633 research outputs found
The effect of a nucleating agent on lamellar growth in melt-crystallizing polyethylene oxide
The effects of a (non co-crystallizing) nucleating agent on secondary
nucleation rate and final lamellar thickness in isothermally melt-crystallizing
polyethylene oxide are considered. SAXS reveals that lamellae formed in
nucleated samples are thinner than in the pure samples crystallized at the same
undercoolings. These results are in quantitative agreement with growth rate
data obtained by calorimetry, and are interpreted as the effect of a local
decrease of the basal surface tension, determined mainly by the nucleant
molecules diffused out of the regions being about to crystallize. Quantitative
agreement with a simple lattice model allows for some interpretation of the
mechanism.Comment: submitted to Journal of Applied Physics (first version on 22 Apr
2002
Progetto di una banca dati multidisciplinare: il progetto europeo VOLUME come caso di studio
Il presente lavoro si pone come obiettivo la realizzazione di una banca dati multi-parametrica in grado
di archiviare diverse tipologie di dato strumentale. Il sistema proposto, accessibile dal portale dell’INGV
della sezione di Catania al link “altre INGV-CT” del menù “Banche dati”, studiato e collaudato all’interno
del progetto europeo VOLUME (http://www.volume-project.net/), consente la fruizione dei dati messi a
disposizione dalle diverse unità funzionali dell’INGV della sezione di Catania coinvolte nel progetto. I dati,
disponibili ai partner del progetto, sono accessibili previa registrazione e successiva validazione dell’utente.
L’obiettivo principale di tale progetto è quello di studiare le dinamiche vulcaniche in modo da
identificare e caratterizzare fenomeni che possano essere interpretati come possibili precursori di eruzioni.
Per perseguire tale obiettivo occorre analizzare ed integrare diverse tipologie di misure, da quelle geofisiche
a quelle geochimiche, con il fine di raggiungere una migliore comprensione dei processi in atto all’interno
delle aree caratterizzate da vulcanismo attivo. Sebbene i dati archiviati siano relativi al solo vulcano Etna ed
il periodo analizzato è relativo agli anni 2002-2003 , il sistema proposto può essere impiegato per la gestione
di dati relativi ad altri vulcani e attinenti a qualsiasi intervallo temporale. Il sistema è stato realizzato in modo
da fornire una interfaccia web user friendly che permetta agli utenti la navigazione, la visualizzazione e il
download dei dati memorizzati all’interno della banca dati.
Nei paragrafi successivi verrà presentata una panoramica delle funzionalità implementate per la
navigazione del database. In particolare, i dati trattati nel presente report sono stati prodotti e forniti dalle
unità funzionali dell’INGV della sezione di Catania (http://www.ct.ingv.it) che hanno partecipato al progetto
VOLUME:
• Unità Funzionale Sismologia;
• Unità Funzionale Vulcanologia e Geochimica;
• Unità Funzionale Gravimetria e Magnetismo;
• Unità Funzionale Deformazione e Geodesia
Segmentazione delle serie temporali nell’analisi dei dati: un esempio di applicazione a dati sismo-vulcanici.
Il presente report descrive quanto sviluppato dagli autori per l’analisi delle serie temporali utilizzate
per il monitoraggio sismo-vulcanico del vulcano Etna. La necessità di ottenere una rappresentazione ridotta
delle serie temporali ha portato alla ricerca ed alla implementazione degli algoritmi di segmentazione oggetto
del presente lavoro.
Le metodologie introdotte nel paragrafo 2, largamente applicate nella disciplina del data mining su
serie temporali, costituiscono ad oggi lo stato dell’arte per quanto riguarda le tecniche di approssimazione di
serie temporali. In particolare, l’applicazione dell’algoritmo bottom-up ha permesso una compressione
elevata dei dati, consentendo quindi una rappresentazione con un numero di punti inferiore rispetto a quello
delle serie temporali di partenza. In questo contesto la scelta delle soglie errore, legata indirettamente al
numero di segmenti con cui si approssima la serie temporale, è stata scelta in modo empirico. Questa scelta è
stata vincolata alla dimensione dei buffer di dati da impiegare per scopi di visualizzazione ed elaborazione.
Future implementazioni riguarderanno l’ottimizzazione in linea degli algoritmi Sliding Window in modo da
operare in real-time sugli streaming di dati ed ottimizzarne l’archiviazione e la visualizzazione
Thrombocytopathies: Not Just Aggregation Defects-The Clinical Relevance of Procoagulant Platelets.
Platelets are active key players in haemostasis. Qualitative platelet dysfunctions result in thrombocytopathies variously characterized by defects of their adhesive and procoagulant activation endpoints. In this review, we summarize the traditional platelet defects in adhesion, secretion, and aggregation. In addition, we review the current knowledge about procoagulant platelets, focusing on their role in bleeding or thrombotic pathologies and their pharmaceutical modulation. Procoagulant activity is an important feature of platelet activation, which should be specifically evaluated during the investigation of a suspected thrombocytopathy
Heparin-Induced Thrombocytopenia: A Review of New Concepts in Pathogenesis, Diagnosis, and Management.
Knowledge on heparin-induced thrombocytopenia keeps increasing. Recent progress on diagnosis and management as well as several discoveries concerning its pathogenesis have been made. However, many aspects of heparin-induced thrombocytopenia remain partly unknown, and exact application of these new insights still need to be addressed. This article reviews the main new concepts in pathogenesis, diagnosis, and management of heparin-induced thrombocytopenia
Evaluation of mechanical and interfacial properties of bio-composites based on poly(lactic acid) with natural cellulose fibers
The circular economy policy and the interest for sustainable material are inducing a constant expansion of the bio-composites market. The opportunity of using natural fibers in bio-based and biodegradable polymeric matrices, derived from industrial and/or agricultural waste, represents a stimulating challenge in the replacement of traditional composites based on fossil sources. The coupling of bioplastics with natural fibers in order to lower costs and promote degradability is one of the primary objectives of research, above all in the packaging and agricultural sectors where large amounts of non-recyclable plastics are generated, inducing a serious problem for plastic disposal and potential accumulation in the environment. Among biopolymers, poly(lactic acid) (PLA) is one of the most used compostable, bio-based polymeric matrices, since it exhibits process ability and mechanical properties compatible with a wide range of applications. In this study, two types of cellulosic fibers were processed with PLA in order to obtain bio-composites with different percentages of microfibers (5%, 10%, 20%). The mechanical properties were evaluated (tensile and impact test), and analytical models were applied in order to estimate the adhesion between matrix and fibers and to predict the material's stiffness. Understanding these properties is of particular importance in order to be able to tune and project the final characteristics of bio-composites
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