13 research outputs found

    Gonadectomy in Raccoons: Anesthetic and Cardiorespiratory Effects of Two Ketamine-Based Pre-Anesthetic Protocols before Sevoflurane-Sufentanil

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    Nineteen raccoons were enrolled in this study. The aim was to evaluate and compare the quality of anesthesia and the cardiorespiratory eects following treatment with a ketamine-based combination with either dexmedetomidine (KD group) or midazolam (KM group) in raccoons undergoing ovariohysterectomy/orchiectomy. General anesthesia was maintained with sevoflurane in oxygen and sufentanil infusion. The time required to approach the animals was similar among groups resulting in a median of 5 min after IM injection. Animals in group KD were scored with greater myorelaxation (p < 0.01) and easier intubation (p < 0.05). Moreover 70% of them did not require other drugs for tracheal intubation unlike animals in group KM, which required propofol in 100% of cases. After intubation and connection to the breathing circuit, physiological parameters were monitored continuously and recorded every 5 min. Sevoflurane requirements were lower in group KD than KM (p = 0.005). Blood pressure was maintained within physiological ranges in both groups but with higher values in group KM (p < 0.05). Mild respiratory depression occurred during surgery and animals in group KM showed greater respiratory acidosis (p < 0.05). Recovery was smooth and uneventful in all animals. Both anesthetic protocols can be recommended for safe anesthesia in wild raccoons

    Il glaucoma nel cavallo Glaucoma in horses SALA PREZZOLINI OFTALMOLOGIA

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    This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of SIVE www.sive.it L'umore acqueo, che ha la funzione di soddisfare le esigenze metaboliche delle strutture intraoculari, viene costantemente prodotto dal corpo ciliare dell'occhio equino. Il fluido deve anche venire costantemente drenato dall'occhio attraverso l'angolo iridocorneale e le vie di deflusso uveosclerali. L'ostruzione di questo deflusso del fluido può essere la conseguenza di un'anomalia di sviluppo del drenaggio (glaucoma primario) oppure di un suo danneggiamento conseguente a cicatrizzazione, vascolarizzazione o accumulo di detriti (glaucoma secondario). Il risultato di questa ostruzione è la ritenzione dell'umore acqueo ed il conseguente innalzamento della pressione all'interno dell'occhio. Lo stato patologico associato a questo incremento pressorio è noto come glaucoma. Nel cavallo, la percentuale di umore acqueo che defluisce attraverso la via uveosclerale è molto più elevata di quella del cane e dell'uomo (le specie su cui sono state condotte la maggior parte delle ricerche sul glaucoma), dove il deflusso avviene principalmente attraverso l'angolo iridocorneale. Di conseguenza, negli equini con glaucoma, le cause, i riscontri clinici ed il trattamento sono differenti. A causa di queste variazioni e del fatto che pochi veterinari dispongono di un tonometro (lo strumento utilizzato per la misurazione della pressione endoculare) adatto al cavallo, il glaucoma non viene comunemente riconosciuto e, quindi, spesso non è trattato in modo appropriato in molti cavalli. Caratteristiche cliniche del glaucoma degli equini: La causa più comune di glaucoma nel cavallo è l'uveite cronica o ricorrente (un tipo di glaucoma secondario). In questi cavalli l'anamnesi segnala molteplici episodi di infiammazione intraoculare seguiti da un episodio grave ed intrattabile di intorbidamento e disagio dell'occhio (come conseguenza dello sviluppo del glaucoma) che non risponde alla tradizionale terapia per l'uveite. In questi soggetti si riscontrano elevati livelli di pressione intraoculare (40-80 mm Hg), edema diffuso della cornea e segni di flogosi intraoculare cronica, quali sinechie posteriori (aderenze), miosi pupillare e formazione di cataratta. Questi occhi possono apparire ingrossati o di dimensioni normali. I cavalli con glaucoma primario nella maggior parte dei casi vengono portati alla visita con un edema corneale parziale o diffuso. Si può avere o meno la presenza di dolore. Nelle fasi iniziali del processo patologico la visione e le dimensioni della pupilla possono essere normali. La pressione endoculare può variare da 35 a 80 mm Hg. Nel glaucoma primario cronico la visione diminuisce, la cornea diviene diffusamente edematosa e si possono rendere evidenti altri segni del glaucoma cronico (quali ad es. edema corneale diffuso, strie corneali, degenerazione della retina e del nervo ottico). In generale, tuttavia, il cavallo tende a perdere la visione in una fase molto più tardiva del processo patologico rispetto a quanto avviene nel cane e nell'uomo. Negli stadi avanzati della malattia è anche possibile riscontrare un incremento di dimensioni dell'occhio (oltre 40-45 mm in senso anteroposteriore) ed una sublussazione della lente. Diagnosi del glaucoma equino: per la diagnosi del glaucoma negli equini è essenziale l'impiego di un tonometro. Quelli ad indentazione, come quello di Schiotz, non possono venire impiegati nel cavallo a causa dello spessore della cornea degli animali di questa specie e dell'impossibilità di posizionarla orizzontalmente. Di conseguenza, si devono impiegare tonometri per spianamento. Fra gli strumenti di questo tipo, quello più pratico e portatile è il tonometro a penna (tonopen). Trattamento del glaucoma negli equini: Di conseguenza, le opzioni terapeutiche per il glaucoma degli equini si fondano su due principali categorie: il trattamento dell'infiammazione primaria e la riduzione della produzione dell'umore acqueo. In tutti i casi di glaucoma, si devono utilizzare inizialmente i farmaci antinfiammatori sistemici, come il flunixin meglumine, per fa- vorire il controllo della flogosi endoculare. Si deve anche ricorrere alla terapia topica per diminuire l'umore acqueo. L'autore suggerisce inizialmente l'impiego topico di timololo allo 0,5% (una goccia o 0,2 ml) due volte al giorno. Se il controllo ottenuto con questa terapia è scarso (dopo 7-10 giorni), la scelta successiva è rappresentata da un'associazione di timololo al 5% e dorzolamide HCl (una goccia o 0,2 ml ogni 8 ore). Se il controllo della pressione endoculare continua ad essere scarso e la visione è in pericolo, è indicata la cicloablazione laser (distruzione con il laser con il corpo ciliare). Published in IVIS with the permission of SIVE Close window to return to IVI

