discipline, which requires us to imagine and understand phenomena far away from our everyday life. In this paper, the authors present a research project, MARSS, in which digital technologies are used effectively to enhance the Users’ Experience of the Museo Astronomico di Brera located in Milan. Specifically, the MARSS project aims at designing and developing a new digital journey inside the museum to allow different categories of visitors to enjoy the exhibition in an engaging and interactive way. The paper presents the design and development phases of the experience and its evaluation with users. The results of the evaluation indicate that the digital interactive experience is appreciated by users and is successful in translating the content of high scientific value into more engaging and easily understandable elements

    Restituire un museo alla cittadinanza. Il caso del MusAB

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    Nato nel 2015 come museo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e riconosciuto dalla Regione Lombardia come collezione museale, il Museo Astronomico di Brera (MusAB) è una straordinaria collezione di strumenti utilizzati dal personale dell’Osservatorio astronomico di Brera nel corso di 250 anni di storia. Oggi, grazie a un finanziamento della Regione Lombardia, nell’ambito di un’iniziativa volta al miglioramento dei luoghi della cultura, il MusAB ha l’ambizione di rispondere alla domanda: cosa fa l’astronomo/a? Osservare, scoprire, misurare, rappresentare, sono le operazioni che caratterizzano il loro lavoro e che la nuova esposizione cerca di illustrare con l’aiuto degli antichi strumenti della Specola di Brera. La realizzazione di questo nuovo allestimento ha coinvolto diverse figure professionali che hanno trovato soluzioni per raccontare difficili argomenti scientifici al grande pubblico, attraverso i testi discorsivi, una nuova distribuzione nello spazio degli strumenti e immagini evocative. La comunicazione del progetto ha sfruttato i canali dell’Osservatorio, valorizzando la nuova identità visiva del museo e il portale web. In attesa della riapertura sono stati realizzati materiali divulgativi e multimediali con studenti delle scuole superiori e stagisti in master in divulgazione della scienza. Il museo ha inaugurato il nuovo allestimento il 5 marzo 2021, in occasione di Milano MuseoCity in diretta sul canale YouTube dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera, ma ha riaperto ufficialmente, a causa dell’emergenza pandemica, solamente il 7 dicembre 2021. Nella parte finale di questo documento analizziamo l’impatto sul pubblico di questo progetto attraverso i dati raccolti in questa prima giornata di apertura

    Il riallestimento del Museo Astronomico di Brera

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    Grazie a uno stanziamento della Regione Lombardia ottenuto tramite il bando “Progetti di valorizzazione e promozione di Istituti, Luoghi della cultura, siti UNESCO, itinerari culturali e di catalogazione del patrimonio culturale - ambito museo 2019” tra il maggio e il dicembre 2020 è stato realizzato il nuovo allestimento della galleria del MusAB. Il MusAB ha in questa nuova esposizione l’ambizione di rispondere alla domanda “Cosa fa l’astronoma/o”? “Osservare, scoprire, misurare, rappresentare, sono queste le operazioni che compiono gli astronomi; noi cercheremo di illustrarle con l’aiuto degli antichi strumenti della Specola di Brera.” Così si legge nella rinnovata pannellistica del Museo mentre il telescopio Gualtieri, il Magnetometro, Boscovich e Napoleone ci guidano in prima persona alla scoperta di questa straordinaria disciplina. Van Gogh, Shakespeare, Tomasi di Lampedusa fanno da cornice alla visita e ci conducono fino a Marte dove il ricco patrimonio archivistico dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera viene illustrato grazie alle riproduzioni digitali

    Therapy with different dose regimens of rituximab in patients with active moderate-to-severe Graves' Orbitopathy

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    Background: Immunosuppressive therapy of Graves’ orbitopathy (GO) is indicated during the active phase of disease. Intravenous steroids (IVGC) are effective in about 70% of patients, although unresponsiveness or relapse are observed. In previous studies, rituximab (RTX) has been shown to be effective in inactivating moderate-to-severe GO when used early in the disease, but its optimal dosage has never been studied in randomized clinical trials. Aim of this study was to compare the efficacy and safety of different doses of RTX, based on a post-hoc analysis of two open label studies and one prospective trial randomized to IVGC. Methods: of 40 patients (35 women, 5 men), with active moderate-to-severe GO treated with RTX, 14 received a single dose of 100 mg (Group 1), 15 a single dose of 500 mg (Group 2) and 11 two 1000 mg doses, administered one week apart (Group 3). Thyroid function, TSH-receptor antibodies (TRAb) and peripheral CD19+ cells were measured. Primary endpoint was disease inactivation, measured as a decrease of the Clinical Activity Score (CAS) of at least two points. Secondary endpoints were improvement of proptosis, diplopia, quality of life and safety. Results: Baseline CAS decreased significantly in all groups (P<0.0001), independently of GO duration or whether patients had newly occurring or relapsing GO after IVGC. Proptosis did not significantly change. There was an inverse correlation between the Gorman score for diplopia and RTX dose (P<0.01). The appearance score of the GO-QoL improved in Group 1 (P=0.015), and the visual function score, in Group 2 (P=0.04). A reduction of serum TRAb was observed in Group 1 (P=0.002) and Group 2 (P<0.0002), but not in Group 3. CD19+ cell decreased in all groups (P<0.01), independently of the dose. Conclusions: We studied the optimal dosage of RTX in the treatment of active moderate-to-severe GO. In this analysis, we considered the efficacy of RTX in inactivating GO, in changing its natural course, its effect on disease severity and on the patients’ quality of life. Based on our clinical findings, and balancing the cost of therapy, a single 500 mg dose regimen is suggested in the majority of patients

    Cholesterol catalyses Aβ42 aggregation through a heterogeneous nucleation pathway in the presence of lipid membranes.

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    Alzheimer's disease is a neurodegenerative disorder associated with the aberrant aggregation of the amyloid-β peptide. Although increasing evidence implicates cholesterol in the pathogenesis of Alzheimer's disease, the detailed mechanistic link between this lipid molecule and the disease process remains to be fully established. To address this problem, we adopt a kinetics-based strategy that reveals a specific catalytic role of cholesterol in the aggregation of Aβ42 (the 42-residue form of the amyloid-β peptide). More specifically, we demonstrate that lipid membranes containing cholesterol promote Aβ42 aggregation by enhancing its primary nucleation rate by up to 20-fold through a heterogeneous nucleation pathway. We further show that this process occurs as a result of cooperativity in the interaction of multiple cholesterol molecules with Aβ42. These results identify a specific microscopic pathway by which cholesterol dramatically enhances the onset of Aβ42 aggregation, thereby helping rationalize the link between Alzheimer's disease and the impairment of cholesterol homeostasis
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