9 research outputs found

    Incontri di Parole. Dal sapere al comprendere, al sentire e viceversa.

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    Il Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza con il Convegno Inter/Azioni tra i Linguaggi della Scienza. La valorizzazione delle differenze è giunto al VI anno delle proprie attività di divulgazione dei saperi e dei contributi offerti da docenti, ricercatrici, dirigenti di ricerca che operano in campi e discipline diversi. In particolare il 2012, è stato dedicato al ciclo di seminari Incontri di Parole. Dal sapere al comprendere promosso dalle colleghe di area umanistica R. Valenti e V. Viparelli per avviare una riflessione sul tema del rapporto, ormai ineludibile, tra discipline e saperi diversi. Al centro della questione è l???inedito intreccio di umanesimo e scienza, persona e corpo, natura e storia (e/o artificio). Oltre la lingua ed i linguaggi e la loro mutevolezza, nella crescita culturale complessiva di una Comunità, svolge un ruolo significativo la Comunicazione, ovvero la trasmissione del sapere e della conoscenza sia di uno stesso campo scientifico che di saperi differenti. I risultati perseguiti con il VI Convegno possono essere riassunti nelle diverse modalità operative che la comunicazione attua per il trasferimento delle informazioni tra i codici della lingua, della biologia, della fisica, della politica fino all???economia. L???analisi del pensiero femminista degli studi economici, infatti, in relazione alla crisi ambientale, sociale ed economica in atto e determinata dal modello socio-economico del turbo-capitalismo liberista, è coerente all???analisi che indaga il rapporto tra scienza e genere ed è in continuità culturale per quanto riguarda le proposte alternative alle forti criticità che si stanno verificando a livello globale. La scienza non deve rinunciare a promuovere lo sviluppo umano sul Pianeta purché per esso si intenda l???integrazione tra il benessere spirituale e materiale individuale con l???equità sociale collettiva e con la salvaguardia di ogni forma di vita e dell???ambiente. Mai come in questa data epoca storica la sfera scientifica non può essere separata dalla sfera economica e sociale. Il contributo di genere può essere un???ulteriore alternativa per ribaltare le gerarchie ed i rapporti di dominio su cui è fondato il sistema economico capitalista attualmente in disgregazione. Ricomporre l???unità del processo storico di formazione dei saperi umanistici e scientifici è uno dei due aspetti fondamentali dell???esigenza di costituire un Coordinamento scientifico trasversale a tutte le componenti dei mondi del sapere nella nostra realtà territoriale; l???altro aspetto è percorrere ed indagare i territori inesplorati e di margine tra una disciplina e l???altra, tra un sapere e un altro, cioè trarre spunti e nuova linfa vitale tra i punti al tempo stesso di separazione e di contatto tra mondi diversi. Lo spazio o il campo, sconosciuto o conosciuto sono comunque le fonti della conoscenza e se si intende valorizzare la differenza di genere si deve indicare la rotta del cammino, si deve tracciare la strada da percorrere, si devono chiarire gli obiettivi da perseguire per raggiungere l???unico vero scopo della Scienza: affrancare gli esseri umani dalla sofferenza, dal dolore, dalla schiavitù, dalla segregazione, dalla violenza, in senso globale e non di una sola parte. Non esiste progresso scientifico se i benefici non hanno ricaduta sull???intera Comunità umana. Non esiste avanzamento della conoscenza se altre specie viventi sono poste in condizione di rischio di estinzione. L???approccio di genere deve vincere questa sfida, ancora tutta da pianificare, da mettere in campo, ancora al nastro di partenza. Non è un caso che le scienziate sono ancora troppo poche, soprattutto nei ruoli delle decisioni e dei programmi

    Age and frailty are independently associated with increased COVID-19 mortality and increased care needs in survivors: results of an international multi-centre study

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    Introduction: Increased mortality has been demonstrated in older adults with coronavirus disease 2019 (COVID-19), but the effect of frailty has been unclear. Methods: This multi-centre cohort study involved patients aged 18 years and older hospitalised with COVID-19, using routinely collected data. We used Cox regression analysis to assess the impact of age, frailty and delirium on the risk of inpatient mortality, adjusting for sex, illness severity, inflammation and co-morbidities. We used ordinal logistic regression analysis to assess the impact of age, Clinical Frailty Scale (CFS) and delirium on risk of increased care requirements on discharge, adjusting for the same variables. Results: Data from 5,711 patients from 55 hospitals in 12 countries were included (median age 74, interquartile range [IQR] 54–83; 55.2% male). The risk of death increased independently with increasing age (>80 versus 18–49: hazard ratio [HR] 3.57, confidence interval [CI] 2.54–5.02), frailty (CFS 8 versus 1–3: HR 3.03, CI 2.29–4.00) inflammation, renal disease, cardiovascular disease and cancer, but not delirium. Age, frailty (CFS 7 versus 1–3: odds ratio 7.00, CI 5.27–9.32), delirium, dementia and mental health diagnoses were all associated with increased risk of higher care needs on discharge. The likelihood of adverse outcomes increased across all grades of CFS from 4 to 9. Conclusion: Age and frailty are independently associated with adverse outcomes in COVID-19. Risk of increased care needs was also increased in survivors of COVID-19 with frailty or older age.</p
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