    Gonadectomy in Raccoons: Anesthetic and Cardiorespiratory Effects of Two Ketamine-Based Pre-Anesthetic Protocols before Sevoflurane-Sufentanil

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    Nineteen raccoons were enrolled in this study. The aim was to evaluate and compare the quality of anesthesia and the cardiorespiratory eects following treatment with a ketamine-based combination with either dexmedetomidine (KD group) or midazolam (KM group) in raccoons undergoing ovariohysterectomy/orchiectomy. General anesthesia was maintained with sevoflurane in oxygen and sufentanil infusion. The time required to approach the animals was similar among groups resulting in a median of 5 min after IM injection. Animals in group KD were scored with greater myorelaxation (p < 0.01) and easier intubation (p < 0.05). Moreover 70% of them did not require other drugs for tracheal intubation unlike animals in group KM, which required propofol in 100% of cases. After intubation and connection to the breathing circuit, physiological parameters were monitored continuously and recorded every 5 min. Sevoflurane requirements were lower in group KD than KM (p = 0.005). Blood pressure was maintained within physiological ranges in both groups but with higher values in group KM (p < 0.05). Mild respiratory depression occurred during surgery and animals in group KM showed greater respiratory acidosis (p < 0.05). Recovery was smooth and uneventful in all animals. Both anesthetic protocols can be recommended for safe anesthesia in wild raccoons

    Esperienza di chirurgia laparoscopica nel puledro

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    Urogenital tract diseases are some of the most common causes of surgical treatment in the first month of life. Traditional surgical techniques necessitate a long celiotomy which doesn’t allow an adequate and complete view of all the involved anatomical structures. The use of laparoscopy allows a better anatomic evaluation of umbilical structures, with a significant reduction of surgical morbidity. This study tends to describe our diagnostic experiences, using laparoscopy, in foals with umbilical structures’ disease with the possibility to apply this technique for a surgical approach

    Retrograde maxillary nerve perineural injection: A tomographic and anatomical evaluation of the infraorbital canal and evaluation of needle type and size in equine cadavers

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    The aim of this study was to investigate a new approach for equine maxillary nerve blocks, which can facilitate several orofacial surgeries. Current techniques aim at the maxillary foramen and approach via the zygomatic arch, conferring the risk of injury to several delicate structures in the target area. To investigate the feasibility of a retrograde approach from the infraorbital foramen, an anatomic study of the infraorbital canal and its surrounding structures was performed on 13 cadaveric skulls using computed tomography and anatomical dissection. Measurements included canal length and volume, its conformation and relationship with the enclosed structures, and infraorbital foramen diameters. The technical approach to simulate the distribution of local anaesthetic within the infraorbital canal was further defined, including needle selection among seven different needles, evaluating ease of insertion, trauma to surrounding tissues and spread of contrast medium toward the target area. To validate the technique, two Tuohy needles were randomly inserted at 12 infraorbital foramina and 10 mL of contrast medium was injected. CT verified the spread of the solution and possible complications. Each canal had a serpentine-curved pathway. Anatomical dissections evidenced gaps between the infraorbital nerve, vessels and the infraorbital canal. The integrity of these structures had been preserved from the passage of the selected Tuohy needles. This study suggests a feasible approach to the maxillary nerve block within the infraorbital canal providing an appropriate needle selection and technique to limit complications

    Reclutamento alveolare nel trattamento di uno stato ipossiemico in un cavallo in anestesia generale

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    A 537 kg Warmblood gelding was referred for acute abdominal pain and underwent exploratory laparotomy. During general anesthesia, despite the use of intermittent positive pressure ventilation (IPPV), it developed a progressive severe arterial hypoxemia (PaO2 68.5 mmHg). By means of high inspiratory pressures (PIP), combined with positive end expiratory pressure (PEEP), oxygenation was successfully improved throughout the procedure until the end of anesthesia. During the highest airway pressures achieved with the alveolar recruitment maneuver, hypotension developed as normal sequel and was successfully treated with intravenous inotropes, colloids and fluids

    Terapia fotochimica corneale con UV-A e riboflavina per il trattamento delle ulcere corneali profonde settiche: risultati preliminari nel cane

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    Scopo del lavoro: Valutazione dell’efficacia della terapia fotochimica corneale con UV-A e riboflavina per il trattamento delle ulcere corneali profonde settiche del cane. Materiali e metodi: per lo scopo dello studio, sono stati arruolati otto cani affetti da ulcera corneale stromale profonda e settica (estesa per almeno la metà dello spessore dello stroma corneale) in assenza di esposizione della membrana descemetica. Al momento dell’arruolamento, i pazienti sono stati sottoposti a esame colturale della lesione corneale, che doveva essere positivo per la presenza di batteri o miceti. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita oftalmologica completa al momento dell’arruolamento ed a 1, 3, 7, 14, 21, 28 e 35 giorni dopo l’applicazione della terapia fotochimica corneale, che è stata eseguita imbibendo per 20 minuti il tessuto corneale ulcerato con soluzione oftalmica di riboflavina ed irradiando la cornea con una innovativa lampada UV-A (30 mW/cm2) per 3 minuti. In tre degli otto soggetti, nel periodo post-operatorio è stata somministrata una soluzione oftalmica contenete olio vegetale ozonizzato. I partecipanti sono stati monitorati fino a completa guarigione della lesione ulcerativa, definita come la completa restituzione di epitelio corneale (colorazione con fluoresceina negativa). Tutti i soggetti inclusi nello studio manifestavano patologia corneale spontanea ed il protocollo di studio è stato sottoposto a valutazione da parte dell’Organismo Preposto al Benessere Animale. Tutti i cani arruolati nello studio hanno raggiunto la piena guarigione clinica in un tempo medio di 23±7 giorni (26±11 giorni per i pazienti che hanno ricevuto solamente la terapia fotochimica corneale; 21±5 giorni per coloro che hanno ricevuto anche la soluzione oftalmica contenete olio vegetale ozonizzato). Conclusioni: I risultati del presente studio, benché preliminari, mostrano come la terapia fotochimica corneale sia un metodo sicuro, efficace ed innovativo per il trattamento delle ulcere corneali profonde settiche nel cane, alternativo rispetto alla chirurgia corneale ed in grado di sollevare il proprietario dalla somministrazione frequente di prodotti topici. Bibliografia: 1) Perazzi A et al. Assessment of UV-A/riboflavin corneal cross-linking efficacy for the treatment of experimentally induced corneal lesions in an ex vivo animal model. 72° Congresso SISVET, Giugno 2018 2) Pot et al. Corneal collagen cross-linking as treatment for infectious and noninfectious corneal melting in cats and dogs: Results of a prospective, nonrandomized, controlled trial. Veterinary Ophthalmology, 17(4), 250-260, 2014 3) Spiess et al. Corneal collagen cross-linking (CXL) for the treatment of melting keratitis in cats and dogs: a pilot study. Veterinary Ophthalmology, 17(1), 1-11, 201

    Corneal Photochemotherapy (CXL) Using Vetuvir® for the Treatment of Deep Septic Corneal Ulcers in Dogs

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    Purpose: To assess efficacy of corneal photochemotherapy (CXL) in the management of corneal ulcers in dogs in comparison with conventional topical therapy (CTT). Material / methods: 21 dogs with septic deep corneal ulcer were enrolled in this randomized controlled clinical trial. The corneal lesion had to be positive for the presence of bacteria. Twelve patients underwent CXL (20 minutes of corneal soaking with hypotonic riboflavin solution and 30 mW/cm2 for 3 minutes with a 365-nm UV-A irradiation device VETUVIR, Vision Engineering Italy) while 9 patients received CTT( antimicrobial, anti-collagenase, and NSAID). For all patients a complete ophthalmological examination including slit lamp biomicroscopy was performed at enrolment and at 1-day, 3-, 7-, 14-, 21-, 28- and 35 days after enrolment or until complete healing, defined as completely negative fluorescein staining repaired corneal epithelium. Results: All patients, except one receiving CTT, completed the follow-up. All CXL treated patients achieved complete resolution of the corneal ulcer in 20 ± 8 days with no adverse effects. T CTT was highly ineffective in treating septic corneal ulcer, with only 1 case healed. Discussion: The preliminary clinical outcomes show that CXL using VETUVIR is highly safe and effective as monotherapy in treating canine deep corneal ulcers. CTT may be ineffective for several reasons, including increasing antimicrobial drug resistance and low adherence to medication. The clinical trial is ongoing to confirm CXL as an antibiotic sparing treatment option for septic corneal ulcers in dogs. Results obtained with VETUVIR are comparable with those described in the literature. Support / interest disclosure: M Lombardo and G Lombardo are consultants for Vision Engineering Italy. All remaining authors are not consultants or have received any honorarium from Vision Engineering Italy or other pharmaceutical companies in the veterinary ophthalmology are
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